Capitolo XLIX
Lorelai
È tutto immobile. È tutto silenzioso. Le foglie degli alberi in perfetto equilibrio sui ramoscelli, il canto degli uccelli è assente. È come se tutta la natura si fosse fermata per assistere a questo incontro, come di una importantissima partita sportiva che si disputi tra due campioni. La differenza è che io non mi sono allenata, non sono pronta. Lascio imprudentemente che l'aria che ho inalato fugga dalle mie labbra, e dopo mi pare di non riuscire più a respirare.
Poi, si alza il vento. Una folata mi colpisce il collo. Sento sussurri, parole, mormorii che scelgono proprio questo momento per scivolare via dall'angolo della mia mente dove li avevo rinchiusi, strisciando lungo la mia nuca, facendomi rabbrividire mentre si intrufolano nella mia anima, più a fondo, penetrando nel cuore e facendolo gonfiare di speranza. Mi arriva il suo profumo. È allucinazione? O è realtà?
No, non mi sono girata. La paura mi gela le ossa, costringe il cuore nelle catene che ho stretto con tutta la mia forza, scorticandomi le mani nel tentativo. E quello, subdolo traditore, si divincola, scivola via dalla sua prigione grondante d'amore, chiedendo pietà.
Lo sento, batte. Batte furioso contro le costole. Vorrebbe fuggire, schiantarsi al suolo e rompersi una volta per tutte, mentre la speranza striscia via, infida serpe velenosa.
Non c'è niente di peggio della speranza. Si insinua tra le sbarre fredde e grondanti di umidità della tua cella, ti mostra le chiavi verso la libertà e mentre allunghi la mano per prenderle le lascia cadere nell'infinitesimale fessura dalla quale sprofondano dritto verso l'inferno.
Ho decisamente letto troppi libri.
Ma qual è il mio problema? È la speranza a salvare il mondo, e allora perché non riesco a girarmi? Perché ho tanta paura?
Ma lo so il perché. Il mio cuore ha appena ricominciato a battere, non voglio riprovare quell'orrenda sensazione di vuoto, di rotto.
Ho sempre avuto la pessima abitudine di farmi influenzare dalla mia fantasia. E la verità a volte è peggio di una bugia, di una splendida illusione in cui vivere in pace con sé stessi.
Volto appena la testa. Osservo con l'angolo dell'occhio. E mi spezzo. Forse è persino peggio di quanto mi aspettassi. Perché diavolo le fiabe insegnano che i desideri possono realizzarsi se dovrebbero essere insegnamenti di vita? Perché creare un miraggio splendido del mondo se il fato è sempre in agguato?
Ma avrei dovuto saperlo. Aladdin insegna: l'amore e la morte sono affari in cui neanche un genio può intervenire. I morti non tornano in vita.
Mi giro davvero. Un pugno nello stomaco. Barcollo, inciampo, sto per cadere.
Le sue braccia mi fermano. A un metro dal suolo, a un soffio dalle sue labbra.
<<Sempre imbranata, eh?>>
Sorride.
In quel preciso momento, il sole pensa bene di affacciarsi coi suoi spudorati raggi sulla linea dell'orizzonte, andando a illuminare i suoi capelli sbarazzini, lo smeraldo dei suoi occhi e il suo sorriso.
Esplodo. Il cuore esplode. Le lacrime esplodono. Inizio a piangere, il petto brucia, il labbro trema mentre un unico mormorio rotola fuori dalle mie labbra.
<<Liu…>>
Il suo sorriso si allarga. Per un attimo, è Paradiso. Prima che le sue iridi inquadrino il mio volto tumefatto. Mi solleva il mento, studiando i miei lividi con sguardo a metà tra la dolce preoccupazione e la rabbia cieca.
<<Che è successo? Che ti ha fatto? Ti ha torturata, vero? Quello stronzo. Le pagherà tutte. Cazzo, sei dimagrita ancora. Da ora che ti piaccia o no mangerai cinque volte al giorno. Sei piena di lividi, dobbiamo fare qualcosa. Dio Lorelai, stai sanguinando!>>
È vero, sanguino. Ma a chi importa? Singhiozzo mentre anche sulle mia labbra si apre un incredulo sorriso.
