~4~
"Allora, ci hai pensato?" la voce di Becca mi fa trasalire e quasi rovesciare il caffè che tengo tra le mani.
Mi giro e la fulmino con lo sguardo, prendendola poi per il braccio e portandola lontana da orecchie indiscrete. So perfettamente a cosa si riferisce e non voglio che qualcuno lo sappia. Ho cercato di evitare quella domanda per i giorni che sono seguiti alla cena dagli zii, ma suppongo che a questo punto non mi sia più possibile.
"Sì, ma continuo a credere che non sia giusto. Insomma, è la sua privacy... Tu come ti sentiresti se leggessi di nascosto i testi delle tue canzoni?" le chiedo, incrociando le braccia sul petto.
Lei sembra soppesare le mie parole, poi scuote la testa.
"Non è la stessa cosa. Se fossi morta, vorrei che leggessi le mie cose per scoprire cosa è successo," risponde, alzando un sopracciglio.
Sospiro.
"Ma Ruth non era come te. Comunque ci penso, okay?" le dico mentre torniamo in corridoio.
Butto il bicchierino ormai vuoto e prendo, dal portagiornali, il nuovo numero della rivista della scuola. In copertina c'è una foto della sala da bowling che avevamo prenotato e addobbato l'anno scorso per il ballo d'inverno, e infatti la maggior parte delle pagine sono occupate da quel tema. Tra i ricordi di quello passato e le indiscrezioni su quello che ci sarà tra un paio di mesi - come le ipotesi sul luogo, sul tema, su quali professori saranno presenti e quale potrà essere l'intrattenimento -, giungo alla pagina che mi interessava di più: le candidature a principe e principessa d'inverno. Tradizionalmente, chi vince il titolo al ballo di dicembre è quasi sicuramente il vincitore anche della corona al ballo di fine anno. Almeno per le ragazze funziona così.
L'anno scorso non avevo vinto al ballo d'inverno per due soli voti ma, a causa del trasferimento della favorita, sono riuscita a guadagnarmi la corona di reginetta del ballo. Quest'anno voglio assolutamente vincere in entrambi, assieme a Daniel, così da vivere il sogno di tutte le ragazze che frequentano le superiori.
Con Becca che legge di fianco a me, scorro i nomi dei candidati maschili, tra i quali spunta 'Daniel Reed'. Sorrido soddisfatta, certa che il mio fidanzato, già rappresentante degli studenti per il secondo anno di fila, goda di talmente tanta popolarità che la sua vincita sia assicurata. Passo poi a leggere i nomi delle ragazze e, dopo tre o quattro nomi di persone che non conosco personalmente, leggo finalmente il mio e subito dopo...
"Melanie Woods?!" esclamo incredula. Guardo Becca con gli occhi spalancati e anche lei ricambia il mio sguardo, sorpresa.
Melanie è molto popolare a scuola, questo è vero. Peccato che lo sia per i motivi sbagliati. Si è portata a letto tutta la squadra di football e di baseball, fa la gatta morta con metà scuola - e non escluderei che abbia fatto sesso anche con loro - ed è un'esperta nel far girare gli ormoni ad alcuni professori pervertiti il cui sogno erotico è sbattersi un'alunna in un'aula vuota. Al solo pensiero mi vengono i brividi e trovo che sia più che naturale che una troia come lei sia finita con un puttaniere come Blake.
"Cosa c'è, paura di perdere, Peterson?" mi si accappona la pelle nel sentire quella voce così fastidiosa.
La guardo, il suo sorrisetto è irritante quanto il suo tono. Alzo l'angolo destro della bocca.
"No, cara. Sto solo pensando a quanta gente ti porterai a letto per avere i voti. Si sa che tanto non potresti vincere per altri meriti," la guardo dalla testa ai piedi con un leggero movimento della testa, tornando poi a puntare il mio sguardo nel suo.
La vedo che serra la mascella e diventa rossa in volto. Getta il suo zaino a terra, facendo spostare un ragazzo preso di sorpresa dalla furia della bionda.
"Brutta stro-"
"Ehi, ferma lì," esordisce una voce maschile che prende Melanie per un braccio. "Vuoi essere messa in punizione?"
Perfetto, solo Blake ci mancava. Sospiro e roteo gli occhi mentre la bionda strepita contro il suo ragazzo che, non si sa come, riesce a farla zittire e mandarla via da qui. Infilo il giornalino nella mia borsa e faccio per dire a Becca di andare, ma il ragazzo ci blocca il passaggio.
"Tutto okay?" chiede.
Alzo un sopracciglio e guardo mia sorella, che ha la stessa espressione confusa in volto. Scoppio a ridere.
"Cosa te ne importa?"
Lui si stringe nelle spalle.
"Niente, mi sembrava gentile da chiedere. So che Mel sa essere parecchio... selvaggia," dice l'ultima parola con un tono diverso e un leggero sorrisetto, lasciando ad intendere che si riferisse soprattutto a ben altri contesti.
