Capitolo 25

Se ripenso che il primo giorno di scuola, alla Norfolk High School, avevo paura di non comprendere la lingua, mi viene da ridere. Ascoltare anche solo per venti minuti Ally Allen che straparla è la migliore lezione di inglese che ci sia.

Anche se... devo ammettere di aver smesso di prestarle attenzione già da un pezzo. Il suo schiamazzo, assieme a quello di un altro centinaio di studenti, riversato nei corridoi, danno vita ad una cacofonia che mi aiuta ad estraniarmi dal mondo reale. Chiudermi nella mia bolla mentale mi capita spesso.

Dopo ieri poi, ne ho un disperato bisogno.

Quando tutto è finito, Lauren ha subito cambiato atteggiamento, è tornata ad essere la ragazza fredda e distaccata di sempre. Se ne è andata appena usciti dalla palestra. Non è stata di molte parole... si è limitata ad un semplice: "Ci vediamo domani.".

Come lo devo interpretare? Vuole un altro incontro? Sinceramente avrei voglia di parlarle, di chiarimenti. Per quanto ne so lei è ancora fidanzata con Derek. Lo stronzo...

<<Fede, ci sei?>> La testa di Kevin entra nel mio campo visivo, ed i suoi occhi mi fissano come un medico intento a controllare la salute del paziente.

Mi ero del tutto dimenticato della sua presenza.

<<Eh?>> domando senza il minimo interesse.

<<Stavo dicendo: Come è andata la tua domenica.>> dice alzando la voce... Sono distratto, non sordo... <<Io l'ho passata a letto con il doposbornia.>>

<<Bene, ho fatto alcune commissioni, niente di che.>>

<<Mmm... Bene. Beh, certo che potevi almeno farti vivo... Giusto per sapere come stavo...>> la sua voce è velata di amarezza. In effetti è vero, avrei dovuto farmi sentire, sabato sera non deve essere stata una grande serata per lui.

Sinceramente davo per scontato che stesse bene.

Cerco lo sguardo di Ally, la quale mi risponde con un'occhiata accondiscendente.

<<Ma è andata a finire bene... No?>> chiedo ad entrambi.

Ally, per la prima volta da quando la conosco, cede la parola a Kevin.

<<Insomma... Quando Ally mi ha portato in casa, sono caduto. I miei si sono svegliati e hanno visto le condizioni in cui stavo.>>, sospira sconsolato, <<Si sono infuriati come non mai!>>

<<Mi dispiace...>> E' l'unica cosa che riesco a dire. Ed è vero, ma non posso farmene una colpa.

Dopo un'ultimo sguardo ad i miei amici la mia attenzione viene rapita da tre sagome in movimento: Camila, Dinah e Lauren.

Le tre ragazze camminano a passo sostenuto, non stanno parlando tra di loro, scherzando o altro, guardano fisse verso una direzione ben precisa. Verso di me!

Un brivido mi corre lungo la schiena, sta per succedere qualcosa?

Quando il malefico trio mi passa accanto e mi supera, tiro finalmente un sospiro di sollievo. Avevo il timore di essere la loro preda.

Istintivamente mi volto: le vedo sparlottare e ridere vivacemente. Strano! Fino a pochi secondi fa erano completamente mute.

<<Ma che succede?>> mi chiede stranita Ally che mi ha osservato per tutto il tempo.

Come, non si è accorta di nulla? <<Niente, assolutamente niente.>> mento.

Lentamente l'ansia e l'inquietudine si fanno strada in me.

Le lezioni iniziano e fra numeri di matematica, racconti di storia e formule scientifiche il mio unico pensiero rimane l'episodio accaduto in corridoio stamattina. E' diventato un chiodo fisso. Di sicuro ero io l'oggetto dei loro bisbigli con tanto di risatine.

L'ennesima campanella suona. Posso finalmente tornare a casa. Nemmeno la lezione di italiano è riuscita a distrarmi dalle mie paranoie.

Il cortile della scuola è colmo di studenti intenti ad andarsene, compreso me, ma fra tutti riconosco i capelli di Lauren. Come potrei non notare quei lunghi capelli neri e mossi, le stanno sempre bene, qualsiasi pettinatura scelga.

<<Lauren!>> la chiamo ad alta voce.

Ma non si gira. Così la richiamo a voce ancor più alta.

Niente, continua spedita verso l'uscita, giurerei anche che ha aumentato il passo.

