LA FORESTA

Le lezioni di rune proseguono. Un giorno Loki mi regala un libro di mitologia comparata. Guardo la copertina. Il titolo è scritto in grandi lettere color oro. Personaggi usciti dai miti greci, egizi, norreni si affollano.

-Non dirmi che esistono anche dei non norreni- mormoro. In realtà conosco già la lezione.

-Certamente- esclama lui, sporgendosi sul tavolo.

-No... per esempio Set?-

-Set? Lasciamo perdere... qualcuno dice che mi somiglia solo che non ha il mio fascino-

Lo fisso sorpresa.

-Hai mai conosciuto Anubi? È inespressivo e noioso, non sa neppure cosa vuol dire divertirsi- fa una smorfia.

-Aspetta... Anubi? Il dio egizio?-

-Precisamente... ma ora torniamo a quello che stavamo dicendo prima-

-No, non puoi lasciare il discorso a metà... vuol dire che esiste anche Zeus?-

Loki sorride beffardo. –Chiedilo a Odino, i due non vanno molto d'accordo-

-Wow, wow... non ci posso credere- beh, sì, forse un po' ci credo. Mi sto abituando.

-Ci devi credere- il cellulare suona -Che ore sono?- chiedo.

-Non so, le quindici forse-

Sobbalzo. -L'appuntamento!- me n'ero dimenticata -Devo vedermi con Ray!-

-Ray? Devi proprio?-

-Certo, mi puoi riaccompagnare?-

-Se proprio devo- sospira teatralmente - ne approfitterò per fare una ricerca- mi strizza l'occhio.

Sorrido. -Andiamo-

Ray mi attende da Starbucks. Lo raggiungo trascinandomi dietro la borsa con i libri per la lezione del pomeriggio.

-Sei in ritardo- mi dice, toccando con l'indice l'orologio.

-Cinque minuti non sono un vero ritardo- mi lascio cadere su una sedia e butto a terra la borsa.

-Sì invece... cosa ti sta succedendo? Sei strana in questo periodo-

-Non è vero- mento. So di essere strana, ma credo che sia inevitabile se un dio norreno ti ha coinvolta nella sua folle ricerca del martello di Thor. Ieri sera per esempio sono rimasta sveglia fino a tardi a studiare un libro di mitologia norrena.

-Sì invece, è colpa di quel ragazzo che ti gira intorno-

-Non è come sembra-

-Tu puoi dire quello che vuoi, ma io ne sono convinto- mette il broncio. Oh, ci manca solo questo!

-Grace non è ancora arrivata?- chiedo. È uscita presto dalla consorellanza.

-Non si è vista-

Sospiro. Loki mi sta facendo diventare paranoica.

-Arriverà più tardi- mormora Ray, ma non credo che le importi di Grace. Sembra abbattuto.

Guardo il cellulare. Noto un messaggio. Non è di Grace però. È Loki. A quanto pare sa anche usare il cellulare.

"Passo a prenderti tra un paio d'ore, c'è uno sviluppo interessante"

Non posso non sorridere.

-Cosa succede?-

-Nulla- esclamo.

-Guai... chi ti ha mandato il messaggio?-

-Nessuno- metto via il cellulare.

Ray apre la bocca per controbattere, ma proprio in quel momento arriva Grace, saltellando su un piede solo, la borsa a tracollo.

-Mi si è rotto un tacco- esordisce.

-Com'è successo?-

-Stavo correndo e... è successo, non deve esserci per forza una spiegazione- si lascia cadere sulla sedia.

-Qui nessuno mi vuole spiegare nulla- borbotta Ray, incrociando le braccia.

Grace mi guarda in modo strano. –Sono arrivata metà di un discorso?-

-No- dico.

-Perfetto, allora posso parlarvi dell'abito favoloso che indosserò per la festa in maschera della consorellanza- dice Grace.

E sono grata che parli lei. Io mi limito a non guardare Ray.

Questa volta Loki mi porta in una foresta. Gli alberi hanno rami che sembrano dita scheletriche ricoperti di foglie. Insomma, è un luogo parecchio inquietante e ombroso.

-Vuoi fare un campeggio?- chiedo con un brivido. Io odio i campeggi.

-Scherzi? Io voglio tutte le comodità... no, sembra che un gigante che abita da queste parti sia il responsabile del furto-

-E noi siamo qua per riprendere il martello?- chiedo. Gli alberi sono altissimi. Non riesco a vedere il cielo.

