4.
《Dai Ashley, fai un favore al tuo cuginetto.》 Dice Luke, guardandomi negli occhi con un'aria supplichevole, come se si trattasse di vita o di morte.
《E perché dovrei visto che oggi non hai voluto rispondere alle mie domande?》 Alzo un sopracciglio.
《Eddai Ashley, non potevo. E poi Liz non mi lascia uscire da solo ormai! Non si fida di me... ti dirò tutto quel che vuoi sapere.》caccia un sospiro, buttando tutto fuori in modo veloce, quasi come se non volesse farsi capire.
Luke ha tradito la fiducia di sua madre una volta, uscendo con quel Michael e non tornando a casa per più di tre giorni, sua madre stava per chiamare la polizia. Da quel giorno non voleva più farlo uscire da solo, da quel che mi ha raccontato.
《E va bene.》Sbuffo appena arrendendomi.
《Bene, fatti trovare pronta tra mezz'ora.》Mi sorride e si alza lasciandomi un bacio sulla guancia prima di uscire dalla camera e lasciarmi completamente sola.
《Stai scherzando, vero?》Dice il buttafuori incrociando le braccia davanti al petto massiccio, rivolgendosi al ragazzo davanti a noi che sembra che deve andare ad un cosplay tema maghi e streghe.
《Questo non è un posto per un ragazzino come te, vattene e non bloccare la fila.》 Continua, e il ragazzino dall'aria dispiaciuta si allontana andandosene, mentre lo seguo con lo sguardo. Non sembrava niente male però.
Arrivato il nostro turno il buttafuori ci fa entrare dopo averci squadrato da testa a piedi, come per esaminarci.
Il locale è pieno di fumo fatto con il ghiaccio secco. Le luci colorate si inseguono sulla pista, trasformandola in un paese incantato di blu, verde acido, rosa e oro.
《Ci vediamo dopo Ashley, Michael è arrivato.》Mi sorride prima di andare dal ragazzo dai capelli rossi che lo stava salutando con una mano alzata al cielo, nell'attesa che lo noti, mentre Nell'altra mano tiene un bicchiere con dentro del liquido rosso, come i suoi capelli visibili anche da lontano.
Vado a sedermi su un divanetto, stranamente vuoto e accavallo le gambe, abbassandomi un po' il vestito nero già lungo di suo, che è risalito sulle cosce.
Osservo la pista, guardando i ragazzi ricoperti da solo qualche pezzo di stoffa nera o qualche altro colore. I ragazzi dimenano i fianchi, ragazze che agitano i lunghi capelli e altri che sprecano tutto in alcolici e fumo come se fossero privi di una loro utilità in questo mondo.
In questo mondo che non accetta sbagli, un mondo che ti cancella come le gomme cancellano la matita.
È come se la tua vita fosse una piccola fiamma sulla candela, ed è altrettanto facile spegnerla.
Sospiro e mi alzo e passandomi una mano tra i capelli guardandomi attorno.
Mi faccio strada tra la gente che si struscia uno su l'altro, tra la gente che si bacia come se non ci fosse un domani, senza un piccolo ritegno per se stessi, cercando di trovare un posto a sedere vicino al bancone delle bevande, pregando che ci sia almeno dell'acqua.
Sospiro e finalmente riesco a trovare un piccolo sgabello libero, mal ridotto e con il colore sbiadito, ma sempre meglio di quel divano che iniziava a riempirsi di coppiette che si sbaciucchiano e ochette che ridono così forte che per poco non si sente nemmeno più la musica.
Poso il gomito sul bancone, cercando con lo sguardo Luke, che sembra molto impegnato con quel Michael a fare come tutti in quella pista. Poso la guancia sulla mano e dopo poco arriva il barista, un ragazzo al dir poco bello con un Accenno di barba sul mento e vestito con una camicia bianca e dei pantaloni neri.
《Cosa ci fa una bella signorina in questo locale tutta sola?》Chiede facendomi un sorrisetto, mentre prende un bicchiere e lo riempie di birra, facendolo scivolare sul bancone verso un signore grosso e pelato che gli urla un "grazie".
