FAIRI

"Ragazzi, so che ora siamo un gruppo abbastanza sfasciato ma dobbiamo riunirci, è importante" dice Damon a scuola fermandoci uno per uno.

Andiamo con lui a casa di Harry e lui ci spiega con ansia l'accaduto.

"Ci sono dei nuovi esseri che potrebbero essere micidiali, sono completamente infuocati, li chiamano fairi"

"Beh, immagino che loro vogliano far scomparire ogni fonte d'acqua in questa città e brucerebbero chiunque intralci il loro cammino" osserva Harry.

"Esattamente" riprende Damon "da questa mattina ci sono stati 20 morti, è un caso molto grave, i raggi possono essere fatali anche se non toccati ma a pochi centimetri di distanza"

"Per voi sarebbe pericolosissimo" esclama Stephanie preoccupata

"Da quand'è che ti preoccupi per loro?" chiedo io a tono.

"Lasciala in pace anoressica" mi offende Emily, Alice sorride.

"Che deficiente Emily, ti sembra un'offesa valida, ci sono persone che ci soffrono davvero" urla infastidita Christal.

"Ragazze cavolo smettetela!!!Avete 17 anni non 6" cerca di calmarci Louis

"Comunque.. rispondendo a Stephanie, si è molto pericoloso ma dobbiamo salvare la vita di persone innocenti" dice Damon.

"Che ne dite se portiamo con noi delle pistole ad acqua, potrebbero essere l'unica arma valida" propongo io.

"Ottima idea" esclama Harry, non riuscendo a guardarmi in faccia.

"Io ne ho alcune a casa, io e Christal le andiamo a prendere, facciamo subito" dice Luke

"Vengo anche io" esclamo

"No, tu rimani qui hai delle questioni in sospeso" parla lui mentre guarda Harry.

"Vi odio" dico.

Harry si avvicina a me, continua a guardare per terra e a schivare il mio sguardo.

"Che succede?" gli chiedo tristemente

"Come? E me lo domandi anche, che coraggio che hai però" mi risponde ridendo "hai abbandonato casa mia dopo che abbiamo fatto di tutto per farvi stare bene, sai quanti sacrifici, quante litigate ci siamo subiti con mio padre solo per la vostra sicurezza e poi tu ci volti le spalle"

"Io non volevo, mi dispiace...non è stata una mia scelta, fidati di me" dico io

"Non mi fiderò di te finché non mi dirai tutta la verità, ti ho dato troppe seconde possibilità e tu mi ne stai facendo pentire" conclude lui

"Ragazzi adiamo" ci interrompe Louis.

"E' ora di combattere" esclama Alice entusiasta.

Luke ci da una pistola per uno e ci fermiamo ad una fontanella per riempirla fino all'orlo. Emily e Stephanie prendono due bottiglie d'acqua e riempiono anche queste in modo tale da poterci rifornire una volta terminata anche l'ultima goccia.

Andiamo in due centrali d'acqua ma non troviamo nulla di anomalo, ce ne rimane solo una, la più importante del paese.

Quando arriviamo notiamo che non ci sono molti modi per entrare, non possiamo neanche arrampicarci.

"Cosa facciamo ora?" chiede Christal in panico.

"Manteniamo la calma" la tranquillizzo io

"So io come fare, forzerò la serratura" esclama Luke, non ne ho idea di come stia facendo ma dopo un po' la porta si apre, noi silenziosamente ci dirigiamo all'interno dell'edificio. Controlliamo i primi due piani, nel primo sembra tutto tranquillo ma nel secondo si vede del fumo e dei corpi stesi per terra completamente bruciati, seguendo il calore arriviamo al terzo piano dove ad un certo punto ci ritroviamo circondati da fairi, noi siamo in mezzo ed intorno a noi ce ne sono minimo 20. Dobbiamo agire al più presto.

Iniziamo ad usare le nostre pistole ad acqua, goccia dopo goccia va a finire su di loro e pian piano alcuni scompaiono, altre fiamme si calmano. Louis cade a terra, ormai è come se fosse ustionato.

