Sconfortante
Te ne stavi coricata sull'amaca,che oscillava seguendo i movimenti della nave,guardando il soffitto.
Ti sentivi risucchiata in un abisso di nera disperazione e solitudine,avevi l'orribile sensazione che saresti morta o che saresti rimasta per sempre lì imprigionata.
Ormai era da due giorni che stavi rinchiusa e le speranze si affievolivano.
Avevi ovviamente provato a fuggire, cercando di passare per l'oblò troppo stretto e provando a scassinare la serratura della porta, apparentemente indistruttibile.
Avevi anche inutilmente provato a strappare qualche asse dal pavimento o dai muri ma eri solamente riuscita ad ottenere dei tagli sulle dita ed un chiodo arrugginito.
Dust entrava due volte al giorno nella stanza per portarti il pranzo e la cena, che consisteva in avanzi di pesce e acqua tiepida, senza mai proferire parola e assicurandosi di serrare bene la porta.
Avevi provato a cercare di carpirgli qualche informazione,ma ti aveva sempre ignorato,senza nemmeno rivolgerti uno sguardo.
In quei giorni avevi ripensato a tutto quello che ti era successo,ai tuoi genitori,ai tuoi familiari,a tutte quelle persone che erano sulla nave assieme a te...
tutte andate, molto probabilmente.
"Ero curioso di conoscere l'umana sopravvissuta alla strage che abbiamo fatto"
Le parole di Blight ti urlavano contro,come un rimprovero.
Le sentivi sempre.
Le lacrime non cessavano mai di cadere, ripensando a tutti i bei momenti che avevi passato coi tuoi genitori.
I loro sorrisi,le loro premure,il loro amore.
Non ti saresti mai aspettata che finisse così.
Un singhiozzo uscì dalla tua bocca,che stava facendo del suo meglio per rimanere serrata.
Non ce la potevi fare.
Eri sola, probabilmente orfana,chiusa in una stanza di una nave piena di mostri che probabilmente ti avrebbero ucciso nei peggiori modi conosciuti,non aveva più senso continuare ad aspettare.
Non volevi.
Guardarti attentamente il chiodo che eri riuscita a recuperare.
"Forse se lo ingerisco mi causerà emorraggie interne e morirò dissanguata..."
Non vedevi alte soluzioni.
Se dovevi morire non volevi dare la soddisfazione a quelli di toglierti la vita.
Ma ne avresti veramente avuto il coraggio?
No,lo sapevi benissimo che non ce l'avresti fatta.
I tuoi genitori non avrebbero mai voluto che tu finissi così.
"Mamma, papà...cosa devo fare"
Dicesti piangendo e buttando la vite lontano da te.
Lentamente la porta della stanza si aprì.
Girasti lentamente la testa verso essa,vedendo uno scheletro con una giacca nera e due occhi rossi fissarti.
Ero lo stesso individuo che avevi visto sulla spiaggia di quell'isola,giorni fa, quello che aveva notato la tua sacca e che evidentemente era un "marinaio" del vascello, o come lo chiamava Blight.
Lo scheletro ti si avvicinò ridacchiando.
"Salve bambolina,io sono Sans,detto Fell e non sai quanto morivo dalla voglia di vedere finalmente che bocconcino aveva preso il nostro capitano"
Un altro Sans?
Ma si chiamavano tutti così qui?
Pensasti, leggermente intimorita dal tono di voce di "Fell"
Non sapevi cosa dire.
"Ti hanno tagliato la lingua o semplicemente sei troppo scema per parlare?"
Disse in tono minaccioso
Prendesti un grande respiro
"Io mi chiamo (t/n)"
"(T/n)...(t/n)...uh..che nome di merda."
Fell ridacchiò per poi sfilare dalla tasca un barattolino di Senape,iniziando a berla con gusto.
"Bene, bambolina,mi dispiace dirti che sei l'unica sopravvissuta al nostro speciale giochetto genocida"
Esclamò,bevendo un altro sorso di senape.
"G-giochetto genocida?"
Deglutisti tremando
"Vedi...il guasto alla nave non è stata di certo una casualità. Siamo stati noi a procurarlo.
E quando voi umani siete tutti scappati,credendo finalmente di essere in salvo...noi abbiamo iniziato il gioco."
Eri paralizzata dalla paura e dall'angoscia
"Uno a uno,sono tutti caduti"
"Uomini,donne,vecchi e bambini,non se ne salvato nessuno...a parte te,bambolina"
Mentre parlava i suoi occhi avevano cominciato a diventare sempre più rossi.
Quello che ti disgustava di più era il fatto che stesse raccontando tutto questo come se fosse solo... un gioco.
Uccidevano le persone per gioco.
La sua espressione di divertimento ti faceva venire da vomitare.
Non vedendoci più dalla rabbia che tenevi repressa da giorni,gli saltasti addosso urlando,facendolo cadere a terra.
Lo scheletro non se lo aspettava,tanto che rimase per qualche secondo interdetto.
Cominciasti a prenderlo a pugni,strillando contro di lui,mentre una furia cieca ti assaliva.
Fell ti afferrò un polso,per poi tirarti un pugno in faccia,facendoti cadere da sopra di lui.
Vedevi tutto sfocato e avevi il sapore del sangue in bocca.
Improvvisamente sentisti una fitta al petto e,alzando lentamente la testa,vedesti un cuoricino uscire fuori da esso.
Con un gesto della mano,Fell, fece diventare il cuore blu, per poi lanciarti contro muro,senza nemmeno toccarti.
Urlasti,di dolore questa volta,per poi accasciarti a terra.
Cosa mi era venuto in mente di fare...
"C-come...hai.."
"Magia bambolina"
"Pronta a passare un bellissimo momento?"
Disse sorridendo,mentre faceva apparire un osso appuntito tra le sue mani.
Chiudesti gli occhi,pronta a ricevere il colpo,che non arrivò.
Dust teneva Fell per un braccio.
"Che cazzo stai facendo,polverina,non vedi che io e l'umana abbiamo da fare?!"
Strillò il rosso.
Dust lo fissò per qualche secondo,per poi parlare, perfettamente calmo
"Questi non sono gli ordini del capitano,e tu lo sai,Sans."
"Lascia stare la ragazzina e vai a finire di fare quello che stavi facendo prima"
"Non osare darmi dei fottutissimi ordini!"
Rispose Fell,per poi tirargli un pugno,che Dust fermò con la mano.
"Ti ho detto di ANDARE"
Disse lanciandolo fuori dalla stanza.
Fell atterrò sul ponte e dolorante si allontanò,facendo il dito medio a Dust.
Lo scheletro viola si mise a parlare da solo per poi rivolgersi a te
"Il capitano ha detto che puoi uscire per prendere un po' d'aria"
Tremante,lo guardasti
"G-grazie"
Fu l'unica cosa che riuscisti a pronunciare.
Lo scheletro ti guardò con disgusto.
"Non credere che ti abbia salvato di mia volontà,ragazzina"
"Erano solo ordini del capitano,per me potevi anche morire,senza alcun problema"
Voltatosi, uscì dalla stanza
"Un' ultima cosa"
"Se cerchi di scappare...sei morta"
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