Epilogo-parte 1
^3 Anni Dopo^
Jeff
Le Creepypasta iniziano a prendere posto. Lo ammetto, Jade è stata davvero cattiva a sistemare Ben tra L.J. e Offender, ma è per questo che la amo. Mi avvicino all'elfo trattenendo una risata.
<<Tutto ok, Ben?>>
Lui mi fulmina. <<No! Offender continua ad arruffarmi i capelli e L.J. mi offre caramelle come se fossi un bambino! E davanti a me c'è Splendor! Neanche se mi alzassi in piedi sulla sedia riuscirei a vedere un accidente!>>
Quasi mi strozzo cercando di trattenere le risate, e con lo sguardo più serio che mi riesce dico: <<Hai perfettamente ragione. Non preoccuparti, c'è un posto più adeguato a te.>>
<<Davvero?>> Mi guarda sospettoso.
<<Certo, seguimi.>>
Ben si alza e lo conduco fino ad una delle prime file, fino ad indicargli un posto tra i bambini. Le sue orecchie si infiammano. <<Stai scherzando spero!!>>
<<Perché, ancora non ci vedi?>> sghignazzo.
<<Ma questa è una crudeltà!>>
<<Puoi tornare tra Offender e L.J. se ti va.>>
Ben stringe i pugni, poi sembra rendersi conto che sono alto il doppio di lui e si siede con il broncio e le braccia incrociate. I suoi piedi non toccano terra. Rido mentre Sam e Lazari gli rubano il berretto e torno al mio posto. Al mio fianco, Liu continua a raddrizzarsi nervosamente la cravatta, col solo risultato di combinare un disastro.
<<Che cavolo fai?>> chiedo, andando ad aiutarlo. E lui dovrebbe essere il maggiore?
<<Questa cravatta non sta ferma un attimo.>>
<<Ti capisco, effettivamente anch'io ho l'armadio infestato da cravatte incantate che si muovono da sole apposta per farti fare la figura dell'idiota. Come se tu non ci riuscissi da solo.>>
<<Sei tu l'idiota. Devo essere perfetto.>>
Alzo un sopracciglio, ma preferisco restare in silenzio.
Sento una musica lieve iniziare a diffondersi tra gli alberi, in perfetta sincronia con il canto degli uccelli che sembrano calcolare esattamente il momento migliore per cinguettare. Guardo verso il fondo della radura.
Lorelai appare tra gli alberi, un bouquet di rose bianche stretto tra le mani, l'orlo del vestito che tocca il tappeto rosso sistemato tra le file di sedie. Lo sguardo puntato su Liu e un grande sorriso mentre lui la guarda a sua volta, quasi contando i passi che li separano. Lorelai si morde il labbro, arrossendo lievemente, e si sistema dall'altro lato dell'altare, ancora guardando Liu.
Poi, tutti si alzano.
Jade, radiosa nel suo corto vestito bianco. Un ricamo nero su un lato del corpetto e un nastro di raso annodato che racchiude perfettamente la sua vita. Stringe tra le mani un bouquet di rose nere con qualche esemplare rosso sangue. I capelli le ricadono morbidamente sulle spalle e sulla schiena scoperta, raccolti in parte con uno chignon. Ha un filo di mascara e un rossetto che le mette in risalto i due petali che ha al posto delle labbra, ma nient'altro. È perfetta così.
Si avvicina lentamente a me, guardandomi con quel suo sorriso che scioglie il ghiaccio e illumina l'oscurità, camminando perfettamente sui tacchi di qualche centimetro che ha dovuto portare per cinque giorni prima di riuscire a fare tre passi consecutivi senza inciampare. E tutto questo per me, nonostante le avessi detto che non fosse necessario, nonostante io la ami al naturale.
La guardo, sentendo gli occhi pizzicare fastidiosamente. Maledette lacrime. Come può essere così bella da far emozionare persino me? Al suo braccio, Logan la accompagna verso di me, e ha volta arrivati le bacia la fronte e mi porge la mano di lei, che prendo nella mia. Indugio un attimo sentendo la sua pelle calda a contatto con la mia e tenendo i nostri sguardi incrociati.
<<Sei bellissima…>> le sussurro, guardandola con dolce divertimento quando le sue gote si imporporano.
<<Grazie…>> mormora sorridendo.
Poi ci voltiamo verso Slender.