"Benissimo, vedi di metterle un collare allora. Le bestie selvagge non vanno lasciate in libertà," gli giro intorno, sorpassandolo con passo lungo.
Odio quel ragazzo. Odio il modo in cui ci aveva allontanate e ora sembra stia tornando a fare il carino. Prendo un grosso respiro, cercando di allontanare quei due dalla mia mente e torno a sorridere a Rebecca.
"Canterai al ballo?"
Si stringe nelle spalle, mordicchiandosi il labbro.
"Non lo so, non mi è ancora stato detto niente. Se me lo chiedono, lo faccio molto volentieri. Mi piacerebbe fare Silent Night visto che saremo vicini a Natale..."
Annuisco decisa. Sta preparando una versione al pianoforte che è davvero bellissima e sarebbe di sicuro un successone se decidesse di cantarla.
"Però mi piacerebbe che per una volta cantassi con me," aggiunge. Mi fermo in mezzo al corridoio e lei se ne accorge un paio di passi più in là. Mi guarda interrogativa.
"Io non canto, lo sai. Mi prenderebbero in giro. Non hai mai guardato Glee?"
"Sì, e infatti nel gruppo c'erano anche delle cheerleader. Avanti, Ash! Qui tutti ti amano! Andrebbe bene anche per convincere gli indecisi dell'ultima ora. Io, Gayle, Francis e Trent voteremo per te, ma sai quanti invisibili come noi non sanno cosa fare e votano la candidata meno conosciuta? Così dimostreresti di non vergognarti di stare con persone come... come me."
"Ma sono sempre in giro con te, Becs."
"Sì, ma è diverso. Su un palcoscenico sei più in evidenza. Non vuoi sbattere la tua vittoria in faccia a Melanie?" chiede, sapendo che non avrei saputo dire di no ad una proposta come quella.
Ci penso qualche secondo, poi sorrido e annuisco. Sì, perché no? In fondo, cantare mi piace e sarà divertente. È un ballo, che diamine, se non mi diverto cosa dovrei fare?
"Ad una condizione però. Silent Night la canti da sola, sceglieremo un'altra canzone da cantare insieme, okay?" un grosso sorriso occupa il suo viso e annuisce felice. Mi concedo una piccola risata. "Va bene! Ora devo andare da Jessika e Nicholas, ci vediamo dopo."
Mi allontano in direzione dell'aula di spagnolo, dove i miei amici mi stanno aspettando per la prossima ora. Jess è seduta su un banco e Nick sulla sedia davanti a lei. Hanno entrambi in mano il cellulare e forse stanno facendo uno di quei giochini stupidi che non ho mai voluto scaricare.
"HAH! Ti ho battuto di nuovo, sei una schiappa!" ride la mia migliore amica, mentre il ragazzo sbuffa e mette via il telefono.
"Tutta fortuna..." borbotta, poi mi sorride appena mi vede. "Ehi, Ash!"
Anche Jessika si volta e sorride, facendomi segno di avvicinarmi. Mi siedo al banco di fianco al loro e mi ci appoggio con i gomiti.
"Avete visto il giornalino?" chiedo, ma entrambi scuotono la testa. Lo tiro fuori dalla borsa e glielo passo.
Vedo entrambi illuminarsi nel vedere la copertina e iniziano a sfogliarlo avidamente. Entrambi amano i momenti che attorniano i due balli della scuola, sebbene per motivi leggermente diversi. Nicholas fa parte della commissione per il ballo e si occupa della decorazione degli spazi. Si improvvisa anche scenografo a volte e si diverte come un bambino. Ha sistemato camera sua un miliardo di volte e ogni tanto si è azzardato anche a metter mano all'arredamento del resto della casa.
Per Jess è diverso, lei è interessata come tutte le ragazze alle candidature, alle notizie degli inviti più dolci o strani o simpatici e cose del genere. Ma è bello vedere che su alcune cose vanno d'accordo.
"La Woods è candidata? Come ha fatto?" chiede Nicholas, alzando un sopracciglio. Jess apre con nonchalance le gambe, accompagnando il movimento con un fischio, e io scoppio a ridere.
"Così, ha fatto così."
"Gary è un coglione..." borbotta il mio amico, continuando a sfogliare il giornale. "Ehi, neanche una menzione a colui che rende tutte le location magiche!"
"Ma cosa ti lamenti che dopo ogni evento ci sono dieci pagine che parlano solo di te!" lo rimprovera Jessika, dandogli un colpetto sulla fronte mentre scende dal banco.
Mi stringo nelle spalle.
"Ha ragione, sai? Sei sempre il protagonista dopo, non hai di che lamentarti!"
Fa una smorfia ad entrambe e poi sistema i libri appena sentiamo la campanella suonare.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top