DOMANDE

Ray ha preso un posto in fondo all'aula. Al suo fianco riconosco Grace, la mia compagna di stanza. La saluto con un gesto della mano e mi lascio cadere accanto a lei. Sono davvero confusa.

-Ho saputo da Ray che hai un ammiratore- mi dice Grace, tirandosi indietro una ciocca di capelli ramati.

-Ray ha molta fantasia- rispondo e lo guardo male. Come se non avessi già abbastanza problemi. Penso al mio strano visitatore. Loki. Il pensiero mi da i brividi.

-Però stavi davvero parlando con un ragazzo- dice Ray, spingendosi indietro gli occhiali.

-Mi ha chiesto delle informazioni sulle lezioni-

-Pearl, ci stai nascondendo qualcosa- interviene Grace, entusiasta.

-Niente- mento. Apro il quaderno e trovo un bigliettino da visita. Lo prendo in mano, confusa.

C'è solo una frase.

Se hai bisogno di qualcosa scrivi qua sopra. Tuo irresistibile L.

Lo fisso. Sono furiosa. Dopo alcuni secondi mi alzo e vado a buttarlo nel cestino. Mi sento un po' più sollevata.

Non mangio con le altre ragazze della consorellanza. Ho altro da fare. Mentre ceno con un'insalata faccio qualche ricerca al computer sulla mitologia norrena e su Loki in particolare. Mi escono diverse voci. Ne scelgo una. Loki è il dio degli inganni, delle bugie e del caos. Ci sono alcuni miti su di lui che mi confondono. In alcuni è descritto come un burlone che combina guai ma poi rimedia ad essi, portando grande vantaggi agli altri dei. In altri è un egoista, disposto a tutto per ottenere ciò che vuole. Sarà lui che porterà la morte definitiva di tutti gli dei. Il Ragnarok. Il crepuscolo degli dei. Un nome inquietante. Osservo lo schermo senza sapere cosa pensare.

-Cosa guardi?- mi chiede Grace, sdraiata sul letto e intenta a sfogliare una rivista di moda. Ha i bigodini tra i capelli. Il viso ovale è bianchissimo per la maschera idratante.

-Un sito sulla mitologia norrena- mormoro.

-Davvero?- non sembra molto interessata. Gira le pagine della rivista.

-Sì, Loki, queste cose qui-

-Come il personaggio dei fumetti!- esclama lei, gioiosa.

-All'incirca- non so quanto la figura mitologica assomigli a quella dei fumetti.

-A me piace tantissimo Thor, è così carino!- lo sguardo le brilla. Beata lei che riesce a emozionarsi per così poco. Mi ritrovo a pensare che se esiste Loki, beh, deve esistere anche Thor.

Sospiro e spengo il computer. Sono stanca, ho bisogno di riposo. Mi alzo e noto qualcosa per terra. Un brivido mi percorre la schiena. È il biglietto che ho buttato nel cestino qualche ora fa. Mi chino e lo raccolgo. C'è un'altra riga che si è aggiunta.

Non ti libererai di me. Sempre tuo, fantastico L.

Lo nascondo sotto un libro. Non ci voglio pensare per ora. -Che ne dici se ci vediamo un film?- chiedo a Grace. Ho bisogno di distrarmi, altrimenti impazzirò.


Questa volta non sono in una grotta. In questo sogno mi trovo in un enorme prato. Il sole brilla nel cielo azzurro. A qualche metro da me c'è una donna dai capelli castano dorati che cammina. Sembra stanca, molto stanca. Al suo fianco c'è una ragazza dai capelli scuri. Entrambe indossano degli ampi mantelli neri.

-Ho fatto giurare ogni animale, ogni pianta, ogni cosa- dice la donna -nessuno potrà fare del male a mio figlio Balder-

-Mia signora, forse abbiamo dimenticato il vischio- mormora la ragazza.

