Capitolo 45

L'acqua mi bagna e brucia quando entra a contatto con i lividi ed i tagli del viso. Mi asciugo delicatamente tamponandomi con un asciugamano.

Sono passati quattro giorni dalla rissa, le ferite oramai si stanno rimarginando e la mia faccia non sembra più quella di un uomo gatto.

La stessa cosa non posso dire del mio animo, dopo i primi giorni di sofferenza e frustrazione sono passato ad un'apatica depressione. Non ho voglia di fare niente, non mi entusiasma più niente, vorrei solo rimanere tutto il giorno rinchiuso in casa a mangiare schifezze e guardare le mie serie TV.

Sospiro sconsolato pensando che oggi non sarà possibile. A momenti dovrebbe arrivare Kevin, oggi iniziano le prime lezioni di scuola guida e non so per quale ragione il mio amico ha scelto di iniziare insieme a me i corsi. Per come mi sento in questi giorni, vorrei evitare tutti, facce amiche comprese. Soprattutto Kevin! Il quale, purtroppo, non conosce la sensibilità, in qualche modo sapeva della mia cotta per Lauren. Ora che ha scoperto - insieme a tutta la scuola - della nostra ex relazione, non perderà tempo per tartassarmi di domande.

Un mese fa sarei stato entusiasta di iniziare scuola guida... Come cambiano le priorità in così poco tempo!

Tre rumorose strombazzate di clacson annunciano l'arrivo della persona citata poco fa.

<<Heila criminale!>> mi urla dietro non appena esco di casa.

È da un paio di giorni che mi chiama così, rimpiango il vecchio "Heila Russo!".

<<Heila.>> rispondo senza entusiasmo.

<<Come va?>>

<<Bene...>> mugugno a fatica.

Bene un cazzo!

<<Vabbè! Andiamo va.>> Dice porgendomi il casco. Nonostante la mia sfiducia, Kevin capisce il mio dolore e si sta limitando dal prendermi in giro e soprattutto dal fare domande. Per lui deve essere un grande sforzo e glie ne sono estremamente grato. Monto in sella e partiamo.

In breve arriviamo alla motorizzazione. Eccomi di nuovo davanti a queste quattro mura bianche. Se esistesse il malvagio Dottor.Monotonia, di sicuro, vivrebbe qui dentro. Per come mi sento potrei viverci anch'io. Sono esattamente come un dipendente di questi uffici: frustrato e tremendamente annoiato.

Entriamo e troviamo subito un gruppetto di persone davanti ad una stanza. Deve essere lì che si svolgono le lezioni.

Ci saranno una ventina di tizi, per lo più sono ragazzi della mia età. Scorgo i volti di tutti e non c'è nessuna faccia conosciuta, amica o nemica che sia. Data la mia fortuna non mi stupirei se mi ritrovassi davanti Lauren. Il fato ci fa sempre incontrare, ma il destino ha voluto si che non fossi io la persona che lei desidera.

<<Sono alla motorizzazione per quelle stupide lezioni di guida... Si! Di nuovo!>>

Una voce petulante e sgraziata mi porta un brivido lungo tutta la schiena. Non serve che mi volti per capire chi sia... Camila! Dopo Lauren, è l'ultima persona che vorrei vedere in questo momento.

Ovviamente Kevin la sta già fissando come un ebete, non capisco cosa ci trovi in quella ragazza, la bellezza non è tutto!

Parli tu che ti sei innamorato di una che ti ha solo preso in giro.

Io non mi sono innamorato! È solo una stupida cotta! Ribadisco al mio subconscio.

<<Tu lo sapevi?>> chiedo a Kevin con fare da indagatore.

<<Ovvio che si, gli è stata revocata la patente dopo un incidente! Era ubriaca ed ha distrutto la Mercedes dei suoi!>> Kevin mi batte in quanto a stalker.

Ora che ci penso mi pare di aver già sentito questa storia, ma non ricordo dove.

<<Andiamo!>> trascino il mio amico per il colletto. Lo porto in classe prima che la motorizzazione venga inondata dal fiume di bava che gli cola dalla bocca.

Prendiamo posto e aspettiamo che là lezioni cominci. Vedo Camila che si siede nell'angolo in fondo all'aula... un classico!

<<Bene signori! Oggi approfondiamo i segnali di divieto!>> dice un uomo dalla testa brizzolata ed una camicia bordeaux; ovvero l'istruttore di guida.

Dopo la prima mezz'ora comincio già a non poterne più dei cartelli stradali: divieto di accesso, divieto di sosta, divieto di fermata... Basta!

Inizio a squadrare tutti i presenti, mi capita spesso di osservare la gente quando sono annoiato, la studio e cerco di indovinare, in base all'aspetto, il tipo di personalità.

Senza volerlo mi ritrovo a fissare Camila, al contrario di tutti, lei se ne sta a scrivere sul telefono. Starà mandando un messaggio a qualcuno, forse a... Lauren! Basta, la devo smettere di pensare a lei.

Le sue dita cessano di muoversi freneticamente ed un sorriso le si disegna sul volto, deve aver ricevuto un messaggio da qualcuno di importante, ma da chi?

Continuo a fissarla come se questo mi aiutasse a capire chi sia il destinatario dei suoi messaggi.

<<Bene! Ora direi che possiamo fare una breve visita all'interno della macchina di prova.>> la voce del professore tuona e quasi mi spaventa, mi ero totalmente concentrato sulla stupida amica di Lauren che mi ha colto di sorpresa.

L'istruttore ci porta fuori dove formiamo una fila, e ad uno ad uno, ci viene concesso di entrare nell'auto della motorizzazione per prendere confidenza con i comandi base e fare un breve giro.

