■Prologo■

Ispirò.
Espirò.

Il suo primo respiro.

Come un essere umano appena nato, capì di essere vivo.

"Cos'è la vita?"

Il suo primo pensiero.

Sperò di avere una risposta, qualsiasi cosa che lo aiutasse a capire, ma non sentì nulla.
Non vide nulla.
Forse era il buio circostante ad ostacolarlo.
Ma come poteva lui fare luce?

"Cos'è la luce?"

Domandò ancora. Sapeva che per eliminare il buio, gli serviva la luce, ma non sapeva come fare, ne cosa fosse. E ancora una volta, nessuno rispose.

"Sono solo?"

"Esisto solo io?"

Continuò a chiedersi svariate domande, e nessuno, niente, poteva rispondergli.

"Perché esisto, se non c'è nulla?" Si chiese ancora.

"Devo smettere di esistere?"

"Devo...morire?"

"Cos'è la morte?" Continuò.

Non aveva idea di cosa dovesse fare, cominciava a sentirsi inutile... inutile e solo. Stava sperimentando un sentimento umano.

"Cosa significa essere umano?" Forse quella era la prima domanda ad interessargli.

《Un essere umano... è qualcuno, o qualcosa in grado di provare sentimenti.》parlò una voce.

Fu sicuro di averla sentita, e ora desiderava vedere. Gli saltò in mente una nuova informazione: maschio e femmina. La voce che aveva sentito era delicata, dolce, sensibile...
Materna.
Un individuo di sesso femminile, identificata come donna.
《M...ma...》cosa stava facendo? Come aveva fatto? Era sicuro di percepire le sue domande come dei pensieri, e ora, sentiva la propria voce.

La sua prima parola.

《Apri gli occhi, e guardami.》
Come gli fu ordinato, lui aprì gli occhi, e trovo davanti a sé qualcuno, ma non lo vide molto bene.
Ora sapeva di non essere solo.
《Ma...ma...》 riprovò ancora, ma gli uscirono solo le stesse sillabe, con un tono roco.
《Non sforzarti, pensa.》disse la donna.
"Mamma..." disse tra sé molto facilmente mentre osservava la persona davanti a lui "Dove sono...?"
《Non è importante sapere dove sei ora. È importante sapere dove andrai.》 dove andava?
Nonostante riuscisse a vedere almeno in parte quella persona, non aveva idea di dove fosse. Vedeva ancora nero, e dovunque guardasse, non vedeva altro, solo il nulla. Il nero più totale.
"Dove andrò?"
《Su Lyoko.》
Nello stesso istante, tutto intorno a sé prese in qualche modo vita. Non vide più il nulla, ma vide una miriade di informazioni che lo circondavano. In un attimo apprese molte cose a cui sperava di avere una risposta, ma non riusciva a trovare una spiegazione più esplicativa di quante ne potesse trovare. Capì di essere un individuo di sesso maschile, di possedere i sensi umani, ma non capì una cosa.
"Mamma" chiamò riferendosi all'unica persona che aveva trovato come sua madre, la persona che lo aveva probabilmente creato.
《Dimmi pure》 disse la donna, con il suo tono gentile.
《Chi sono io?》 chiese per la prima volta, senza avere difficoltà a parlare.
La donna ci mise un po' a rispondere.
Non riusciva a crederci, ci era riuscita. Era riuscita a creare qualcosa che forse, sarebbe riuscito a sconfiggere X.A.N.A! Dopo tutti quegli anni...
Le sfuggì una lacrima mentre osservava la sua creatura nello schermo.
《Mamma? Stai piangendo?》 lo vide preoccupato, preoccupato per lei. Era sorprendente come lui fosse riuscito ad assimilare così tanto solo entrando in un server a circuito chiuso molto simile a Lyoko. Aveva un intelligenza fuori dal comune, ma stava pian piano sviluppando sentimenti, esattamente come un essere umano. Se fosse entrato nella vera Lyoko, avrebbe assimilato le stesse capacità di X.A.N.A, e poteva entrare in contatto con Aelita, sperando che fosse ancora viva e vegeta da qualche parte.
《Tu sei... sei il guardiano di Lyoko. Devi proteggere Lyoko... e Aelita.》
《Aelita?》 ripeté lui, e pochi secondi dopo vide la foto di una bambina sorridente dai capelli rosa, memorizzando subito i tratti esteriori riportati. Con un analisi veloce, stimò che era una foto molto vecchia, e doveva avere almeno più di 10 anni.
《D-devi proteggerla da X.A.N.A》
《Chi è X.A.N.A?》 chiese lui.
《Lo...lo capirai da questo...》inizialmente non comprese, ma appena avvertì un nuovo tipo di codice in lui, capì cosa fosse questo X.A.N.A. Avvertiva una vasta gamma di dati che potevano migliorarlo, o danneggiarlo, e aveva qualcosa che poteva essere pericoloso per gli esseri umani.
《Ora devo lasciarti... Non... Non posso lasciare che sappiano della tua esistenza!》 la donna iniziò ad avviare la sequenza di autodistruzione dei dati salvati sul computer.
Il giovane comprese nell'immediato che stava cancellando anche i dati che aveva immesso per farlo *uscire, e con essi anche l'unico tipo di linguaggio informatico che poteva comprendere.
Lo aveva creato lei, solo per lui.
《Mamma!》 utilizzando la sua nuova conoscenza, cercò di salvare e memorizzare almeno quella lingua, i dati di salvataggio, e ciò che riusciva a focalizzare del volto della donna. Non voleva dimenticare ne lei, ne ciò che gli aveva chiesto, e cosa gli aveva dato.
《Proteggi Ly-y-yoko... *Atla-tlan-n-tis.. t-te-eggi Aelita... Jay-》
Tutto ciò che aveva davanti scomparve di nuovo, tornando nel buio assoluto.
Era di nuovo solo.
Possedeva tutte le informazioni di cui aveva bisogno, e ora sapeva di poter raggiungere Lyoko anche da solo.
"Mi ero chiesto come potessi eliminare questo buio." Pensò guardandosi il palmo della mano, consapevole di possedere un corpo virtuale tutto suo. Iniziò a camminare, e con un semplice cenno della mano, era riuscito a creare la luce.
Stava entrando a Lyoko.

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