<<Miei cari amici, siamo qui riuniti oggi per celebrare l'unione tra due membri di questa famiglia. Jade e Jeff hanno iniziato quasi per gioco, come due nemici, scavando l'uno in profondità dell'altra fino a scoprire la persona con cui hanno deciso di vivere il resto della vita, sugellando il loro amore col matrimonio.
Volete dire qualche parola, ragazzi?>>
Jade annuisce, guardandomi in viso con quel sorriso senza il quale rischierei di crollare, iniziando a parlare.
<<Jeff, all'inizio, lasciatelo dire, eri davvero antipatico.>> ridacchia divertita, mentre una lieve risata si innalza dalla platea. <<Ma col tempo ho imparato a vedere in te l'uomo meraviglioso che mi ha conquistata sguardo dopo sguardo, bacio dopo bacio, il ragazzo solitario e triste che ha saputo darmi una famiglia quando non l'avevo, restituirmi il sorriso quando credevo di averlo perduto per sempre e donato il suo cuore riponendo la sua fiducia in me e scegliendo me come destinataria dei tuoi sentimenti. Non potrei essere più grata per questo. Sei stato un nemico, un rivale, un compagno e ora sarai mio marito. E ti prometto che fino al mio ultimo respiro resterai per sempre il centro dei miei pensieri, della mia vita, del mio amore.>>
La guardo. Il gruppo alla gola sparisce così com'era arrivato. La paura di dire la cosa sbagliata, le decine di cartacce ancora presenti sotto al materasso nel terrore che le trovasse con su scritte più di trenta versioni del discorso che avrei potuto fare. Ora so che c'è una sola cosa giusta da dire, e non ho più paura.
<<Ho tentato molte volte di programmare quello che avrei dovuto dirti nel momento più importante della nostra vita. Avevo il terrore di rovinare tutto con le parole sbagliate, che una volta arrivata qui, davanti a me, alle mie parole inappropriate ti saresti resa conto dell'errore che stavi commettendo e te ne saresti andata lasciandomi qui da solo a scontare tutte le mie pene. Ma ora mi rendo conto che le parole sono superflue rispetto al tuo sguardo, al tuo sorriso. Jade, io voglio svegliarmi ogni giorno vedendo il tuo volto, stringendoti tra le braccia, sapendo che in qualunque difficoltà ci sarà il tuo sorriso a supportarmi. Non mi serve altro che la certezza che avrò te al mio fianco. Innumerevoli volte mi sono chiesto per quale assurdo miracolo una come te avrebbe dovuto concedere il mio amore proprio a me, con tutti i miei errori alle spalle e quelli che ancora devo commettere. Ma finché conosci il mio passato e accetti di guidarmi nel futuro, non ho paura. Con te sono migliore, e io intendo averti accanto per tutta la mia vita. Ti amo, Jade.>>
Una minuscola lacrima rotola giù dalle sue ciglia, segnando il proprio percorso sulla sua guancia e morendo tra le labbra, distese in quel sorriso che ancora una volta è per me, e che spero lo sarà per sempre. La accarezzo, cancellando il segno di quella stilla trasparente e tenendo la mano sulla sua gota. Rimarrei per sempre così, il suo sguardo nel mio, pelle contro pelle, ma Slender ci riporta alla realtà con un lieve colpetto di tosse. Torniamo a guardarlo, la piccola piega sul suo volto che rappresenta le labbra piegate in un sorriso.
<<Date le promesse che vi siete scambiati, possa il vostro amore essere eterno e guidarvi sempre in ogni difficoltà. È ora il momento di enunciare il vostro consenso. Vuoi tu, Jeffrey Alan Woods, prendere Jade Allen come tua legittima sposa in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nel bene e nel male, per amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita?>>
<<Lo voglio.>> scandisco, guardandola negli occhi.
<<E vuoi tu, Jade Allen, prendere Jeffrey Alan Woods come tuo legittimo sposo in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nel bene e nel male, per amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?>>
Jade mi guarda emozionata. <<Lo voglio.>>
<<Scambiatevi gli anelli.>>
Adorabile nel suo vestitino rosa pesca, Sally si avvicina all'altare, un piccolo bouquet di boccioli di rose bianche legato al polso come un bracciale e un piccolo cuscinetto di velluto nero tra le mani con sopra le fedi nuziali.
