X - Passato ✓


Raffaele pov

Che cosa succede? Che cos'ha? Andrea cosa nascondi? Perché due giorni di silenzio assoluto e poi sei venuto da me? Cosa vuoi dire con "è tornato per finire quello che ha cominciato"? Perché hai menzionato Davide?

Il mio cervello era in subbuglio, pieno di interrogativi a cui per il momento non potevo avere una risposta. Dico a mia moglie di vestirsi e metto Andrea semi seduto sul sediolino passeggeri posteriore. Aspetto mia moglie e nel frattempo chiamo Elisabetta.

<<Pronto chi parla?>>

<<Sono Raffaele>>

<<Ah Raf, dimmi pure>>

<<Veniamo da voi, c'è anche Andrea. Ah, mentre arriviamo se dovessero bussare non aprite a nessuno>>

<<Che sta succedendo Raf?>>

<<Ne parliamo quando arriviamo ok?>>

<<Va bene!>>

Guido più in fretta che posso. Il ragazzo è ancora privo di sensi. Una volta ripresosi deve spiegarci un po' di cose.


Elisabetta pov

La telefonata di Raffaele mi mette in allarme.

Perché ha detto di non aprire a nessuno? Corriamo forse qualche pericolo?

Il mio cervello si interroga, ma decido di non pensarci per non far preoccupare mio marito più di tanto.

<<Amore era Raffaele, dice che vengono con Andrea>>

<<Adesso? A quest'ora? È successo qualcosa?>>

<<Non lo so, ne so quanto te ora. Ha detto di aspettare loro e di non aprire a nessuno nel mentre>>

Davide mi guarda con un'espressione accigliata, sintomo di preoccupazione. Vado da lui e gli prendo la mano per rassicurarlo. Lo bacio e gli prendo la testa tra le mani, massaggiandogli le tempie. Lo vedo rilassarsi di nuovo e aspettiamo i nostri amici che arrivano.



Davide pov

Che sta succedendo? Perché Raffaele ha detto a mia moglie di non aprire nessuno? Siamo in pericolo? È successo qualcosa ad Andrea?

Penso, mentre mia moglie fa di tutto per tenermi calmo. Comincio a rilassarmi grazie al suo tocco magico. Aspettiamo l'arrivo dei tre. Nel mio cervello si stanno già manifestando gli scenari più tristi e brutti. Non vedo l'ora che arrivino e ci spieghino cosa stia accadendo.


Raffaele pov

Finalmente siamo arrivati mia moglie scende e va a citofonare. Io apro lo sportello posteriore e slaccio la cintura di sicurezza di Andrea e lo prendo in braccio avvicinandomi a lei.

<<Chi è?>>

<<Eli siamo noi. Apri per favore. Non ce la faccio più a tenerlo>>

Lei ci apre, noi entriamo nel vialetto. Davanti la porta c'è Davide, che mi vede portare in braccio il ragazzo.

<<Raf che succede? Cos'ha Andrea?>>

<<Ha perso i sensi fuori casa mia. Credo sia un crollo emotivo. Si tiene sempre tutto dentro e ora ne paga le conseguenze>>

<<Venite portiamolo sulla poltrona>>

Entro e lo poso piano sulla poltrona di Dave.


Davide pov

<<Raf che sta succedendo? Perché hai detto a Eli di non aprire a nessuno?>>

<<Perché il ragazzo prima di perdere i sensi ha detto delle cose. Non ho capito se stesse delirando o cosa volesse dire>>

<<Che ha detto?>>

<<'È tornato per finire quello che ha cominciato' e poi ha detto 'Davide, Davide è in' e ha perso i sensi>>

<<Cosa avrà voluto dire?>>

<<Non ho idea, ma stanotte restiamo qui per sicurezza>>

Annuisco e metto una sedia vicino alla poltrona, prendo la mano di Andrea e la stringo piano nella mia; come facevo con Giovanni quando stava male.

Raf e consorte vanno in cucina con Eli a parlare.

Perché mi stai facendo questo? Pensavo volessi darmi una seconda opportunità e invece me lo vuoi togliere prima ancora che diventi mio figlio. Domani doveva venire qui e sapere dell'adozione, ma si vede che faccio così schifo come padre che non la merito questa possibilità.

Penso mentre dai miei occhi scendono alcune lacrime. Sono colto da un'improvvisa stanchezza e mi addormento con la sua mano nella mia.