<<Sei vivo…>> sussurro.
<<Vuoi rispondermi? Che ti ha fatto? Ti fa male qualcosa? Come stai?>>
Il mio sguardo si fa confuso, poi incredulo.
<<Che mi ha… mi fa male… tu…>>
Devo avere delle saette che mi escono dagli occhi, perché persino Liu impallidisce. E lo credo bene! Mi ha appena chiesto come sto?!
<<Come sto? COME STO?! TU ERI MORTO RAZZA DI RETTILE STRISCIANTE SENZA CERVELLO! ERI MORTO E STAI CHIEDENDO A ME COME STO?!>>
Inizio a tempestarlo di pugni sul petto mentre l'ira sgorga dal mio corpo andando a riversarsi su di lui. Ma sinceramente, non sembra fare effetto. Liu scoppia a ridere, ed è come il suono di mille dolcissimi campanelli d'argento che mi diano il benvenuto nella mia parte di Paradiso.
La sua risata copre le mie invettive, finché non inciampa in una radice e cade all'indietro, facendomi ricadere su di lui.
Divertito, cerca di rialzarsi, ma lo tengo fermo al terreno mettendogli una mano sulla gola e lo bacio.
E tutto sembra tornare al proprio posto. Il cuore si rialza vittorioso, le sbarre si dissolvono come pulviscolo, la terra riprende a girare nel verso giusto e l'aria torna nei miei polmoni. L'amore mi invade completamente, passando dalle mie labbra alle sue, mentre con un braccio mi stringe per la vita e con l'altro mi accarezza la guancia, raccogliendo col pollice le lacrime che rotolano fino alle labbra, morendo nel nostro bacio e lasciano una scia bagnata sulla gota.
Non mi interessa di aver finito il fiato, non mi importa se il cervello reclama ossigeno. Lui è molto più di questo. È il sangue che torna a scorrere, la vita che torna ad animare il mio corpo vuoto e l'unico amore che da un senso all'alba, al tramonto, allo sguardo benevolo delle stelle e all'occhio di madre della luna. Ma lui è di più.
Mi stacco solo quando sento il suo cuore battere forte contro il mio. I nostri corpi premuti mi riportano a sensazioni antiche facendomi mordere il labbro e risentire così il suo sapore. Mi sorride, continuando ad accarezzarmi.
<<Se avessi saputo che ti avrei fatta piangere non sarei tornato, principessa.>>
Sono abbastanza certa che sul mio viso si sia dipinta un'espressione di puro terrore. <<NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO!>> strepito, il cuore che batte furibondo contro le costole. Ma non è paura, non più. È l'effetto del suo sorriso, dei suoi occhi puntati nei miei, del suo profumo che mi inebria e mi ubriaca di felicità. E lui ride. Ma guarda un po' questo screanzato! Come ride!
<<Smettila di ridere brutto infame pezzo di->>
Il mio fiume di insulti viene fermato dalle sue labbra, ancora una volta contro le mie, ancora una volta dolci ma possessive, delicate ma passionali, ancora una volta mie. Ma che dico, sono io che sono sua. Sua in ogni modo che si possa immaginare.
Mi lascio andare nel bacio, persa nel suo sapore, prima di mordergli violentemente il labbro e staccarmi. Sorride comunque.
Le mie dita corrono veloci a sfilare uno a uno quegli stramaledetti bottoncini microscopici dalle asole della sua camicia. Ma che diavolo, devono proprio farli così piccoli? Impreco mentre quasi li faccio saltare tutti dal nervosismo.
