LE LEZIONI CONTINUANO
Sto camminando per il campus tra Ray e Grace. Indosso un abito verde scuro che mi arriva al ginocchio. L'ho scelto di getto questa mattina. La verità è che l'ho scelto perché devo vedere lui.
-Non riuscirò mai a dare questo esame- borbotta la mia amica –come posso ricordare tutte le opere di Shakespeare, sono troppe- una matita le spunta tra i capelli.
-Lo dici di ogni cosa- risponde Ray, tranquillo. Non so come faccia ad avere questa calma.
-Pearl, tesoro- mi chiama una voce che conosco bene.
-Fate finta di niente- mi affretto a dire e continuo ad avanzare, anche se so che non servirà a nulla. Infatti un attimo dopo Loki è di fronte a me in tutto il suo... fascino.
-Eccoti, finalmente, lo sai che dovevamo studiare insieme- mi dice con un irresistibile sorriso.
-Me n'ero dimenticata- mento.
Lui non si scompone. –Allora te lo ricordo io-
-Se vuoi vengo a studiare io con te- interviene Grace, gli occhi a cuore.
-Mi dispiace, ma io e Pearl abbiamo... qualcosa in sospeso-
Lo prenderei a schiaffi. –Dovete scusarmi- dico invece, quindi mi allontano.
Loki mi segue, ridacchiando.
-Non ti ho ancora perdonato per ieri- borbotto.
-Oh, m'impegnerò per ottenere il tuo perdono... comunque sei bellissima anche quando ti arrabbi-
Arrossisco. Ma chi è per sconvolgere così la mia vita? E la cosa peggiore è che in sua presenza non posso non sorridere.
-Comunque questo vestito ti sta benissimo-
Avvampo. -Grazie-
-Perchè ringraziare per qualcosa di vero?-
Sorrido. -Inutile discutere con te-
Siamo di nuovo nella baita. Loki è di ottimo umore.
-Guarda che non ti ho ancora perdonato per quello che hai fatto ieri- lo rimprovero. Sono seduta allo stesso posto dell'altra volta.
-Non mi perdona mai nessuno, sono abituato- prende qualcosa che si trova su una mensola e mi passa un quadernetto a forma di coniglio.
-Dove l'hai preso?- chiedo sorpresa. È bellissimo. Lo prendo tra le mani.
-Sono passato da Tiger- si stringe nelle spalle. –Ho visto che hai molte sciocchezze simili e ho pensato che non sarebbe male se tu prendessi qualche appunto, giusto così, per ricordarti meglio-
Loki da Tiger. Wow, questa è follia. –Grazie- mormoro –sei stato molto gentile-
-Oh, volevo solo che non avessi una scusa per non prendere appunti- ma c'è una sorta d'imbarazzo nel suo... ma lui può provare imbarazzo? No, devo essermi sbagliata.
-Va bene, prenderò tutti gli appunti necessari- mi ritrovo a dire.
-Allora iniziamo!-
Loki mi spiega qualcosa sulle usanze norrene. Se ne sta seduto sul tavolo, le gambe che scalciano l'aria.
-Esiste un rituale particolare- mi dice –si chiama Symbel, deve essere sempre fatto in una stanza chiusa e con il soffitto, non si mangia mai, ma si può bere... e io adoro l'idromele-
Rido. –Ovvio- ho il mento appoggiato sulle dita intrecciate, i gomiti puntati sul tavolo. Devo ammettere che è fantastico ascoltarlo parlare. Ogni tanto prendo appunti sul quaderno che mi ha regalato.
-Devi capire che noi non siamo vere divinità, siamo solo esseri magici che sanno usare la magia- mi spiega Loki, lo sguardo brillante.
-Non rischi di essere accusato di blasfemia?- chiedo.
-Oh, sicuro! Ma per ora hanno bisogno di me- si spinge in avanti e mi tira indietro una ciocca di capelli. Sobbalzo sotto il suo tocco leggero. È come una scottatura. –Ricorda una cosa, gli dei norreni, o quello che sono, non concepiscono l'idea di Bene o Male, per loro c'è l'Ordine e il Caos-
-Quindi non sono tenuti a comportarsi bene?-
-Per niente- mi sorride, un sorriso che nasconde un mondo –loro rappresentano l'Ordine, ma l'Ordine non è necessariamente il Bene-
-E tu sei il Caos?-
Ride. –Non lo avevi capito? Io non ho neppure una vera forma-
Aggrotto la fronte. –Vuoi dire che... -
-Sono un mutaforma, posso scegliere qualsiasi forma voglia, ma quella non è la mia forma.. non è una cosa semplice da spiegare-
-Provaci-
-La mia natura è ingannevole, io cambio forma e con essa cambia il mio stesso essere, è complicato da spiegare... quando sono un falco io divento in tutto e per tutto un falco... all'inizio conservo la mia personalità, ma dopo un po' che sono trasformato, tutto cambia-
-Sembra impossibile-
Loki sorride. –Tutta questa storia sembra impossibile-
-Già- sospiro.
