Epilogo

Un anno dopo...

Anna

«Annalisa! Ti dispiace venire a fare la spesa con me?» sento la voce dolce di mia nonna chiamarmi dal giardino.
«Cinque minuti e arrivo!» esclamo, saltando dal letto, su cui ero stesa a pancia in giù.

Appoggio il libro che stavo leggendo sul comodino, e apro l'armadio.

Non riesco a credere che oggi sia passato un anno da quando mi sono trasferita in Italia. Tante cose sono cambiate. La più parte di loro sono migliorate, altre... peggiorate.

È stato difficile staccare da tutto, devo ammetterlo. Dover dire arrivederci alle serate con Giada e le passeggiate con James è stato difficile, e più volte ho considerato l'idea di tornare ad Antibes. Ma alla fine non l'ho mai fatto. Sapevo che restare qui fosse la cosa giusta da fare, dopotutto. Cambiare aria era quello di cui avevo bisogno, e il mio miglioramento ne è la prova. I primi mesi li ho passati a piangere e a desiderare di scomparire, ma poi le cose sono cambiate.
Giada e James venivano a trovarmi spesso, e certe volte anche Leo.

Già, Leo. All'inizio era strano, quasi mi sembrava un sogno parlare con mio fratello, abbracciarlo e ridere con lui, ma dopo un anno mi sono un po' abituata.
Credo di averlo perdonato, più o meno. Alla fine, aveva solo frequentato le persone sbagliate. Certo, mi ha fatto del male, e ancora oggi, certe volte mi sveglio sudata, con l'immagine di John in testa... ma se voglio superarlo, devo perdonare mio fratello.

Lui ha fatto di tutto per farsi perdonare. Sembra un'altra persona: il vecchio Leo che pensavo fosse morto per sempre. È tornato a parlare con Giada, e lei è stata comprensiva, nonostante sapesse il fatto che il video l'aveva ripreso lui. Leo è molto sereno, sorride più spesso, e sembra anche... innamorato. Mi ha parlato di una ragazza, che si chiama Celeste, e sembrano essere felici. Penso sia qualcosa di serio, per una volta. E il cuore di Leo, che era stato congelato da sé stesso per non soffrire, è stato finalmente riscaldato da una persona speciale.

Fuori fa caldo, quindi decido di indossare il mio vestito bianco a fiori. Molte cose sono cambiate, ma il mio amore per questo vestito è restato lo stesso.
Mentre esco dalla mia camera il mio sguardo cade sul regalo che mi aveva fatto James un anno fa, al mio compleanno. Quella bellissima foto.

Sorrido. Anche il mio migliore amico è di nuovo felice. Mi ha detto di una ragazza per cui si è preso una cotta, e ne sono molto contenta. Credo proprio che sia grazie a questa ragazza che frequenta se io e James siamo tornati amici come prima. Dovrò ringraziarla di persona, un giorno.

Invece di Marlena nessuna traccia. Ogni giorno ho sperato che mi mandasse un messaggio, anche se sapevo che non meritasse la mia amicizia. Speravo solo si scusasse, ma forse certe volte bisogna rassegnarsi. E infatti è quello che ho fatto. Marlena non merita la mia attenzione, e nemmeno Jane.

Quest'anno ho perso anche lei, nonostante non avessi capito che l'avevo persa anni fa. Dopo quella nostra ultima telefonata ci siamo scritte, ma dopo un mese in cui non mi aveva mandato nemmeno un "buongiorno" l'ho bloccata, e ho perso i contatti con lei. Ma non mi importa più di tanto. Giada e James sono abbastanza per me.

Con Noah invece... le cose non sono andate come previsto, ma è decisamente meglio così.

«Anna, ti muovi?» sento mia nonna ridacchiare.
«Arrivo subito!» esclamo.

Scendo le scale e mi preparo ad annunciare il mio arrivo a mia nonna. Finite le scale però, la persona davanti a me non è mia nonna, bensì il mio ragazzo.

«Noah!» esclamo, buttandogli le braccia al collo.