Liu scoppia a ridere, più forte di prima. <<Devo esserti mancato proprio tanto, eh piccola?>>
Il sangue corre alle mie guance, arrossandole vergognosamente, mentre desidero di sprofondare. Gli copro il viso con le mani mentre urlo: <<STUPIDO!!>>
Sento la piega delle sue labbra allargarsi in un sorriso contro le mie dita, mentre delicatamente mi prende per i polsi e mi fa scostare le mani, guardandomi tanto intensamente da farmi dimenticare di respirare. Ma a che mi serve se ho lui? Voglio vivere per sempre così, col suo sorriso in loop, con i suoi baci come ossigeno, con le sue braccia come corazza.
Lentamente mi abbasso su di lui e lo bacio ancora, con più dolcezza stavolta. È un bacio che non credo di poter dimenticare. Ma del resto, è così per tutti i suoi baci.
Mi stacco solo per potermi beare della vista del suo volto perfetto. Lo accarezzo tremante con le dita, temendo che come un'illusione possa sparire appena lo sfioro, incurante di essere praticamente già spalmata su di lui. È un momento perfetto. E lui, mannaggia alla sua insopportabile, irresistibile, tremenda stupida boccaccia deve rovinarlo con uno dei suoi ghigni.
<<Vuoi che andiamo in camera?>>
Sono certa di essere diventata di un bel porpora splendente dall'imbarazzo. <<Sei un'idiota!>> strillo, la voce più alta di un'ottava. <<Stavo solo controllando la ferita!>>
Lui ride e mi fa scostare con gentilezza, poi inizia a sbottonare lui stesso la camicia. Ma vedi tu se non deve sempre provocarmi! Mi guarda, si lecca lentamente il labbro mentre io mordo a sangue il mio. Lo odio. Lo amo.
Cerco con tutta me stessa di distrarmi mentre lui continua la sua tortura ai miei poveri neuroni. Mi fa abbassare lo sguardo al suo petto, dove tra le decine di vecchie cicatrici v'è uno squarcio, i cui lembi sono ricuciti con numerosi punti di sutura, le labbra della ferita arrossate. Non oso toccarla, ho paura di fargli male. Guardo lui. <<Come hai fatto?>>
Lui fa spallucce. <<Ann e Angel.>>
Sorrido, le lacrime che si affacciano nuovamente sull'orlo della palpebra inferiore impedendomi di vedere bene il suo viso. Singhiozzo mentre lui mi accarezza e mi bacia. <<Se ti azzardi a piangere ti brucio i libri.>> sussurra.
Rido. Sta minacciando i miei amati libri ed io rido. Nulla ora ha più importanza di lui. Le storie che hanno animato i miei anni di vita resteranno sempre nel mio cuore, i libri saranno sempre il mio primo amore, ma che importa ora? Io sto già vivendo la mia fiaba.
Liu
L'ho sentito. L'ho sentito nel bel mezzo della notte quel dolore al petto. Quel dolore che non proveniva dalle mie ferite. E poi la voce, che mi diceva di tornare alla Creepy House. Mi sono alzato, ho seguito i raggi della luna. E mi hanno portato dritto da lei. Quante volte ho maledetto Ann per non avermi lasciato morire, quante volte ho supplicato Angel di darmi in pasto ai lupi, pur di non dover vivere sapendola prigioniera di Luka. Quanto l'ho cercata per avvertirla che ero vivo, che potevamo ricominciare, senza mai trovarla. E quante volte mi sono ripetuto che la sua vita senza di me sarebbe stata migliore.
Avrei dovuto allontanarla, cacciarla, salvarla da me stesso, ma non ho potuto. Rivederla è stato troppo. Il suo sorriso, i suoi occhi, il rossore sulle sue gote quando la imbarazzo, è troppo per poterla lasciare andare. Ho bisogno di lei. Non faccio che accarezzarla, baciarla, sussurrarle che va tutto bene e che non la lascerò mai più. Io non la lascerò mai più. La terrò al sicuro da chiunque voglia portarla via da me, la terrò al sicuro persino da me stesso. Sarà la mia piccola, la mia principessa. Lo è già.
Jade
Singhiozzo. Lorelai e Liu si voltano verso di me, sull'attenti. Dannazione! Ho passato una vita a fare l'insensibile e ora mi faccio scoprire perché sto piangendo. STO PIANGENDO?! E perché mai?!