-Una volta non avevo il potere del fuoco, ma poi Wagner parlando di me ha iniziato a dire che controllo il fuoco e voilà! Noi dei viviamo grazie al pensiero della gente e alle caratteristiche ci vengono attribuite da loro-
-Sono confusa- ammetto.
-Non è semplice da comprendere- dice dolcemente –ma non devi temere, capirai tutto, un passo per volta-
Sospiro. -Non capirò mai-
-Sì invece- e mi mostra il palmo della sua mano. C'è sopra una runa. -Questa è la runa del fuoco- mi spiega -normalmente non si vede-
La sfioro. Seguo il suo contorno con le dita, come lui ha seguito quello della mia runa. Mi sembra quasi che scotti.
-Che ne dici?-
Mi stringo nelle spalle. Non so cosa dirgli. Alla fine mi viene in mente una cosa. -Ci si può incidere qualsiasi runa?-
-Sì, ma bisogna essere in grado di sopportarlo e questo non è sempre semplice-
Annuisco. È tutto troppo complicato
Un forte rumore interrompe la nostra conversazione. Ci metto un attimo a capire che un vetro si è rotto. Guardo confusa Loki.
-Una prova?- gli chiedo.
Lui scuote la testa. -Non da parte mia, resta qua- si alza ed esce.
Ovviamente io non lo ascolto. Non voglio certo starmene lì. Prendo il pugnale che mi ha dato, quello che porto sempre in borsa, e lo seguo.
Il corridoio è lungo, ma Loki entra nella prima stanza. Sbircio dentro. Ci sono vetri a terra. Qualcuno ha rotto la finestra. Faccio appena in tempo a mettere un piede oltre la soglia che Loki mi spinge a terra.
-Ti avevo detto di stare di là- dice, furioso. Lunghe spine ci passano sopra e vanno a infilarsi nel muro.
-Mai dire a una donna di non fare qualcosa- rispondo.
Vedo una strana creatura che si muove a quattro zampe nella stanza. Ha un viso umano, ma il resto non è sicuramente umano. Ha il corpo di un leone e una coda da scorpione. Capisco che è proprio questa a lanciare le spine.
Loki si alza e si lancia di lato. Il mostro lo segue. Capisco che lo sta facendo allontanare da me. Lo devo aiutare. A tutti i costi. Inspiro a fondo. Ho il pugnale stretto in pugno. Avanzo cercando di non fare rumore. Mi manca quasi il respiro per l'agitazione.
Il pugnale si allunga. Lo osservo sorpresa. Diventa quasi una spada. Stringo il manico con entrambe le mani. Sembra avere vita propria. Si spinge in avanti. Io lo seguo. Il movimento è rapido. Taglia di netto la coda dell'essere che lancia un lancinante grido di dolore. Loki è rapidissimo e lo colpisce con una luce blu prima che possa voltarsi verso di me.
Restiamo un attimo immobile, a fissarci.
-Tutto bene?- mi chiede dopo un lunghissimo silenzio.
-Credo di sì- mormoro, il nastrino che ho al collo mi sembra troppo stretto, tanto da farmi quasi soffocare -che cos'era?-
-Una manticora- mormora Loki -aggressiva e molto pericolosa- deglutisce, quindi si avvicina ai resti -vorrei sapere chi ce l'ha mandata-
Aggrotto la fronte. -Vuoi dire che non è entrata per caso?- sgancio il nastrino e me lo metto in tasca.
-Questo luogo è praticamente invisibile, non si può trovare per caso-
Resto in silenzio, ad assorbire il significato di ciò che mi ha detto.
-Per oggi abbiamo finito, ti riporto al campus- dice Loki, il viso teso.
Non controbatto. In realtà non ho più voglia di stare qua.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao ❤
Cosa ne pensate di questo capitolo? L'ho scritto in fretta per cui potrebbero esserci degli errori. Appena riesco lo revisiono.
A presto
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