maledetti problemi
La mattina, prima di partire per Parigi vado a prendere Stephanie a casa,lei non sa nulla, é una sorpresa.
Entro in camera sua e vedo un coltellino sul letto,lo prendo e entro in bagno, la luce é accesa per questo penso che lei si trovi li.
"Che ci fai qui?" Mi chiede
"E il tuo compleanno, comunque fa vedere i polsi" le rispondo
"No"esclama.
"Hai qualcosa da nascondere?" Domando sicura. Mi porge i polsi, sembrano una tela con migliaia di tagli sopra.
"Perché?Perché ti rovini la vita?" " In un anno ho visto crollare i mie sogni, li ho visto strapparsi sapendo di non poter fare nulla. Non sono più sicura di niente,non riesco a riconoscere gli amici e i nemici. Non ho più speranza e mi chiedi perché mi rovino la vita? Beh e già distrutta" mi risponde fredda
"Lo so come e difficile la vita ma sai che facendoti del male all'esterno non ucciderai mai i demoni che hai dentro?"
"Lo so" esclama" ora dammi quella lama"
"No" dico fredda" che ci devi fare?"
"Devo farmi due,tre tagli su questo schifo di involucro che é il mio corpo, voglio sentire il sangue scivolare via e stare bene a quella sensazione" urla, mi toglie il coltellino dalle mani e ricomincia a tagliarsi, uno,due, tre volte,il sangue non si ferma più.
"Smettila" urlo
"Ti sembra facile? Beh io non ci riesco, é una dipendenza. Sono tutte cicatrici che spero nessuno veda mai. Non vivo più, non esisto più. Solo angoscia, buio,paura,urla,sangue,dolore,cicatrici:tagli.
E poi diventa un mostro, un brutto vizio che si infiltra in te e non ti molla più, e non riesci ad uscirne. Ti fa cadere giu nel vuoto più totale
ed e freddo e spaventoso" mi dice singhiozzando. Tremando si butta a terra."Vattene. Esci. Non ti voglio qui con me" urla. Mi avvicino a lei, le tolgo dolcemente il coltello dalla mano.
"Non me ne andrò mai. Rimarro sempre accanto a te. Non devi pensare che il dolore sia sincero solo se piangi in silenzio. Tu non sei sola hai me e fidati io darei anche la vita per salvarti. Sei la mia migliore amica, mia sorella.Non riesci a smettere? Beh ne usciremo insieme e proveremo tutte le strade per riuscirci. Te lo prometto" la rassicuro
"Sei la cosa più bella che mi potesse capitare, sei la persona più importante per me, grazie di tutto migliore amica" risponde abbracciandomi
_______
"Rachel, torna a casa ti prego" mi dice Renee al cellulare.
Mi precipito a casa, la voce di Renee era cosi preoccupata che mi ha fatto preoccupare.
Entro e trovo mia madre che mena Renee.
"Mamma smettila!!!!!"urlo, la scanso e la butto sul divano, abbraccio Renee per tranquillizarla e gli sussurro di salire in camera.
"Quanto hai bevuto?" Domando fredda
"Un po, la vodka fa dimenticare" mi risponde barcollando
"E hai menato tua figlia? "Urlo arrabbiata
"Che vuoi che siano due schiaffi? Io ne ho passate molte di più, sono diventata vedova, mia figlia é morta, mio figlio é scappato e a te faccio schifo. Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?"
"Tu fai tutto male e neanche te ne rendi conto. Non hai un cuore. Sei una fallita, sei un disastro, sei la rovina della nostra famiglia. Tu non ti fai domande? O pensi che l'alcool sia la risposta a tutto?" Dico
"Penso che l'alcool sia la domanda e "si" sia la risposta" mi risponde ridendo istericamente
"Sai tutti pensano che il tradimento sia una cosa orribile. Tutti pensano al tradimento del proprio partner. Ma sai che significa il tradimento da parte di una madre? É frustante e Renee lo ha avuto a soli otto anni. Vergognati" concludo e vado a chiamare la polizia.
La polizia arriva e porta mamma alla centrale, sono contenta, la deve pagare.
Salgo in camera di Renèe e la trovo stesa per terra a piangere e a tenersi un braccio, mi avvicino ancora di più, vedo che il braccio è rotto, e lei prova un dolore lacerante.
"Rachel, mi fa male,tanto male" urla. Chiamo immediatamente l'ambulanza e vado con lei all'ospedale.
"Non può entrare, Renèe la portiamo in sala medica, lei rimanga in corridoio" dice la dottoressa
"Non posso, devo stare vicino a lei" esclamo
"Sua madre?" domanda
"La porteranno al più presto in prigione, se chiede di mio padre beh è morto. Sono l'unica sua parente e devo assolutamente entrare" urlo
"Mi dispiace" termina. Dopo 2 ore aspettando sue notizie Harry entra i ospedale e viene a sedersi vicino a me.
"Come va?" mi chiede
"Uno schifo, veramente tutto male" dico, mi stringe la mano
"Supererai anche questo e io sarò al tuo fianco, sempre. Ora chiamo gli altri e dico di postificare la partenza" cerca di tranquillizzarmi ma non ci riesce.
"Lei è la signiorina Evans?" chiede un'altra dottoressa
"Esatto" esclamo sempre tenendo la mano di Harry e stringendola sempre più forte per la paura
"Mi dispiace, a Renèe abbiamo dovuto amputarle il braccio sinistro, ha perso il 70 % del suo sangue, ora la stiamo facendo riposare. Tra una settimana comunque già potrà uscire, tra 4 giorni le faremo l'intervento" dice la dottoressa. Mi viene da piangere, Saluto Harry e dopo un'oretta entro in camera di Renèe. Fortunatamente la trovo sveglia.
"Non sarà niente come prima?" mi domanda, mi chino e le accarezzo la testa.
"No ma noi siamo forti, rimarremo insieme" le prometto
"Chi mi verrà a prendere a scuola? Chi mi aiuterà a fare i compiti? Chi mi preparerà i miei dolci preferiti? Chi mi porterà al parco o a casa dei miei amici?" mi chiede
"Io. Farò tutto io. Promesso" rispondo
Dopo neanche 10 minuti mi fanno andare in sala d'attesa. Ho solo 17 anni come faro ad occuparmi della mia e della sua vita senza nessun aiuto. Non so cucinare, devo andare a scuola e quindi non posso accompagnarla, devo allenarmi e quindi non posso passarci cosi tanto tempo. Devo mollare tutto? Proprio ora che ogni sogno si sta realizzando. Perché proprio quando tutto va rose e fiori ti accorgi che le rose hanno le spine e che i fiori se non li annaffi appassiscono?
Mi squilla il cellulare. Rispondo. É Lilia.
"Ciao Rachel,ho saputo tutto, qualsiasi cosa chiama, se ti serve una figura materna io ci sono sempre, se ti serve un adulto ti aiuto io. La polizia ha detto che tu e Renee non potete stare a casa da sole perché sei minorenne. Ha anche detto che se nessuno vi prende sarà costretta a mandarvi in una casa famiglia. Mi sono proposta, ora starete a casa con noi. Per te va bene?" Mi spiega
"Sisi certo, grazie mille di tutto Lilia, non so come potrei fare senza di te" termino
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