1. Curriculum Vitae

[Esattamente 999 parole]

Nome: Tamara Goodwin, all'anagrafe Tamara Pavlovna Godova.

Data di nascita: il giorno del mio compleanno, non poi così tanti anni fa.

Luogo di nascita: San Pietroburgo, Russia.

Nazionalità: russa, naturalizzata francese.

Stato: felicemente sposata con Rudolf Nureyev.

Luogo di residenza: Parigi, in un attico che profuma di arte e storia a due passi dalla Senna.

Chiudi gli occhi e annusa. Lo senti questo odore acre di colori a olio e acquaragia? E quel rumore non ti sembra forse un carboncino che gratta sulla tela? Che di fianco a te ci sia Monet? O magari Degas? Socchiudi gli occhi e la calda luce di una lampada nell'angolo penetra appena tra le palpebre. Il pavimento di legno scricchiola sotto i tuoi piedi mentre ti avvicini all'alcova della finestra. Ti siedi sui morbidi cuscini e guardi fuori, rimanendo incantata dai riflessi di luci sul fiume, che intravedi tra un palazzo e l'altro. Prendi la tazza fumante di tè alla vaniglia che avevi lasciato sul tavolo e la porti alle labbra, mentre piano la neve comincia a volteggiare lenta nel cielo. Hai visto? Questa è casa mia.

Studi: fin da quando mi è stato possibile ho studiato all'Accademia di ballo del Teatro Marinskji, a San Pietroburgo, che per anni è stata la mia seconda casa con i suoi sotterranei polverosi, il suo palco scintillante e le sue sudate aule.

Lingue: russo (che è la mia lingua madre), francese (ossia la lingua che mi ha adottato), inglese (poiché serve sempre) e italiano (ringraziamo per questo la Scala di Milano).

Esperienze lavorative: dopo essermi diplomata all'Accademia ho danzato per qualche anno nel corpo di ballo del Marinskji, ma appena ne ho avuto la possibilità sono partita per Parigi alla volta dell'Operà, che è sempre stato il mio sogno. Anche qui ho fatto parte per un paio d'anni del corpo di ballo finché non sono stata promossa prima ballerina.

Il primo balletto in cui ho danzato da protagonista è stato "Sogno di una notte di mezza estate", tratto dall'omonima opera di Shakespeare ed è stato meraviglioso! Immagina le luci e i costumi, senti la musica che ti scorre nelle vene. Mille occhi che ti guardano rapiti, che ammirano la tua leggerezza, il tuo volteggiare senza peso su un palco che per qualche minuto è soltanto tuo. Prova l'energia e la forza che ti trasmettono i muscoli proprio in quel momento da cui sai che dipende la tua vita, in quei passi che non puoi assolutamente sbagliare. Percepisci la cura e l'attenzione che accompagnano ogni tuo movimento. Fino a che ti inchini, sai di non essere stata perfetta, che puoi fare di meglio, ma la gente ti applaude, sincera, e tu non puoi smettere di sorridere.

Passioni e hobby: oltre alla danza, ho altre due grandi passioni.

La prima di queste è l'arte, i quadri con la loro vita e i loro colori. In particolare la pittura di fine Ottocento, Boldini e la sua società parigina, gli Impressionisti con le loro luci, Van Gogh e il suo incessante scorrere, Munch e il suo dolore... Mi piace il loro rappresentare le cose come appaiono o come vengono sentite, senza soffermarsi sui dettagli ma dando forma a impressioni, sentimenti e sensazioni. A tempo perso anch'io disegno, consapevole di non essere un'artista, ma desiderosa di migliorarmi il più possibile. E poi disegnare è tremendamente rilassante.

La seconda è la lettura.

Leggo un po' di tutto, in mancanza di meglio persino gli ingredienti dei biscotti mentre faccio colazione (consiglio di non farlo, potrebbe far passare la voglia di mangiarli).

Leggo da sempre, fin da quando sono entrata per la prima volta in biblioteca con mia madre a sei anni. Avevamo preso un libro estremamente corto, ma ci avevamo messo giorni a finirlo, sedute una di fianco all'altra sul divano.

Sono tanti i libri che amo, che rileggerei infinite volte senza esserne mai sazia. Alcuni sono sconosciuti ai più, come "L'estate dei segreti perduti", "L'esatta melodia dell'aria", "Il libro del domani", "Intenso come un ricordo"... Potrei andare avanti a lungo, ma forse non è il caso. Apprezzo molto anche libri che sono diventati famosi, come "Shadowhunters", "Jane Eyre", "Divergent", ma quelli sconosciuti hanno un qualcosa in più, come se, essendo celati agli occhi del mondo, fossero soltanto miei.

Quello che cerco leggendo un romanzo non è una buona storia, ma dei buoni personaggi. Di quelli che ti entrano nel cuore e si trovano un cantuccio da cui non andarsene più, che ti fanno soffrire e gioire con loro. Che ti spiace lasciare quando finisce il libro e ti ritrovi a malincuore a girare l'ultima pagina.

Leggo anche saggi e monografie su argomenti come la fisica, le scienze, gli artisti e i personaggi famosi. Alla curiosità non c'è mai fine.

Poi, ovviamente, come tutti i grandi lettori, mi cimento anch'io nella scrittura creativa, sta a voi dire con quali risultati.

Patente: so guidare i miei piedi che è una meraviglia! In auto non garantisco la stessa affidabilità.

Se fossi un animale sarei: un cigno, per la sua grazia e leggerezza, per la sua fedeltà e la sua forza.

Se fossi un oggetto sarei: un cappotto di lana rosso, caldo e morbido, che ti abbraccia dolcemente scacciando via il freddo, allegro e brillante, che dona una punta di colore alla vita. O almeno vorrei essere così.

Se fossi un fiore sarei: una primula, fiore piccolo e discreto, ma che possiede la forza di sbocciare quando nessun altro osa, sfidando il freddo dell'inverno in fin di vita con i suoi colori.

Se potessi rinascere in un altro secolo sceglierei: la Belle Epoque parigina, quando il mondo intero sembrava su un trampolino di lancio verso un futuro che l'umanità guardava speranzosa. In quell'epoca ricca di chiaroscuri in cui a ogni luce grandiosa e sfavillante corrispondeva un angolo di strada putrido e marcescente. Vorrei poter camminare nei Boulevard e tra i caffè quando erano pieni di artisti e quello che oggi è storia allora era possibilità.

Perché assumere me: ovvio! Perché non vedo l'ora di cominciare.

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