Capitolo 7
La ragazza tornò a causa esausta per la lunga mattinata, aprì lo zaino e tirò fuori il diario per vedere i compiti.
«Prima inizio e prima finisco» Disse tra sé la corvina vedendo la marea di compiti che aveva per il giorno seguente, e così iniziò a scrivere sul suo quaderno di aritmetica.
Ad un tratto sentì un boato come se stesse crollando un intero palazzo.
«È ora di entrare in azione» Disse entusiasta di trasformarsi nuovamente.
«Tikki, trasformarmi!» Recitò la formula e in un attimo fu avvolta da una luce rossa che fece comparire la maschera e la tuta rossa a pois sul suo corpo.
Aprì la porta del balcone ed uscì fuori, lanciando lo yo-yo sul palazzo vicino e dirigendosi verso il rumore che aveva sentito.
C'era una ragazza di circa sedici anni con una tuta viola e nera che lanciava dei raggi simili a fulmini dalle mani, limitandosi a distruggere oggetti di medie dimensioni come panchine o lampioni.
Ad un tratto l'akumatizzata si accorse della presenza della super-eroina e la guardò con i suoi occhi rossi, prima di lanciarle contro un fulmine blu che l'avrebbe colpita, se non si fosse spostata con un veloce scatto rotolando sul pavimento e bloccando gli altri raggi con il suo yo-yo indistruttibile.
Un fulmine fuxia la stava per colpire in pieno e, temendo il peggio, lei chiuse gli occhi, aspettando l'impatto: fu in quell'attimo che sentì un rumore metallico, riaprì gli occhi a stento, chiedendosi cos'avesse fermato il raggio e vide un ragazzo vestito di nero girato di spalle.
«Chat Noir...» Concluse quando riconobbe il ragazzo con il suo bastone grigio in mano, era stato lui a salvarla, fermando il fulmine con l'arma allungabile e altrettanto indistruttibile come la sua.
«Vai, usa il tuo Lucky Charm» Le consigliò lui guardandola con la coda dell'occhio ma tenendosi sempre pronto a rispondere all'attacco della nemica.
Ladybug annuì con sguardo deciso, poi evocò il suo potere e si ritrovò con una lastra di metallo rossa a pois neri in mano, chiedendosi a cosa le servisse.
In quel momento vide come il fulmine rimbalzava sul bastone di metallo del suo partner e capì che doveva usare la lastra come scudo.
Allora si piazzò davanti al suo compagno di battaglie proteggendolo dall'ennesimo raggio che l'akumatizzata aveva scagliato contro l'eroe.
«Grazie» Aveva bisbigliato il biondo ricevendo un sorriso in risposta dalla corvina.
Stranamente i fulmini della nemica cominciavano a diminuire di intensità e non avevano già più nessun effetto sugli oggetti, bruciacchiavano appena le foglie degli alberi.
Era il momento giusto per attaccare.
Così Ladybug le lanciò contro lo yo-yo, legandola con il filo di quest'ultimo e strappò infine il braccialetto di finte perle viola dal polso della ragazza.
Nel momento in cui ruppe il filo, da esso uscì una farfalla scura che cercava di svolazzare via, ma la super-eroina la prese giusto in tempo con il suo yo-yo, per poi liberare la farfallina candida.
«Ciao, ciao, farfallina!» Esclamò guardando questa volare via.
«MIRACULOUS LADYBUG!» Urló poì lanciando in aria il metallo che aveva usato come scudo, e la luce si propagò formando diversi bracci che ripararono tutti i danni provocati dell'akuma.
«Ottimo lavoro!» Esclamarono all'unisono i due super-eroi di Parigi battendo il cinque.
«E tu, il tuo potere, ancora non l'hai
provato...?» Esitò un po' la corvina non avendo ancora visto con quale potere il suo partner potesse aiutarla.
«Beh, in battaglia no, ma in un certo senso sì, l'ho usato...» Ridacchió nervosamente grattandosi il retro della nuca imbarazzato «L'ho provato a casa mia, sulla
carta igienica...» Concluse infine mentre Ladybug si sbatteva una mano sulla fronte esasperata per i modi strani del suo compagno.
«...In sostanza cos'è che sai fare?» Chiese allora per capire in che modo potesse essere utile il ragazzo.