《Non sono da sola.》Borbotto e guardo un'attimo la pista e poi il ragazzo. 《Sono con mio cugino.》Mi metto meglio, togliendo il braccio dal bancone per paura che mi arrivi qualche bicchiere addosso.
《Posso offrirti qualcosa da bere?》 Mi sorride amichevolmente. 《Un mojito, vodka, birra..》inizia a parlare e lo liquido con un gesto della mano.
《Sono minorenne, non posso bere.》Borbotto.
《Questo non ferma molti di voi.》Fa un sorrisetto.
《Beh.. dovrebbe.》Faccio spallucce e riporto lo sguardo su Luke e Michael, sembrano ubriachi fradici. Credo che oggi passo, dovrò di sicuro guidare io se non voglio causare un'incidente.
《Sicura di non voler niente?》si sporge in avanti per catturare il mio sguardo e sbuffo leggermente.
《Ripensandoci.. un bicchiere d'acqua.》riappoggio la guancia sopra la mano, accennando un piccolo sorriso.
《Un bicchiere d'acqua?》chiede, come se non avesse mai sentito quella parola.
《Sì, un bicchiere d'acqua.》scandisco per bene le parole.
《Qui nessuno chiede mai acqua!》
《Bene, allora passerò per la storia per aver detto "acqua" in questo locale.》 Sfodero il sorriso più falso che ho e faccio per alzarmi, finché non mi sento prendere per il polso e mi volto di scatto, ritrovandomi il barista che mi porge un bicchiere d'acqua mezzo pieno.
《Grazie.》prendo il bicchiere e mi allontano portando il bicchiere d'acqua alle labbra facendo un lungo sorso mentre mi incammino verso l'uscita.
Non credo che Luke si preoccuperebbe di me, soprattutto in questo momento.
Sospiro e do un'ultima occhiata a mio cugino, ma la mia attenzione viene catturata da un ragazzo con il cappuccio sulla testa, impossibile vedergli il volto, ha preso qualcosa da bere, ma non più dal barista che c'era prima. Arruffo le sopracciglia non appena mi sorpassa dandomi una spallata e uscendo dal locale.
Ma che razza di maleducato è mai questo?
Esco subito dal locale mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, non è molto lontano. Si direbbe che ha una camminata di un bradipo.
《Ehi! La prossima volta stai attento a dove cammini!》 Urlo nella speranza che mi senta ma quel ragazzo è già sparito dietro la fila di persone che aspettano di entrate in quel locale, già pieno di gente.
Un brivido di freddo mi attraversa la schiena, si è girato più vento di quanto c'era prima, e sicuramente il vestito con una piccola apertura di dietro in quel momento non era proprio il massimo. Sono una freddolona, me lo dicono in tanti e non posso dargli torto ormai.
Inizio a camminare verso la macchina, non molto lontana da qui stringendomi nelle spalle. Nessuno sembra avere freddo, ma se hanno assunto alcolici mi sembra il massimo.
Le strade sono illuminate da dei lampioni molto distanti tra loro lasciando il resto illuminato solo dal buio.
Le macchine sfrecciano veloci, una ogni tanto. Doveva proprio scegliere di parcheggiare la macchina così lontano anche se li non c'era parcheggio?
Sbuffo e appena arrivo davanti alla macchina noto un piccolo bigliettino giallo in mezzo ai tergicristalli neri.
Mi guardo intorno prima di prenderlo tra le mani. La scrittura non è delle migliori.
I miei occhi seguono la scritta mentre i denti afferrano il labbro inferiore e lo torturato togliendo qualche pellicina.
C'era scritto:
"Eri un incanto con quel vestito. Dolcezza.
X."
Mi si mozza il fiato in gola, non dev'essere indirizzato proprio a me no?!
Angolo autrice: Hello! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, fatemi sapere che ne pensate nei commenti please, per me è veramente importante la vostra opinione(:
~All the love.
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