Capitolo 12

La partita continua impetuosa: alcuni giocatori si muovono rapidi per tentare di colpire l'avversario mentre altri con altretanta rapidità tentano di schivare gli attacchi nemici.

I sono qui, immobile. Derek mi ha appena lanciato una sfida ed io l'ho accettata. Questa non è più una semplice partita di dodgeball, forse non lo è mai stata. Non siamo più alla Norfolk High School. Siamo nella giungla profonda, e nella giungla, si sà! Il più forte regna. Ogni mio avversario è un lupo famelico, pronto ad azzannarmi.

Mi riscuoto dal mio pensiero che mi sembra durato un'eternità, quando invece, non sono stati più di dieci secondi.

Corro verso la prima palla che avvisto e miro al bel faccino di Derek. In questo momento è disarmato. Carico il colpo e lancio con potenza la palla, che però viene schivata all'ultimo. Derek sembra stupito, ma anche divertito. Non si aspettava che rispondessi alle sue provocazioni.

Le palle continuano a volare da una parte all'altra del campo, gli studenti corrono per cogliere ogni occasione per attaccare o schivare. La frenesia del gioco ha coinvolto tutti, anche nelle panchine si vedono gli scartati e gli esonerati fare il tifo: stringono i pugni ad ogni palla lanciata, esortano i giocatori con urla e si mettono le mani nei capelli quando qualcuno della loro squadra viene eliminato.

Ogni giocatore ha una sua tattica: per Camilla ogni occasione è buona per lanciare una palla contro Lauren, Ally studia ogni suo avversario e si lancia all'attacco solo quando si presenta la migliore occasione, Chris sferrà lanci potenti ma poco precisi e Lauren scansa tutte le palle con estrema semplicità e passa all'attacco quando meno te lo aspetti.

Camilla prende la palla e colpisce la ragazza che prima palleggiava con Lauren, mi pare si chiami Dinah. La sua eliminazione ci porta in vantaggio, siamo rimasti io Ally e Camilla contro Lauren e Derek.

Derek raccoglie due palle e me le lancia addosso una dietro l'altra, salto di lato e le scanso come se mi avesserò sparato con una scarica di proiettili.

<<Maledizione!>> Sento ringhiare.

E' Camilla: la sua faccia è una maschera di rabbia e a malapena riesce a trovare la forza per sedersi in panchina. La partita non è finita!

Io ed Ally ci scambiamo un rapidà occhiata. Il da farsi è ovvio, io me la vedrò con lo stronzo mentre lei con la sua ex amica. E' la resa dei conti.

Derek non mi lascia il tempo di respirare, carica un colpo dietro l'altro, l'unica cosa che posso fare è schivare ogni suo lancio. E' molto più bravo di me in questo sport, quindi devo giocare d'astuzia.

Il tempo passa ma la situazione non cambia minimamente. Continuo a dover schivare ogni attacco ed a rispondere raramente con tiri poco efficaci. Entrambi siamo stanchi e sudati. Pensavo che Derek facesse qualche passo falso, ma niente. E' una perfetta macchina da guerra, non perde mai la concentrazione, il suo fisico è prestante e pronto a qualsiasi cosa. Tuttavia ho notato che si sta pian piano irritando sempre di più, ogni volta che scanso una palla una smorfia di rabbia di disegna sul suo volto. Evidentemente non sopporta che uno come me lo stia mettendo in difficoltà.

Ormai arrivato al limite della sopportazione, Derek, prende un palla e la lancia con forza contro di me. Con così tanta forza che si sporge in avanti perdendo l'equilibrio. E' la mia occasione! Schivo la palla, la quale rimbalza sul muro, la prendo prima che tocchi terra e la tiro. Uso ogni grammo di energia che ho in corpo e spero con tutto me stesso di aver fatto il lancio più potente e preciso della mia vita.

La palla vola, ruota su se stessa e poi... bam! La faccia di Derek si contrae mentre pone le mani sull'addome dove è appena stato colpito. Ho vinto! Sento fischi e grida provenire dalle panchine. Stanno esultando per me: Federico Russo ha appena messo K.O il ragazzo più popolare della scuola.