Non mi sono emozionata. Non mi sono emozionata.
<<Non mi sono emozionata!!>> esclamo ad alta voce.
Lorelai scoppia a ridere. <<Certo che no!>>
Sorrido tra le lacrime, vado verso di lei e la abbraccio stretta. <<Mi sei mancata tantissimo.>>
Lorelai mugola. <<J-Jade… mi stai… s-strozzando…>>
Mi stacco imbarazzata mentre Lorelai si massaggia il collo. <<Ti preferivo quando eri una disamorata.>> commenta ridendo.
<<Ma dai!!>> arrossisco un po', ma poi sorrido.
<<Che ci fai qui?>> chiede Liu, curioso ma con un sorriso. Era da troppo tempo che non sorrideva così. Resto a guardarlo, figurandomi l'immagine di Liu in smoking con una rosa rossa all'occhiello che richiami il bouquet di Lorelai mentre percorre la navata con uno splendido vestito bianco lungo, il velo che le copre il viso e una lacrima di gioia che le riga la guancia. Due bambini, un maschietto più grande e una femminuccia più piccola, si rincorrono davanti a lei, spargendo nel frattempo petali di rose bianche che lei calpesta con grazia. Che strano però, i bambini non assomigliano per niente a loro. Il bimbo ha i capelli neri e gli occhi colore cioccolato, mentre la bimba ha i capelli castani e due occhi chiarissimi, colore del ghiaccio… OH MIO DIO!! Sono Drake e Skyler! Cioè, non che io abbia anche scelto i nomi dei miei figli, miei e di Jeff ovviamente, ma sono proprio dei bei nomi… già… ma che dico? Oddio, a che diavolo sto pensando?!?!
<<JADE!>>
<<COSA?!>> Sobbalzo, sentendo Lorelai urlare il mio nome.
<<Ti sto chiamando da un quarto d'ora! A che pensavi?>> Mi fa il suo sguardo alla lo-so-esattamente-cosa-pensavi-ma-voglio- che-sia-tu-a-dirlo. Ci sto ripensando. Non mi è mancata per niente.
<<Come sei tornata qui?>> chiedo, tentando disperatamente di riportare il discorso su un'altra lunghezza d'onda.
<<Oh!>> esclama lei, come se avesse dimenticato qualcosa. Tira fuori il telefono e inizia a leggere i messaggi con aria seria. Resta ferma un minuto, due, cinque, l'espressione invariata. Quando alza lo sguardo, i suoi occhi sono lucidi di lacrime.
<<Piccola, che succede?>> si allarma Liu.
Lorelai si butta tra le sue braccia, singhiozzando mentre un sorriso si disegna sulle sue labbra.
<<L'hanno preso… è fatta…>>
Liu la stringe forte, baciandole la testa. Non è necessario chiederle di chi parli. Lo sappiamo tutti, così come tutti possiamo solo immaginare quello che ha passato.
Ora lei è relativamente sana, Liu è vivo e quello stronzo marcirà per il resto della sua vita in una prigione… o almeno spero.
<<Ehm… Lore… esattamente come hai fatto ad incastrarlo?>>
Lei ride, mi prende sottobraccio e inizia a raccontarmi tutto, mentre la guido verso la nuova base delle Creepypasta. Noto con la coda dell'occhio che Liu quasi mi fulmina perché gli sto rubando del tempo con lei, e per farlo innervosire la abbraccio stretta, ghignando della sua espressione omicida.
<<Grande! Hai avuto la freddezza di trovare delle prove compromettenti nonostante ti avesse imprigionata?>> esulto.
Lei ridacchia. <<Più che trovarle ci sono inciampata sopra, ma fingerò che io sia stata molto riflessiva.>> Ride. <<A essere sincera per un secondo mi ha preso il panico, ma poi ho pensato che non c'era nient'altro che avrebbe potuto togliermi…>> Volge lo sguardo verso Liu, ancora dietro di noi, e i suoi lineamenti si sciolgono in un dolce sorriso. Sorrido anch'io, prima che lei scuota la testa e torni a guardare me.
