Capitolo XXXVIII

Jade
È passato qualche giorno ormai. Ogni volta che Lorelai e Liu sono nei paraggi cerco di analizzarne i comportamenti, ma non giungo a nessuna conclusione; nessuna che sia incoraggiante, comunque. Si parlano a malapena, e se lo fanno è per rivolgersi frecciatine: Liu fa una battuta o un’osservazione di cattivo gusto, Lorelai risponde a tono, Liu ghigna e finisce là. A meno che Liu non decide di continuare a stuzzicare Lorelai: a quel punto è guerra aperta. Naturalmente i dibattiti sono vinti da Lorelai, ma il fatto che pur ritenendosi sconfitto Liu reagisca con un sorrisetto dei suoi fa impazzire Lorelai...letteralmente.
Non riesco a capire molto di quello che succede, Lorelai non me ne parla e se provo ad introdurre l’argomento svia l’attenzione su qualcos’altro; il suo cavallo di battaglia è la mia relazione con Jeff, perché sa quanto sono logorroica a riguardo. Vorrei sapere di più, ma intervenire… l’ultima volta non è finita poi così bene, quindi preferisco evitare. E in più c’è Luka, che continua a chiamare senza mai arrendersi.
Qualche giorno fa Lorelai mi ha chiesto se le Creepypasta avessero un cuore: le ho risposto di no, che per qualche motivo quando prendono questa decisione smettono di essere umani, e lei ne è rimasta turbata. Non sorpresa: turbata. Detesto non sapere le cose.
È così che mi trova Jeff quando entra in camera: seduta sul letto con le gambe strette al petto e l’aria corrucciata.
<<Che succede?>> chiede.
<<Niente.>> rispondo mettendo il broncio.
Lui sorride e si mette accanto a me, abbracciandomi. <<Ne sei sicura?>>
Sorrido anch’io. <<Sì, tranquillo. Ora sto bene.>> Ed è vero. La sua presenza ha un effetto calmante su di me, come se tutto perdesse di importanza.
<<Che ne dici di fare...un gioco?>> mi chiede.
<<Quale gioco?>>
Si mette su di me e comincia a baciarmi.
<<Mmh...mi piace questo gioco…>> sorrido.
Jeff sorride di rimando e ricomincia a baciarmi. Pian piano, il bacio diventa sempre più passionale. Con un braccio si sostiene per non schiacciarmi, con l’altro mi accarezza il viso, il collo, i fianchi finché la sua mano si intrufola al di sotto della mia maglietta, e le dita fredde sfiorano la mia pelle. Rabbrividisco, ma non per il freddo.
<<Jeff…>>
<<Devo smettere?>>
Non rispondo, e Jeff si scosta, guardandomi in viso. <<Ho fatto qualcosa di…>>
<<No.>> lo anticipo per tranquillizzarlo. <<Va tutto bene.>> sorrido.
<<Allora che c’è?>>
<<Vuoi...farlo?>> Credo di essere arrossita. Detesto arrossire.
<<Tu no?>> mi chiede.
Non rispondo, e lui fa un piccolo sospiro. <<Hai ragione, scusami. Ho esagerato.>>
Fa per scostarsi, ma io lo trattengo per la maglia, senza guardarlo. Lui mi osserva curioso, poi capisce. Mi accarezza una guancia, facendomi alzare il viso verso il suo. <<Sei sicura?>>
Annuisco.
<<Posso aspettare se non vuoi. Tranquilla.>>
Scuoto la testa.
<<Jade, sei convinta di volerlo? Perché se così non fosse io->>
Lo tiro a me e lo bacio. Lui ricambia con un sorriso e mi solleva la maglia, aiutandomi a toglierla mentre io gli tolgo la sua. Il suo tocco è gentile,il suo sguardo famelico ma non opprimente, i suoi baci gentili ma passionali. E divento sua. Divento realmente sua gemendo il suo nome e lasciandomi trasportare. E lui mi dice che mi ama, ed io gli dico che lo amo. Perché è vero, io lo amo. Lo amo sul serio. Mi addormento accoccolata al suo corpo, felice come non mai, mentre lui mi accarezza e mi bacia la testa. Questo è il momento perfetto.