Quando mi volto verso i miei "ammiratori "con la coda dell'occhio intravedo una folta chioma nera muoversi al vento. E' questione di pochi attimi: un forte dolore mi prende al naso seguito da un tonfo sordo, la vista si appanna, le voci ed i rumori diventano un lamento confuso e poi... il buio.

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Dove sono? Apro gli occhi ed una forte luce mi ferisce, vedo tutto appannato. Sbatto le palpebre, la vista migliora sensibilmente e riconosco due sagome: due persone probabilmente.

Cavolo! Sembra una di quelle scene dei film di fantascienza, dove il protagonista si sveglia senza sapere chi sia, dove sia o entrambe le cose. Spero solo di non ritrovarmi in un labirinto infestato dai mostri o in un ospedale popolato da zombie.

Chiudo ed apro nuovamente gli occhi: sono in un ambiente luminoso, sobrio e bianco. Capisco di essere disteso e nella stanza intravedo una vetrinetta dei medicinali. Devo essere in infermeria. Ma che ci faccio qui?

Sento una mano tamponarmi il naso con un panno, sebbene il tocco sia delicato un forte dolore mi fa gemere.

<<Hei...>> sento sussurrare.

Mi volto e vedo Lauren. E' seduta su una sedia di fianco al lettino dove sono disteso. Guardo il suo volto e noto qualcosa di nuovo, sembra preoccupata e dispiaciuta.

<<Tutto bene?>> chiede in tono sorprendentemente dolce.

Tutto bene? Ora che ci penso no! Ho un forte dolore al naso e la testa mi martella con prepotenza.

<<Insomma...>> rispondo aggrottando le sopracciglia. <<Cos'é successo?>>

<<Non ti ricordi nulla?>>

<<Mi ricordo che stavamo giocando a dodgeball, ed avevo appena colpito Derek>>, mentre lo dico tralascio un sorrisetto compiaciuto, <<e poi più niente.>>

Si scosta una ciocca di capelli. <<Beh, ti sei preso una bella pallonata in pieno viso>>, fa nervosa, <<dopodiché sei letteralmente stramazzato al suolo. Sembrava fossì morto di colpo.>>

<<Mi sono preoccupata moltissimo.>> sospira <<Cioè volevo dire ci siamo preoccupati tutti moltissimo...>> si corregge. E' strana: preoccupata e apprensiva. Non l'ho mai vista così. Sebbene non l'ha conosca quasi per niente, credo che questo sia un lato di lei che in pochi vedono, è così dolce. Mi piace questa Lauren.

<<E' stata propria una brutta botta, sei svenuto e ti è venuto un bel livido sul naso, temevano si fosse rotto, ma per fortuna non è così. Dovrai tenere una fasciatura per qualche giorno e medicarti con...>>

<<Chi mi ha caolpito?>> la interrompo. Deve essere stato quello stronzo di Derek! Non c'è dubbio.

Lauren riprende in mano il panno e ricomincia a tamponarmi la contusione. <<L'infermiera ha detto che non è nulla di grave, dovrai solo medicarti due volte al giorno per un pò.>>

<<Lauren!>> ha evitato volontariamente la mia domanda ed è più tesa di prima. Non me ne frega se è stato il suo ragazzo, ma deve dirmelo.

<<Sono stata io!>> sbotta di colpo.

<<Tu?>> sono sorpreso. In effetti ricordo di aver intravisto i suoi capelli prima di svenire, ma non pensavo potesse farmi tanto male, è pur sempre una ragazza.

<<Si... non credevo di aver tirato con tanta forza...>>

E' buffo che la stessa persona che mi ha quasi rotto il naso ora sia qui, a prendersi cura di me.

Prima che possa aprire bocca il telefono di Lauren squilla. Dopo aver visto il display esce dall'infermeria per rispondere. Ma non prima di dirmi: <<Torno subito...>>. Quelle due semplici parole mi scaldano il cuore.

<<No, non torno in classe...>>, sento Lauren che risponde al telefono, usa un tono di voce basso, ma si sta trattenendo, <<Perché no! E' colpa mia... Non puoi darmi ordini... No! Non lo farò...>>

La telefonata continua così per non so quanto tempo perché dopo poco cado in un sonno profondo.

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