Capitolo 41
La mia sfortuna, sfiga, malasorte o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare, è un maledettissimo orologio svizzero. Dannatamente puntuale. Mi basta pensare a tutto ciò che mi è successo nell'ultimo mese. Questione di pochi secondi e sarei riuscito a schivare la palla che mi ha rovinosamente colpito in faccia, questione di pochi minuti e avrei evitato di irrompere in camera di Lauren mentre si cambiava, questione di una sola ora e non sarei stato attaccato al muro da Derek e quello spione del suo amico. Sembra una di quelle frasi fatte sul tempo e su quanto conti ogni singolo secondo di un'esistenza. Ma è così, ho il brutto vizio di trovarmi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
<<Che cosa ci fai qui?>> la voce di Derek è velata di rabbia. Anche se non è rivolta a me, ne sono comunque intimorito.
Fisso la porta di plastica rossa davanti ai miei occhi, e spero con tutto me stesso, che rimanga chiusa. Sigillata.
<<Io? Che ci fai tu piuttosto, il bagno dei maschi è dall'altra parte!>>
Lauren tenta di mantenere un atteggiamento sprezzante e sicuro di se. Ma si capisce che è nervosa, e credo lo capisca anche Derek. Dopotutto è il suo fidanzato.
È successo tutto in un attimo, quando abbiamo sentito la sua voce, Lauren non ha perso un secondo e mi ha spinto dentro la cabina wc. Devo ringraziare la sua tempestività ed il suo sangue freddo, perché ero pietrificato in quel momento.
Si può dire che lo sono ancora. Qui seduto sopra il water: i muscoli tesi, gli occhi spalancati e il respiro cauto. A tratti trattengo il fiato e tengo i piedi distanti almeno mezzo metro dal pavimento. Ho visto troppi film per non pensare che possano scioccamente spuntare da sotto la porta.
Sento i passi di Derek avanzare prepotentemente verso Lauren. È sempre più vicino.
<<Sai a cosa mi riferisco! Avevi detto di essere in biblioteca!>>
<<Beh, poi sono dovuta andare in bagno, ti devo chiedere il permesso anche per questo?>>
<<Smettila di prendermi in giro!>> Ringhia Derek, si fa sempre più arrabbiato, se per caso dovesse farle
qualcosa di male? Non credo rimarrei in questo stato di pietrificazione un attimo di più.
<<E tu smettila di starmi addosso!>>
<<Non ti sto addosso, sei tu che continui a sfottermi, come ieri sera!>>
Inizio a sentirmi quasi in colpa. Sembra... dispiaciuto?
<<Ancora? Ti ho detto che non ho fatto nulla, quella nella foto non sono nemmeno io!>>
Un'improvviso boato mi attraversa e il rumore di una porta che sbatte mi fa attorcigliare lo stomaco <<Smettila!>> Derek ha appena sferrato un cazzotto con inaudita violenza.
Il mio corpo trema mentre la porta della cabina accanto alla mia continua a sbattere contro il muro sempre più adagio.
<<Derek...>> la voce di Lauren è increspata di paura.
Devo intervenire!
<<Tutti lo sanno, tutta la scuola lo sa che quella sei te!>> urla.
<<Se preferisci credere a tutti e non alla tua ragazza allora vattene!>>
<<Io non me ne vado!>>
<<Derek vattene o mi metto a urlare!>>
Non riesco a vederli, ma sento la tensione! Si taglia con il coltello.
<<Non lo faresti mai, io sono... sono il tuo ragazzo!>>
Non so cosa stia succedendo ora, nessuno dei due parla. Si sente solo un raggelante silenzio.
<<Eh va bene>> la sua voce mi fa sussultare <<ma non finisce qui!>>
Sento Derek allontanarsi.
Finalmente. Tiro un enorme sospiro di sollievo, rilasso i muscoli e lascio cadere i piedi a terra. È appena passato uno dei momenti più brutti della mia vita, mai subita così tanta tensione in una volta sola.
Continuo a rimanere seduto sul wc. Mi voglio godere questo momento di ritrovata serenità. Certo, potrei farlo altrove.
La porta si apre e Lauren rimane a fissarmi in piedi, anche lei sembra si stia riprendendo: respira profondamente. C'è la siamo vista brutta, se Derek ci avesse beccato sarebbe successo il finimondo. Altro che tensione, sarebbero scoppiati gli Hunger Games.
<<C'è la siamo vista proprio bru...>> le parole mi muoiono in gola. E non perché sia triste, tutt'altro. Lauren non ha detto nulla, mi è letteralmente saltata addosso e... e mi ha baciato.
Inspiro a fondo per la sorpresa e l'emozione. Non mi aspettavo reagisce in questo modo, non dopo quello che è appena successo.
