NELLA TENDA

Sono sola nella mia tenda. Mi giro e mi rigiro nel sacco a pelo, ma non riesco ad addormentarmi. Sono troppo nervosa, ho troppi pensieri. Sento qualcuno dare dei colpi da fuori. Sobbalzo, spaventata, e prendo il pugnale. Lo stringo forte, il cuore in gola. Mi avvicino carponi all'ingresso, pronta a colpire.

-Pearlly, sono io-

Loki! Apro la tenda e lui infila dentro la testa. –Sono venuto a vedere come stavi-

Sospiro. –Su, entra- lo prendo per il braccio e lo tiro dentro.

-Oh, grazie, non speravo in un invito-

-Non abusare della mia pazienza- chiudo la tenda dietro di lui.

-Questa è l'ultima cosa che voglio fare... non dirmi che ti hanno sconvolta le storie che ti hanno raccontato- mi prende in giro.

-Quella del wendigo che gira per il bosco alla ricerca di carne umana? Perché avrebbe dovuto spaventarmi? Mi hai abituata a cose peggiori-

-Non so... allora non hai bisogno di me- mi provoca.

-No, ma visto che sei qua siediti-

Sorride e si accomoda per terra, incrociando le gambe. Ha un'espressione soddisfatta.

Fuori i lampi illuminano il cielo e si vedono anche dall'interno della tenda. I tuoni sono orribili. Non mi piace questo.

-Non avere paura- mi dice Loki.

-Non ho paura- mento.

-La leggenda narra che sia il martello di Thor a provocare i tuoni e i fulmini-

Lo scruto con attenzione. –Il martello di Thor? Tu credi che... -

Loki scuote la testa. –No, non sempre i tuoni sono legati al martello di Thor-

Mi tiro indietro i capelli. La tenda è piccola e questo ci costringe a stare molto vicini. Troppo vicini. –Come procede la ricerca?- gli chiedo.

-Nulla di nuovo, ho scandagliato tutti i Nove Mondi, ma nulla-

Mi stringo le gambe, attirandomele al petto. –Non è strano che non si riesca a trovare?-

-Che ne so io?- noto una strana ombra sul suo viso –Ogni tanto penso che potrebbero andare tutti a Hel- sbotta. Hel corrisponde agli Inferi per i norreni, per cui presumo che non ci sia nulla di positivo in questa frase. Mi fissa con attenzione. I suoi occhi sono diventati scuri. –Potremmo andarcene, io e te, fuggire questa notte stessa-

-Per andare dove?- chiedo, confusa.

-Non lo so, ci sarà un posto nei Nove Mondi per noi due-

-Non possiamo- sussurro –ci hanno dato un compito-

-Oppure potrei andarmene io, potrei dare inizio al Ragnarok- c'è qualcosa nella sua voce, una sfumatura che non ho mai sentito.

-Non puoi- esclamo.

Un lampo illumina il suo viso. I lineamenti sono aguzzi, perfetti. La sua espressione è impossibile da definire.

-Oh sì, se voglio lo posso fare- dice, deciso.

Il tuono fa tremare la tenda.

-Non lo farai- dichiaro.

-Perché?- mi chiede, gli occhi brillanti di sfida.

-Perché tu sei buono- insisto.

-Non è vero, io non sono buono-

-Lo sei più di quanto tu creda- gli accarezzo la guancia e gli tiro delicatamente indietro i capelli.

Resta in silenzio. Per alcuni secondi stiamo immobili, poi lui mi cinge la vita e io mi abbandono tra le sue braccia. Mi è mancato. Non tenta di baciarmi e sono felice di questo. Non credo che riuscirei a sopportare i suoi baci. Temerei soprattutto che siano baci d'addio.

Il temporale continua. Non importa. Nulla importa in questo momento. Sono tra le sue braccia, questo è ciò che conta. Rimaniamo così, illuminati dai lampi. Insieme.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao ❤

Cosa ne pensate di questo capitolo? È molto breve, ma cercherò di pubblicarne presto un un altro.

A presto

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top