Quando mi sveglio, mi rendo conto che Jeff mi sta accarezzando. Rimango con gli occhi chiusi, sperando di poter prolungare quell’attimo all’infinito, ma Jeff ride e mi sussurra: <<Ben svegliata, piccola.>>
Mugolo e apro gli occhi, e ringrazio il cielo di averlo fatto. Lo spettacolo che mi si para davanti è straordinario: il ragazzo-il mio ragazzo-ha i capelli che gli ricadono sul viso e sulle spalle, gli occhi chiarissimi accesi di divertimento e il petto scultoreo in bella vista. Sorrido e lo bacio, poi mi sollevo coprendomi il corpo con il lenzuolo, recupero dei vestiti puliti e vado in bagno.
<<Dove vai?>> mi chiede Jeff, curioso.
<<Sto morendo di fame: vado di sotto a prendere qualcosa da mangiare.>>
Jeff scoppia a ridere. <<Ma tu mangi sempre?>>
<<E allora?>> Gli faccio la linguaccia. Jeff sorride, ed io mi chiudo la porta alle spalle. Faccio una doccia veloce, mi vesto ed esco. Jeff mi sorride, o gli lascio un bacio a fior di labbra e scendo. Sul divano c’è Lorelai. Ha il broncio. Brutto segno.
<<Giorno Lore, che succede?>>
<<Lascia stare.>>
Mi siedo vicino a lei. <<Parla.>>
Lei sbuffa. <<Non lo sopporto più.>>
<<Ah…>>
<<È un essere così… egocentrico, così antipatico, così…>>
<<Ok ok, messaggio ricevuto, ma posso dire una cosa?>>
<<Mh?>>
<<Ho qualcosa che potrebbe tirarti su di morale.>>
<<Spara.>>
Sorrido. <<Jeff ed io abbiamo fatto l’amore.>>
Lorelai si illumina e poi si scioglie in un dolce sorriso. <<Dici sul serio?>>
<<Certo.>>
La mia migliore amica strizza gli occhi e gonfia le guance in una buffa espressione bambinesca. Farebbe quasi paura se non fosse così esilarante.
<<Che stai facendo?>> chiedo. Non risponde, rimane ferma.
<<Stai sclerando?>> Annuisce sempre con la stessa espressione.
<<Almeno stai respirando?>>
Nasconde la faccia in un cuscino, e quando riemerge è tutta rossa.
<<Stai bene?>> chiedo ridendo.
Lei sorride e annuisce, respira profondamente e poi mi prende le mani. <<Com’è stato?>>
<<Oh Lore, è stato...fantastico. Lui è stato così dolce, ed è stato così...così...meraviglioso.>> termino in un sospiro. Lei sorride e annuisce.
<<Sono così felice per te…>> dice, con uno sguardo dolcissimo.
<<Spero che anche tu possa essere così felice un giorno.>>
Sospira. Non coglie il riferimento o forse non vuole coglierlo. Mi sorride e poi si alza.
<<Dove vai?>>
<<Torno in camera. Vado a vedere se quel Narciso è uscito dal bagno.>>
Rido. <<Va bene, a dopo.>>
<<A dopo.>>

Lorelai
Torno in camera. La porta del bagno è ancora chiusa; per evitare sorprese spiacevoli mi metto sul letto e apro un libro, aspettando che lui esca. Quando la porta si apre però, Liu è di nuovo a petto nudo, e stavolta indossa solo i boxer. Arrossisco fino alla punta dei capelli, e appena mi vede scoppia in una grassa risata.
<<Dovresti...ahahah...vedere la tua...ahahah...faccia...ahahahahah.>> dice, annaspando tra le risate.
<<Divertente, davvero. Se hai finito di rimirarti nello specchio vorrei usare il bagno.>>
<<Ma devi ammettere che c'è molto da rimirare.>> Ghigna. Odio quel ghigno.
