Capitolo 21 (12 luglio)
un anno dopo,
12 luglio 2015
KATNISS' POV
"Sai che rifarei tutto da capo? Ogni litigata, ogni minuto senza di te, ogni bacio e carezza. Farei tutto da capo se potessi, non mi stancherei mai di te perché ti amo troppo." Queste parole dette da lui non risultano banali ma piene d'amore e sincerità.
"Manuel, neanche io cambierei tutto quello che è successo.
Le litigate ci hanno avvicinato e la distanza ha fortificato il nostro rapporto ma adesso sono pronta, ho deciso che voglio trasferirmi a Monaco non appena finirò la scuola. E poi, più avanti credo che potremmo mettere su famiglia e potremmo anche sposarci perché tutto quello che voglio dalla mia vita sei tu." Rispondo, le parole mi vengono dal cuore e credo che sia la dichiarazione d'amore più sincera che abbia fatto in tutta la mia vita ma soprattutto alla persona che amo di più al mondo.
Sorride riconoscente e sento che non stava aspettando altro, anche se per me è un grande passo: nuova città, una lingua diversa dall'italiano; ma per lui questo ed altro.
"Penso che adesso potremmo tornare in albergo." Dice e si affretta ad alzarsi dalla sedia.
È stata una serata stupenda, prima siamo andati a fare un giro per Parigi, con tanto di bacio sotto la Tour Eiffel, e poi ci siamo fermati in un ristorante italiano.
È stato tutto magnifico e romantico anche se Parigi è un cliché come meta per un anniversario ma lui ha reso tutto migliore - compresa la mia vita.
Mi alzo anch'io ed usciamo dal ristorante.
L'aria tiepida mi accarezza le braccia lasciate scoperte dal vestito rosso che sto indossando.
È luglio ma di sera l'aria diventa piacevolmente fresca.
Ci dirigiamo verso l'auto di Manuel e mi apre la portiera per farmici salire.
Il viaggio fino all'hotel passa in fretta anche se nessuno dei due osa spiaccicare un parola.
+
Non riesco a trattenermi una volta che ho richiuso la porta della lussuosa camera d'hotel alle mie spalle.
Manuel sembra essere insicuro quando gli slaccio i bottoni della giacca nera.
"Sei sicura di volerlo fare? Sai, dopo quello che ti è successo." Mi chiede ed abbassa la testa fissandosi la mani.
"Perché non dovrei? Sei il mio fidanzato." Rispondo, non riesce a mettersi in testa che non mi ricordo niente dello stupro da parte di Neymar e Messi; infatti è da un mese che non riusciamo ad avere un rapporto.
Ogni volta che ci provo, Manuel mi ferma e si aspetta che io mi metta a piangere.
Il problema è che io non ricordo niente di quella sera e, anche dopo aver visto il video che testimoniava l'accaduto, ho stentato a credere a cosa fosse successo quella sera del 6 giugno.
"Katniss, sei sicura? Sono davvero preoccupato per te. Sai com'è: ti hanno stuprata e di solito ci vuole un po' per superare una cosa del genere mentre tu continui ad essere indifferente dell'accaduto." Si siede sul letto e mi guarda come se fossi un cucciolo indifeso, c'è compassione e pietà nei occhi.
"Non ricordo niente di quello che è successo." Mi siedo vicino a lui e fisso il pavimento.
"Lo so. Anch'io ti desidero con tutto me stesso però ho paura per te." Così dicendo, appoggia la testa sulla mia spalla ed io inizio ad accarezzargli i capelli per tranquillizzarlo.
"Tesoro, è tutto okay. Stai tranquillo." Porto una mano sotto al suo mento e gli faccio alzare il viso.
"Ti amo." Dice prima di baciarmi dolcemente.
Mi alzo in piedi e lo afferro per le mani, facendolo alzare.
"Rilassati, tesoro." Gli finisco di slacciare la giacca e poi la camicia bianca, un bottone alla volta fino a quando non si vede il suo petto candido e scolpito.
