LA SENTINELLA

Loki mi attende fuori dall'aula questa volta. Sta parlando con Megan, una ragazza della mia consorellanza. Sento una leggera fitta allo stomaco quando li vedo insieme, così vicini. Il braccio di lui sfiora quello di lei. Potrei quasi pensare che sia gelosia. Certamente la spiegazione del mio malessere è un'altra. Ho dormito male, ho avuto altri incubi. Ho nuovamente assistito alla morte di Balder. Scaccio questo pensiero.

-Hai mai cavalcato nel deserto, dolcezza?- sta dicendo Loki -Una volta mi sono trovato solo in mezzo al nulla, solo sabbia e... -

-Lopt- lo chiamo, usando il nome falso con cui si è presentato a Ray.

Loki si volta verso di me. -Principessa! Che bella sorpresa, hai già terminato la lezione?-

Megan si volta verso di me. Ha lo sguardo sognante. I capelli biondi sono leggermente spettinati. -Pearl, perché non porti Lopt alla festa in maschera?-

La festa in maschera? Ci metto alcuni secondi a ricordare che tra qualche giorno ci sarà l'annuale festa in maschera della consorellanza. Ma dove ho la testa? -Credo che Lopt sia abbastanza grande da poter venire da solo-

-Io non verrei mai se la cosa non ti facesse piacere, mia adorata Pearl-

Mi sento molto in imbarazzo. -Puoi venire- mormoro.

-Ottimo, Lopt, allora ti aspetto- e Megan gli fa un occhiolino. Prima di voltarsi e andare via.

Loki la segue con lo sguardo, ridacchiando.

-Ovviamente non verrai- dico.

-Cosa? Ma se mi hai appena invitato!-

-Davanti a lei non potevo spiegarlo-

-Scommettiamo che sarai felice che io venga alla festa- dice, provocatorio.

Sospiro. Sono stanca -Si vedrà, ora però dove andiamo?-

-Dove vai tu-

Aggrotto la fronte. -Cosa vuoi dire?-

-Dobbiamo parlare con Heimdallr, ma lui mi odia- ha un'espressione innocente -tutto perché secondo la profezia ci uccideremo a vicenda durante il Ragnarok-

Quel pensiero mi colpisce. Il Ragnarok. Cerco di non pensarci.

-Questo è il motivo per cui dovrai parlarci tu- continua Loki -ma non sarai sola, io starò al tuo fianco, mi trasformerò in una mosca-

Annuisco. -E come mi dovrei presentare a questo dio?-

-Aspetta- fruga nelle tasche, quindi tira fuori da quella di destra una spilla a forma di corvo -questa è la prova che sei un'emissaria di Odino, lui dovrà rispondere alle tue domande- me la pone sul petto. Mentre me la sistema indugia un po' troppo. Le sue dita affondano nel mio vestito. -Basterà trovare un posto tranquillo ed evocare l'arcobaleno-

-Arcobaleno?-

-Fidati di me-

Il problema è proprio che non mi fido di lui.


Bifrǫst, il ponte che collega Asgrad a Midgard, il regno degli uomini, si estende in tutta la sua magnificenza. In realtà assomiglia più a un arcobaleno che a un ponte. Loki riesce a creare un arcobaleno nel cortile del campus, usando un prisma.

-Tocca a te ora, basta che lo sfiori e dici dove vuoi andare, con la spilla di Odino sarai subito accettata-

-Tu mi aspetti qua?-

-Assolutamente no, io ti seguo, in incognito però-

Sospiro e faccio quello che mi ha detto. Tocco l'arcobaleno e pronuncio il nome della destinazione. Un attimo dopo mi sento sollevare. Chiudo gli occhi, cercando di non farmi prendere dal panico. Quando li riapro sono di fronte all'ingresso di una cinta cinta da alte mura. Asgard, la città degli dei. Il pensiero mi stringe il cuore.

Trovo subito Heimdallr intento a fare la guardia al ponte arcobaleno. Indossa un'armatura vichinga. Ha al fianco una spada e appeso alla spalla un corno.

