2.
Avete mai pensato a come la vita potesse cambiare da un giorno all'altro? Forse questo momento è arrivato anche per me, e io non vedevo l'ora.
La zia Liz sta in piedi, vicino ad un bar nell'aeroporto a guardarsi intorno, in mezzo a tanta gente che parla e cammina da ogni direzione. Forse nella speranza di vedermi o solo di incrociare qualche volto famigliare. Io resto lì, quasi immobile in mezzo a tutti con il mio borsone nero in spalla, e il cellulare stretto nella mia piccola mano.
Porto il labbro inferiore tra i denti mentre mi faccio strada fra la gente, fino ad arrivare davanti alla signora con i capelli biondi e un sorriso smagliante ed accogliente sul suo volto. Liz è la mia seconda madre, e devo dire che i suoi anni li mantiene bene.
《Ashley! Finalmente, sei Arrivata!》 Mi sorride e non posso far a meno di ricambiare il sorriso e tantomeno l'abbraccio.
《Luke, vieni a salutare tua cugina, maleducato.》Dice appena si stacca dall'abbraccio e mi volto a guardare il ragazzo biondo con gli occhi azzurri fissati sul cellulare e con le labbra rosee contornate da un piccolo anellino nero. Gli avrà fatto male? Penso, appena vedo che se lo porta fra i denti, mentre la luce del cellulare smette di illuminargli il volto quasi pallido.
《Piacere Ashley, sono Luke.》 Mi porge la mano e la stringo appena a disagio.
《Ashley, come già sai.》mormoro e tolgo la mano dalla sua presa portandomi il labbro inferiore fra i denti. Quel ragazzo è così fottutamente bello... non posso negarlo.
《Così, è la prima volta che vieni qui a Londra?》Chiede il biondino mentre seguo lui e Liz al di fuori dell'aeroporto.
《Esattamente.》 Annuisco e subito i miei occhi vagano sul cielo. Un cielo di un blu scuro, con delle sfumature rosa di qua e di là, non credevo di aver visto mai un cielo così bello.
《Non c'è niente di interessante qui. Ah e, inizierà a piovere tra poco, non sperare di rimanere con questo tempo.》 Dice facendomi un cenno con La testa, mentre sale velocemente sulla macchina nera, battendo il pugno ad un ragazzo che sta al posto di guida. Perfetto, appena arrivata e le previsioni della giornata già rovinate. Spesso ho sentito dire che a Londra pioveva quasi sempre, ma non sono così sfortunata da ritrovarmi la pioggia, no?
《Oh lascialo stare, forza sali.》 Dice Liz e io mi limito ad annuire e salgo nel posto di dietro, dove anche Liz prende posto vicino a me.
Attraverso il finestrino vedo la mia nuova città scorrermi davanti agli occhi.
Vivere a Londra è sempre stato il mio sogno, anche se la Philadelphia non era poi così male.
《Allora Cuginetta, com'è stato il viaggio?》 Dice Jack, facendomi ritornare alla realtà.
《Credo siano state le ore più lunghe di tutta la mia vita.》 Dico mentre dalle mie labbra esce uno sbuffo e lui ridacchia.
Dopo poco la vista della grande casa bianca mi fa sgranare gli occhi. Non credo di aver mai visto una cosa così, dopo quella catapecchia dove ho vissuto i diciassette anni della mia vita.
Scendo dalla macchina, e prendo il mio borsone mettendolo sulla spalla mentre seguo Liz, Luke e Jack rimanendo in silenzio, guardandomi attorno.
Il giardinetto è pulito ed ordinato, se è così già da fuori non immagino il dentro.
《Entra pure Ashley.》 Mi sorride Liz, tenendomi la porta aperta, rivelando una casa ben ordinata e davvero pulita, con le pareti bianche.
Timidamente entro, e mi guardo intorno.