Faccio scivolare lentamente il dito sulla sua pelle calda come il fuoco che arde nel profondo delle mie viscere e mi fa ribollire il corpo di desiderio che solo lui può soddisfare.
Le mie dita percorrono i tratti ben definiti del suo addome e poi si fermano sulla cintura dei suoi pantaloni.
Porto le mani su i suoi avambracci e gli sfilo la camicia e la giacca, buttandole poi in terra.
Sfioro con dita tremanti ogni centimetro della sua pelle morbida e liscia, soffermandomi e calcando le vene che sporcano la superficie immacolata.
Il suo respiro si fa irregolare non appena faccio scontrare le mie labbra con le sue, il mio bacino è pericolosamente contro il suo e riesco a percepire che anche lui arde di passione.
Il mio ventre sta andando a fuoco e vorrei sentire subito il suo corpo dentro al mio.
"Manuel." Sussurro quasi per incitarlo a spogliarmi.
Lui capisce al volo e porta le mani sulla mia schiena e con un gesto veloce cala la zip del mio vestito rosso.
Le nostre labbra si staccano per un secondo, giusto per sollevare il mio vestito e farlo passare sopra alla mia testa.
Manuel mi afferra per il retro delle cosce e mi solleva, subito le mie gambe si avvolgo intorno ai sui fianchi e riesco a sentirlo contro la mia entrata palpitante.
"Katniss." Geme emettendo un suono poco udibile, mi strofino ancoro sulla sua erezione e lui rifà lo stesso verso.
Mi posa dolcemente sul letto e, prima di stendersi sopra di me, si toglie i fastidiosi pantaloni del completo elegante.
Le nostre labbra si riunisco in un bacio che sa di amore e passione allo stato puro. Appoggia i gomiti ai lati della mia testa e si alza un po'.
Mi lascia lo spazio per sfilarmi il reggiseno che finisce a terra insieme agli altri vestiti e subito le sue mani si ritrovano sul mio petto pronte a stuzzicare i capezzoli turgidi dal piacere.
Il silenzio che incombe nella stanza è rotto dai nostri gemiti e dai nostri ansimi.
L'aria è sicuramente più calda rispetto a qualche minuto fa ed il profumo della nostra eccitazione aleggia intorno a noi.
Le labbra di Manuel si spostano sul mio collo, poi sulle spalle fino ad arrivare al mio ventre, un leggero strato di barba solletica la mia pelle facendomi venire i brividi.
Mi afferra saldamente per le cosce facendomi alzare verso di lui e con un rapido gesto infila le dita ai lati dei miei fianchi e sfila le mie mutandine. Vanno a finire anch'esse sul pavimento.
Poi fa lo stesso con i suoi boxer grigi e in mezzo secondo è dentro di me.
Il mio petto inizia ad alzarsi irregolarmente e dalle mie labbra escono dei gemiti strozzati che lui ammutolisce baciandomi dolcemente.
"Piccola, mi sei mancata così tanto. Sei sempre così bagnata e pronta per me ma soprattuto sei così stretta intorno al mio membro." Sussurra staccandosi un po' da me e poi con una spinta potente è di nuovo dentro al mio corpo.
Le gambe mi formicolano tutte per il piacere e dal mio stomaco si scatena un vortice che arriva fino alla punta dei piedi facendomeli arricciare.
"Più forte, ti prego." Lo imploro, la sua bocca mi sta martoriando il collo con morsi e lasciando le impronte della sua passione.
"Mmh, Katniss." Mi accontenta aumentando il ritmo.
Passa mezz'ora, forse un'ora e poi finalmente riusciamo a raggiungere l'apice del piacere.
Manuel si svuota copiosamente dentro di me e poi appoggia la testa sul mio ventre.
Passano altri minuti prima che il mio respiro si faccia regolare e possa dire: "Manuel, sei fantastico come sempre."
Sorride appagato e poi chiude gli occhi addormentandosi beatamente.
Chiudo anch'io gli occhi ma non mi riesco ad addormentare perché ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa.
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