Prendo l'anello più piccolo, infilandolo piano all'anulare sinistro di Jade, e lei fa lo stesso al mio col più grande.
Tengo strette le sue mani tra le mie, mentre Slender pronuncia le formule finali della cerimonia che ci renderà finalmente marito e moglie.
<<Vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.>>
Non me lo faccio ripetere due volte. Prendo Jade per la vita e la bacio con passione, cercando di trasmettere con quel bacio tutto l'amore che provo e che mi animerà per sempre verso di lei. Gli invitati scoppiano in un grande applauso, si alzano in piedi e iniziano ad urlare gli auguri agli sposi e a lanciare riso che neanche so da dove abbiano preso. Ma non importa ora. Sto baciando mia moglie, ed è solo questo che conta.
Liu
Applaudo anch'io, felice che quella testa calda di mio fratello abbia finalmente l'opportunità di presentare Jade come sua moglie. Sebbene io non possa immaginare la sua felicità attuale, posso ben comprendere come si sentiva prima. Il desiderio di essere unito per sempre alla persona che si ama, la certezza che non basterà più un litigio a separarvi perché non siete più ragazzo, ragazza. Ma marito, moglie. Ed è un contratto che non puoi sciogliere con la pura volontà. Non che Jade e Jeff abbiano intenzione di lasciarsi, ma è una sensazione diversa. È qualcosa di più definitivo, più vicino alla parola "futuro" e forse persino a un "per sempre".
Guardo Lorelai. Sta applaudendo emozionata, un paio di lacrime che sono sfuggite al suo controllo bagnandole le guance. Aspetta che Jade si stacchi da mio fratello per abbracciarla stretta. Mentre ancora la stringe, volge il suo sguardo verso di me, un sorriso che le illumina anche gli occhi mentre mi guarda.
Lo ammetto: per un solo secondo mentre camminava sul tappeto rosso, ho immaginato che stesse camminando verso di me nel suo abito da sposa per confermare davanti a tutti che mi ama e che vuole passare il resto della vita con me, come mia moglie. Porto la mano alla tasca dei pantaloni, rassicurato dal piccolo rigonfiamento che la occupa, e sorrido lievemente. C'è ancora.
Jeff si volta verso di me.
<<Pare che tu ce l'abbia fatta ad incastrarla.>> sorrido, prendendolo in giro.
<<Idiota.>> Ma ride anche lui. <<Sarà stato il mio discorso a farla capitolare.>>
<<Sicuramente.>>
Lui si gratta la nuca imbarazzato. <<Scusa se non ho usato quello che hai scritto tu. Devi averci lavorato tanto, ma al momento giusto le parole sono arrivate da sole e ho sentito che fosse giusto così, dire qualcosa di mio.>>
Tira fuori dalla tasca un piccolo foglio piegato e me lo restituisce. Lo prendo con una risata.
<<Figurati. Mi è piaciuto anche il tuo, sei sembrato quasi adulto.>>
Alza gli occhi al cielo, simulando una risata falsa.
<<E comunque, in effetti è meglio così.>> affermo. <<Quel discorso non era pensato per Jade…>>
Il mio sguardo si perde oltre le sue spalle, dove Lorelai e Jade stanno ancora parlando, circondate dai bambini e dalle altre Creepypasta che si congratulano con Jade. Chissà se per il matrimonio o per il coraggio.
<<Quando lo farai?>>
Torno a guardare mio fratello. <<Non lo so.>> rispondo.
<<Liu, quanti anni intendi aspettare ancora?>>
<<Devo trovare il momento giusto.>>
<<Sono sei mesi che cerchi il momento giusto.>>
<<Sei tu che mi hai rubato la scena.>>
<<Ma se quando hai iniziato io neanche ci pensavo! Ti ho lasciato due mesi e tu non hai fatto che rimandare. Non potevo mica aspettare che tu ti decidessi a farlo! Sinceramente Liu, vuoi che succeda oppure no? Perché stai esitando troppo.>>
<<Che? No! Certo che lo voglio!>>
<<Allora perché continui a rimandare?>>
Sospiro. <<...e se mi dicesse di no?>>
Jeff alza un sopracciglio. <<Perché mai dovrebbe dirti di no?>>
<<Non saprei…>>
<<Appunto. Senti, chiedilo e basta no? Al massimo ti sei tolto il dubbio. Ma non ti direbbe di no. Ora puoi scegliere se continuare ad indugiare o cogliere l'attimo, perché è ora il momento perfetto.>>
Annuisco. <<Va bene.>>
Mio fratello annuisce, poi raggiunge sua moglie. Vado verso Lorelai, che li guarda con un sorriso dolce. Le accarezzo lievemente la guancia, cancellando la scia di una lacrima di commozione.