-Sì, più o meno, la mia idea è di prendere informazioni e di tornare con Thor, lui è grande, grosso e sciocco, perfetto per queste cose-

-Perfetto per essere usato come esca-

-Come sei cinica! Però mi fai impazzire quando fai co... - non termina la frase perché un'enorme rete gli piomba addosso. Lancio un urlo sorpresa.

Loki si divincola sotto la rete, impreca, urla, poi parla. – Angrboda-

-Hai indovinato, mio amato- dice una voce sarcastica.

Mi volto e vedo una donna alta e robusta uscire da dietro un albero. Ha lunghi capelli rossi lasciati sciolti sulle spalle. Il viso è bello, ma di una bellezza dura. Mi scruta con gli occhi neri. Indossa un'armatura leggera.

Angrboda non ha proprio quello che si può dire un aspetto rassicurante o materno o qualsiasi cosa che non rientri nella categoria di terrorizzante.

Lo sguardo di Loki è chiaro: sono guai. Poi assume il suo aspetto più affascinante. -Amore mio- esordisce.

La gigantessa digrigna i denti. -Traditore, cosa ci fai qui?-

-Non posso venire a trovare una bellissima fanciulla?-

-Hai abbandonato me e i nostri tre bambini- urla lei, mostrando i denti aguzzi.

La cosa si fa interessante. -Abbandonato? Ma se ho trovato un posto per tutti e tre- risponde lui.

-Il povero Fenris è imprigionato, la dolce Hel è negli Inferi, mentre il caro Jǫrmungandr  è in mezzo al mare-

-Fenris è un giovanotto arrogante, Hel una ragazzina sempre triste, Jǫrmungandr è un serpente!-

-Mia signora- esordisco -Loki è certamente arrogante, intrattabile, odioso-

-Ehi!- urla lui.

Lo fulmino con lo sguardo. Sto cercando di salvarlo. Sospiro. Certo, non mi sta simpatico, ma non posso lasciarlo nei guai.

-Ma tutti meritano una seconda possibilità- avanzo di un passo. Con la mano stringo il manico del pugnale. Devo liberare Loki. E devo distrarre lei. -Ci saranno stati dei bei momenti tra di voi-

-Mai- ruggisce.

-Non esagerare- urla Loki -è una coltellata in pancia-

Capisco che ha visto il mio pugnale.

-Hai sempre avuto tu il coltello dalla parte del manico, avresti dovuto passarmelo- continua.

Inspiro e gli lancio il pugnale. Spero che lui lo prenda. Spero che il lancio sia buono. Spero di coprire la visuale della gigantessa che mi guarda furiosa.

All'improvviso vedo una luce blu che brilla e colpisce la gigantessa in viso. Un attimo dopo cade a terra. Arretro, spaventata.

-L'hai uccisa!- esclamo.

-No, non basta così poco- sospira -è sempre stata una tipa difficile- si gira verso di me -sei stata bravissima- e rapido mi prende per la vita e mi fa fare un giro a mezz'aria.

-Non mi adulare, non serve- urlo, aggrappandomi alle sue spalle -e lasciami subito-

-Ammetti che un po' ci tieni a me- mi lascia andare e gioca con il pugnale. Lo lancia in aria e lo riprende.

-Ti odio- sbotto -mi hai stravolto la vita-

-Oh, ma l'odio è simile all'amore, vuol dire che di me t'importa, sarebbe peggio l'indifferenza-

Sbuffo.

-Su, non fare così, mia bella- mi accarezza la guancia. Il suo tocco sembra bruciare.

-Quindi Angrboda era la tua amante?- chiedo e non so perché questo pensiero mi faccia tanto male. Se le piacciono le donne così... beh, sicuramente non posso piacergli io.

-Amante... sì, diciamo un passatempo- fa una smorfia.

-Un passatempo... hai avuto tre figli con lei!- gli ricordo.

-Tre disgrazie- borbotta –Fenrir è un lupo enorme che una volta ha anche tentato di mordermi, il serpente poi... non sopporto i serpenti ultimamente, poi non parliamo di Hel... è sempre così lugubre-

-Sono i tuoi figli!-

Loki si stringe nelle spalle. –Già... andiamo, devo verificare quella fonte- pare incupirsi, ma il suo pessimo umore non dura molto. Sembra che Loki non riesca a restare dello stesso umore per molto tempo. È mutevole. Questo un po' mi spaventa, ma allo stesso tempo mi affascina. Mi passa il pugnale. Lo prendo e lo metto via senza aggiungere nulla. Non saprei proprio cosa dire.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao ❤

Non sono riuscita a ricontrollarlo per cui potrebbe esserci qualche errore 😅

Vi anticipo che nel prossimo capitolo succederà qualcosa di imprevisto.

A presto!

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