Capitolo 24

Ci sono dei momenti, delle situazioni, che accadono solo nei film. Quei film strappalacrime con smielate musiche di sottofondo e personaggi che compiono atti d'amore così sdolcinati da essere un pericolo per chi soffre di diabete.

Mentre la guardo mi chiedo cosa le stia passando per la testa. E' venuta fin sotto casa mia a quest'ora della notte. Un gesto che mi lascia senza parole, se poi penso che a farlo è stata quella stronza di Lauren Rosh, l'unica cosa che mi viene da dire è: <<Che ci fai qui?>>.

Lauren si acciglia come al suo solito, la mia domanda sembra disturbarla, forse si aspettava che l'accogliessi con più entusiasmo. In mano tiene un altro sassolino che fa rimbalzare ritmicamente. Spero non gli venga in mente di usarmi come bersaglio.

<<Scendi giù.>> dice secca. Non sembra una richiesta ma un ordine. La cosa stranamente non mi disturba.

<<Cosa? Perché? A quest'ora?>> cerco di trattenere più che posso la voce. Papà e Miche staranno già dormendo.

Lauren alza gli occhi al cielo e sospira. <<Devi sempre fare tutte queste domande? Vieni e falla finita.>>

Ed ecco il secondo imperativo. Vorrei dirgli di no solo per vedere come reagisce, ma non lo farò, è tutto il giorno che penso a lei, sarei un'idiota a non volerla incontrare. Inoltre sono curioso di sapere cosa cavolo sia venuta a fare.

Esco di camera e vedo filtrare la luce dalla porta di Miche. Scendo le scale in punta di piedi e con passo felpato, o almeno ci provo. Scalino dopo scalino rimugino se sia una buona idea uscire nel cuore della notte per vedermi con una ragazza, che, il più delle volte, mi ha trattato a pesci in faccia.

Troppo tardi! Sentenzia il mio subconscio quando oramai sono fuori casa.

Lauren è lì, a pochi passi da me. La sua figura è illuminata da un lampione: il gioco di luci ed ombre che si crea su ogni curva del suo corpo è qualcosa di ipnotico. Sembra quasi un'illusione. Ho la forte tentazione di toccarla per verificare che sia davvero lei.

<<Ce ne hai messo di tempo.>> esordisce.

<<Scusami, non aspettavo visite...>> ironizzo.

La battuta sembra piacergli perché gli strappa un sorriso, che però tenta di nascondere subito schiarendosi la voce.

<<Vabbè, andiamo?>>

<<Dove?>> dove cavolo vuole andare?

<<Lo vedrai, fammi il piacere di evitare le domande fino a quando non saremo arrivati, ok?>>

Non so a che gioco stia giocando, ma è ovvio che a condure la partita sia lei. Come al solito... <<Ok.>> acconsento.

Lauren inizia così a camminare a passo deciso. La seguo mettendomi di fianco a lei.

Proseguiamo nel più totale silenzio, il che è molto imbarazzante, per me. Lauren sembra a suo agio, ogni tanto l'osservo mentre cammina guardando dritta davanti a se. Mi trasmette un'innaturale sicurezza.

Gli unici attimi in cui l'ho vista vacillare e quando per sbaglio le nostre mani si sono sfiorate durante la camminata.

Quando arriviamo a destinazione rimango stranito...

<<Lauren... che ci facciamo a scuola?>> la mia faccia si contrae in una buffa smorfia di stupore. Lauren sorride di nuovo e, stavolta, non tenta di nasconderlo. Solo ora mi accorgo di quanto sia bello il suo sorriso: dolce e sincero, come quello di una bambina.

<<Smettila di fissarmi e seguimi!>>

Scavalchiamo il cancello e siamo dentro. Lauren fa nuovamente strada. Anche nel buio della notte, senza la luce dei lampioni ad aiutarla, sa esattamente dove andare.

<<Non è la prima volta che entri qui, di nascosto, vero?>> mi viene il dubbio.

<<No.>>, dice un pò perlplessa, <<mi piace entrarci quando non c'è nessuno.>>

Vorrei tanto chiedergli il perché, ma sono sicuro che non mi risponderebbe.

Passa appena un paio di minuti e siamo davanti alla finestra degli spogliatoi della palestra.

<<Forza!>> mi esorta Lauren mentre appoggia un piede sul muro con l'intenzione di arrampicarsi.

<<Cosa, vuoi entrare?>>

<<Certo, muoviti!>>

Neanche il tempo di contestare che ha già fatto un balzo e sta strisciando nel buco della finestra.

Con molta meno bravura imito i suoi movimenti e, con molta maldestria, riesco ad entrare anch'io. Mi ritrovo così, nello spogliatoio, quello delle ragazze mi pare. Non si vede niente quindi tiro fuori il telefono e lo accendo per vedere meglio.

<<Lauren!>> sussurro con forza. Ma nessuno risponde.

Quindi, nella più completa oscurità, esco dallo spogliatoio e vado in palestra. Nel vuoto del enorme stanza i miei passi rieccheggiano a gran volume. La situazione sta diventando molto sinistra ed inquietante.