Sgomito con foga tra decine e decine di studenti per raggiungerlà. Ma non faccio in tempo. La sua chioma nera è sparita oltre il cancello della scuola.

Cavolo! Vabbè la cercherò domani!

Nei giorni seguenti ogni tentativo di comunicare con Lauren è fallito miseramente. ogni volta che la incrociavo o la intravedevo, non potevo parlarle a causa della presenza del suo ragazzo o perché se la dava a gambe.

Non capisco come mai mi stia evitando a questo modo. Le ho fatto qualcosa di male? E' iniziato tutto per causa sua le vorrei ricordare.

E' venerdi quando la incrocio per l'ennesima volta nei corridoi.

<<Lauren!>> mentre lo dico penso a quante volte ho gridato il suo nome in questa settimana.

Non appena mi vede, sgrana gli occhi, quindi si gira nella direzione opposta alla mia e se ne va.

<<Oh no! Stavolta non mi scappi.>> sibilo.

La inseguo a passo svelto. Lei di tutta risposta inizia a correre. E così faccio anch'io. Devo avergli fatto qualcosa si veramente brutto se si comporta così.

Lauren cerca in ogni modo di scapparmi, è veloce e scattante, e conosce la scuola molto meglio di me. Ma io sono più determinato.

Quando svolta l'ennesimo angolo la vedo aprire una porta a sparire.

Cazzo! Impreco dentro di me.

Sulla porta è disegnato il simbolo di un omino nero con una gonna. Sembra quasi prendersi gioco di me.

Correrò il rischio. Mi faccio coraggio ed entro nel bagno delle ragazze. Se venissi sorpreso qui e qualcuno mi denunciasse al preside verrei espulso di sicuro. Sono disposto a questo per Lauren Rosh?

Entro con cautela e quando mi accorgo che dentro non c'è nessuno al di fuori di Lauren, tiro un sospiro di sollievo.

Eccola lì davanti allo specchio ignara di tutto, sicura che non mi azzarderei mai ad entrare in quel luogo considerato da lei sicuro.

Sbatto forte i piedi sul pavimento e mi avvicino a lei. Quando si accorge della mia presenza l'incredulità si dipinge sul suo volto. E' una vera goduria prenderla alla sprovvista, capita raramente di vederla così. E' sempre così fredda e calcolatrice.

<<Che diavolo ci fai qui!>> mi urla contro.

<<Che ci faccio? E' tutta la settimana che mi eviti!>>

<<Non ti evito... Ed anche se fosse, non puoi entrare qui! Rischi l'espulsione lo sai?>> continua a parlare a voce alta per intimidirmi e scacciarmi.

Scatto verso di lei e la prendo per le spalle.

<<Beh allora evita di urlare se non vuoi farmi passare dei guai!>>

Le nostre facce sono l'una davanti all'altra, ed entrambi abbiamo il fiatone per aver giocato al gatto col topo nei corridoi di tutta la scuola.

Vedere i lineamenti del suo viso, le sue labbra, i suoi occhi! Mi sto velocemente dimenticando cosa volessi da lei. Anche se... so benissimo cosa voglio di lei.

<<Sai cosa me ne frega!>> mi guarda e si morde il labbro inferiore.

In pochi attimi la situazione è cambiata. Si è creata della tensione. Quel tipo di tensione che c'è ogni volta che io e lei siamo soli in una stanza.

<<Perché mi eviti?>> le ripeto una seconda volta, ma con un tono totalmente diverso.

La presa sulle sue spalle si fa più forte e automaticamente la sto avvicinando a me. So cosa sta per succedere. Non desidero altro. Non mi interessa sapere del suo strano comportamento purché possa baciarla un'altra volta.

<<Perché...>> tenta di rispondere Lauren, ma oramai le nostre labbra stanno per unirsi, parlare è inutile.

Prima che possa accadere una voce sguaiata giunge alle mie orecchio e mi fa accapponare la pelle.

<<Cosa cavolo...>>

Quando ci voltiamo vediamo Camila ed Ally che ci osservono allibiti. Probabilmente è l'ultima cosa che si aspettavano di vedere.

Instintivamente io e Lauren ci stacchiamo e cerchiamo di assumere un atteggiamento naturale e innocente.

Entrambi guardiamo ognuna la propria amica. Senza sapere cosa dire.

<<Ally, io...>> tento di spiegarle.

<<No!>> mi interrompe con voce strozzata. E' sull'orlo di una crisi di pianto.

In un attimo Ally fugge via da quel bagno tenendosi le mani sul volto.

Cosa ho fatto!

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