Elisabetta pov

<<Credi che Davide sia in pericolo?>>

<<Non lo so, ma credo sia meglio essere prudenti>>

<<Tra meno di due mesi ha l'intervento, per un po' non potrà muoversi. Mi sentirei più sicura se voi foste qui>>

<<Certo per noi non ci sono problemi>>

<<Grazie>>

<<Non sento niente di là si sarà addormento>>

<<Sì ultimamente ha dei veri e propri crolli, ne ho parlato con Marco il fisioterapista e dice che è normale visto il lavoro che facciamo>>


Andrea pov

Cosa mi è successo? Dove sono?

Penso con gli occhi spalancati. È notte credo. È tutto buio; ricordo solo che ero fuori casa di Raffaele e volevo raccontargli quello che ho scoperto sul mio passato e su quello di Davide ed Elisabetta. Volevo anche avvertirlo che secondo me non si è trattato di un incidente e che è in pericolo.

"Di chi è questa mano? Davide? Perché non ti ho conosciuto prima? Forse non avrei tutti i problemi che ho ora. Non puoi immaginare quanto avrei desiderato avere un padre come te; presente nella vita del figlio, pronto a tutto pur di sostenerlo e pronto a passare una notte insonne se suo figlio sta male. Non sei mio padre eppure lo stai facendo.

Quella cos'è? È una lacrima, perché hai pianto? Chi è stato a farti piangere. Non voglio più vederti soffrire. Ti voglio bene come fossi mio padre. Chi vorrebbe vedere il proprio padre soffrire? Io no di certo. Domani devo parlarti, basta segreti. Dovete sapere tutto tu ed Eli."

Parlo sussurrando con Davide che dorme sulla sedia vicino a me tenendomi la mano. Mi riaddormento.

La notte passa e mi sveglio. Davide invece continua a dormire con la mia mano nella sua e non è intenzionato a lasciarla. È teso come una corda di violino e il suo respiro è sempre più pesante e accelerato. Comincia ad agitarsi sulla sedia, tanto che penso che da un momento all'altro possa cadere. Il suo viso si contorce in espressioni di dolore e si lamenta nel sonno. La sua fronte è imperlata di sudore. Non mi piace vederlo in questo stato. Che cosa starà sognando?

<<No, nooo... >>
Si sveglia urlando, ma io sono dietro di lui e lo abbraccio per calmarlo e gli sussurro ad un orecchio queste parole.

<<Tranquillo è solo un incubo, non permetterò più a nessuno di farti del male>>


Elisabetta pov

Vengo svegliata dalle urla di mio marito e mi alzo dal letto, uscendo dalla stanza vedo anche Raffaele e sua moglie. Corriamo da lui e quando arriviamo, ecco cosa vediamo.

Andrea lo abbraccia da dietro e con un fazzoletto gli tampona la fronte. È la prima volta che vedo mio marito tranquillo dopo uno dei suoi incubi. Lo accudisce come un figlio con il proprio padre.

Quello che gli sento dire invece mi preoccupa. Cosa ha voluto dire con quelle parole? C'è qualcuno che effettivamente vuol fare del male a mio marito? Perché? Non ha mai dato fastidio a nessuno; a ogni modo lo vedo tranquillo nell'abbraccio di colui che a breve diventerà nostro figlio.

Per il momento decido di accantonare le brutte notizie e mi rivolgo ad Andrea.

<<Voglio farti vedere una cosa>>

<<Cosa vuoi farmi vedere?>>

Vado nel salotto e dalla calatoia prendo i documenti per l'adozione. Torno nella stanza degli ospiti e li porgo al ragazzo.

<<È per questo che vi avevamo invitati. Vedi Andrea da quando ti abbiamo conosciuto ci abbiamo pensato>>

<<Adozione?>>

<<Sì, stavamo solo aspettando il momento giusto e le parole giuste. Avevamo paura di un tuo eventuale rifiuto>>

<<Non sapete quanto ho desiderato avere una famiglia e voi due, siete già la mia famiglia. Vi considero già come un padre e una madre. Forse voi cambierete idea dopo quanto vi racconterò. Raffaele è come uno zio, per questo sono andato da lui ieri, volevo che vi avvertisse>>

<<Avvertirci di cosa?>>

<<È tempo che conosciate la mia storia, anche perché un pezzo della mia è collegato alla vostra>>

Lo guardo ancora più spaesata, mentre lui comincia a raccontare.



Andrea pov

<<Mia madre è morta dandomi la vita. Sono stato per otto anni ospite in casa con mio padre. Non mi ha mai fatto sentire come suo figlio>> spiego con lo sguardo basso.

Elisabetta mi guarda con un'espressione mista di comprensione e rabbia per le parole su mio padre.

<<Quando avevo otto anni, undici anni fa, il 17 settembre del 2009, mio padre è stato investito da un BMW blu metallizzato targato TE 888. Io sono stato spedito in una casa famiglia, dove ho subito un'aggressione dal guardiano>>
mi fermo, non riesco ad andare avanti, per un attimo rivivo tutto. Elisabetta viene ad abbracciarmi. Mi riprendo dopo poco e continuo il mio racconto.