Lui ride, mentre io lo stringo forte fra le mie braccia.

«Credevo dovessi venire il week-end prossimo, che ci fai qui?» chiedo, mentre mi stacco da lui.
«Volevo farti una sorpresa» mi tocca dolcemente i capelli marroni.
«Davvero? Ma è bellissimo, grazie Noey!» sorrido anche io, e gli do un bacio sulla guancia. 

Quando mi accorgo che sta guardando dietro di me mi giro, e vedo mia nonna che ci osserva con un sorrisetto sulle labbra. Mia nonna è stata molto gentile nell'accettare il mio trasferimento qui, a casa sua. Dopotutto, credo le sia tornato utile: l'ho aiutata molto nelle faccende che c'erano da fare in casa.

Mi fissa con i suoi occhi marroni, i lineamenti dolci e la pelle leggermente abbronzata.

«La spesa la faremo dopo, mhm?» mia nonna mi fa l'occhiolino, e io annuisco con forza.

Lei scuote la testa, divertita, poi se ne va, parlottando fra sé.

«Vieni, ti porto in un posto» Noah mi prende per mano, e mi porta fino alla sua macchina.

Già, la sua macchina, e non quella di Ross.  Anch'io mi ci devo ancora abituare.

Saliamo nell'auto, nera ovviamente, e Noah mette in moto.

Gli chiedo più volte dove stiamo andando, ma lui non risponde, dice solo che si tratta di una sorpresa. Sbuffo e guardo dal finestrino, per cercare di indovinare.
Dopo un po' torno a guardarlo, e resto lì a fissarlo.

È sempre bellissimo. Non è cambiato granché, i suoi capelli sono un po' più lunghi del solito, e un leggero filo di barba gli ricopre il mento color cioccolato, come se non l'avesse fatta da tre giorni.

Adesso che lo guardo meglio, mi accorgo che indossa una maglietta rosso scuro a maniche corte e un jeans bianco.

All'inizio stare così poco con lui a causa della lontananza mi ha fatto stare male, ma in seguito ho imparato a godermi il tempo che avevo a disposizione con lui, piuttosto che pensare a come sarei stata una volta che se ne sarebbe andato.

Nei primi mesi veniva qui di rado, anche se mi chiamava spesso, ma dopo la morte di sua zia è venuto da me tutti i fine settimana, e alla fine restava qui due o tre giorni. È stato male, e anche io ero molto triste. Jenny era una persona così dolce, avrei tanto voluto vederla ancora una volta. Ma nonostante quello, sono stata lì con Noah, per ricordargli che ci sarei stata per lui, sempre.  A poco a poco Noah è stato meglio, credo soprattutto perché prima di morire sua zia si era ricordata di lui, il che era stato un grande sollievo sia per Noah che per me. Da lì in poi è comunque venuto a trovarmi spesso, e ne sono stata molto felice.

Le cose non sono andate come previsto, perché all'inizio pensavo di voler stare sola, ma ho capito che un po' di compagnia ogni tanto non fa male. Soprattutto se si tratta del mio Noey.

Quello che è successo fra noi a causa di John adesso è solo un ricordo lontano.

«Siamo quasi arrivati» dice Noah, interrompendo i miei pensieri.
«Mhm» annuisco, ancora impegnata a fissarlo.

Lui mi sorride, e io arrossisco. Esatto, arrossisco ancora per un semplice sorriso.

Io e Noah siamo scesi dall'auto da qualche decina di minuti, e abbiamo fatto una passeggiata. Adesso siamo su un ponte e mi fermo a guardare il panorama, quando la voce di Noah mi fa tornare alla realtà.

«So che il tuo compleanno è passato da almeno una settimana, ma volevo farti un altro regalo» dice, tirando fuori qualcosa dalla sua tasca.

È un lucchetto. Me lo mette in mano, e leggo la scritta che vi è incisa: "A&N".

«Le nostre iniziali» sorrido, alzando lo sguardo verso di lui.
«Già. Vieni» mi fa un cenno con il capo e si avvicina al bordo del ponte.