<<Per favore.>> dico con una mezza risata. Mi alzo e vado verso il bagno, ma lui mi si para davanti… o meglio, considerata la sua altezza sono i suoi pettorali quelli che ho davanti. Gli rivolgo uno sguardo di fuoco.
<<Oh, scusa, vorresti passare?>> mi chiede con finto fare innocente.
<<Tu che dici, idiota?>>
<<Dico che dovresti moderare i termini.>>
<<Oh, scusami. Tu che dici, coglione?>>
<<Attenta, ragazzina. Non mi piace il tuo atteggiamento.>>
<<Fortuna che non sei mio padre allora.>>
Questa affermazione lo fa ghignare, il che mi infastidisce più del solito. Detesto che ghigni, ma il non saperne la ragione…
<<Ah no?>>
Avanza verso di me, costringendomi ad arretrare, finché mi trovo con le spalle al muro. Lui mantiene una distanza di circa mezzo metro tra noi e fa un sorriso sghembo.
<<Allora? Vuoi ancora andare in bagno?>>
<<Assotalumente.>> Cosa ho appena detto?! Sento le guance riscaldarsi sempre di più mentre il rossore sopraggiunge. Liu ghigna e si avvicina di poco.
<<Toglimi una curiosità… ti stai eccitando?>>
<<C-che?!>>
<<Hai sentito.>>
<<No!>>
<<No?>>
<<No!>>
<<Perché il rossore sulle tue guance ed i tuoi balbettii sconnessi dicono il contrario.>>
<<A-allontanati.>>
<<Perché? Hai paura di perdere il controllo?>>
<<No…>>
<<E allora perché?>>
<<Perché la tua vicinanza mi ripugna! Vattene, sei un essere disgustoso!>>
No, non lo penso davvero. Il panico mi ha fatto dire cose che non pensavo, che non penso. Ma il suo sguardo si accende di ira. Mi guarda furibondo, prima di intrappolarmi tra il muro dietro di me e il suo corpo, mettendo le braccia ai lati della mia testa per impedirmi di fuggire.
<<Allora è questo che pensi, eh? Io sarei disgustoso, sarei rivoltante? È così? La mia vicinanza ti ripugna ancora così tanto? Ti ripugna, Lorelai? Rispondi!>>
Il suo tono mi spaventa. C'è una scintilla di follia nei suoi occhi, la stessa che lo ha portato ad uccidere Susan, ne sono certa.
"Ora mi uccide." È questo il mio unico pensiero. Liu chiude gli occhi come per calmarsi, e quando lo riapre sembra stanco. Stacca una mano dal muro come per fare qualcosa, ma poi la chiude e sferra un pugno sulla parete, accanto alla mia testa. Sobbalzo di paura e le lacrime iniziano a scivolare lente lungo le mie guance. Liu mi fa alzare il viso verso di lui e rimane a guardarmi in silenzio. Il suo volto è vicinissimo, sento il suo respiro caldo sulle mie labbra. Non mi guardo intorno, non cerco di fuggire. Non voglio andarmene. Ci sono solo i suoi occhi incatenati ai miei e le sue labbra a un soffio dalle mie. Solo noi. Poi, il mio telefono squilla.
Liu si sposta, sospira, si infila un paio di pantaloni e scende al piano di sotto. Metto una mano sul mio petto, cercando di calmare il mio battito impazzito, e vado verso il telefono. Lo prendo e premo il tasto verde, avvicinando il telefono all'orecchio. <<Pronto.>>
<<Lorelai! Sono giorni che ti cerco! Che fine hai fatto? Dove sei? Stai male? Ti hanno rapita? Cos'è successo?>>
Non rispondo. Non ci riesco. D'un tratto, mi rendo conto dell'errore madornale che ho commesso. In preda alla confusione, ho risposto. Lascio cadere il telefono a terra e mi copro la bocca con una mano mentre dall'altro lato Luka continua a chiamare il mio nome.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top