<<È stato arrestato per sequestro di persona e abusi su minori. Io invece sono stato in analisi fino a quando ho conosciuto voi. Questo è il riassunto della mia vita>>

<<Tesoro come mi dispiace>>

<<A me di più, perché al NSY ho scoperto che il BMW che ha investito mio padre è lo stesso che ha ucciso Giovanni e ha rovinato anche la vostra vita>>

<<Cosa? Non ti hanno saputo dire di chi è l'auto?>>

<<No, però io non ho mai creduto all'incidente e quando siamo tornati da Londra, ho avuto una specie di conferma. L' auto era parcheggiata a due isolati dal centro. Per questo ho avuto questo crollo>>

<<Ti capisco piccolo, ma tu non hai colpe al riguardo>>

<<Avrei dovuto capirlo quando mi avete raccontato dell'incidente>>

<<Credi che Davide sia a rischio?>>

Annuisco senza parlare e lo guardo.
<<Sai se qualcuno potrebbe avercela con te?>>

Lui mi guarda accigliato.
<<Non ne so nulla. Per me questo è l'ennesimo incubo della mia vita. Vorrei solo riuscire ad avere un po' di pace con la mia famiglia e i miei amici>>

<<Io farò di tutto per fartela trovare papà>>

Mi guarda con le lacrime agli occhi.
<<Non voglio che ti accada qualcosa per colpa mia figliolo>>

<<Se ti succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai! Ti voglio bene e non voglio perderti>> dico abbracciandolo.

Lui mi stringe a sé e si unisce anche Elisabetta.
Dopo poco Davide si mette al piano. Suona e canta una canzone scritta da lui.

River: [*]

Sta arrivando natale
Stanno tagliando gli alberi
Stanno mettendo le renne
E cantando canzoni di gioia e pace
Oh vorrei avere un fiume e poter andare via
Ma qui non nevica
Rimane abbastanza verde
Sto andando a fare un sacco di soldi

E poi finirò questa scena folle
Oh vorrei avere un fiume
Potrei scappare via

Oh vorrei avere un fiume così tanto
Vorrei insegnare ai miei piedi a volare
Oh vorrei avere un fiume
Ho fatto piangere il mio bambino

Ha provato ad aiutarmi in tutti i modi
Mi ha messo a mio agio
Signore, lui mi vuole bene così cattivo
Mi rende debole sulle ginocchia
Vorrei avere un fiume così potrei scappare via
Sono così difficile da gestire
Sono egoista e triste
Ora ho fatto e perso il bambino migliore
Che io abbia mai avuto
Vorrei avere un fiume
Potrei scappare via

Oh vorrei avere un fiume così tanto
Vorrei insegnare ai miei piedi a volare
Oh vorrei avere un fiume
Ho fatto piangere il mio bambino dice addio

Sta arrivando natale
Stanno tagliando gli alberi
Stanno mettendo le renne
E cantando canzoni di gioia e pace
Vorrei avere un fiume
Potrei scappare via

Note:

[*]
Canzone scritta dal presta volto del personaggio Robert Downey Jr. Ecco il testo originale:

It's coming on Christmas
They're cutting down trees
They're putting up reindeer
And singing songs of joy and peace
Oh I wish I had a river I could skate away on
But it don't snow here
It stays pretty green
I'm going to make a lot of money

Then I'm going to quit this crazy scene
Oh I wish I had a river
I could skate away on

Oh I wish I had a river so long
I would teach my feet to fly
Oh I wish I had a river
I made my baby cry.

He tried hard to help me
He put me at ease
Lord, he loved me so naughty
Made me weak in the knees
I wish I had a river I could skate away on
I'm so hard to handle
I'm selfish and I'm sad
Now I've gone and lost the best baby
That I ever had
I wish I had a river
I could skate away on

Oh I wish I had a river so long
I would teach my feet to fly
Oh I wish I had a river
I made my baby say goodbye

It's coming on Christmas
They're cutting down trees
They're putting up reindeer
And singing songs of joy and peace
I wish I had a river
I could skate away on


L'angolo dell'autore.

Eccomi qui per scambiare due chiacchere con voi lettori, cosa ne pensate di questo capitolo? Lo so è un po' un capitolo di stallo questo. Ho cercato di far conoscere di più i personaggi e spero di esserci riuscito.

Spero che abbia suscitato un minimo di curiosità per procedere con la lettura.

Buona giornata cercherò di aggiornare il prima possibile grazie per la pazienza e per la lettura a chi lo farà.

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