-Divino Heimdallr?- chiamo, con un filo di voce. Sento il ronzio di una mosca vicino al mio orecchio. Mi sembra quasi di sentire una vocina fastidiosa che commenta in modo parecchio negativo il dio.

Heimdallr si volta. -Pearl, esatto? Ho visto che stavi venendo a parlarmi, io vedo e sento tutto- lo dice con un certo orgoglio.

Fantastico! Posso almeno evitare le presentazioni. -Esatto, sono venuta qua perché la dea Sif mi ha detto che forse sai qualcosa sulla sparizione del martello di Thor-

-Il martello di Thor, dici?-

Annuisco. La mosca nel frattempo borbotta qualcosa che non posso certamente ripetere.

-Un fatto curioso, ne parlavo con Tyr, lo conosci il dio della guerra, no?-

Altri improperi della mosca.

-Lo conosco di fama- improvviso.

-Bene, bene, certo, chi non conosce Tyr? È sempre stato un guerriero coraggioso e giusto e saggio e... -

-Certo, certo, ma cosa gli stavi dicendo?-

-Oh sì, gli dicevo che è curioso il fatto che non abbia visto né sentito nessuno portare via il martello-

-E questo cosa potrebbe voler dire?-

-Non lo so... a proposito, non ti hanno affiancata il voltagabbana?-

-Suppongo che ti riferisca a Loki-

Altri insulti da parte della mosca.

-Esatto, non capisco come Odino possa avergli affidato un compito così delicato-

-E hai perfettamente ragione, per questo ho deciso di agire in autonomia-

-Hai fatto bene, quell'essere infame, altro che un serpente che sputa veleno, fosse stato per me... ahi!- si porta la mano al viso dove una vespa lo ha appena punta. Una vespa che solo fino a pochi istanti prima era una mosca.

-Credo che possa bastare io devo, ecco, ehm, devo andare-

-Gradasso, odioso, bruttone, come lo odio!- sta borbottando Loki. Siamo tornati al campus. Lui è seduto sullo schienale di una panchina, in precario equilibrio. Io sono seduta normalmente.

-Smettila!- lo rimprovero -Concentrati sulle informazioni che hai ricevuto-

-Certo, certo, cosa sappiamo da quell'incompetente?-

-Che chiunque abbia preso il martello è riuscito a passare inosservato alla sentinella, quindi o il martello è ancora ad Asgrad e questo spiegherebbe perché lui non l'ha vista uscire, oppure è qualcuno di cui lui si fida e che è riuscito a ingannarlo-

Loki aggrotta la fronte, soppesando il significato delle mie parole. -Stai insinuando che il colpevole potrebbe essere uno degli dei?-

-Magari con la complicità di qualcuno di esterno, ma sì, sto insinuando questo-

-Uno degli dei... interessante-

-Gli abitanti di Asgrad si dividono in Asi e in Vani, giusto?- ho letto qualcosa su internet.

-Sì, un tempo i due popoli erano in guerra, poi ci fu una sorta di pace, le due stirpi si scambiarono dei membri, in realtà degli ostaggi-

-E i Vani tagliarono la testa a Mimir, lo zio di Odino, giusto?-

-Esatto, dolcezza, Odino lo aveva mandato per carpire i segreti dei Vani senza insegnare nulla a loro, ma si fece scoprire... beh in realtà fu un'altra persona che con i suoi mugugni diede da sospettare, ma per farla breve rimandarono a Odino solo la testa dello zio-

Annuisco. -I Vani potrebbero avercela con Odino-

-Ormai i Vani che abitano ad Asgrad sono pienamente integrati, o perlomeno così sembra- storge il naso.

-Potrebbero non esserlo poi così tanto-

Sorride. -Ottima intuizione- piega lateralmente la testa -Domani inizieremo il tuo addestramento-

-Addestramento?-

Lui scoppia a ridere e semplicemente scompare. Lo odio quando fa così!

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo?

Non ho fatto in tempo a rileggerlo per cui potrebbero esserci alcuni errori, appena riesco passo a correggerli.

A presto ❤

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