Capitolo 22
Sophia era seduta sulla stessa panchina dove il giorno prima Carl le aveva riferito del futuro arrivo di Sarah, aspettando l'amica ancora ignara di cosa era venuta a sapere. Non dovette aspettare molto su quella fredda panchina d'acciaio, dato che l'altra arrivò solo un paio di minuti dopo di lei, salutandola con il suo solito fare; la ragazza ricambiò, facendole segno di sederle accanto, portando una gamba al petto e poggiando il piede sul bordo della panchina.
"Allora, di che cosa volevi parlarmi?" Le chiese Alisia sorridente, posizionando la piccola borsa di fianco a sè; non era un accessorio esageratamente grande, però aveva le dimensioni adeguate per contenere tutti gli oggetti che le serviva.
"Sono successe un paio di cose con Carl ieri, mi sentivo in dovere di informarti." Ammise Sophia, facendo scomparire il sorriso dell'altra ragazza; quest'ultima cominciò a preoccuparsi, credendo volesse dirle la cosa peggiore che potesse succedere in una relazione.
"Vuoi dirmi che ti ha lasciata?" Le chiese dispiaciuta, poggiandole una mano di conforto sulla spalla.
"Cosa? No, no, non è questo." Le rispose ridendo l'amica, scuotendo la testa e dandole qualche colpo sulla mano. "Forse è anche peggio."
"Che cosa può esserci di peggio?" Domandò l'altra, ridendo e scuotendo la testa.
"Il fatto che la sua ex-ragazza sta venendo qua, forse?" Ironizzò Sophia, facendo scoppiare in una risata ancora più fragorosa l'amica. "Guarda che non sto scherzando!" La rimproverò dopo qualche secondo sbuffando, facendola smettere di ridere, mentre un'espressione seria prendeva forma sul suo viso.
"Come?" Chiese Alisia alzando la voce di un'ottava, alzandosi all'improvviso dalla panchina ed incamminandosi verso chissà dove.
"Hey, aspetta!" Le gridò l'amica, alzandosi anche lei e seguendola. "Che cos'hai in mente di fare? Dove stai andando?" Le domandò una volta che le si fu avvicinata.
"Sto andando da Carl per parlargli." Le rispose la ragazza, fermandosi quando l'altra le si parò di fronte, bloccandole la strada.
"E per quale motivo dovresti farlo, scusa? Lui non c'entra niente!" Tentò di difenderlo lei, scuotendo la testa.
"E se fosse solo un suo scherzo?" Ribattè Alisia, alzando le spalle. "Magari voleva solo essere divertente."
"Ne ha abbiamo parlato ieri di questa storia, non sta scherzando;" la informò Sophia, incrociando le braccia al petto. "è la seconda cosa di cui ti volevo parlare, o meglio... Chiedere consiglio."
"Tu vorresti chiedere un consiglio... A me? Ma se sono sempre io quella che te li chiede? Dev'essere davvero successo qualcosa di strano." L'amica alzò l'angolo della bocca divertita, prendendo l'altra per mano e riportandola sulla panchina su cui erano sedute poco prima. "Avanti, di che cosa vuoi parlarmi?" Le domandò curiosa, fremendo per l'impazienza.
"Beh, ero con Carl a casa mia ieri, stavamo discutendo di cosa fare con Sarah;" premise Sophia, torturandosi le dita. "ad un certo punto sono scoppiata a piangere, non ce la facevo più a trattenere le lacrime..." Scosse la testa, guardandosi le mani intrecciate tra loro come dieci sottili fili rosa ingarbugliati. "Lui mi si è avvicinato e mi ha abbracciato, tentando di consolarmi;" un piccolo sorriso incantevole le comparve sulle labbra, mentre nella mente e sulla bocca la ragazza riviveva ciò che c'era stato dopo. "è successo tutto all'improvviso, come se una strana passione ci avesse investiti: siamo finiti in un bacio unico ed indescrivibile, mi sembrava di essere fuori dal mio corpo e di star volando leggera come una piuma." Un sorriso sognante comparve sulla faccia di Sophia, mentre spiegava il tutto gesticolando animatamente con le mani. "Poi, non so come mai, ho sentito come uno strano calore, che divenne più intenso quando Carl rafforzò la sua presa sui miei fianchi; sentivo che le sue mani avrebbero voluto di più, e io percepivo la stessa cosa..." Fece un respiro profondo, non riuscendo a smettere di pensare al suo viso: nonostante la benda che gli copriva quasi metà volto, i suoi lineamenti non troppo accennati erano le migliori linee che avesse mai visto in vita sua, un disegno unico ed irripetibile.
"E?" Le chiese Alisia, sempre più curiosa ed impaziente. "Che cos'è successo poi?"
"Eh?" Fece Sophia, guardandola per la prima volta da quando aveva cominciato a raccontarle la storia, come se l'avesse appena svegliata da un sogno ad occhi aperti.
"Dopo tutto quello che mi hai raccontato è successo qualcos'altro? Siete arrivati a quella cosa?" Specificò l'amica; mentre il suo sorriso si allargava al solo pensiero, l'altra scoppiava a ridere.
"No, non è successo niente di che." Le assicurò la ragazza, scuotendo la testa divertita. "Quando ci siamo staccati per riprendere fiato, Carl ha fatto in modo che le nostre fronti si toccassero e mi ha sussurrato delle paroli dolce."
"Beh, non è male come inizio; quanto scommetti che prima o poi finirete a letto?" Scommise la ragazza, lanciandole un'occhiata maliziosa.
"Alisia!" La riprese l'altra, mentre scoppiavano entrambe a ridere.
"Allora: avete un progetto su come rimandare indietro a calci la sua ex?" Cambiò argomento Alisia, incrociando le braccia al petto.
"Non abbiamo nessun progetto; improvviseremo." Le rispose Sophia, alzando le spalle come se fosse dispiaciuta.
"Come improvviserete?!" Chiese di rimando sorpresa l'altra. "Io ho un'idea!" Si alzò in piedi eccitata, prendendo per mano l'amica e trascinandola con sè. "Allora: dobbiamo trovare un auto, dello scotch, una corda ed un fosso." Cominciò ad elencare, segnando gli oggetti alzando le dita.
"Aspetta;" La fermò l'altra ragazza, tirandola per un braccio per dirle di fermarsi. "che cosa ci devi fare con tutta quella roba?" Il suo sguardo era abbastanza preoccupato; aveva paura di che cosa avesse in mente l'amica.
"Allora, l'auto è per poter mettere Sarah nel bagagliaio e portarla nel fosso -in cui dovremmo gettarla-; la corda per legarla e lo scotch per imbavagliarla. Non vorrai mica che la sentono mentre urla, vero? Farai saltare tutto il piano così!" Le spiegò, scrollando le spalle come se fosse ovvio.
"Alisia!" La riprese Sophia, dandole un piccolo schiaffo sul braccio e mettendosi a ridere. "Non possiamo, sarebbe contro la legge rapire una persona!"
"Oh, andiamo;" ribattè l'amica, facendo un gesto della mano e minimizzando il tutto. "sarebbe solo un viaggio tranquillo per conoscere meglio quella ragazza dai facili costumi."
"Alisia!" Ripetè Sophia, scuotendo la testa ed alzando gli occhi al cielo, rendendosi conto di avere la migliore amica che esistesse al mondo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top