-Cosa? Il vischio?- sospira -Sono così stanca, Full, credi davvero che una piantina così piccola possa recare del male a mio figlio?-

-No, non penso-

-Ottimo, andiamo allora, a casa finalmente-

Il sogno cambia. Sono a un banchetto. Tutti ridono. Il festeggiato è un ragazzo biondo, dagli occhi azzurri. Lo fisso sorpresa. Non ho mai visto nessuno di così incantevole. Non so come, ma so che è lui il festeggiato. Gli altri invitati sono quasi sfocati, faccio fatica a distinguerne i volti. Si divertono a lanciare armi contro il ragazzo. Nulla sembra ferirlo. E poi sento una voce, una voce che conosco.

-Non è giusto che non ti facciano partecipare alla festa, ti aiuto io a tirare la freccia-

Mi volto e lo vedo. Loki. Non è il ragazzo che si è presentato al campus. Ha i capelli rossi, il fisico più robusto. Io però so che è lui. Gli occhi sono i suoi. Occhi che cambiano come la tempesta. Occhi che incantano. È al fianco di un uomo e lo sta aiutando a mettere una freccia in un arco. Noto subito che c'è del vischio sulla punta della freccia. So già cosa succederà, sto assistendo all'inevitabile. Il ragazzo biondo viene colpito in pieno petto e cade a terra. All'inizio nessuno sembra preoccupato, ma dopo alcuni istanti è il panico.

-Non ti puoi fidare di lui- mi sussurra una voce -Non ti puoi fidare-

Un attimo dopo mi sveglio, il cuore in gola. Ho l'oscura consapevolezza che questa situazione sia molto più brutta di quanto possa immaginare.

Fortunatamente Grace ha lezione presto questa mattina. Io mi siedo alla scrivania. Fisso lo schermo del cellulare. Potrei chiamare mia madre, chiedere a lei. Deglutisco. La voce di Stuart, quella voce che ho imparato a odiare, mi rimbomba nella testa.

-Il problema sei tu, Pearl, dai loro troppa attenzione e l'attenzione è potere, ti distruggeranno-

Chiudo gli occhi. Questa volta è diverso. Dei. Loki, il dio dell'inganno. Forse mi ha mentito, è solo un'altra creatura del piccolo popolo che mi ha mentito. Non posso chiamare mia madre, la preoccuperei solo. Posso però chiamare mio fratello Nathan, lui non si fa mai prendere dal panico. Faccio partire la chiamata.

-Ehi, Pearl, non è presto per chiamare il tuo fratellino?- mi chiede Nathan. La sua voce mi rassicura.

-Scusa, si tratta di... mi è successa una cosa strana-

Nathan ride, la sua bellissima risata. Vorrei riuscire a ridere anch'io così, ma la mia risata sembra più il ragliare di un asino. -Strana? Racconta tutto-

E mi ritrovo a dirgli proprio tutto. Gli racconto del sogno, di Loki, delle ricerche che ho fatto. Alla fine non ho quasi più voce, ma mi sembra di essermi tolta un peso immenso dallo stomaco.

-Allora, Nathan, è abbastanza strano per te?- gli chiedo.

-Stranissima... Loki, come quello dei film-

Sospiro. -Pianeta Terra chiama Nathan, pensavo di ricevere un commento più interessante-

-Okay, senti, io non penso che sia veramente chi dice di essere, gli dei non esistono- fa una breve pausa -però se esistesse Thor lo vorrei proprio conoscere, credi che mi farebbe provare a sollevare il martello?-

-Nathan!-

-Scusa, scusa, stavo immaginando il mio futuro in mezzo agli dei-

-Nathan! Ho bisogno del tuo aiuto- la voce mi trema.

-Scusa- si affretta a dire -senti, cerca di capire cosa vuole, non è detto che sia davvero cattivo, no? Lo dici tu di non giudicare un libro dalla copertina, no?-

-Questo è diverso- mi metto a giocherellare con una penna. Colpisco alcuni anelli che ho posato sulla scrivania. E all'improvviso mi viene un'idea. Posso capire se è vero oppure no. Prendo uno degli anelli, lo soppeso tra le dita. Ferro. La maggior parte delle creature fatate odia il ferro. So finalmente cosa fare.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao ❤

Ecco il nuovo capitolo. Cosa ne pensate?

A presto ❤

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