Capitolo 5
A quel punto Tikki non seppe più controllarsi e non sapeva se piangeva di tristezza nel ricordarli o piangeva di gioia nell'averli ritrovati.
«Che succede?» Sentì la necessità di chiedere la ragazza dai capelli blu scuro, vedendo la sua kwami comportarsi in quel modo.
«Emma, promettimi solo che non lo dirai a nessun altro, ma io ho bisogno di infrangere una delle principali regole.» Affermò decisamente Tikki mettendo quasi paura alla ragazza «Tranquilla, non succederà niente, sono solo delle raccomandazioni per evitare che succedano fatti gravi, ma non è il caso dei tuoi genitori, loro hanno tenuto il segreto sin troppo a lungo...» La rassicurò vedendo la ragazza preoccupata per le punizioni a cui sarebbero andate incontro.
«S-Sarebbe?» Esitó dopo un po' la corvina chiedendosi cos'avrebbe dovuto fare.
«Devo vedere i tuoi genitori. Devi portarmi da loro» Spiegò brevemente Tikki.
Emma sapeva che a quell'ora del pomeriggio erano entrambi a casa e allora aprì la porta di camera sua dirigendosi in soggiorno.
Nel frattempo Adrien e Marinette guardavano il telegiornale a bocca aperta, seguendo le notizie riguardanti gli ultimi aggiornamenti e il super-cattivo sconfitto, del quale la giornalista stava parlando, spiegando che dopo diversi anni i protettori di Parigi erano tornati a fare il loro lavoro.
Adrien e Marinette si guardarono negli occhi sorridendosi l'un l'altra quasi piangendo:
«Ladybug e Chat Noir sono tornati» Affermarono infine abbracciandosi.
«Mamma... Papà...» Gli interruppe Emma che aveva assistito a buona parte della scena sentendo ciò che avevano detto e capendo che c'era un collegamento tra gli eroi parigini e i suoi genitori.
«Qui... c'è qualcuno che vorrebbe
incontrarvi...» Esitó la ragazza a bocca aperta mentre vedeva Tikki svolazzare in tutta fretta da dietro di lei dirigendosi verso i coniugi che non credevano ai loro occhi.
«TIKKI?!» Esclamarono all'unisono il biondo e la corvina vedendo la creaturina magica volare verso di loro piangendo.
«Marinette! Adrien!» Esclamava la coccinella piangendo e buttandosi prima verso l'una e poi verso l'altro cercando di abbracciarli e ricevendo carezze dai due che piangevano a loro volta.
«Quindi, questo significa che...» Inizió a parlare Marinette guardando negli occhi Tikki che annuì, per poi spostare lo sguardo su Emma che aveva guardato la scena rimanendo per tutto il tempo a bocca aperta e occhi sgranati.
Quando Marinette capì perché la sua kwami era con Emma, guardò suo marito e gli sorrise, quest'ultimo fece lo stesso capendo anche lui che la loro figlia era la nuova Ladybug.
«Dov'è Plagg?» Chiese interessato Adrien volendo sapere che fine avesse fatto il suo kwami.
«Non so precisamente in che mani sia, ma Chat Noir ha fatto la sua comparsa e ha fatto lo stesso lavoro che ha svolto nel corso dei millenni» Rispose la creaturina magica al biondo che annuì contento.
«Probabilmente in questo momento starà rompendo le scatole a qualcun altro con quel puzzolente Camembert... in un certo senso sono felice di essermi tolto quella puzza tremenda di dosso» Commentò scherzosamente Adrien, scatenando la risata di sua moglie e della kwami che una volta aveva sempre con sé.
«E invece a me piaceva quell'odore quando ti abbracciavo» Sorrise maliziosamente la donna facendo un piccolo occhiolino al giovane.
«Quale? L'odore di "colonia al Camembert"?» Chiese il ragazzo con un sorrisetto sul viso, facendo ridere nuovamente sua moglie che aveva ancora Tikki tra le mani.
"Voi vi conoscete?" Avrebbe voluto chiedere l'adolescente ai tre che ormai chiacchieravano allegramente, ma la domanda era stupida in quanto la risposta era ormai ovvia.
«Posso assicurarvi che il nuovo Chat Noir è affascinante, carino, gentile, simpatico, dolce, forte e disponibile come lo era il nostro caro Adrien» Sorrise maliziosamente la coccinella rivolgendo lo sguardo ad Emma che era ormai rossa in viso.