«Il potere è monouso e distrugge ciò che tocco, basta che io dica:"Cataclisma!"» E dicendo queste parole attivò senza pensarci il suo potere: un fumo nero seguito da alcuni aloni fluttuati ricoprirono la mano del biondo.
«Idiota...» Bisbiglió a bassa voce la ragazza dai capelli blu chiedendosi come faceva a piacerle quel ragazzo senza cervello «Beh... in compenso posso vedere come funziona» Si consolò.
«Vedi di non creare troppi danni!» Gli ordinò l'eroina quando vide che il ragazzo cercava un oggetto su cui sfogare il suo super-potere.
BIP BIP.
Gli orecchini della corvina l'avvisarono del poco tempo rimasto.
«E cerca di spicciarti!» Aggiunse per paura di rivelarsi dinnanzi a lui.
Allora il ragazzo non poté fare altro che toccare il primo sasso che gli capitò davanti, polverizzandolo.
«Wow» Bofonchió la super-eroina vedendo quanto fosse pericoloso il potere del suo compagno.
«Va bene, è ora di andare... e anche tu faresti meglio a tornare a casa!» Consigliò Ladybug prima di salutare l'amico e dirigendosi poi verso casa trasportandosi con il suo yo-yo e rientrando dalla finestra che aveva lasciato aperta.
Riprese subito a fare i compiti, fortuna che prima dell'attacco akuma aveva già fatto una buona parte di tutto ciò che aveva per il giorno seguente, così finì quasi subito le domande che erano sul libro di antologia.
«Oh Tikki, sono esausta!» Sbuffó la ragazza buttandosi sul suo letto, era solo il secondo giorno e già aveva scoperto quanto fosse difficile e faticoso gestire la vita normale insieme al suo lavoro da super-eroina.
«Anche io sono stanca, Emma» Si lamentò a sua volta la kwami fluttuando pesantemente e ondeggiando come una foglia che cadeva sul cuscino della ragazza e iniziando a sonnecchiare.
Quando la ragazza la vide in quelle condizioni si intenerì e la lasciò riposare, subito dopo scese a cenare.
«Com'é andata oggi con l'akuma?» Chiese interessata Marinette a sua figlia e quest'ultima raccontò quanto fosse stato difficile, poi si lamentò chiedendosi di come avrebbe fatto a gestire tutto quanto, raccontó anche della piccola kwami esausta.
«Sono così felice che conosco qualcuno con cui confidarmi di tutto questo...» Aggiunse la corvina riferendosi ai suoi genitori che le sorrisero, nel frattempo -tra un boccone e l'altro- aveva anche finito di cenare e abbracciò entrambi i genitori prima di chiedere il permesso per andare in camera sua.
«Scusate, ma credo che stasera andrò a dormire presto» Si giustificò la ragazza accennando un sorrisetto.
Dopo aver ricevuto risposta positiva da Marinette ed Adrien, entrò in camera sua e si mise il pigiama, infilandosi sotto le coperte e dando un'ultima occhiata allo schermo del suo cellulare.
“@_BenjaminBollen_ ti segue” Diceva una notifica di Instagram che la corvina aprì curiosa, chiedendosi se era davvero chi credeva.
Si dovette mettere una mano davanti alla bocca per non urlare, non voleva né svegliare Tikki né attirare l'attenzione dei suoi genitori che sarebbero sicuramente entrati in camera sua chiedendole cosa fosse successo.
Era lui.
Il suo compagno di classe.
Il ragazzo di cui è innamorata.
Emma non doveva decisamente accendere il cellulare e vedere quella notifica, adesso non sarebbe più riuscita a dormire a causa delle emozioni!
Ma fortunatamente era riuscita a togliersi quei pensieri abbastanza in fretta dalla mente in quanto era esausta. Abbandonó il cellulare sul comodino impostando la sveglia per la mattina seguente.
«Buonanotte Tikki» Sorrise con gli occhi socchiusi la ragazza dagli occhi verdi, dando un'ultima occhiata alla kwami che dormiva beatamente sul cuscino. Subito dopo si addormentò a sua volta, sapendo che probabilmente tutto quello che stava passando non era altro che una piccola prova in confronto a ciò che avrebbe dovuto affrontare nel corso del tempo.
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