Prologo.

Tessa Lancaster uscì dalla porta dell' università senza guardarsi alle spalle. I floridi capelli neri come le penne di un corvo erano raccolti in una crocchia scompigliata. Gli occhi blu come l'oceano risaltavano grazie al tocco della matita nera, che creava una leggera sfumatura scura sulle palpebre, mentre un rossetto rosso marcava le labbra gonfie e la pelle chiara.

La borsetta di pelle rossa pendeva dalla sua spalla. Mentre osservava assorta l'orologio sul polso sinistro, aumentò di poco il passo.

Imprecò sentendo le gocce di sudore che partivano dalla fronte e le solcavano il viso, rovinando lo splendido trucco che la sua amica Anne aveva preparato con cura.

Quella mattina era una giornata importante e doveva apparire impeccabile. Nonostante amasse l'estate, in quel momento odiò con ogni fibra del suo corpo la luce del sole.

Si fermò davanti alla porta della caffetteria e, dopo essersi sistemata i vestiti un po' stropicciati, varcò la soglia.

«Giorno, signorina Lancaster.» disse Adam, il barista del locale.

«Ti prego, Adam, pensavo di essere stata chiara la scorsa volta. Dammi del tu.» lo ammonì Tessa accennando un sorriso.

Adam ricambiò il sorriso portando la ragazza al suo solito posto. Sì, Adam era così premuroso da riservare sempre un posto per lei.

«Non sapevo che oggi saresti passata.» commentò sistemandosi dall'altra parte del tavolo.

«Ho un appuntamento.» proferì Tessa sbirciando il menù depositato sul tavolo, come se la scelta non fosse scontata.

«Un caffè nero, per favore.»

Adam si alzò dal proprio posto per riprendere il proprio lavoro. Tessa si dimenticò di lui, voltandosi verso la finestra con lo sguardo rivolto al viavai delle persone in città.

Cercò di individuare quello sconosciuto, l'uomo che aveva rubato il suo cuore cinque anni prima. Francis Müller, marinaio francese, era partito per una spedizione da circa un anno.

Prima di partire, però, lei gli aveva fatto promettere, che al suo ritorno si sarebbero incontrati nel loro posto speciale.

Quella caffetteria di Los Angeles era il luogo dove aveva incontrato per la prima volta il suo amore e quel giorno sarebbe stato il posto del loro ricongiungimento.

Osservò l'orologio da polso che segnava le undici e mezza del mattino. Increspò gli occhi muovendo con sincronia le dita sul gelido tavolo. La nave avrebbe dovuto terminare il viaggio ore prima.

"Dove può essere finito? " pensò Tessa.

Possibile che avesse scordato la promessa, o peggio, che l'avesse completamente dimenticata dopo un solo anno di lontananza?

E se si fosse innamorato di un'altra donna nel bel mezzo di uno dei suoi viaggi? Lei non poteva competere con nessuno.

Aveva la  pelle pallida come quella di un vampiro, il naso a patata, due occhi piccoli e le labbra grandi. Presentava dei problemi alla vista e un fisico non molto invidiabile. Infatti i suoi occhiali erano depositati nella borsa in attesa di essere utilizzati, soltanto in caso di evenienza.

A dirla tutta, non aveva neanche un carattere semplice. Anche se all'apparenza sembrava essere una ragazza amabile era molto spesso lunatica e difficile. Parlava senza pensare, era impulsiva e non riusciva ad aprirsi con nessuno.

Nonostante i suoi amici, specialmente Anne, cercassero di aprire i lati nascosti del suo cuore, lei li respingeva. Perché? Perché neanche lei sapeva cosa celasse il suo cuore.

Il rumore della tazza di coccio che veniva appoggiata sul tavolo la distolse dai suoi pensieri. Tessa rivolse un sorriso cordiale ad Adam mentre la voce monotona del giornalista in TV rompeva il silenzio che dominava il locale.

«Questa mattina al porto di Los Angeles è stato annunciata la scomparsa dell'imbarcazione che avrebbe dovuto trasportare le merci al porto di New York. Della nave non vi sono tracce, così come dei marinai al bordo.»

Tessa ascoltò la voce del giornalista con un nodo alla gola mentre una profonda ansia le attanagliava lo stomaco. Lentamente voltò il viso verso la piccola TV. Il volto di Francis era proiettato sulla minuscola televisione mentre sopra la sua foto compariva la frase: Misteriosamente scomparso.