Guardando attentamente mi accorgo che su questo ponte ci sono già altri lucchetti attaccati, e sorrido mentre guardo quello che mi ha dato Noah, ancora fra le mie mani.

«In questi ultimi anni ho imparato che i ricordi sono la cosa più preziosa che si ha. Per questo voglio lasciare una traccia di noi, di quello che siamo stati. Forse un giorno torneremo qui, ci ricorderemo di questo momento, e sorrideremo» dice, per un momento perso nei suoi pensieri.

Io lo fisso, mentre lui torna a guardarmi dolcemente.

«Vuoi avere tu l'onore?» mormora, e io annuisco.

Prendo il lucchetto e lo attacco al ponte, con le nostre iniziali ben visibili. Guardo Noah e sorrido mentre butta la chiave in un cestino.

«Per l'inquinamento» ridacchia, e io gli metto le braccia intorno al collo, lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia.

Mi guarda e si mordicchia il labbro.

«C'è un'altra cosa» dice mostrandomi un mazzo di chiavi che non ho mai visto, «Non vivo più con Ross, all'appartamento.»
«Che cosa?» esclamo, staccatami da lui, sgranando gli occhi.
«Già. Volevo un posto tutto per me... e per te, se ne hai voglia» abbassa lo sguardo.

La mia mascella tocca terra. Per lui e... per me?

«So che forse è un po' presto, ma ho pensato che forse saresti potuta tornare in Francia, con me. Vicino all'appartamento che ho comprato c'è il posto dove lavoro e anche un'università, se caso mai avessi voglia di riprendere gli studi» dice, poi scuote la testa, «Oppure se non ti senti pronta, potresti venire a trovarmi per vederlo e basta. Comunque non è ad Antibes, è un po' più lontano: volevo escludere la possibilità di incontrare John... Non sei obbligata ad accettare, davvero, fallo solo se ne sei sicura.»

Io sono ancora sotto shock. Non me l'aspettavo.

Non so se sono pronta a riprendere gli studi, che ho messo in pausa... ma voglio stare con Noah. Lui mi ha dimostrato che mi ama rispettando la mia decisione di venire in Italia, e adesso tocca a me.

«Mi piacerebbe molto» dico infatti.
«Davvero?» il suo viso color cioccolato si illumina: credo non si aspettasse una risposta positiva.
«Sì» annuisco.

Noah sorride, ed è la cosa più bella del mondo. Mi abbraccia e mi solleva da terra, facendomi fare una giravolta. Io scoppio a ridere, e lui con me.

«Ti amo, Anie, lo sai?» sussurra, accarezzandomi la guancia, mentre annuisco.
«Ti amo tantissimo, Noah» mormoro.

E gli bacio le labbra. Gli bacio le labbra, cercando di trasmettergli tutto l'amore che provo per lui.

Questo bacio è un nuovo inizio per noi. È l'inizio di una nuova storia, senza John o i miei genitori ad ostacolarci. E so che questo mi allontana dalla mia famiglia, ma da adesso in poi io e Noah saremo l'uno la famiglia dell'altra.

Mi stacco da lui, e guardo i suoi occhi nocciola, cercando di fargli capire tutto quello che penso e che non oserei mai dirgli, con uno sguardo.

Ti amo Noah, e ho l'intenzione di dimostrartelo, adesso che sto meglio. Te lo dimostrerò con mille baci, e poi altri cento. Sei passato dall'essere la mia ossessione all'essere la persona che amo con tutto il mio cuore. Non ho mai amato qualcuno come amo te, e non credo che potrò mai amare qualcuno con la stessa intensità. Quindi amami per sempre Noah, perché è l'unica cosa importante. Amami per sempre, perché io farò lo stesso con te.

E l'unica cosa che riesco a pensare mentre le nostre labbra si toccano ancora dolcemente, è che lo amo da morire, e che sarà per sempre nel mio cuore.

Ti amo, Noah. Per sempre.

FINE.

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