Capitolo 18

11 mesi dopo,
6 giugno 2015

NEYMAR'S POV
"Hey, Neymar! Aspettami!" Grida Messi bloccandomi dall'entrare nello spogliatoio.
Si avvicina a me e mi prende per un braccio, trascinandomi in un corridoio secondario dello Olympiastadion di Berlino.
Appena siamo da soli, mi dice con eccitazione nella voce: "Neymar! È qui!"
Sono contento, sia per la finale della Champions League che per la sua presenza. Finalmente io e Lionel possiamo mettere in atto il mio piano.
"Okay, sono contento però tu mi devi aiutare con quella cosa, sei tu quello con cui a più confidenza, escludendo ter Stegen." Gli rispondo anche se non ho voglia di condividere il mio premio con lui.
"Hey, certo che ti aiuto!"
Posso capire dal suo sguardo che si sta già pregustando la tanto bramata vittoria.
"Adesso andiamo! Dobbiamo vincere due volte questa sera..."
Ritorniamo nello spogliatoio ed io sono già eccitato come un matto.

+

Non è stato difficile come prevedevano tutti i giornali sportivi, abbiamo vinto. Come al solito. Il Barcelona è una squadra piena di talenti e fuori classe, la Juve ci fa un baffo.
Dopo aver alzato la coppa e tutti i soliti convenevoli, mi rifugio nello spogliatoio ed aspetto Leo con la preda.
Lo stabile è deserto, sono tutti in campo a festeggiare e l'attesa è straziante.
Poi, dopo minuti che mi sono sembrati interminabili, sento dei passi per il corridoio.
Il ticchettare dei tacchi della ragazza mi fa alzare la testa e drizzare le orecchie, forse è meglio che raggiunga la mia postazione.
Esco dallo spogliatoio e mi nascondo nella stanza che abbiamo preparata io e Lionel, uno vecchio sgabuzzino in cui non entra mai nessuno.
"Leo, dove mi stai portando?" Chiede lei con perfetto accento spagnolo, è così sexy quando parla in questa lingua passionale.
"C'è una sorpresa per te, dietro a questa porta." Le risponde lui abbassando poi la maniglia.
Mi nascondo meglio dietro al divano non appena sento la porta scricchiolare ed un filo di luce entrare, illuminando di poco la stanza.
"Neymar?" Sussurra Katniss vedendomi alzare dal mio piccolo nascondiglio.
"Hey, piccola." Le rispondo avvicinandomi a lei.
"Non. Chiamarmi. Piccola." Sibila tra i denti.
Messi, secondo il piano, esce un attimo dalla stanza per andare a prendere una roba nella sua borsa da calcio, lasciandomi così il tempo di dichiarami con lei.
"Okay, okay." Alzo le mani in segno di resa e mi avvicino ancora di più a lei che finisce contro la porta dello sgabuzzino.
La stanza è quasi vuota, c'è solo un vecchio divano e la porta.
"Perché siamo qui, Neymar?" Domanda guardandosi intorno e soffermandosi poi sul mio viso. I suoi occhi azzurri mi scrutano impauriti e le mani le tremano per l'agitazione.
"Ti devo dire una cosa, Katniss." Annuisce spronandomi ad andare avanti. "Sono innamorato di te, piccola. Ti amo, davvero."
Mi avvicino a lei e le accarezzo una guancia.
Si ritrae subito, come se avessi le mani bollenti.
"Neymar... Tu non puoi essere serio." Si volta e cerca di uscire dalla stanza, la porta è chiusa a chiave. Grazie, Leo!
"Fammi uscire da qui, subito!" Si volta e mi guarda con gli occhi iniettati di veleno.
"No, tu resti qui con me. Non ti lascerò andare tanto facilmente. Sono geloso e fottutamente innamorato di te, non lo hai ancora capito?!" Alzo la voce.
Lei nega con la testa ed abbassa il viso.
"Katniss, ho capito di volere te da quando ti ho rivisto durante i mondiali. Eri così bella ed innocente, ti guardavo sempre mentre ti allenavi ed ero, cazzo, così geloso di quel deficiente di Neuer. Katniss, ti prego, torna da me... E da Davi, lui ha bisogno di sua mamma." So di aver toccato il suo tasto debole, non posso parlarle di Davi e della sua assenza come madre perché so che sta male per questo.
Inizia a singhiozzare.
"T-tu non p-puoi farmi questo, lo sai..." Balbetta tra un singhiozzo e l'altro.
"Preparati al peggio, piccola." Ghigno malefico.