《Vieni Ashley, ti mostro la tua stanza.》Dice Liz e annuisco seguendola su per le scale, ci sono vari quadri di famiglia appesi sulla parete, con una cornice di legno diversa per ognuna delle tante foto. In una ci sono tutti e tre i figli, in un'altra solo Luke, con la faccia leggermente sporca di Nutella da neonato. Altre stanno tutte insieme e piccolo sorriso spunta sul mio volto. Sarebbe stato bello avere una famiglia così... o almeno credo.
《Allora Ashley, questa è la stanza di Ben, che arriverà tra poco, quella è di Luke, non ti consiglierei mai di entrarci.》 Dice con tono quasi esasperato mentre trattengo una piccola risata. Immagino già il disordine che ci sarà.
《Mentre quella è di Jack, la nostra sta in fondo.》 Mi sorride e mi accompagna alla mia stanza, aprendomi la porta.
Il colore delle pareti della camera sono bianche, con un letto opposto alla porta attaccato al muro, delle finestre, una scrivania con un portatile sopra e un armadio a destra della porta. Per mia fortuna c'è anche un bagno nella stanza. Non potevo desiderare di più. Un sorriso contorna le mie labbra mentre avvolgo Liz in un'abbraccio, che ricambia
《Grazie mille zia, non dovevi disturbarti così tanto...》 mormoro mentre mi stacco dal suo abbraccio.
《Tesoro non devi ringraziarmi.》 Mi sorride. 《Fai come se fossi a casa tua e riposati che domani c'è scuola.》 Mi dice tenendo sempre quel sorriso sul viso.
《Scuola?》 Dico quasi incredula, non posso andare a scuola... non ho ancora fatto l'iscrizione. A meno che non l'abbia già fatta lei...
《Ho già pensato a tutto io, i tuoi libri stanno nella scrivania, mi sono occupata di prenderli io.》 Come non detto...
《Grazie ancora zia.》
《Non ringraziarmi così tanto cara, quando vuoi siamo di sotto.》 Dice e mi lascia sola nella mia nuova camera così bella, ordinata e con tutto quello che avevo sempre desiderato nella mia vecchia casa. Mi avvicino alla scrivania e tocco i bordi di legno con l'indice mente mentre mi guardo intorno. Ora che ci penso, questa camera è così grande per una come me...
Mi slego la coda per raccogliere i capelli in una crocchia disordinata e mi butto sul letto rimbalzando appena. Non posso negare che è veramente comodo.
Accendo la piccola televisione davanti al letto e inizio a fare zapping, le immagini dei film scorrono, ma nessuno mi colpisce quanto dovrebbe per ammazzare la noia.
Proprio mentre i miei occhi stanno per chiudersi, una voce maschile mi rimbomba nelle orecchie, è quella di Luke, tempismo perfetto.
《Scendi giù, la cena è pronta.》 Dice ed esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle mentre annuisco a vuoto.
Sinceramente non tengo così tanta fame, ma almeno oggi un sacrificio lo devo fare, sarebbe da maleducati saltare la cena che Liz ha preparato per noi.
Spengo la televisione e mi alzo, andando a vedere un attimo fuori dalla finestra. È buio, il cielo è illuminato da delle piccole stelline che lo ricoprono quasi tutto, i lampioni illuminano la strada deserta e buia. Porto lo sguardo davanti dalla parte opposta della strada, dove ci sono vari alberi non molto alti. Il mio sguardo si posa su una sagoma nera e alta, si deduce sia di un uomo, o di un ragazzino. Mi sporgo un po' per mettere a fuoco la figura, ma proprio in quel momento sento la voce di Liz avvisarmi che la cena era già a tavola.
《Arrivo!》 Urlo in direzione della porta e appena riporto lo sguardo fuori dalla finestra quella sagoma è sparita.
Scuoto la testa cercando di dimenticare tutto quello che ho visto, mentre scendo di sotto per andare a cenare.
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