<<E tu? Come sei arrivata alla radura?>> mi chiede curiosa.
Scuoto le spalle. <<Era il mio turno di guardia per Liu.>>
<<Turno di…?>> Mi guarda confusa.
<<Già, sai, per controllare che non vada a suicidarsi o cose sim->>
Capisco di aver sbagliato quando la vedo impallidire e girarsi molto lentamente verso il ragazzo, peggio di un film horror. Pennywise? Jocker? Macché! È Lorelai Smith la più pericolosa! Soprattutto quando assottiglia lo sguardo… come in questo momento… e stringe i pugni… proprio così… manca solo che gonfi le guance come una bambina arrabbiata assumendo quel delicato color amatanto e poi… eccola qua.
<<LIU WOODS!>> urla inviperita. Il ragazzo, poverino, sobbalza. Non vorrei essere nei suoi panni, accidenti.
<<Che ho fatto?>>
<<Cos'è questa storia che devono controllare che tu non ti suicidi? Sei per caso impazzito?!>> Va verso di lui, preparando la mano per tirargli il più grande ceffone della storia che Hermione Granger levati proprio.
Liu abbassa lo sguardo, e quando lo rialza ha un piccolo sorriso triste sul volto. Mi viene quasi da chiudere gli occhi sapendo che Lorelai sta per ucciderlo, quando le sue parole la fermano e, sebbene siano sussurrate, sembrano rimbombare nel silenzio dell'alba.
<<Sì, lo sono…>>
Persino Lorelai è turbata da questa risposta. Il suo braccio ricade mollemente lungo il fianco, mentre un'espressione di curiosa preoccupazione le investe il viso.
<<Che vuoi dire?>>
Liu le prende la mano, tenendola stretta. <<È da pazzi chiedermi di vivere sapendoti intrappolata in un luogo che non sono in grado di trovare senza sapere come stai o cosa provi. Ed è da pazzi aspettarsi che io mantenga la mia salute mentale vivendo senza di te. Lorelai, ti amo. Il solo pensiero di non vederti mi stava distruggendo, non posso sopportare la vita se non ti ho al mio fianco.>> Le accarezza dolcemente la guancia. <<Non posso perderti…>>
Lorelai sta piangendo. Gli salta al collo e lo bacia, mentre io esulto internamente. Nessuno mai è riuscito a placare le crisi isteriche di Lorelai prima di lui. Il modo in cui si stringono è talmente dolce che è difficile capire il momento in cui il bacio passa dal dolce al passionale al passionale furioso. Sgrano gli occhi e li divido. <<Ok, basta! Alla nuova casa avrete una camera tutta per voi, fino ad allora mantenete il pudore.>>
Lorelai arrossisce e Liu scoppia a ridere. Lei lo guarda male e gli dà un leggero schiaffetto sul braccio prima di sorridergli timidamente.
Ridacchio e li porto alla nuova Creepy House, una catapecchia di qualche metro quadro all'esterno e una villa presidenziale con piscina coperta all'interno! Grazie mille alla polizia che tentando di ucciderci ci ha permesso un trasloco in un'abitazione di tale categoria!
Rido ancora, sentendo le smancerie di Lorelai e Liu là dietro, prima che io mio cuore decida di fare una capriola dalla bocca dello stomaco alla gola.
Jeff è poggiato ad un albero, le sopracciglia aggrottate come sempre, gli occhi simili al cielo in tempesta e le labbra imbronciate come suo solito. Le mani nelle tasche e le gambe allungate pigramente in avanti, è bello come solo un Dio può essere. Mi avvicino, il cuore che non vuole saperne di smettere di ballare la samba nel mio petto. Come riesce a farmi ancora questo effetto dopo tanto tempo? Lui mi vede, si stacca dall'albero e sorride. Quel sorriso che so essere tutto per me e che ho visto troppo poco spesso sul suo viso.
