TRA RUNE E BALLI
Un'ora dopo l'inizio della mia prima lezioni di rune sono sull'orlo delle lacrime. Loki mi ha mostrato una ventina di rune. Le disegna nell'aria come se fosse la cosa più semplice del mondo. Io non ci riesco.
-Non le imparerò mai- mormoro, sconsolata.
-Su, le ha imparate Thor, vuoi non impararle tu?- mi dice dolcemente.
Si spinge in avanti e prende delicatamente la mia mano nella sua. Sento il mio cuore aumentare i battiti. Guida la mia mano fino a quando non ho disegnato la runa. Se ne sta sospesa a mezz'aria per pochi istanti, una semplice linea verticale bianca. Un attimo e poi scompare.
-Non è difficile- la sua voce è dolce, comprensiva.
Improvvisamente mi ricordo di Sarah, una mia compagna del liceo disperatamente innamorata del professore di matematica. Non so perché mi viene questo pensiero. Forse è per il fatto che Loki sia il mio insegnante. E poi è così vicino.
-Questa è Isa, la runa del ghiaccio- mi spiega -immobilizza-
-Isa- ripeto.
-Esatto- la sua mano guida ancora la mia per disegnare un'altra linea verticale con un triangolo posato sul fianco –questa invece è Thurs, la runa di Thor, è protettiva-
-Thurs-
-Sì, dovrebbe proteggerti-
Mi giro per dirgli che ho capito, ma le nostre labbra si sfiorano. Un secondo, il cuore minaccia di scoppiarmi nel petto. Non so cosa mi sta succedendo. Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi. Mi fanno tremare. Ci fissiamo per un lunghissimo istante, poi lui si tira indietro. Sembra imbarazzato... strano che sia imbarazzato. Non credevo che l'imbarazzo facesse parte del suo carattere.
-Ho un'idea- esclama. Si allontana e sospetto che lo faccia per mettere più spazio possibile tra noi due. Si avvicina a una radio grigia che si trova su una mensola. L'accende. Lo vedo trafficare, quindi sento una pacata voce maschile che sta dicendo che domani ci sarà il vento.
- Njǫrðr – commenta Loki –dio del mare, del vento e di non so cos'altro, si occupa delle previsioni del tempo, quando dovrebbe pensare ai tradimenti di sua moglie-
-Aspetta- esclamo, confusa –è una radio degli dei?-
-Esatto, volevo mostrartela- mi si avvicina.
Sono sorpresa. –Sembra impossibile-
-L'impossibile è la mia vita- lo dice con allegria.
Sorrido. –Non ne dubito- mi tiro indietro i capelli –Allora, torniamo a parlare delle rune?-
-Certo, certo- esclama Loki, saltellando –Normalmente ogni runa ha un lato negativo-
-E la mia?- chiedo,
Lui indugia.
-Su, sono curiosa... mi fanno un brutto regalo?- scherzo.
-Ogni dono ha la sua maledizione... ma certe cose non capitano sempre- l'ultima parte della frase sembra un disperato tentativo di consolarmi. Da parte sua è molto strano. Vorrei chiedergli altro, ma qualcosa cambia nel suo sguardo.
Una canzone inizia a vibrare nell'aria dallo stereo. Loki s'immobilizza. Qualcosa passa sul suo viso. La musica è dolce. Parla di una Valchiria innamorata.
-Brunilde! Non era bella come dicono- borbotta Loki.
-L'hai conosciuta?- chiedo sorpresa.
-Avevi dubbi?- mi provoca.
-Nessuno, adesso inizierai a raccontarmi di come l'hai sedotta- lo prendo in giro.
-Sfortunatamente era alquanto sfuggente- fa una smorfia.
-Davvero? Per questo dici che era brutta?-
-Ti sembro uno che porta rancore?-
-Sì- affermo, ridendo.
-Forse un po'- mi sorride, quindi mi porge la mano. –Vuoi ballare?-
La sua richiesta mi sorprende. Dovrei dirgli di no, dovrei rifiutare. Loki non è mio amico, è solo un dio che crede di poter avere chiunque. -Sì- mi sfugge invece dalle labbra. Prendo la sua mano e mi alzo. Sono mossa come un burattino. Ma cosa mi sta succedendo?
Loki mi stringe a sé. Gli cingo il collo con le braccia. Inizia a condurmi per la stanza che quasi mi sembra essere diventata all'improvviso una sala da ballo. Il suo corpo preme contro il mio. Mi sento avvampare. Non sono abituata a essere stretta così. E poi lui mi fa sempre uno strano effetto. Sono una sciocca, lo so, ma non posso farci nulla. Inspiro il suo profumo. Sa di estate, di fuoco, di guai. Loki mi fa fare un mezzo giro. Io, che non so quasi ballare, sono morbida tra le sue braccia. Mi sento quasi come una principessa. La sua bocca si accosta al mio orecchio. Per un attimo penso che mi voglia dire qualcosa e invece nulla. Se ne sta semplicemente con le sue labbra appoggiate al mio orecchio, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
La canzone prosegue nel frattempo con il racconto del sonno di Brunilde. Le fiamme che circondano il luogo in cui riposa, a causa di un incantesimo di Odino per punirla della sua arroganza. Alla fine arriva Sigfrido.
-Non sopporto neppure lui- borbotta Loki, alzando gli occhi al cielo con un'espressione annoiata.
Rido, contro la sua spalla. -Mi sarei sorpresa del contrario-
-Non sono così terribile!-
-Lo sei- la mia voce è stranamente morbida. Non mi dispiace che lui sia così terribile.
-Comunque tu mi piaci- dice rapidamente.
-Io?- questo è un inganno. Eppure mi sembra sincero.
-Proprio tu, sei divertente-
Mi sforzo di trovare un altro argomento prima di imbarazzarmi troppo. –Chi è che ha composto questa canzone?-
-Bragi, il dio dei bardi... o come dico io il dio degli stonati-
Rido ancora.
-Ha un'enorme arpa che gli romperei volentieri in testa- continua.
-Non ti sta proprio simpatico... -
-Per nulla- borbotta –e poi ho il sospetto che mi odi-
-Tu cosa gli hai fatto?- lo provoco.
-Io? Assolutamente nulla- e mi fa fare un casquè senza preavviso, strappandomi un urlo di sorpresa. –Sono solo un po' imprevedibile- commenta, tirandomi su.
-Lo avevo capito- ci guardiamo negli occhi. Beh, in un'altra situazione direi che è un momento magico, ma qua è diverso. Loki è un essere antico, è un traditore, un bugiardo, uno spergiuro. Non posso pensare che tra di noi nascerà qualcosa. Non devo pensarci.
La musica sta finendo. Loki mi lascia e fa un passo indietro, come se all'improvviso la mia vicinanza fosse diventata pericolosa.
-Credo che sia ora che ti riporti al campus- biascica. La sua voce è strana.
-Sì, lo penso anch'io- mi rendo conto di stare tremando. Un po' esagerato come effetto per un ballo. Mi sforzo di mantenere un aspetto tranquillo.
La canzone finisce con Brunilde che si lancia nel fuoco, il cuore infranto. Sigfrido l'ha tradita, dimentico di lei a causa di una pozione d'amore, si è sposato con un'altra e ha costretto lei a sposare suo cognato. Brunilde è riuscita a vendicarsi, ma la vendetta non l'ha resa felice, no, ha solo reso il suo animo più tormentato. Questo pensiero mi riempie di tristezza e mi lascia un sapore amaro in bocca.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao ❤
Cosa ne pensate di questo capitolo?
A presto ❤
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