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ACE OF HEARTS
CHAPTER NINE: THE DEATH OF WILL BYERS
FU QUANDO UNDICI riportò il gruppo a casa di Will Byers che il cuore di Cassie cadde. Dopo aver camminato per la città per tutto il giorno, i bambini erano esausti e stavano lentamente perdendo la speranza. Era ormai notte, il sole era tramontato lasciando le torce delle biciclette come unica fonte di luce. Improvvisamente, Undici si voltò per affrontare il gruppo, i suoi occhi innocenti posati su Cassie, "Qui."
"Undi, perché siamo qui?"domandò Cassie, guardandosi intorno con aria confusa.
"Qui è dove vive Will", concluse Mike, camminando con la sua bicicletta accanto a lei, seguito da vicino dai ragazzi.
"Nasconde," mormorò Undici.
"No, no, è qui che vive", disse Mike, posando la bici. "È scomparso da qui. Capisci?"
Dietro Mike, Lucas buttò per terra la sua bici e sospirò, "Perché siamo qui?"
"Ha detto che si nasconde qui", spiegò Mike.
"Ehm. . . no!"
"Lo giuro su Dio, se siamo venuti fin qui per niente ⎯"
Lucas interruppe Dustin, gridando, "È esattamente quello che abbiamo fatto! Te l'avevo detto che non sapeva di cosa cavolo stesse parlando!"
Mike sbuffò, girandosi per affrontare Undi, "Perché ci hai portati qui?"
"Forse ha un motivo, ragazzi," lo interruppe Cassie, alzando le spalle. "Ascoltiamola."
"Non perdere tempo con lei, Cassie", disse Lucas.
"Cosa vuoi fare, allora?" chiese Mike.
"Chiamare la polizia come avemmo dovuto fare ieri!"
"Non chiameremo la polizia."
"Ehi, ragazzi," disse Dustin, cercando di spezzare la discussione tra i due ragazzi. "Ragazzi!"
Delle sirene iniziarono a risuonare nelle orecchie di Cassie, un suono fin troppo familiare per lei. La discussione si interruppe quando tutti diedero un'occhiata alle auto della polizia e alle ambulanze che passavano davanti alla casa dei Byers.
"Will. . ." sospirò Mike.
Disperandosi, gli amici si precipitarono a prendere le loro biciclette e seguirono le sirene. Undici saltò sul retro della bicicletta di Cassie mentre seguiva Mike, che chiudeva il gruppo. Cercando disperatamente di tenere il passo, il suo cuore batteva per la confusione mentre cercava di pensare a cosa avesse potuto causare tutto ciò.
Quando i cinque bambini arrivarono sulla scena, lasciarono cadere le biciclette e corsero a nascondersi dietro un camion dei pompieri. Molti veicoli erano affollati intorno al lago ⎯ auto della polizia, camion dei pompieri e ambulanze.
Cassie Harrington spostò lo sguardo su una figura che galleggiava nell'acqua, che stava venendo tirata fuori da un gruppo di adulti. Sussultò, la sua mano si alzò per coprirsi la bocca.
"Non è Will," disse Mike, scuotendo la testa incredulo. "Non può essere."
"È Will," Lucas si fermò, il viso che cadeva nella disperazione. "È davvero Will."
Cassie si staccò dal gruppo, allontanandosi dalla scena. Strofinandosi il viso con le mani, cercò di capire cosa significasse. Will era davvero scomparso. Cassie non avrebbe più rivisto il suo sorriso, non gli avrebbe mai insegnato ad andare in bicicletta senza mani.
"Cazzo," imprecò, scalciando furiosamente un sasso accanto a lei. "Perché sei dovuto morire, Byers?"
Con gli occhi pieni di lacrime, Cassie guardò di nuovo i suoi amici, che sembravano anche loro voltarsi dall'altra parte della scena. Quando Undici si allungò, Mike le sbatté la mano, "Dovevi aiutarci a trovarlo vivo! Hai detto che era vivo! Perché ci hai mentito?"
Senza parole, Undici si guardò intorno, cercando le parole da dire. Passandosi furiosamente le mani tra i capelli, Cassie camminava avanti e indietro.
"Cosa c'è che non va in te?" gridò Mike, stringendo i pugni con rabbia. "Cosa c'è che non va in te?!"
"Mike," disse Cassie, la voce rotta. "Fermati."
"È tutto finito, Cassie!" gridò Mike, con le lacrime agli occhi. "Tutto! Will è morto!"
"Ma ⎯"
"È morto!"
Indignato, Mike Wheeler si precipitò via, afferrando la sua bici e girandola. I ragazzi gli gridarono dietro, Cassie era congelata sul posto.
"Mike, andiamo. Non fare così, amico."
"Mike! Andiamo, dove vai?"
Ignorando i loro richiami, Mike se ne andò, lasciandosi dietro i quattro ragazzi. Nessuno sapé cosa fare dopo. Tutto quel tempo speso in ricerche, solo per scoprire che il loro amico era morto.
Infuriata, Cassie si voltò, avvicinandosi ai poliziotti che stavano in gruppo. Tirandogli la spalla, Cassie fece girare lo sceriffo Hopper per affrontarlo.
"Dopo tutto questo tempo, è semplicemente morto?!" gridò Cassie, le sue lacrime calde di rabbia. "Non hai fatto niente!"
"Ehi, ragazzina, calmati", disse Hopper, i suoi occhi si addolcirono quando osservò la ragazza distrutta. Ricordò di quando Cassie disse che non le importava di Will Byers e che non era sua amica. Si scoprì che era tutta una scena. La ragazza tosta alla fine crollò.
"Vaffanculo! Non hai fatto niente! Niente!"
Battendo i pugni sul suo petto, Cassie singhiozzò. Capì che non era solo per Will, ma per tutto. Barbara, Steve, persino i suoi genitori. Cassie continuò a dare pugni. . . pugni. . . pugni.
Finché alla fine non scoppiò in lacrime.
Cassie Harrington non veniva abbracciata così da molto tempo. La faceva sentire al caldo. . . amata. Qualcosa che temeva che si sarebbe trasformato in qualcosa che desiderava.
"Mi dispiace", sussurrò Cassie, la sua voce quasi così sottile che solo lui la poté sentire. "Mi dispiace tanto."
"Shh," la tranquillizzò Hopper, accarezzando i capelli di Cassie con la mano. "Va tutto bene ragazzina. Andrà tutto bene."
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