IL PRIMO AMORE (PRIMA PARTE)
Freya mi porta al suo castello. Mi mostra gli interni. Le stanze, i corridoi, le terrazze, sono tutti riccamente arredati. Il colore predominante è il dorato. C'è oro ovunque. Infine mia madre mi conduce fino alle sue stanze.
-Qui è dove dormo- mi dice.
La stanza in cui entriamo è enorme, con un baldacchino sospeso su una poltrona rossa che assomiglia a un trono. Ci sono quadri che rappresentano Freya in tutte le pose. Sdraiata su un letto d'oro, seduta sul ramo di un albero, appoggiata a un arco di pietra. In alcuni è anche nuda. Sembra una vera modella.
-Vieni, tesoro, accomodati, dobbiamo parlare- m'indica un divano di velluto rosso.
Mi siedo. -Loki verrà fatto prigioniero?- chiedo in un soffio.
-Lo spero proprio- si lascia cadere sulla poltrona.
-Non potete imprigionarlo... io e lui... ciò che proviamo è autentico-
Mia madre mi sorride. -Lo sappiamo tutti che è davvero innamorato di te... perché credi che Odino non l'abbia subito rimesso in catene con il serpente che gli cola il veleno sul viso? Sapeva di avere un asso nella manica-
Sento una fitta al cuore. Mia madre sapeva. Tutti sapevano. Mi sento usata, come se fossi solamente un oggetto.
-Ti confido una cosa, tesoro mio, Odino ha scelto di affiancarlo a te proprio perché sapeva che saresti riuscita a farlo innamorato... vedi, parrebbe che Loki avesse una cotta per la moglie di Balder e tu le somigli molto-
La storia non mi sorprende. Ripenso ai discorsi lasciati a metà, a quella ragazza che incantò Loki ma che forse non era una ragazza. No, era una dea, Nanna, la moglie di Balder. Improvvisamente molte cose diventano più chiare, comprese quell'omicidio incomprensibile.
-La poveretta però morì di dolore, si pugnalò al petto e si lanciò perfino sulla pira funeraria del marito- sospira teatralmente, il suo sospiro da attrice -tu le somigli molto, ma sei più ribelle... più adatta a lui- e sono sicura che non sia un complimento -sei comunque mia figlia e sono certa che farai la cosa giusta-
-Lo avete convinto a collaborare proprio perché le somiglio molto- sussurro. Sono indignata, furiosa, forse anche un po' insicura. Improvvisamente non sono più certa dell'amore di Loki perché lui non ama me, lui ama Nanna e la rivede in me.
-Io non volevo, ma Odino ha insistito, ha detto che tu eri perfetta per questa missione-
-Com'era lei?- chiedo, senza riuscire a pronunciare il nome. Ho la gola secca.
-Nanna? Se vuoi posso mostrartela-
-Hai un suo ritratto?-
-Meglio, posso farti vedere com'era il suo rapporto con Loki, posso farti vedere il passato- allunga la mano verso di me.
Indugio. -Il passato?-
Lei annuisce, un sorriso sulle labbra.
Sospiro e prendo la mano che mia madre mi porge. Chiudo gli occhi. Immediatamente mi compare davanti il cortile di Asgard. Gli alberi mi sembrano più bassi e c'è più vegetazione.
Sono la spettatrice di una scena che è avvenuta tantissimo tempo fa.
Vedo Loki furioso che cammina, le mani appoggiate al viso. Noto qualcosa di nero sulle sue labbra. Ricordo la storia del nano che gli cucì con un filo le labbra. Guardo mentre se lo strappa. Il sangue cade copioso sul mento, ma lui non se ne cura. Il filo, spesso e nero, resta alcuni secondi attorcigliato alle sue dita, poi lo lascia cadere a terra.
-Aspetta- dice una voce. Una donna esce dal palazzo. A un primo sguardo sobbalzo. Mi assomiglia molto. Quando però si avvicina noto le differenze. Certo, è esile come me, ma è anche più bassa. Ha i miei stessi capelli scuri, ma i suoi occhi sono più castani dei miei. I suoi lineamenti ricordano i miei, ma il suo naso è più piccolo, le sue labbra sono più sottili. Corre, solenne ed elegante. Sembra una principessa.
-Vattene, Nanna, sei venuta a ridere di me?- ruggisce Loki, rabbioso. Temo quasi che possa colpirla.
Nanna non arretra, le spalle dritte. Non ho mai visto nessuno essere così regale e al contempo così deciso. -Sei proprio uno sciocco- gli si mette davanti -fatti vedere- sembra preoccupata. Avvicina una mano alle sue ferite e un attimo dopo smettono di sanguinare.
Loki sta immobile. Non dice nulla. Come uno sciocco.
-Così va meglio- dice Nanna e gli sorride.
Qualcosa nello sguardo di Loki cambia. Si addolcisce. -Grazie- sussurra.
Nanna scuote la testa e i capelli le danzano intorno al viso. Bellissima. -Non devi ringraziarmi- gli sorride -si sono comportati male con te- gli accarezza la guancia. Un gesto troppo affettuoso. Gli tira indietro i capelli. È dolce, affettuosa, amorevole. Una fidanzata perfetta.
Sono gelosa, quasi scoppio di gelosia. Inspiro. Mi manca perfino l'aria. Sapevo del suo amore per Nanna, ma non pensavo che fosse così... io non voglio vederlo. Deglutisco. Mi ha mai guardata con quello sguardo? Non lo so, sinceramente non lo so. L'immagina si fa più sfocata. Un secondo dopo sono di fronte a mia madre che mi fissa con aria soddisfatta.
-Tutto bene?- mi chiede.
Lei sa che non va tutto bene, è la dea dell'amore, la gelosia è un sentimento che conosce molto bene. Forse è in parte lei ad amplificare ciò che già sento.
-Posso andare avanti- dico.
-Ne sei sicura? Questo è solo l'inizio- c'è della compassione nella sua voce.
-Ne sono sicura- confermo. Devo vedere tutto. Devo sapere tutto. Per quanto possa fare male io devo assistere a quelle scene.
-Come vuoi, ma il peggio deve ancora venire- e ricomincia a passarmi i ricordi.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao ❤
Presto pubblico la seconda parte
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