La mia lingua entra nella sua bocca e inizia a legarsi alla sua. Sento subito il fuoco divampare dal petto e irradiarsi in tutto il corpo. Ogni volta che mi tocca è così, ma stavolta è ancora più eccitante, lei seduta su di me che mi accarezza le spalle e io che mi avvicino portandole una mano dietro al collo. Data la posizione, le nostri parti sensibili sono vicine, sento il suo calore premermi sul membro che in questo momento si sta irrigidendo.
Sposto le mani sui suoi fianchi e li stringo delicatamente. Il suo corpo caldo a contrasto con le mie mani fredde le provoca un brivido di piacere, la sento gemere, e quel suono mi fa eccitare ancor di più. Voglio sentirla gridare il mio nome.
La zip dei miei pantaloni viene abbassata, Lauren entra e lo afferra con decisione. Sussulto e gemo dal piacere. Non me l'aspettavo, tanto che mi stacco dal suo bacio. Guardo la sua mano nei miei pantaloni, quindi alzo lo sguardo, la fisso negli occhi.
<<Non ti fermare>> sussurro mentre mi perdo in quel verde intenso, che mi ha catturato dal primo giorno che l'ho vista.
Il movimento inizia lentamente, dal basso verso l'alto, ed una lieve ondata di piacere mi attraversa.
Riprendiamo a baciarci mentre il movimento si fa sempre più deciso e, lentamente, sempre più veloce. È un'agonia ed una goduria al tempo stesso.
Lei che mi tocca e mi bacia è qualcosa di bellissimo. Sento la delicatezza della sua bocca ma anche la passione del suo movimento.
Sto per finire, non resisto! La sua mano si muove sempre più veloce e devo respirare a fondo per riuscire a trattenermi. Senza preavviso sposta il pollice sulla punta del pene e traccia un piccolo movimento.
Emetto un forte gemito e tendo i muscoli allo stesso tempo per evitare di venire. Non voglio che tutto finisca ora.
Prendo il braccio di Lauren e l'allontano da me. <<Io sono... pronto...>> mormoro con un filo di voce tremante.
Lauren annuisce e mi posa un bacio sulle labbra. Quindi inarca la schiena tenendosi con le mani dietro il mio collo. Le abbasso i pantaloni lasciandola solo con gli slip. Indossa un paio di mutandine rosa. In un altra circostanza l'avrei presa in giro, il rosa non è proprio da lei! Ma è così sexy!
Poggio le mani sui suoi glutei perfetti, infilo i pollici nelle mutandine facendo leggermente tendere l'elastico e inizio a sfilarle.
Niente potrebbe impedire questo momento... niente se non il cigolio della porta seguito da uno schiamazzo confuso che si fa sempre più forte e chiaro. Qualcuno è appena entrato nei bagni.
Rimaniamo immobili, nel chiuso della cabina wc. Lei sopra di me con i pantaloni abbassati e io con la zip aperta, accaldati ed ansimanti. Se qualcuno dovesse aprire si ritroverebbe davanti ad una scena inequivocabile.
Per la seconda volta in nemmeno un'ora mi ritrovo a dovermi nascondere qui dentro. Prima rischiavo una rissa, ora invece, rischio di finire sulla prima pagina del giornalino della scuola. Lorelei Bell non aspetta altro.
Il chiacchiericcio comincia a diventare comprensibile alle nostre orecchie; sono due ragazze. <<L'hai vista la foto?>>
<<Si! Incredibile vero? Ma cosa gli passa per la testa! Se avessi un figo come Derek, non gli farei mai e poi mai le corna!>>
<<Hai ragione, quel ragazzo è perfetto!>>
Cavolo ma non si parla d'altro? Questa scuola vive per i gossip. In più la stupida conversazione che sto ascoltando mi mette tristezza. È vero! Perché Lauren ha tradito il suo fidanzato perfetto per uno come me?
Quelle parole fanno effetto ance su di lei, lo vedo, i suoi occhi si sono spenti, sono di nuovo carichi di malinconia, quella velata malinconia che solo io riesco a vedere.
La maniglia della porta comincia a muoversi, osservo terrorizzato mentre si piega verso il basso. Cazzo! Siamo spacciati.
Di scatto la mano di Lauren raggiunge anch'essa la maniglia e la spinge verso l'alto per evitare che venga aperta.
<<Ma che cavolo?>> sentiamo imprecare. Segue un nuovo tentativo di aprire, stavolta con più forza, ma Lauren resiste, ed il tentativo risulta vano.
<<Accidenti a questa schifo di scuola!>>
<<Che c'è?>> chiede la seconda ragazza.
<<Niente, l'ennesimo cesso rotto!>>
Le due sconosciute se ne vanno, lasciandoci il tempo di rivestirci. Molto in fretta!
Il limite di sopportazione dello stress è stato superato. Come ho già detto: sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.
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