Leo torna poco dopo con la telecamera e la borraccia con dentro il cocktail per Katniss, è un miscuglio di vodka, rum e di qualche pasticca di GHB*, la droga dello stupro.
Leo mi aiuta a farle ingerire il tutto, badando a non farglielo sputare.
Faccio sdraiare Katniss sul divano ed aspetto che il cocktail abbia effetto. Intanto le levo i vestiti in eccesso.
"Leo, prima vado io e poi tu, okay?" Concordo con l'argentino che annuisce e si affretta ad accendere la telecamera.
Quando inizia a registrare, mi fa un cenno con il capo in modo che io posso parlare.
"Ciao Manuel." Dico fissando l'obbiettivo della telecamera. "Vedo che oggi non sei qui con la tua piccola Katniss."
Leo inquadra lei che è ancora sul divano ed è mezza nuda, coperta solo da dell'intimo bianco - come piace a me.
L'obbiettivo torna a puntare me.
"Goditi questo spettacolo perché stupreremo la tua ragazza senza che lei se ne accorga, vero Leo?" Continuo, Leo si inquadra per un paio di secondi ed annuisce.
"Adesso iniziamo." Mi avvicino a lei e la faccio alzare.
Non si accorge di quello che le sta succedendo e non oppone resistenza. La porto contro il muro e le inizio a baciare il collo, intanto lei ridacchia e dice parole senza senso.
"Piccola, ti farò urlare così forte il mio nome che non ti ricorderai più di Neuer." Le dico, contro le sue labbra carnose e poi la bacio con trasporto.
Le nostre lingue sono intrecciate e riesco a sentire il sapore della vodka e rum sul mio palato.
Leo intanto filma il tutto, questo video lo manderemo dritto a Manuel.
"Katniss." Gemo quando lei sfiora con un ginocchio il cavallo dei miei pantaloni che è duro come la pietra.
Le strappo di dosso il reggiseno e le mutandine, poi mi slaccio i fastidiosi jeans e calo un po' i boxer in modo che possa penetrarla.
La prendo per i fianchi e la alzo, Katniss allaccia le cosce contro i miei fianchi dandomi così libero accesso alla sua entrata.
La prima spinta è davvero potente tanto che lei rilascia un gemito strozzato però spinge i fianchi contro i miei.
"Sì, cazzo, più veloce." Mi ordina ed io aumento il ritmo, lei sbarra gli occhi e lascia cadere la testa all'indietro.
Non mi interessa se in questo momento non ho un preservativo perché anche se la mettessi incinta di nuovo, a me non interesserebbe niente.
Lei la deve pagare perché si è messa con quell'idiota quando le avevo chiesto esplicitamente di tornare con me.
Spingo talmente forte che mi tremano le gambe e, solo dopo che lei è venuto urlando il mio nome a pieni polmoni, riesco finalmente a riversare il mio liquido seminale in lei.
La faccio sdraiare di nuovo sul divano e mi riallaccio i pantaloni.
"Adesso è il mio turno!" Urlacchia divertito Leo.
Annuisco in risposta e mi faccio passare la telecamera.
Lionel si avvicina al divano e fa sedere Katniss, poi si inginocchia tra le sue gambe.
Sbarro gli occhi non appena vedo la faccia del mio migliore amico avvicinarsi all'entrata palpitante di Katniss, non sopporterei vedere qualcuno farle quello che io non posso fare con lei.
I loro gemiti, in pochi minuti, riempiono la stanza ed io vorrei solo che finissero al più presto.

Solo quando sono entrambi soddisfatti, riesco a riaprire gli occhi e vedo lei completamente vestita.
Io e Leo la prendiamo sottobraccio e la trasciniamo fuori dallo stadio visto che è svenuta.
La carichiamo sulla mia macchina e poi io la porto a casa mia.
Non si ricorderà niente di questa sera.

*GHB: è una droga usata a fini di stupro. È incolore ed insapore ma se aggiunta a ciò che si sta bevendo annulla ogni difesa lasciando in balia del proprio aggressore. È una sostanza che fa perdere i freni inibitori e la resistenza fisica. Oltretutto cancella la memoria a breve termine cioè la capacità di ricordare ciò che è successo nelle ultime ore. Il GHB ha il potere di annullare le reazioni, impedendo alla vittima di valutare una situazione o di difendersi.
È anche chiamata "Liquid Ecstasy" o "Date Rape Drug" in inglese.

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