Jeff. La morte del fratello lo ha distrutto. Ha passato giorni a piangere da solo, a volte cacciandomi persino dalla stanza. Non ha fatto che incolpare sé stesso per l'accaduto, qualche volta insultando anche Lorelai nel mezzo, ma principalmente dandosi la colpa di tutto. A nulla è servito baciarlo, distrarlo, provare a fare l'amore.
Solo una sera, una sera che mi ero arresa e stavo ascoltando musica triste con le cuffiette, è venuto e si è steso su di me. Senza parlare, mi ha presa con rabbia disperata, senza curarsi davvero di me. Ho pianto tanto quella notte, sentendo che non mi amava più, che il suo gesto non era stato romantico come avrebbe dovuto essere, ma solo una mera distrazione alla sua tristezza, come se avesse fatto di tutto per infonderla a me. E mi sono sentita male nel pensare a lui con una tale cattiveria. Aveva appena perso il fratello, dovrei sapere che vuol dire. Il giorno dopo mi ha abbracciata, baciata e chiesto scusa con le lacrime agli occhi per essere stato tanto violento. Ho sorriso, gli ho detto che andava tutto bene. Ed era vero. Finché ho lui, va tutto bene.
E va tutto bene anche ora, mentre viene verso di me e mi prende per la vita, appoggiando dolcemente la fronte alla mia mentre gli circondo il collo con le braccia.
<<Mi hai fatto preoccupare stanotte. Mi sono svegliato e non eri accanto a me.>>
<<Scusa… stavo controllando Liu.>>
Jeff sospira tristemente. <<Un altro tentato suicidio?>>
Scuoto la testa, sorridendo, e mormoro: <<Guarda alle mie spalle.>>
Jeff lo fa sorridendo di nuovo. Stavolta è un sorriso rassegnato. Chissà se ancora ce l'ha con Lorelai…
<<Sembra che vada tutto bene, no?>> mi dice.
Volto la testa per vedere Lorelai che si rannicchia tra le braccia di Liu, salutando le altre Creepypasta, e lui che le bacia la fronte guardandola con venerazione. Sorrido e torno a guardare il mio ragazzo.
<<Sì, va tutto bene.>>
Jeff sorride di nuovo di quel sorriso solo mio. Credo fortemente che il mio cuore potrebbe esplodere d'amore da un momento all'altro.
Ho appena il tempo di perdermi nelle sue iridi, che già mi sta baciando. Ed è paradisiaco. Resto nel bacio il più a lungo possibile, accarezzando il suo volto e sentendo le sue mani che scivolano leggere per la mia schiena facendoni rabbrividire. Mi stacco dopo un tempo lunghissimo, ma che sembra comunque troppo breve. Faccio per baciarlo ancora, ma lui interpone un dito tra le mie labbra e le sue, sorridendo enigmatico.
<<Che c'è?>> chiedo curiosa, vogliosa di un altro ancora dei suoi baci.
Mi accarezza il viso. <<Come stai?>>
Lo guardo confusa. <<Bene.>> È una domanda strana, se fatta così a caso.
<<Sei felice?>> chiede ancora.
<<Certo. Ho la mia migliore amica e il mio meraviglioso ragazzo. Che altro dovrei volere?>>
Lui ride. <<Allora farò meglio a restituire il regalo che ti ho portato.>>
<<Che regalo?>> chiedo.
Lui si scosta. Poco distante, un ragazzo si sta avvicinando. Resto di sasso, la bocca asciutta, il cuore che corre all'impazzata, le lacrime che mi velano gli occhi.
<<Elle!>> urla Lorelai, buttandosi tra le sue braccia. Il ragazzo sorride e la stringe, dicendole qualcosa che io non sento. Liu si avvicina accigliato, stringe Lorelai per la vita e la tiene stretta a sé, dicendo altro, che io non sento. Lorelai ride. Ma io non sento. Non sento niente. Solo il battito furioso del mio cuore nelle orecchie.
<<Logan…>>
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top