D'improvviso sento il rumore di uno scatto e le luci della palestra si accendono in sequenza. L'una dopo l'altra enormi lampade al neon illuminano dappertutto.

<<Allora, che te ne pare?>> Lauren spunta fuori dal nulla con indosso la divisa della palestra. Subito mi irrigidisco. Gli shorts super aderenti, la maglietta bianca e verde semi trasparente, posso nuovamente vedere ogni sua curva, come il giorno della partita durante la quale mi ha distrutto il naso.

Sono senza fiato, sia per lo stupore, sia per l'eccitazione. <<Ma, c-cosa...>> balbetto.

Lauren si avvicina a me, mi afferra per il colletto della maglia e mi bacia.

Non l'ho ammesso, ma è da quando è scappata via dalla camera di Dinah, sabato sera, che aspetto questo momento. Le nostre bocche si congiungono e le labra si muovono l'una sull'altra; sento il suo dolce sapore ed il suo respiro su di me.

Mi stacco da lei malvolentieri: <<Un momento, Lauren, cosa...>>

Con rapidità appoggia l'indige della mano sulle mie labra, mi guarda dritto negli occhi e sussurra: <<Non ora Fede.>>

Lei che mi tocca, mi guarda, mi sussurra. Il cuore sta scoppiando e tutto il mio corpo si sta attivando, per lei. La prendo per i fianchi, la spingo verso di me e ci baciamo di nuovo. Stavolta non mi lascio rovinare il momento.

I nostri baci sono forti, passionali. Siamo il fuoco ed ad ogni nostro tocco è come se ci venisse versata addosso della benzina.

Lentamente abbasso le mani e le poggio sui suoi glutei, sentire le sue forme sotto le mie mani mi eccita come non mai. Le agguanto e le stringo. Le sue guancie arrosiscono e lancia un gridolino che aumenta ancor di più il mio desiderio.

La avvicino di più a me, le faccio sentire il mio sesso, che si indurisce appoggiato alla sua gamba. Le scosto i capelli e comincio a baciarle il collo lentamente, l'ultima volta gli è piaciuto.

Le dò una serie di baci lenti sulla pelle nuda e vulnerabile. Quindi assesto un morsetto che la fa tremare tutta.

<<Fede!>> ansima. Di nuovo! Ha pronunciato nuovamente il mio nome con quella voce, con quella voglia. Avevo la folle paura di non sentirla più chiamarmi in quel modo.

Lauren mi spinge fino al muro continuando a baciarci, quindi si stacca di colpo. Si gira di schiena, si piega sulle ginocchia e appoggia il sedere sulle mie gambe. Lentamente e spingengo sempre più verso di me, sale. Struscia contro di me e sale, sale su, verso la mia parte sensibile e, quando vi arriva, vi spinge con forza le sue forme perfette.

Ansimo. In questo momento tutto ciò che voglio, tutto ciò che vuole il mio corpo è Lauren Rosh.

Mentre è ancora girata di schiena, ancora appoggiata a me, la prendo con forza, agguantanto con le mani i suoi rotondi seni, e la sbatto con forza su di me . La foga e la sicurezza dei miei movimenti e dei miei gesti, mi stupisce nuovamente. Non so perché ma questa ragazza sblocca ogni mio singolo freno inibitorio.

La tengo stretta: la sua schiena contro il mio corpo. E ci baciamo. Mentre le nostre lingue si intrecciano con passione, le mie mani passano sotto la sua maglietta e arrivano al suo petto. Entrambe prendono un seno e lo stringono. La sua pelle morbida e delicata sembra fatta apposta per me. Con la mano destra accarezzo il suo capezzolo, poi, lo stringo con sicurezza tra l'indice ed il pollice in un movimento rotatorio.

Entrambi ansimiamo, siamo arrivati al limite. Sia io che lei, lo vogliamo, in questo preciso istante.

<<Lauren, facciamolo!>> le ansimò nell'orecchio.

Hey! Amico, calmati! Mi allerta il subconscio. Ma oramai non lo sento più.

<<Fede! Non, non possiamo...>> risponde a fatica e con molta insicurezza.

Ci stacchiamo l'uno dall'altro. Le nostre parole hanno interrotto il momento. Lauren si gira verso di me.

<<Non ora, non qui.>> sussurra intrecciando le mani dietro al mio collo. Quindi mi da un leggero bacio a stampo sulle labbra chiuse.

<<Capito...>> affermo sconsolato. È davvero frustrante doversi fermare, così, all'improvviso.

Cerco di staccarmi da lei, ma me lo impedisce. La guardo perplesso.

<<Solo perché non possiamo farlo, non vuol dire che la dobbiamo finire qui.>>

Velocemente infila una mano sotto i miei pantaloni ed entra nelle mie mutande. Prende il mio sesso nella mano e comincia a muovere la mano su e giù, lentamente.

Una stretta di piacere mi avvolge mentre i miei muscoli rispondo al tocco delle sue dita.

Appoggio la testa al muro e chiudo gli occhi  mentre Lauren aumenta la velocità regalandomi piacere.

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