<<È stata una bella cerimonia.>> dice sorridendo, girandosi finalmente verso di me. La avvicino al mio corpo, prendendola per la vita e baciandola con passione. Si stacca ridendo.
<<Sei di buon umore, eh?>>
<<Scherzi? Finalmente mio fratello ha ufficialmente qualcun altro a cui rompere le palle oltre a me! Sicuro che sono felice!>>
Lorelai ride. <<Beh se mai dovessero litigare verrebbe sempre da te.>>
<<E io lo rispedirei a calci da Jade, ricordandogli che ora che sono marito e moglie deve risolverla direttamente con lei.>>
<<Che fratello premuroso.>>
<<Prima o poi ogni uccellino deve spiccare il volo.>>
Scoppia a ridere, facendo sorridere anche me. Farei qualunque cosa per sentire il suono della sua risata e vedere la piega delle sue labbra. Qualunque.
Lei guarda ancora la coppia di novelli sposi, poi mi guarda con un sorriso furbo.
<<Ammettilo: c'è il tuo zampino dietro il discorso di Jeff.>>
<<Ti stupirà, ma non è così. All'inizio mi aveva chiesto aiuto e avevo preparato un discorso assolutamente perfetto.>> Ignoro il suo sopracciglio alzato. <<Ma come al solito ha deciso di fare di testa propria.>>
Ride e mi bacia, ed io ricambio.
<<Prendila più spesso questa iniziativa.>>
Scuote la testa con un sorriso e mi bacia ancora. Ricambio, ma poi mi stacco.
<<Ho una sorpresa per te.>>
Mi guarda curiosa. <<Che sorpresa?>>
<<Ora vedrai.>> Sorrido.
Lentamente, appoggio un ginocchio a terra. Porto la mano alla tasca dei pantaloni, sfiorando con i polpastrelli il cofanetto che ho tenuto nascosto finora e sorrido quando Lorelai si copre la bocca con le mani, in preda alla sorpresa.
<<Oddio, grazie! Se Jade sapesse che l'ho lasciato cadere mi ammazzerebbe!>> Tende la mano verso di me. La guardo confuso: non è certo la reazione che mi aspettavo. Speravo che si sarebbe emozionata di più, ma forse sto dando troppa importanza al momento.
Ci metto due interi secondi a capire che ha completamente frainteso il motivo per il quale sono in ginocchio davanti a lei. A terra, a pochi centimetri da me, ci sono i documenti che abbiamo firmato per ufficializzare la cerimonia, Jade e Jeff da sposi, Lorelai ed io da testimoni.
<<Oh…>> Raccolgo i fogli, nascondendo la delusione nella mia voce. E ora come farò a ricreare l’atmosfera?
Lorelai riprende i documenti. <<Allora? Questa sorpresa?>> sorride.
Come glielo dico che la sorpresa è questa? Che io sia inginocchiato davanti a lei a guardarla come un idiota?
<<La sorpresa… non ora, dopo.>> improvviso.
<<Potevi dirmelo direttamente dopo allora! La curiosità mi mangerà dentro!>> Mette il broncio e mi torna il sorriso. Mi alzo, tornando a sovrastarla con la mia altezza, e bacio quelle labbra che mi fanno impazzire di desiderio. <<Non te ne pentirai. L'attesa aumenta il desiderio, no?>> Le faccio l'occhiolino, con il preciso intento di farla arrossire. Ed ecco che le sue guance si dipingono di rosso. Le accarezzo la gota, sentendo la pelle arrossata sotto le dita, prima di lasciarle un bacio sulla fronte. Poi, le tendo il braccio con aria scherzosa. <<Mi farebbe l'onore di lasciarsi scortare da me, principessa?>>
Lei ride, poi fa scivolare il braccio sotto il mio appoggiando poi il suo palmo sul dorso della mia mano come una gran dama. <<Volentieri.>>
Mi concedo un sorriso, poi la accompagno alla sala del ricevimento.
