30-08-2020

Flashback

Una tua storia pubblicata su Instagram: ecco da cosa è nata la mia possibilità.
Era un mercoledì sera, ed era tardi, saranno state le 22:30, circa.
Ormai è appurato che siamo entrambi nottambuli.
Curiosavo su Instagram, tra le stories dei profili che seguo e mi ero imbattuta in una tua storia con domanda.
Avendo già visto altre tue storie, tempo addietro, in cui ti taggavi nella mia città, Genova, colsi la palla al balzo e ti inviai la fatidica domanda: "La prossima volta che sbarchi a Genova mi avvisi? Così passo a salutarti".
In pochi minuti arriva la tua risposta circa uno sbarco la domenica successiva, il 30 agosto.
Dopo un primo scambio di messaggi inizia l'organizzazione.
Mi preparo, almeno, due o tre opzioni possibili, sapendo che non avrei avuto tue notizie fino alla mattina stessa.
Ovviamente la mia famiglia è stata, praticamente, messa davanti al fatto compiuto e, altrettanto ovviamente, non è mancato chi mi ha detto: "Guarda che non ce la fai, arrivi giù e poi non lo trovi"...ma io, ormai, avevo deciso di tentare il tutto per tutto.
Alla fine, decido che l'opzione più plausibile è arrivare in città con abbastanza anticipo e aspettare quanto serve, attrezzandosi di pranzo al sacco.
Quella notte dormire è stata decisamente dura, lo ammetto.

30-08-2020

Mi sveglio di buon ora, faccio colazione e recupero lo zaino, raggiungendo mio papà che mi accompagna in stazione.
Faccio il biglietto e raggiungo il binario 2, su cui arriverà il treno che mi porterà a Principe.
Mentre aspetto la stazione viene spazzata da un pioggia torrenziale, breve ma intensa e quando, fortunatamente non troppo tempo dopo che ha iniziato a piovere, arriva il treno salendo posso solo sperare che, scendendo verso Genova, il tempo migliori.
Cerco un posto, come mio solito vicino al finestrino, e inforco i miei auricolari Bluetooth, ovviamente, la scelta della colonna sonora del viaggio ricade sui brani di "Ritorni".
Mi lascio guidare dalla musica, a tratti emozionata fino alle lacrime al pensiero che presto, quella voce si sarebbe rivolta esclusivamente a me.
Viaggiando guardo fuori dal finestrino e sorrido vedendo il cielo sempre più aperto e azzurro man mano che mi avvicino alla città.
Arrivo a ridosso di Genova Sampierdarena e, caso vuole, che la mia playlist faccia partire la mia canzone preferita: "Le monde est stone", proprio per scandire l'ultima parte del viaggio, mentre l'emozione inizia a salire.
Scendo, finalmente, alla stazione di Genova Principe e prendo la strada che mi porterà giù alla stazione Marittima.
Appena arrivo sul posto ti mando un messaggio per avvisarti e chiedo informazioni alle guardie sentendomi dire che non posso entrare prima del tuo arrivo.
Al che, inevitabilmente, inizia una lunga attesa fatta di ansia ed emozione sempre crescente.
Il vento proveniente dal mare mi sferza il volto facendomi tremare.
Non riesco a capire se tremo più dal freddo o dall'emozione.
Sono le 10, circa, quando arrivo sul posto, e quando, finalmente, mi arriva il tuo messaggio dicendomi che sei prossimo allo sbarco, ormai, è l'una del pomeriggio.
Mi mandi una foto della fontana, capisco di essere nel posto giusto e riesco ad entrare.
Corro verso la fontana e quando la raggiungo mi fermo per guardarmi intorno.
Finalmente ti vedo, aspetto ancora un attimo per assicurarmi che sia tu, in quanto la mascherina non aiuta in fatto a riconoscersi, ma quando ti vedo con le braccia allargate nella mia direzione che mi saluti non ho più dubbi: ti corro incontro e mi catapulto tra le tue braccia stringendoti.
Quanto ho sognato questo momento.
Quando ci separiamo ci guardiamo e scambiamo due parole, tanto basta per ricollocare come ci siamo conosciuti.
Scattiamo alcune foto, una la scatto io con le mascherine e due le scatti tu, organizzati per poterle fare senza mascherine, per poter immortalare i sorrisi.
Parliamo ancora un po' aspettando il taxi che hai chiamato prima di fare le foto, quando arriva ci abbracciamo ancora.
Sali e il taxi che ti porta in aeroporto io vi seguo correndo e mi fermo un attimo a osservarti mentre il taxi prende la strada opposta alla mia.
Siamo stati insieme, circa, un quarto d'ora, ma, ti giuro, è stato il quarto d'ora più bello della mia vita.
Grazie.

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