SULL'ALBERO
Precipitiamo. Lancio un urlo quando sento che non c'è più la terra sotto i miei piedi. Per fortuna la caduta dura poco e ci troviamo su un enorme ramo. Atterro sul fianco. A meno di cinque centimetri dal mio viso c'è il vuoto. Mi aggrappo a Loki, stringendomi a lui. È un gesto istintivo, come se fosse la mia ancora di salvezza.
-Ehi, ragazzina, mi salti addosso?- esclama lui, ridendo.
-Non fare lo sciocco- forse soffro un po' di vertigini e questo è il luogo peggiore al mondo per scoprirlo. Deglutisco e chiudo gli occhi. Non cadrò, non cadrò. Non posso cadere.
-Ti tengo io, tranquilla- sento le sue braccia avvolgermi. Mi sento un po' più tranquilla.
-Cos'è questa storia della Valchiria che ti segue?- chiedo, riaprendo gli occhi.
Lui si stringe nelle spalle. –Probabilmente Freya vuole che le spieghi perché ho coinvolto sua figlia- ride –oh, vorrei proprio vedere la sua faccia-
-Io no, deve essere molto arrabbiata-
-Poco male, sguinzagli pure in giro le sue guerriere, non m'importa- sembra un bambino arrabbiato mentre lo dice.
-Credi che possa venire qua?-
-No, non verrà- sospira. Sembra esausto.
-Forse ce l'ha mandata dietro perché siamo vicini a scoprire qualcosa- tento.
-Molto ottimista- sorride -ora dobbiamo solo trovare lo scoiattolo-
-Sai dove si trova?-
-Fa continuamente su e giù, quindi sarà lui a trovare noi-
Vediamo lo scoiattolo dopo quelle che mi sembrano ore passate a camminare sui rami. Non appena ci scorge si ferma e ci fissa. È alto quasi due metri. La pelliccia è di un arancione intenso.
-Ehi, scoiattolino- e Loki lancia all'enorme animale delle noccioline. Questo le prende al volo, come un cagnolino addestrato.
-Wow- esclamo, sorpresa.
-Io e lo scoiattolo siamo amici... Freya direbbe che tra mostri ci capiamo- c'è una nota di sarcasmo nella sua voce –che ne dici, Ratatoskr? Siamo amici, no?-
Lo scoiattolo lo scruta con attenzione, poi annuisce.
-Quindi ci accompagneresti fino alla porta del regno dei Vani, eh?-
Ratatoskr ci scruta. Ha l'aria diffidente, sempre se uno scoiattolo può avere l'aria diffidente.
-Allora?- lo incita Loki –Se lo farai ci saranno altre buonissime noccioline per te-
Lo scoiattolo infine annuisce, un attimo dopo sta correndo lungo l'albero.
-Vieni- Loki mi afferra per il braccio e mi trascina con sé. Inizia ad arrampicarsi sul tronco. Provo a seguirlo, ma scivolo subito.
-Non ci riesco- dico. Sono affaticata.
-Aspetta- e cambia forma di fronte a me. Un secondo dopo è un enorme scoiattolo grigio.
Sorrido, so cosa fare. Lui si volta e io gli butto le braccia al collo, quindi stringo le gambe intorno al suo corpo peloso. Mi aggrappo con forza. Un attimo dopo Loki, con me in spalla, si sta arrampicando rapidamente sull'albero.
Arriviamo su un grande ramo. Scendo. Lui torna al suo aspetto normale.
-Ti è piaciuto il passaggio?- esclama.
-Molto, devo dire che ti preferisco come scoiattolo- scherzo.
Lui apre la bocca per rispondere, ma qualcosa sfreccia tra i rami.
Il falco scende in picchiata. Mi sposto appena in tempo per non essere colpita e... scivolo. Lancio un urlo.
-Pearl!- grida Loki, ma non riesce a buttarsi in avanti perché il falco è su di lui.
Riesco ad aggrapparmi a un ramo. Resto appesa, il vuoto sotto di me. Mi mordo le labbra. Soffro di vertigini. Non riesco a vedere cosa sta succedendo tra Loki e il falco, ma sento degli strani versi. Sospetto che Loki si sia trasformato in un falco per combattere ad armi pari. Stringo i denti, quindi mi do la spinta per cercare di stringere il ramo anche tra le gambe. Inutile, le mie caviglie sfiorano il ramo, ma la forza di gravità mi respinge indietro. Mi ritrovo a dondolare nel vuoto. Deglutisco. Mi sembra di avere delle schegge di vetro in gola. Ho le mani così sudate che non so se riuscirò a tenermi ancora per molto. Devo fare qualcosa altrimenti cadrò.
