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Siamo giunti alla fine, e approfitto dello spazio iniziale per ringraziare chi ha seguito questa storia dall'inizio alla fine o anche solo fino a metà: grazie! Non mi voglio dilungare troppo ma vi comunico che ho già una nuova teen fiction nelle bozze. Se siete curiosi e volete che inizi a pubblicarla, lasciatemi dei commenti e fatemi sapere ❤
Ed ora, buona lettura!
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Due settimane dopo...

Pov Nora.

Quando entro in stanza, trovo Izzy ad aspettarmi seduta sul letto a gambe incrociate. Ha gli occhi chiusi e tiene le mani sulla pancia, mentre un piccolo sorriso le si dipinge sulle labbra. Non è difficile per me capire a cosa stia pensando.

<<Ehi!>> la saluto, provocandole un leggero sussulto.

<<Ehi! Allora, come è andata?>> mi domanda balzando in piedi con un'energia che mi lascia spiazzata.
Okay, è incinta di soli due mesi, ma non dovrebbe sentirsi stanca, spossata o cose così? Sembra piuttosto un ghepardo che ha appena addocchiato la sua prossima preda ed è pronto ad attaccare.

<<Beh...>> inizio io, facendo una faccia un po' preoccupata e infelice.

<<Oh no, non me lo dire..>> mormora lei portandosi una mano alla bocca.

<<È andato alla grande, ho preso 28!>> esclamo alla fine, ricevendo in cambio un'amichevole spinta.

<<Brutta stronza che non sei altro! Mi hai fatto prendere un colpo!>> mi rimbecca. <<Hai visto? Tanta paura per niente>>

In realtà, non era stato proprio tutto merito mio.

<<Beh, diciamo che, forse, ho avuto un piccolo, impercettibile aiuto>> dico sedendomi sul letto dove prima era distesa lei.

<<Cioè?>>

<<Siccome a questo esame erano iscritti circa 50 studenti, per fare prima, il Professor Rollins ha deciso di chiamare un assistente per aiutarlo ad interrogare. E indovina...>> spiego mordendomi il labbro inferiore con aria innocente.

<<No, non mi dire! Justin?>>

Annuisco, ma subito dopo scoppio a ridere.

<<Certo che hai avuto proprio un bel culo signorina>>

Sì, probabilmente è stato anche un colpo di culo, ma in ogni caso ero preparata e, nonostante sia mio fratello, o ex fidanzato come lo si voglia chiamare, il biondo non ha dimostrato di avere preferenze per me rispetto agli altri studenti. Quindi, in fin dei conti, il merito è stato tutto mio.

<<Comunque è una bella cosa per lui. Insomma, aiutare un professore durante un esame è un bell'onore, non pensi?>>

<<Sì, assolutamente. Sono fiera di lui infatti>> rispondo sorridendo, ed è vero. Come ho già detto, non poteva capitarmi un fratello migliore di lui. È intelligente, gentile, premuroso, protettivo e, purtroppo per me, dannatamente bello e sexy.

Con l'immagine del volto di Justin in testa, mi viene in mente una cosa che mai, prima di quel momento, avevo preso in considerazione.

E se per caso dovesse innamorarsi di un'altra ragazza, io come reagirei? Sarei felice per lui, o al contrario, sarei gelosa come una ex fidanzata psicopatica?

Spero con tutto il cuore la prima, ma qualcosa - il mio carattere -, mi dice che invece sarà la seconda.

Per fortuna lo squillo del mio cellulare mi riscuote da quel terribile incubo ad occhi aperti.

Una volta afferrato il piccolo aggeggio dalla cover piena di glitter e stelle, noto il nome di mia madre lampeggiare sul display.

Io e Justin l'avevamo chiamata insieme appena tornati a Miami, le avevamo spiegato tutto ciò che avevamo deciso, ma, a parer nostro, non era sembrata molto entusiasta come invece lo era stato nostro padre, il quale era tornato insieme a noi e alla sua nuova famiglia nella sua villa in Brickell Avenue.

<<Pronto, mamma?>>

<<Nora tesoro, sono la mamma>> risponde la donna dall'altro capo del telefono.

Roteo gli occhi sorridendo. <<Lo so che sei tu. Me lo dice il display, dovresti saperlo ormai, siccome non hai più un cellulare del paleolitico>>

La sento ridere e la cosa mi rincuora.

<<Perché mi hai chiamato?>> chiedo con curiosità.

<<Ah sì, giusto. Volevo parlarti di una cosa>>

<<Dimmi tutto>>

<<No, non qui. Sono atterrata a Miami proprio cinque minuti fa. Sto andando all'hotel Astoria per sistemare le mie cose>>

Aspetta, cosa? Mia madre è venuta a trovarmi e non mi ha avvisata. Quella donna riserva sempre troppe sorprese.

<<Ma.. Mamma me lo dici così? Arrivo subito!>> esclamo saltando in piedi, ma la sua voce mi interrompe.

<<No, aspetta. Prima voglio sistemarmi un po' e fare una doccia. Perché non vieni prima di cena? Ah, vorrei che portassi anche Justin con te>>

Sembra tranquilla nel pronunciare quel nome. Che abbia pensato a ciò che le abbiamo detto circa due settimane prima?