<<Ma quanto è bella!>> afferma Kevin con occhi sognanti osservando Camila in cima alla fila. Noi ovviamente siamo gli ultimi. È un po' come se il mondo volesse ribadire la nostra posizione nella scala sociale, ovvero, il fondo!

<<Tanto bella quanto perfida!>> sbuffo.

<<Non è vero!>> ribadisce subito <<forse un po...>> si corregge <<tu che ne sai?>>

<<Fidati ho i miei buoni motivi! Quella ragazza riesce a dire la cosa più cattiva nel momento più sbagliato! È una stronza!>>

<<Tu non la conosci, lo sai che il giornale locale ha fatto un articolo su di lei? A quanto pare, la "stronza", dona in beneficenza ben quindici capi al mese!>> Kevin si gonfia come una pavone, orgoglioso della buona reputazione della sua cotta. Qualcuno gli spieghi che non è la sua fidanzata!

<<Che gran cuore. Regala i vestiti che non sono più di moda per farsene comprare di nuovi dalla sua famiglia. Camila Cabano è un ipocrita, come il resto dei suoi parenti!>>

La risposta puntigliosa e sarcastica non esce dalla mia bocca ma da quella di una ragazza davanti a noi che, evidentemente, ha ascoltato la nostra conversazione.

Rimaniamo leggermente straniti dal suo intervento. <<E tu chi sei?>> chiede Kevin stizzito.

<<Io? Il mio nome è Megan...>> afferma.

È una ragazza molto singolare. Capelli biondo platino lunghi, occhi azzurri, viso tondo e paffuto, alta poco più di un metro e sessanta e delle curve decisamente formose. Una taglia 48 fiera di esserlo, questa è l'impressione che mi da.

<<Beh nessuno ha chiesto il tuo parere
!>> Kevin se ne va qualche passo più avanti indispettito.

<<Scusalo...>> dico alla ragazza <<ma quando qualcuno tocca il suo eterno amore, non la prende mai alla leggera.>>

<<Non ti devi scusare, sono stata io a intromettermi. Ma proprio non riesco a capire come ci si possa innamorare di certi soggetti.>> Megan alza la voce quando pronuncia l'ultima frase, apposta per farsi sentire da Kevin. Ottenendo il risultato di indispettirlo ancora di più.

Già mi piace questa ragazza. È semplice e diretta, un po' come vorrei essere io.

<<La conosci?>> chiedo tralasciando una risata.

<<Diciamo che ho avuto questa fortuna!>>

<<E?>> chiedo incuriosito.

<<E ora le devo stare almeno a 100 metri di distanza, sai, la legge!>> afferma con sarcasmo.

Sta scherzando anche se una parte di me muore dalla voglia di vedere questa Megan che mette i piedi in testa a Camila. Ma non mi sembra il tipo.

Cominciamo a parlarle: come ho già detto si chiama Megan, studia da casa, ama leggere, segue moltissime serie TV e odia le persone altezzose e arroganti. In pratica è una mia versione al femminile. È anche molto carina, forse un po' troppo in carne...

<<Anche secondo me Hannah se l'è andata a cercare!>> afferma Megan.

<<Hei! Voi due, quando avete finito con i vostri discorsi da Nerd, sappiate che è quasi arrivato il nostro turno.>>

Entrambi ci voltiamo verso la fila di persone che poco fa occupava il nostro campo visivo. Kevin ha ragione, non c'è più nessuno. Ci siamo totalmente estraniati dal mondo. Mi sono persino dimenticato dei miei problemi, fino ad ora...

<<Tieni.>> Kevin mi porge il suo telefono ed io lo guardò stranito <<È il mio turno, e nel mio cellulare non funziona più il silenzioso, tienilo te, non voglio distrazioni.>> sbuffa.

Quindi se ne sale in macchina.

<<Il tuo amico è sempre così simpatico?>> commenta Megan.

In effetti non deve avergli fatto una buona impressione. <<Beh, Kevin può sembrare antipatico, irritante, saccente, impiccione...>> arriva al punto <<ma è un amico sempre presente soprattutto nel momento del bisogno.>> ovviamente non glielo direi mai in faccia, ma lo penso e so di potermi fidare di lui.

<<Forse dovrò conoscerlo meglio...>> concede Megan.

<<Si dovresti.>>

Il telefono di Kevin vibra ed emette un suono simile ad un fischio. È appena arrivato un messaggio di Ally: "Siete ancora alla motorizzazione? Vi devo parlare!".

So che non dovrei utilizzare il telefono degli altri, ma voglio solo rispondere ad Ally, in più il messaggio che ha inviato è un invito ad entrambi, quindi, in qualche modo, sono autorizzato a rispondere.

"Si fra poco abbiamo finito, troviamoci al parco, sono Fede."

Un volta premuto invio il mio occhio cade sulla lista dei destinatari dei precedenti messaggi, fra i tanti, un nome mi salta all'occhio... Martin.

Un brivido mi corre lungo la schiena, quel nome, quella persona, mi ha causato un'infinità di guai e sofferenze, sia fisiche che sentimentali.

Cosa diavolo si scrivono Kevin e Martin, non sono amici.

Un brutto presentimento si fa strada in me, so già che me ne pentirò, lo so, ma devo scoprire cosa si sono detti quei due.

Deglutisco con decisione e mi decido ad aprire la conversazione con quello stronzo di Martin.

Quando la schermata si apre, ciò che vedo mi pietrifica. Non c'è scritto molto, anzi una sola frase, da parte di Kevin che dice: "Ecco la foto che stavi cercando!" in allegato a quel messaggio c'è la foto mia e di Lauren al BangBang.

<<È-è stato lui...>> mormoro incredulo.

Tutto ciò che è successo è colpa sua.

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