- Ratatoskr- chiamo.
Lo scoiattolo arriva dopo alcuni secondi. Si avvicina con una certa diffidenza.
-Aiutami-
Mi fissa, ma non fa nulla.
-Se non mi aiuterai non riceverai le noccioline- gli dico, con aria di rimprovero.
Nulla. Non ce la faccio più. Le mani mi fanno male. Sono quasi certa che siano ferite. E improvvisamente ho un'idea.
-Vuoi del cioccolato?- propongo.
Lo scoiattolo mi scruta con attenzione.
-Ne ho qua, nella mia borsa, ma mi devi tirare su-
Lo scoiattolo indugia. Un lunghissimo momento in cui penso che mi lascerà qua. Alla fine però vince la sua voglia di mangiare la cioccolata. Si avvicina e con una zampa mi afferra per un braccio e mi tira su. Non è per nulla delicato. Mi lascio cadere un attimo sul ramo. Ho il cuore in gola. Con un verso lo scoiattolo mi ricorda che gli devo una tavoletta di cioccolato. Frugo in borsa, le mani tremanti, quindi la estraggo e gliela passo. Lo scoiattolo la divora senza aprirla. La carta della confezione scricchiola nella sua bocca. Ho delle escoriazioni sui palmi delle mani.
Poco dopo Loki atterra sul ramo, di fronte a me. Ha una ferita sulla fronte.
-Grazie per avermi salvata- dico sarcastica.
-Sapevo che te la saresti cavata- mi indica il tronco dell'albero.
C'è una porta che quasi si mimetizza con la corteccia. È alta appena un metro e mezzo. Solo la maniglia d'oro risplende.
-La porta può essere aperta solo da un Vani- mormora Loki, poi mi guarda –molti elfi hanno il sangue dei Vani, secondo alcuni gli elfi discendono dai Vani-
-Vuoi dire che forse posso aprirla?- chiedo, sorpresa.
-Non abbiamo altra scelta, dobbiamo provare-
Senza indugiare oltre afferro la maniglia. È caldissima. Inspiro, quindi l'abbasso. La porta si apre di fronte a me.
-Ce l'abbiamo fatta!- esclama Loki.
-Entriamo?-
-Ovvio- mi prende per mano e mi trascina con sè.
Siamo a Vanaheim, finalmente. Mi guardo intorno. Non ho mai visto un prato più bello. L'erba è verdissima e sembra morbida. Enormi fiori che non ho mai visto spuntano ovunque. Alcuni sembrano fatti di pietre preziose.
Sto pensando al sangue dei Vani che mi scorre nelle vene. Improvvisamente penso che assomiglio ben poco a mio padre. Scaccio questo pensiero. Sicuramente il sangue Vani è da parte di qualche antenato di mia madre.
E poi inizia a piovere. Sento una goccia cadermi sul braccio. Non è acqua, è uno strano liquido dorato.
-Piove oro- esclama Loki, sorpreso.
Poco dopo ci troviamo entrambi bagnati d'oro liquido.
-Wow, questa sì che è pioggia- urla Loki, ridendo.
Rido anch'io, poi lui mi prende per mano e corriamo via. Ci nascondiamo sotto un salice.
-Speriamo che non ci colpisca un fulmine- mormoro, lasciandomi cadere sull'erba morbidissima. Sembra seta.
-Qui non penso che ci siano i fulmini- ridacchia e si accomoda vicino a me. La pioggia dorata ha macchiato il suo viso. La pelle brilla. –Questo posto è fantastico- si allunga e prende un fiore con un enorme rubino nel mezzo –qui tutto è fantastico- se lo rigira tra le mani. Penso che lo voglia mettere via, invece si sporge verso di me. –Sai dove starebbe bene?-
-Dove?-
Senza rispondere me lo mette tra i capelli, quindi mi accarezza la guancia. –Perfetto-
Arrossisco e abbasso lo sguardo. Lui mi prende il mento, me lo solleva leggermente, quindi mi fa alzare il viso. Ci fissiamo per un lunghissimo istante. Lentamente passa il suo pollice sulle mie labbra che si schiudono leggermente. Sul suo polpastrello resta il segno rosso del mio rossetto. Questo è il momento perfetto per il bacio. Se la mia vita fosse un film d'amore lui mi attirerebbe a sè e mi darebbe un bacio. Non è così. La mia vita assomiglia più a un film horror. E infatti il bacio non arriva. Mi rimane sulle labbra il sapore di quel bacio mai arrivato, mentre attendiamo che smetta di piovere.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao ❤
Cosa ne pensate di questo capitolo?
A presto
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