Addiction 3- nuovo inizio

"Non ho mai preso l'aereo prima" urla Steph spaventata.

"Tranquilla stiamo andando in Inghilterra non nel deserto del Sahara" esclamo cercando di farla sorridere ma lei non riesce a togliere la tensione così accenna un sorrisino e continua a tremare.

"Ti prenderanno per stupida gli altri passeggeri" la rimprovero.

"Non importa, non li conosco neanche" dice

"Magari su quest'aereo ci sta un ragazzo che andrà nella nostra stessa università e chissà magari potrà essere la tua prossima fiamma" la incoraggio cercando invano di tranquillizzarla.

"Non mi serve una prossima fiamma, già ne ho due e non so a chi dare il resto" mi risponde.

"Ti consiglio di non parlare con superficialità delle tue fiamme, ti ricordo che uno di loro è mio fratello" scherzo, guardo dal finestrino e vedo tutte nuvole. Siamo già partiti e neanche se ne è accorta, mi giro verso di lei per informarla ma sta già dormendo. Bene, affronterò un bel viaggio noioso senza nessuna compagnia, un ottimo inizio per una nuova vita, già inizio a sentire la mancanza di casa. Mia madre era così contenta che partivo, sto per frequentare la sua stessa università ed è molto orgogliosa, lo ha raccontato a tutto il vicinato. Renèe nel momento dei saluti per poco non mi uccideva, mi ha stretta a sé con così tanto affetto, sono stata il suo punto di riferimento per tutti questi anni ma sono sicura che se la caverà benissimo anche senza di me, lei è forte.

Atterriamo e sono costretta a svegliarla in qualche modo, così provo con il solletico, niente, ride ma non apre gli occhi, così accendo tutte le luci sopra di noi e lei si sveglia infastidita.

"Che diavolo.." esclama

"Siamo arrivati"

"Sei scema che mi svegli con le luci sai..." esclama ma non le faccio finire la frase.

"Potrei dire qualcosa di offensivo se lo volessi visto che ridevi nel sonno mentre ti facevo il solletico quindi non dire niente e alzati che dobbiamo scendere" dico.

Prendiamo le valigie e usciamo dall'aereo. Andiamo al bar,è stato un lungo viaggio e siamo affamate.

"Io vorrei un muffin al cioccolato e un pasticcino alla panna" dice Steph al cameriere.

"E lei, signorina?" mi chiede.

"Io una barretta integrale" esclamo.

"Prendi qualcos'altro non mi va di passare il primo giorno di scuola in infermeria" dice Steph.

"Okey, anche un muffin semplice per favore" dico.

Usciti dall'aereo porto ci dirigiamo verso l'università, è enorme, ci saranno minimo 100 abitazioni. E' bellissima!

All'interno seguiamo le indicazioni per arrivare alla nostra stanza, per fortuna siamo solo noi due a dormire lì.

"Che bella stanza!" dico entrando, le pareti sono tutte color viola, sul soffitto è disegnato un cielo stellato. C'è l'aria condizionata e il bagno sembra di cristallo.

"É così. ..credo che sia più bella questa che quella di casa mia" esclama lei senza parole.

Ispezioniamo ogni centimetro della camera e mi convinco sempre di più che venire qui é stata un'ottima idea.

Sistemiamo i vestiti dentro agli armadi, posiamo la roba e usciamo, sento una musica dolce di chitarra provenire da una stanza così ,curiosa ,vado a vedere.

Due ragazze stanno suonando, e direi proprio che sono bravissime così mi affaccio e applaudo.

"Complimenti" esclamo.

Le ragazze si alzano in piedi e fanno un inchino.

"Grazie, ci stiamo esercitando per lo spettacolo di fine anno" dice una di loro.

"Nono, voi non siete da spettacolo di fine anno, voi siete da disco di platino " le corregge Steph.

"Siete così gentili, comunque io mi chiamo Julie" dice una.

"E io sono Ashley" si presenta l'altra.

"Bene, noi siamo Stephanie e Rachel" dice la mia amica indicandomi.

"Piacere" esclamo sorridendo.

Loro ci spiegano che in questa università esistono molti gruppi che vivono insieme in delle casette e ognuno di noi deve far parte di uno di essi. Loro fanno parte dei musicisti, sono il gruppo più piccolo della scuola, sono solo 10. Poi andiamo a fare una passeggiata all'interno dell'università per vedere le diverse casette. Una è del breakfast club, quelli che non sono stati accettati in nessun gruppo a causa del loro fisico, uno degli atleti cioè dei campioni delle squadre scolastiche e infine quello delle belle.

"E noi in quale andiamo?" chiedo, nessuno di questi gruppi ci rispecchia completamente.

"Avete un'unica scelta: le belle" mi risponde Julie, forse ha ragione solo lì probabilmente ci prenderanno.

Salutiamo le nostre nuove amiche e ci dirigiamo verso la nostra futura casa, suoniamo il campanello e vengono ad aprire due bamboline, molto simili a Christal che apparentemente sembrano ragazze finte ma io spero che si rivelino vere e buone amiche come si è rivelata lei, molte volte l'apparenza inganna.
Ci ripresentiamo per l'ennesima volta, e loro ci squadrano dalla testa ai piedi, regna un silenzio piuttosto imbarazzante.
"Bene, entrate" rompe il silenzio una delle bamboline.
Sembra si stare in un castello, l'arredamento é di lusso.
"Loro sono due delle iniziate" dice quella di prima ad un'altra con tono di rispetto.
"Bene, io sono il leader qui, mi chiamo Serena e provengo dalla famiglia fondatrice, scrivete i vostri nomi su quei fogli, sul tavolino e andate nella terza stanza a destra, insieme alle altre iniziate, vi daremo due giorni di prova, poi vi selezioneremo. Ora siete 20, arriverete solo in 10 alla fine. Buona fortuna" esclama la ragazza.
Andiamo nella sala dove si trovano le altre iniziate, sul tavolino c'è un album di foto, così mentre Steph fa amicizia io do un'occhiata, sembrano tutte perfette queste fotografie, queste ragazze, alcune foto sono in bianco e nero, devono essere molto antiche.
In una foto di gruppo individuo la madre si Stephanie, così la chiamo,lei guarda fiera la foto e sorride.
"Faremo di tutto per appartenere a questo gruppo, devo farci parte, per rendere orgogliosa mia madre " dice.
" Ce la metteremo tutta" esclamo.

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