«E interessa parecchio anche ad Emma...» La stuzzicó Tikki ricevendo un «Ehy!» in risposta, facendo ridere i genitori della ragazza.
Adrien e Marinette invitarono la loro figlia a sedersi sul divano affianco a loro.
La ragazza fece ciò che le era stato chiesto, mettendosi così al lato sinistro del sofà, lasciando sedere i suoi genitori l'uno affianco all'altra, con Tikki sulla spalla della sua precedente portatrice.
«Allora Emma, devi sapere che io e tuo padre ci siamo conosciuti a scuola quando avevamo la tua età. E questo già lo sapevi, non è vero?» Iniziò Marinette, la giovane corvina annuì.
«Solo che io ero troppo timida per parlare al ragazzo per cui ero stra-cotta e, se ci riuscivo, arrossivo e balbettavo come una stupida idiota» La donna scambiò un'occhiatina divertita con il marito.
«Il secondo giorno di scuola ricevetti, come è successo a te oggi, una scatoletta con dentro il Miraculous della Coccinella, così sconfissi la mia prima akuma. E tengo ad aggiungere che questo bel gattino si era innamorato perdutamente e non resisteva alla tentazione di provarci con me» Raccontò la ragazza dagli occhi celesti guardando di nuovo il biondo.
«E la mia insettina non cedeva ai miei flirt neanche una volta, mi stavo rassegnando!» Esclamò divertito Adrien attirando su di sé l'attenzione di sua moglie che lo guardava con sguardo malizioso.
«Anche se devo ringraziarlo per aver un giorno scoperto la mia vera identità, se non l'avesse fatto sicuramente non ci saremmo mai sposati in quanto non sarei mai riuscita a parlare ad Adrien» Concluse infine stringendo la mano del ragazzo dagli occhi verdi.
I due si scambiarono uno sguardo d'intesa e si diedero un bacio a stampo davanti alla ragazza che stava cercando di trattenere un urletto da fangirl.
«Quindi... voi eravate i precedenti Ladybug e Chat Noir? E tutti quei soprannomi:"M'Lady", "Insettina", "Gattino", "Micio"... erano i soprannomi che vi eravate attribuiti quand'eravate dei ragazzi?» Chiese stupita Emma, ricevendo un risposta positiva dai suoi genitori che annuirono sorridenti.
«Abituati a questa storia dei soprannomi, perché è sicuro che il tuo Chat Noir te ne attribuirà qualcuno» Le fece l'occhiolino Marinette, facendo arrossire sua figlia.
«Dai Emma, non preoccuparti, non siamo i tipi di genitori che fanno tante storie per i fidanzati e non ti prenderemo in giro come di solito si divertono a fare gli altri» La consolò Adrien sorridendo confortevolmente a sua figlia.
«Ti stuzzicheremo solo un po'...» Bisbiglió divertita Marinette in modo che solo il biondo la sentisse.
«D'altronde ci farebbe piacere che tu vivessi tutto quello che abbiamo passato anche noi nelle vesti di Ladybug e Chat Noir» Aggiunse Adrien mettendo un braccio intorno alla donna abbracciandola.
«Coccinellina mia» Disse allora la ragazza dagli occhi verdi, dopo aver trovato un po' di coraggio dal discorso di suo padre. «Mi ha chiamato "Coccinellina mia"» Spiegò meglio, arrossendo e nascondendo un sorrisetto.
«Uh, questo mi piace, me lo segno» Commentò Adrien riferendosi al soprannome, facendo ridacchiare le ragazze presenti.
«Sono davvero felice che tu sia tornata, Tikki» Marinette chiuse il discorso accarezzando la testolina della kwami.
«Anche io sono felice di rivedervi! E non credo che me ne andrò per molti anni... Preparatevi ad avermi davanti per tutto il giorno» Scherzó la creaturina magica dirigendosi verso Adrien, era molto affezionata anche a lui dopotutto.
«Davvero rimarrai?! Oh, sono così felice!» Esclamò entusiasta la ragazza dagli occhi celesti.
Emma si alzò dal divano dirigendosi verso la sua stanza.
«Rimanete insieme per quanto tempo volete, dopo tutti questi anni avrete tanto da raccontarvi» Sorrise dolcemente la corvina sull'uscio della porta, ricevendo un sorriso in risposta dal gruppetto e poi tornando in camera sua, lasciando chiacchierare allegramente la kwami e i suoi genitori.
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