"Stephanie, tu accompagna Louis immediatamente a casa sua, qui ci pensiamo noi" urla Harry preoccupato.

Stephanie si allontana afferrando Louis per il bacino. Emily dopo un po' apre la bottiglia che abbiamo di riserva e ci immergiamo le pistole, continuiamo finché non rimane solamente polvere. Ora non c'è più traccia di fairi nell'intero edificio.

"E' come se avessimo salvato il futuro dell'ecosistema" scherza Luke.

"Che dite raggiungiamo Louis?" propone Damon.

"Sì, voi andate io devo urgentemente prendere Renèe a scuola" dico io.

Mi avvio a scuola e durante il cammino incontro Jacob. Ci sono stati due mesi che ci vedevamo tutti i giorni sia da amici che da fidanzati ma sono un po' di settimane che non ci sentiamo neanche.

"Ei" mi saluta

"Ciao, è tanto che non ci sentiamo, mi sei mancato" confesso

"Ow quanta dolcezza.. non so che dire"esclama

"Beh, dovresti dire anche a me" scherzo.

"Scema!" urla ridendo.

"Mi accompagni a prendere Renèe a scuola, poi la lascio all'orfanotrofio e possiamo stare un po' insieme" propongo

"Sì, prima che ci riperdiamo di vista"

Vado a prendere Renèe. Lei mi viene incontro prendendomi per mano e dicendomi "Oggi ho preso 8 a matematica"

"Brava campionessa" mi congratulo io.

"Ciao Jac" lo saluta contenta di vederlo

"Ei piccola" dice lui abbracciandola. E' sempre molto dolce con lei.

Arriviamo all'orfanotrofio e Renèe entra.

Io e Jacob andiamo a bere una bibita fredda in un bar.

"Questa crema è così buona" esclamo

"E' esattamente un concentrato di fragole delicate, con un leggero velo di panna e un morbido cuore di latte.. " continua lui

"Che saggio!" dico io.

Parliamo della scuola, del mio allenamento e di tutto quello che mi è successo in questi ultimi giorni.

"Mi dispiace per tutto quello che ti è successo ma mi dispiace soprattutto per il semplice fatto che non ero accanto a te per aiutarti" si scusa lui dispiaciuto.

"Tranquillo, l'importante è che ora sei qui. Possiamo recuperare tutto il tempo perso" dico.

Dopo qualche oretta andiamo a casa sua e giochiamo con i suoi videogiochi. Vinco quasi sempre io anche se non mi sono mai piaciuti tutti questi giochi di moto.

"Stai barando ammettilo" mi dice lui.

"Ma smettila sei tu che sei un perdente!" gli rispondo, inizia ad avvicinarsi a me e a farmi un continuo solletico, inizio a ridere come una deficiente.

"Ei, di là calmatevi" urla sua madre " vi sentiranno anche all'ultimo piano"

"E' colpa sua" diciamo io e lui all'unisono indicandoci e scoppiando a ridere ancora.

Finiamo la serata provando ogni suo videogioco, dal calcio alle macchine, dalla corsa al tennis.

Alle 20.00 precise torno all'orfanotrofio, ci sono delle regole severe da rispettare e non tollerano neanche due minuti di ritardo.

"Sei arrivata giusto in tempo" esclama Destinity.

"Uhh eccoti" dice Elèna

"Ora mi direte che faccio schifo perché vi lascio sempre sole" dico io

"No, mica è colpa tua se hai una vita movimentata" risponde Cathryn facendomi l'occhiolino, le sorrido, è la verità dopotutto.

Noi 4 sistemiamo un po' la nostra stanza e poi iniziamo a cantare, il nostro passatempo preferito.

"You walk into the room. So perfect but unaware Making you stop and stare..." mentre cantiamo balliamo ognuna sul suo letto. Una delle poche cose che è rimasta a queste ragazze è l'immaginazione.




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