Jade
È tutto perfetto. Non so come sia possibile, ma tutto oggi sta andando per il meglio. Vorrei che tutti potessero essere felici come lo sono io ora. Ho mio fratello, la mia migliore amica e mio marito.
Marito. All'inizio avevo paura di questa parola. Era qualcosa di troppo formale, di troppo… definitivo. Ma è esattamente così che voglio sia il mio rapporto con Jeff. Definitivo. Lo guardo di sottecchi mentre dispensa sorrisi come non l'ho mai visto fare. Sorrisi veri. Ma non il sorriso. Non il mio.
Si gira verso di me e nota che lo sto guardando. Eccolo. Questo sorriso. Quello solo mio, che riserva solo a me. Sorrido timidamente di rimando ed entriamo in casa. Per poco non cado all'indietro. Da dove è uscita questa cascata di decorazioni?
<<Lorelai…>> ringhio a denti stretti. Come diavolo ho fatto a non vederle quando sono scesa?! È peggio di un pugno in un occhio! Sarà che avevo lo stomaco racchiuso in una morsa per l'ansia ma… non è che potessi non vedere questa discarica di fiori e glitter e decorazioni di vario genere che neanche voglio sapere cosa siano perché potrei spaventarmi. O uccidere la mia migliore amica.
Però solo lei poteva riuscire a riempire la casa di cose inutili e farla sembrare così bella…
Entro con un lieve sorriso. La sala è già piena di Creepypasta che sgraffignano cibo dal buffet. Ma non conoscono un minimo di educazione? Non sanno che di aspettano gli sposi? Ridacchio vedendo Ben che quasi viene schiacciato da Offender nel tentativo di arrivare all'altezza del tavolo. Dovrei intervenire? ... magari tra un paio di minuti. Fingo di non aver visto nulla e mi giro verso Jeff.
<<Allora, preoccupato per l'avvenire?>>
<<Per nulla.>>
<<Sei molto coraggioso allora.>>
<<Per averti sposata? Sì, molto.>>
Rimango per un attimo in silenzio. Avete presente quando si fa un'osservazione critica sul proprio conto perché l'interlocutore la smentisca? Ecco… non è andata come mi aspettavo.
Jeff mi accarezza con un sorriso. <<Ma mai quanto lo sei tu.>>
Riprendo fiato, sentendo il cuore tornare a battere dopo il microscopico momento in cui aveva smesso di farlo, e sorrido. <<Stupido.>>
<<Grazie.>>
<<Sei pazzo.>> rido.
<<Pazzo di te.>>
Lo allontano mettendogli un dito sul naso. <<Non diventarmi sdolcinato, Woods.>>
Lui ride. <<Non temere, piccola. Stasera sarò tutt'altro che sdolcinato.>>
<<JEFF!!>> Gli copro la bocca con le mani, arrossendo mentre prego che nessuno lo abbia sentito. Sento la linea del sorriso divertito disegnarsi sulle sue labbra.
<<Che c'è, ti imbarazza?>> mugugna, ancora con la barriera delle mie mani.
Lo libero. <<Per nulla!! Vuoi solo spifferare ai quattro venti il nostro rapporto intimo.>> ironizzo.
<<Veramente anche tu sei molto brava in questo. Le mura della casa non sono insonorizzate.>> commenta L.J. passando di lì in quel momento.
Divento un pomodoro maturo e nascondo il viso nel petto di mio marito, che mi accarezza la testa con una risata leggera. La sento risuonare nella cassa toracica assieme al battito del suo cuore. Sorrido lievemente, dimenticando l'imbarazzo per concentrarmi solo sul suono che mi culla. Resto così per un tempo indefinito, con le carezze di Jeff che mi fanno rabbrividire, fino a quando decido di alzare la testa verso di lui per vedere il suo sorriso. Me lo concede, e il tempo sembra fermarsi, fino a quando il suo mormorio morbido raggiunge le mie orecchie.
<<Forse dovremmo dedicarci agli ospiti.>>
<<Dobbiamo proprio?>>
<<Se fosse per me saremmo già in camera da almeno quindici minuti, ma poi chi riscuoterebbe i regali?>>
Mi fa l'occhiolino ed io scoppiò a ridere. <<Il solito.>>
Mi bacia. <<Andiamo. E se mi lasci la mano sei morta.>>
Liu
Tiro via Jeff praticamente per i capelli. È possibile che non capisca quanto sia urgente quando dico "Devo parlarti"?
