19. In un'altra vita....
20 gennaio 1945
Louis si affrettò come un matto attraverso il viale principale di Auschwitz ed entrò nella propria casa di corsa.
Harry gli fu subito di fronte e i due si studiarono per lunghi istanti.
" Mio padre ha mandato una macchina a prendermi. L' Armata Rossa sarà qui nel giro di dieci giorni e io e la mia famiglia dobbiamo cercare di scappare, finché ci è possibile " disse Louis.
" No, rimani qui " provò a convincerlo Harry " io testimonierò per te e dirò che mi hai salvato e che mi hai curato quando ero malato. Non ti faranno nulla, crederanno a me, ad un prigioniero "
" Non posso...io non posso permettermi di rischiare di danneggiare anche te con la mia posizione e poi non posso abbandonare i miei genitori..non posso farlo " rispose Louis con uno sguardo abbattuto.
" Io...io non voglio che tu te ne vada...io non posso non rivederti più " disse Harry fra i singhiozzi.
L'ufficiale capì ciò che il prigioniero aveva voluto dirgli e il suo cuore reagì cominciando a battere all'impazzata.
Si avvicinò a lui, affondò una mano fra i suoi ricci ormai cresciuti e glieli accarezzò.
" In un'altra circostanza, in un altro mondo, in un'altra realtà sarebbe stato diverso fra noi...avremmo potuto stare insieme...avremmo potuto amarci, ma qui, ora, non è possibile.
I Russi ti liberanno, potrai tornare a Berlino, magari ricominciare a studiare...io sono un criminale di guerra e per quelli come me ci può essere solo la condanna a morte.
Devo scappare, Harry o almeno tentare di farlo e devo farlo anche per i miei genitori.
Vorrei stare con te, credimi, vorrei stare con te, ma non posso "
Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime e, in un impeto di coraggio, si fiondò sulle labbra di Louis e lo baciò con disperazione.
L'ufficiale ricambiò il bacio e le lacrime di Harry si mescolarono con quelle, amare e salate, che avevano cominciato a scendere dai suoi occhi.
Dopo lunghi, interminabili minuti i due si staccarono e si guardarono negli occhi.
Louis si mise le mani intorno al collo, slacciò una catenina che portava e la legò al collo di Harry.
Il prigioniero osservò la collana e vide che si trattava di una piccola L d'oro.
" Tienila sempre con te, così ti ricorderai di me. Ti auguro di essere felice, piccolo, te lo auguro davvero "
Dopo aver detto queste parole, Louis si voltò e uscì dalla porta.
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