14. Un terribile lavoro


Louis uscì nel gelo della mattina e si diresse, insieme ad un gruppo di SS di grado più basso rispetto al suo, ad accogliere un nuovo treno di prigionieri.

Centinaia di disperati vennero fatti scendere in malo modo dal convoglio e divisi a seconda della " colpa " che veniva loro imputata.

C'erano bambini che piangevano, quando venivano staccati dalle braccia delle loro madri e poveri vecchi, che non riuscivano nemmeno a reggersi in piedi, spintonati qua e là.

Louis avrebbe davvero voluto aiutarli, ma da solo non poteva far nulla, perché, se avesse anche solo tentato di protestare, avrebbe condannato a morte se stesso, i suoi genitori e...Harry.

Quel ragazzo gli piaceva parecchio, troppo anzi e sapeva che non avrebbe dovuto affezionarsi a lui, ma l'idea di avere qualcuno con cui parlare nella sua casa gli rendeva meno dura e difficile quella che, ogni giorno, era la sua vita.

Mentre era immerso nei suoi pensieri, un ufficiale di pari grado rispetto al suo gli si avvicinò e disse:

" Mi hanno detto di mandarne la metà direttamente alle camere a gas. Il campo è già pieno all'eccesso e non sappiamo dove metterli "

Louis si sentì male al pensiero, ma, mantenendo un tono di voce neutrale, rispose:

" Non spetta a noi decidere. Deve essere il capo del campo...non ho intenzione di rimetterci io o la mia carriera per una voce che ti è arrivata all'orecchio "

L'altro ufficiale, che aspettava solo di sentirsi dire quelle parole, annuì d'accordo e disse:

" La penso esattamente come te, abbiamo già abbastanza rogne ogni giorno...lasciamo che se la sbrighi il capo"

Detto questo, se ne andò, lasciando Louis a continuare il suo lavoro di controllo.

Era riuscito a tener viva, ancora per un po', per tutti quei disperati, la tenue fiammella della speranza.

Riuscì a liberarsi dagli impegni solo nelle prime ore del pomeriggio e, dopo essere stato nelle cucine degli ufficiali a prendere un po' di cibo per Harry, tornò nella sua casa.

Il prigioniero si alzò dal letto non appena lo vide rientrare e gli fece un enorme sorriso.

" Hai fame?" gli chiese Louis.

" Ho così tanta fame che potrei mangiare un tavolo " rispose Harry avvicinandosi al tavolo.

L'ufficiale mise davanti al ragazzo, che si era appena seduto, una ciotola di carne brasata, una di patate bollite e un bel panino bianco.

Harry guardò con occhi sbarrati tutto quel ben di Dio e disse:

" Erano mesi che non vedevo un cibo così buono "

Louis sorrise e si allontanò per non fare ciò che stava per fare...accarezzare la testa del suo prigioniero.

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