<<Ahia! Che cazzo vuoi?>>
<<Secondo te genio?>>
Sbuffa. <<Lo hai fatto?>>
Sospiro. <<No.>>
<<E immagino che tu abbia una buona spiegazione per avermi separato da quella che è mia moglie solo per dirmi che sei un fifone.>>
<<Grazie Jeff, ma c'è stato un malinteso.>>
<<La tua fifa?>>
<<Sei una palla. Mi sono inginocchiato, ma le erano caduti i->> Non voglio tradirla. <<Le era caduto il bouquet e ha pensato che volessi solo prenderlo per lei.>>
Jeff mi scoppia a ridere in faccia. È sempre molto cauto e moderato. Gli tiro uno scappellotto ma non frena il suo divertimento.
<<Ha creduto…che tu stessi…>> Annaspa tra le risate.
<<Grazie mille per il supporto, fratellino.>>
<<Mi piacerebbe aiutarti ma non sono uno psicologo specializzato in casi persi.>>
Gli tiro l'orecchio. <<E basta!>>
<<Ahia! Capito. Allora, che vuoi? Perché sei qui invece di chiedere alla tua amata di impegnarsi definitivamente con te?>>
Sospiro. <<...e se rifiutasse?>>
Jeff mi guarda come se fossi un alieno. <<Non puoi essere serio.>>
<<Insomma, pensaci. Ho provato a dichiararmi ed è andata male. E se fosse un segno? Se significasse che non dobbiamo stare insieme?>>
<<...hai battuto la testa, Liu?>>
<<Pensaci. Magari non devo dichiararmi.>>
Sospira. <<Sono stato adottato.>>
<<Jeff, è una cosa seria. Forse lei non vuole. Perché dovrebbe volere?>>
Tempo mezzo secondo e mi arriva un pugno sulla mandibola.
<<Ahia! Cazzo Jeff!>>
<<Scusa, dovevo risvegliarti dalla tua idiozia.>>
<<Sto cercando di dire una cosa seria!>>
<<Allora non sparare stronzate! State insieme da tre anni, mi spieghi perché mai dovrebbe volerti lasciare ora?>>
Sussulto. <<Non ho mai parlato di lasciarci. Credi che voglia lasciarmi?>>
Jeff prende un respiro profondo mentre io mi massaggio la mandibola.
<<Evidentemente l'età ti sta facendo peggiorare. Mi vuoi spiegare per quale assurdo motivo Lorelai non dovrebbe accettare?>>
Ecco, appunto. <<Sono vecchio…>> mormoro.
<<Ok, ora ho sentito davvero troppo.>>
Fa per allontanarsi ma lo trattengo. <<Jeff, ascoltami.>>
<<No se devi dire queste stronzate.>>
<<Ho ventisette anni, lei appena diciannove. A volte mi sembra di trattarla come se fosse mia figlia. Qualunque cosa accada, lei sarà sempre otto anni più giovane ed io otto anni più vecchio.>>
<<Liu, sai alla Creepy House l'età si ferma per tutti a diciotto anni. Da quando è diventata maggiorenne è come se entrambi aveste la stessa età.>> Dice, col tono di chi cerca di spiegare a un bambino particolarmente ottuso un concetto difficile.
<<Ma non è così. Sono più grande, più vecchio. Io sono un uomo e lei è solo una bambina.>>
<<Dicevi lo stesso quando lei aveva sedici anni e tu ventiquattro. Guarda che non resterà un bambina per sempre. Cosa dirai quando ne avrà ottanta e tu ottantotto?>>
<<Che è sempre una bambina rispetto a me. Lei potrebbe avere di meglio, di più.>>
<<Di meglio? Liu, di che cazzo stai parlando? Dove lo trova un altro che anche a novant'anni avrà l'aspetto e la prestazione fisica di un diciottenne? Siamo davvero arrivati al punto che devo essere io a farti vedere le tue qualità?>>
<<Perché, sapresti farlo?>>
<<Zitto.>> Sospira. <<Senti, non so molto sul tuo caso ma so come la guardi. Non c'è nessuno che potrebbe darle quello che le daresti tu, quello che le stai già dando. Lo so io e lo sa anche lei. Ti ama, mi hai sentito bene?>>
Annuisco, ancora incerto.