<<Oh, d'accordo, glielo dirò. A più tardi>>

Dopo averla salutata e aver riattaccato, spiego tutto ad Isabel, che per tutto il tempo è rimasta a fissarmi impietrita e con gli occhi sgranati, dopo di che esco dalla stanza diretta verso quella di Justin e Theo.

Pov Justin.

Ascolto quello che Nora mi sta raccontando senza mai perdere il contatto visivo con lei. Osservo le sue labbra aprirsi e chiudersi ininterrottamente e penso a quanto sia adorabile quando è nervosa ed eccitata.

<<Pronto?! Hai sentito quello che ho detto Justin?>> 

Vengo risvegliato dalla sorta di ipnotismo in cui ero caduto, da una mano che sventola davanti alla mia faccia con fastidiosa insistenza.

<<Eh? Sì, sì ho capito. Se la mamma vuole vederci, per me va bene. Spero solo che non abbia cattive notizie>> sussurro, rendendomi conto che la prima volta che pronuncio il nome 'mamma' anziché Sabrina, o, 'tua madre'.

Fa uno strano effetto, ma è bello.

<<Sei preoccupato?>> mi chiede Nora afferrando la mia mano e intrecciandola alla sua.

<<Un po'. Spero... spero che mi accetti e che la mia presenza non la metta troppo a disagio. Mi ricordo com'era distante da me la sera di Natale>>

<<Non sarà così, fidati di me. È una donna buona e gentile, e non devi pensare che quello che ha fatto in passato possa cambiare quello che prova per te. È tua madre e ti ama più di sè stessa, ne sono sicura>>

Le parole della ragazza mi sollevano un poco e gliene sono grato, tanto che l'abbraccio e le lascio un dolce bacio tra i capelli profumati.

<< Ti passo a prendere più tardi allora>> dice poi staccandosi ed uscendo dalla porta, lasciandomi solo con i miei pensieri.

_______

Una volta arrivati davanti all'hotel, Nora riconosce subito la chioma bionda appartenente alla donna con cui abbiamo un appuntamento.

Quando anche io la vedo, seduta ad un tavolino della hall intenta a leggere un libro tascabile, il cuore mi balza dal petto alla gola. 

La ragazza tuttavia, mi afferra la mano e mi trascina dentro con spinta.

<<Mamma!>> esclama una volta abbastanza vicino perché la donna la senta.

<<Tesoro mio!>> esclama l'altra alzandosi in piedi, gettando le braccia al collo della figlia.

Durante quel lungo abbraccio famigliare, mi sento fuori posto, ma quando, in un millesimo di secondo, gli occhi della donna si incrociano con i miei, tutto cambia.

Non so come, mi rilasso all'istante e un'improvvisa voglia di abbracciarla mi assale.

<<Justin.. >> mormora quella, gli occhi visibilmente lucidi.

<<M-mamma..>> balbetto io, sentendomi un perfetto idiota.

In un battibaleno le mia mani sono attorno alla sua schiena; il suo profumo di bucato mi pervade le narici ed io non riesco più a trattenermi.

Fiumi di lacrime salate sgorgano dai miei occhi come cascate, ma le lascio scorrere libere perché, anche se piangere non è un atteggiamento che si addice ad un ragazzo come me, in quel momento, cuore contro cuore con la donna che mi ha dato la vita, mi sembra il comportamento più maschio che io possa avere.

<<Non ti lascerò mai più amore mio>> mi sussurra mia madre all'orecchio. <<Non lascerò mai più nessuno dei due e sapete perché?>>

Sia io che Nora ci guardiamo incuriositi, aspettando che lei continui.

<<Mi trasferisco qui!>> esclama, ed io non potrei essere più felice.

Nora emette un grido di gioia che fa voltare tutti, ma chissene frega.

Ci abbracciamo tutti e tre calorosamente e felici come non mai ci sediamo ad un tavolo per festeggiare il nostro lieto fine.

______

Un mese dopo...

Pov Nora.

<<Non resti a guardare il film con noi?>> chiede mia madre quando mi alzo sbadigliando e afferrando il cellulare dal tavolino in vetro davanti al divano.

<<No, scusate, ma sono piuttosto stanca e domani ho lezione molto presto>> rispondo dirigendomi verso le scale che portano alla mia camera.

<<Già, mamma, anche io penso che andrò a dormire, ti dispiace?>>

Sento la voce di Justin farmi da eco e poco dopo me lo ritrovo dietro col viso assonnato e gli occhi praticamente serrati.

<<Anche tu l'hai abbandonata? Povera mamma>> bisbiglio ridendo appena.

Anche lui ride e la sua risata è qualcosa che non smetterei mai di ascoltare.

<<Allora buonanotte>> dico lasciandogli un delicato bacio sulla guancia.

<<Buonanotte sorellina>> mormora lui, ma quando mi volto per entrare in camera mia, sento la sua mano palparmi con forza il sedere.

Mi volto di scatto ma lui mi ha già superato, intento ad entrare nel suo regno fatto di poster di auto e videogames.

Forse dovrei dirgli che quello non è un comportamento da fratelli, o che non erano quelli i nostri piani, ma decido di stare zitta, perché, forse, alla fine mi va bene così.

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