Capitolo XXXIV
Liu
La lama si incastra tra le assi del pavimento ricoperto di moquette con un rumore attutito. Cado sulle mie ginocchia, incapace di fermare le lacrime, incapace di respirare, incapace di ucciderla. Soffoco i miei singhiozzi guardandola dormire in pace, il respiro lento, le labbra dischiuse. Rimango a vegliare il suo sonno, finché mi alzo raccogliendo il coltello e poggiandolo sulla scrivania. Mi infilo di nuovo a letto, maledicendo me stesso e lei, con quello sguardo puro e quel volto che pare angelico e che ti costringe invece al più profondo girone dell’inferno. Tento disperatamente di addormentarmi, ma quando accade i sogni non sono meno tormentosi della realtà. Ride, ride di quella sua risata semplice e malefica. China la testa di lato, guardandomi con un luccichio negli occhi e si morde il labbro.
<<Volevi uccidermi.>> cantilena. Sento le sue risa tutt’attorno a me, come accentuate da un altoparlante. <<Volevi uccidermi, ma non lo hai fatto.>>
Si mette su di me, lo sguardo ancora divertito, le labbra piegate in un sorriso o forse in un ghigno. Si spoglia, e lascio scivolare lo sguardo sul suo corpo, sentendomi la gola secca. Il resto del sogno non è difficile da immaginare. Mormora il mio nome, lo geme, lo urla. Tra un gemito e l’altro ride, si abbassa su di me come per baciarmi e si ferma a pochi centimetri dalle mie labbra, sussurrando: <<Io ti odio ancora.>>
Jade
Tornati in camera, Jeff va in bagno e si prepara per la notte mentre io sistemo di nuovo la mia roba nei miei cassetti, poi ci diamo il cambio. Quando esco lui è a letto, mi guarda con un leggero sorriso e allarga le braccia. Sorrido anch'io e mi metto accanto a lui, appoggiandomi al suo petto mentre lui mi chiude nel suo abbraccio.
Per un po' rimaniamo senza parlare. Jeff mi accarezza un braccio con un dito e tiene lo sguardo perso nel vuoto, come pensieroso; poi parla.
<<Come conoscevi il mio nome?>>
Lo guardo confusa. <<Mh?>>
<<La prima volta che ci siamo incontrati. Mi sei venuta addosso e mi hai chiamato Jeff. Come lo sapevi?>>
Mi viene da ridere. In effetti non abbiamo mai chiarito questo punto che meriterebbe delle delucidazioni. <<Tu e le altre Creepypasta siete protagonisti di molti racconti in tutto il mondo.>>
<<Che vuoi dire?>>
<<Non so bene come spiegarlo...le vostre vite devono aver procurato strani avvenimenti, che nel corso del tempo si sono trasformati prima in mormorii sommessi, poi in storie per spaventare i bambini, poi in leggende e infine in storie straordinarie che hanno fatto il giro del mondo trasformandovi in personaggi horror: Jeff the Killer, Homicidal Liu, Eyeless Jack...per non parlare dei fratelli Slender! Non sai che colpo quando appena arrivata mi resi conto che invece di un mostro orripilante Slenderman era un papà amorevole con un grembiule dalla scritta "baciate il cuoco"!>>
Jeff ride. Non riesco a ricordare se è la sua prima vera risata con me, ma so che è un suono che non mi stancherei mai di ascoltare. Poi riprende. <<Quel giorno stavi scappando da qualcuno... chi era?>>
Deglutisco. Ad un tratto parlare mi sembra molto difficile. <<Mio fratello.>>
Jeff mi guarda curioso e so che sta aspettando una spiegazione in più. Sospiro. <<Ti ho detto di FireIce, il demone in me... quando ero molto piccola si è liberato e ha attaccato Logan. È rimasto vivo per miracolo. Poi è arrivata a cosa nostra un'ombra scura col viso coperto da un mantello. Non ho idea di chi fosse, aveva una voce... come duplicata, ma parlava in un sussurro. Non so nemmeno se fosse un uomo o una donna. Mi ha dato delle medicine per tenere Fire sotto controllo, e hanno sempre funzionato, ma una sera dimenticai di prenderle e attaccai di nuovo mio fratello. Fu in quel caso che gli procurai la cicatrice che gli attraversa un braccio. Poi Fire uscì dalla casa, senza alcun controllo, e uccise un uomo che abitava in città. Il giorno dopo il suo volto era su tutti i giornali, e mi resi conto che ero stata io ad ucciderlo. Presa dalla paura raccolsi poche cose, le medicine e scappai. Logan se ne accorse e provò a raggiungermi, ma poi incontrai te e... il resto lo sai.>>
Mi perdo nei ricordi. Jeff sembra notarlo, perché mi accarezza il viso e mi riporta con lo sguardo su di lui. <<Sei nata così?>>
<<No. Da piccola dei dottori... scienziati... non so esattamente cosa fossero, ma mi hanno portata via da casa per un paio di anni. I miei erano convinti che fossi morta, quando la stessa ombra scura mi riportò a casa, avvertendo i miei genitori del pericolo. Loro mi ripresero in casa, e mi amavano nonostante tutto, ma mia madre era una poliziotta, mio padre un militare. Morirono entrambi in una spedizione congiunta, lasciando mio fratello e me da soli. Da allora Logan si è sempre comportato come un padre: non importava che lo avessi attaccato, io ero sua sorella, ero la sua famiglia, e lui si prendeva cura di me. Iniziò a lavorare prima come commesso, e quando divenni abbastanza grande da stare a casa da sola divenne militare anche lui, per guadagnare abbastanza per entrambi. Lui è sempre stato dolcissimo… non mi ha mai rimproverato niente, né mi porta rancore per averlo quasi ucciso... è il fratello migliore del mondo.>>
Mi accarezza la guancia, asciugandomi una lacrima che non mi ero resa conto di aver lasciato cadere. <<Ti manca molto, non è vero?>>
Trattengo un singhiozzo e annuisco, la voce bloccata nella gola. Jeff mi abbraccia forte ed io inizio a piangere silenziosamente.