Mio fratello mi prende per le spalle e mi scrolla. <<Ora ascoltami. Stai perdendo tempo prezioso. Il momento perfetto è ora. Proprio adesso. Vedi di non perdere anche questa occasione.>>
Si allontana. Ha la fronte aggrottata e il solito broncio a metà tra l'annoiato e l'infastidito. Ma so che quello che ha detto lo ha detto per me, e che lo pensa davvero. Lascio andare un lieve sorriso. È ancora mio fratello.
Mi avvicino a Lorelai che sta parlando con Logan giusto in tempo per sentirgli dire: <<Sei meravigliosa.>>
<<Lo sa che è meravigliosa. Gliel'ho già detto io due volte.>> dico, entrando nella conversazione e avvicinando Lorelai a me per un fianco, per poi metterle possessivamente il braccio attorno al collo guardando duramente l'altro ragazzo.
<<Beh, non c'è due senza tre, non è così?>> risponde lui, con quel suo sorriso che tutti considerano tranquillo ma che nasconde un che di sfida.
Ricambio con un sorriso gelido. <<Posso pensarci da solo. Ora se non ti dispiace dovrei parlare da solo con la mia ragazza.>> Calco con forza sull'aggettivo possessivo. Con mia enorme soddisfazione, Logan si limita a lanciare un sorriso a Lorelai e poi si allontana.
Sbuffo e la prendo per un polso, trascinandola lontano dalla folla, e lei scoppia a ridere.
<<Era proprio necessario?>>
<<Quel ragazzo non mi piace affatto.>>
<<Liu, sono cinque anni che sta da noi. Se avesse avuto cattive intenzioni non credi che le avrebbe già messe in pratica?>> Si morde il labbro per nascondere una risata. Come se non sapessi che sta ridendo di me.
<<È esattamente questo il suo piano.>> borbotto. <<Si finge onesto e trasparente invece della viscida serpe che è.>>
Ora il suo labbro trema convulsamente nel tentativo di trattenere le risate mentre alza un sopracciglio. Mi sembra di leggere la scritta "seriamente?" impressa sulla sua fronte.
<<Ma hai visto come mi ha guardato?!>> sbotto. <<Aveva un'aria di sfida! Ha in mente qualcosa!>>
<<Liu, ti guarda così perché la tua reazione è esilarante. Stai facendo tante storie per una sciocchezza.>>
<<Non è affatto una sciocchezza!>>
<<Ma se sono due anni che Logan si vede con Kuroi!>>
<<Che doppiogiochista.>>
<<Non è un doppiogiochista! Lui ed io siamo come fratelli!>>
<<Tsk, incesto.>>
<<Liu, smettila!>>
<<Voglio che tu gli stia lontana.>>
<<Come scusa?!>>
<<Mi hai sentito.>>
<<E se non volessi?>>
<<Imparerai a volerlo.>>
Resta in silenzio. D'un tratto mi rendo conto di quello che ho detto. Le sto parlando con tono di comando. La rabbia scivola via da me mentre vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime.
<<Oggi è il giorno più felice della mia migliore amica, e non voglio farmelo rovinare da te. Non tornare in camera stanotte, non voglio vederti.>>
Si gira e si allontana, e non ho neanche la forza di fermarla. La lascio andare via da me, di nuovo. Resto immobile per un tempo lunghissimo, deglutendo, rivedendo la scena appena vissuta nella mia testa, rivedendomi duro, cattivo, persino crudele. Inadatto. Infilo la mano nella tasca e sento sotto i polpastrelli la consistenza compatta e soffice del velluto. Tiro fuori la scatoletta blu notte e la soppeso con lo sguardo mentre passo attraverso gli ospiti per raggiungere la nostra camera. Osservo il letto dove stasera dormirà senza di me, dove abbiamo condiviso attimi solo nostri. Ricordo perfettamente la sensazione che prima o poi tutto avrebbe avuto fine, che si sarebbe resa conto di chi aveva di fronte e che se ne sarebbe andata da me. Apro il cassetto, svelando il doppio fondo e riponendo il cofanetto scuro assieme a tutti i miei errori. La rosa che non le ho dato a San Valentino, la collana che le ha provocato allergia, i discorsi che ho scritto per assicurarle che sarei stato un bravo compagno, che non l'avrei mai ferita né offesa, che non si sarebbe mai pentita di me. Chiudo il doppio fondo e il cassetto. Mi chiudo in bagno. Credo di aver appena bruciato il momento perfetto.
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