Sospira. <<Senti… se davvero è tanto importante per te, forse potremmo… non so… rintracciarlo e farlo stare qui con noi… se ti va…>>
Lo guardo stupita. <<Cosa…?>>
<<Mi hai sentito.>> risponde un po' brusco, ma non me la prendo.
<<Dici davvero?>>
<<Sì.>>
Mi illumino. <<Grazie grazie grazie grazie!>> Gli do un bacio appassionato che ricambia con un sorriso.
<<Sul serio potrebbe stare qui?>>
<<Certo. Dopo la tua amichetta ormai, questa casa è diventata un hotel.>> fa un sorriso sibillino, ma non mi è sfuggito il tono duro con cui ha detto "amichetta".
<<Non chiamarla così.>> Lo guardo male. <<Ha un nome.>>
Sbuffa e non mi risponde. Ho paura di irritarlo, ma devo sapere. <<Perché la odi tanto?>>
<<Io non la odio.>>
<<Ah no?>> chiedo, ironica.
<<Ok, la odio.>>
<<Ma perché? La odiavi ancor prima di conoscerla.>>
<<Per Liu.>>
<<Liu? Che c'entra lui?>>
<<È innamorato di lei.>>
Ora sono sorpresa. Avevo sempre immaginato che ci fosse qualcosa tra loro, ma da qui a dire che sono innamorati… ne corre di acqua sotto i ponti. All'inizio Liu era protettivo con lei, ora da quello che ho potuto vedere è come se lei cercasse di proteggersi proprio da lui: non esattamente l'atteggiamento di due piccioncini.
<<Non è un po' presto per dirlo?>>
Jeff fa un sorriso impertinente. <<Allora non sai proprio tutto di noi.>>
Trattengo un sorriso. <<Non è questo il punto. Vai avanti.>>
<<C'è una maledizione.>>
<<Una… che?>>
<<Una maledizione. È una specie di incantesimo che influisce sulla tua vita e…>>
<<So cos'è una maledizione, Jeff. Ma… esistono davvero?>>
<<Le Creepypasta esistono davvero? Il demone in te esiste davvero? Solo perché la gente non vede qualcosa non vuol dire che non ci sia.>>
Avrei quasi voglia di segnarmi la frase se non lo trovassi inopportuno ora come ora. Insomma, quando il tuo ragazzo (...posso chiamarlo così?) ti spiega perché detesta la tua migliore amica è una cosa importante. <<Continua.>>
<<Alcuni di noi sono condannati a innamorarsi a prima vista di un'umana.>>
<<Lo dici come se fosse una cosa brutta.>>
<<È una cosa brutta. Quale umana potrebbe accettare di innamorarsi di... un mostro?>>
<<Stai scherzando, vero? Non siete mostri!>>
<<Forse per te no, ma per lei sì.>>
<<Sono sicura di no invece.>>
<<Riflettici Jade. Appena è arrivata qui abbiamo provato ad ucciderla. Non è stata un'ottima prima impressione, ti pare?>>
<<Di certo non per colpa sua!>>
<<No, è vero. Ma per lei siamo solo degli assassini. In più, mi sembra praticamente estranea all'omicidio: chissà se dopo aver ucciso un insetto piange.>>
<<Stai esagerando.>>
<<Forse. E forse no.>>
<<Sono sicura che anche a Lorelai piaccia Liu.>>
<<Non puoi saperlo.>>
<<È pur sempre la mia migliore amica. Le capisco certe cose.>>
<<Allora vedi di capirle bene, Jade. Non è uno scherzo, non c'è in gioco un cuore spezzato ma molto di più. Con una maledizione del genere, Liu non ne sarebbe solo ferito. Potrebbe morirne.>>
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