Capitolo 58
Anna
Apro gli occhi e aggrotto le sopracciglia: è tutto buio e non ci sarebbe nemmeno un rumore, se non fosse per la suoneria del mio telefono, che mi ha appena svegliata.
Cerco il mio telefono con la mano, e quando lo trovo me lo porto all'orecchio.
«Chi siete, e c-che cosa volete?» borbotto, con la voce impastata dal sonno.
Provo a recuperare sonno andando a letto alle sette di sera, e la gente subito mi interrompe.
Poi mi chiedono il perché delle mie occhiaie.
«Anna, potresti venire all'appartamento?» la voce di Noah mi fa sussultare.
«Noah? Cosa... dove? Che è successo?» chiedo mettendomi a sedere.
«Scusa, stavi dormendo?» sussurra.
«Sì, m-ma non importa. Che succede, stai bene?»
Ha una voce strana, sembra sia sul punto di spezzarsi.
Mi sta facendo paura.
«Per favore, vieni all'appartamento.»
«S-sì, mi vesto e arrivo.»
Riaggancio e mi alzo ad una velocità che non sapevo nemmeno di avere. Mi vesto e dopo aver preso la tessera dell'autobus, mi fiondo fuori casa.
Corro come una pazza fino alla fermata e dopo un po' sono sul 100.
Cosa sarà successo? La voce di Noah era... sofferente.
Lui non ha mai una voce sofferente.
Cerco di smettere di tremare e provo a respirare più lentamente.
Aiuto aiuto aiuto.
Una decina di minuti dopo scendo dall'autobus e mi incammino velocemente verso l'appartamento di Noah e Ross.
Arrivata alla porta, mi piego mettendomi le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato.
Suono il campanello e subito dopo la porta si apre, rivelando dietro di sé Noah. Non mi dà nemmeno il tempo di guardarlo meglio che si dilegua nell'appartamento.
«Noah?» sussurro, mentre lo seguo dentro l'appartamento.
Lui non risponde, e si siede sul divano coprendosi il viso con le mani.
Mi siedo vicino a lui, e gli accarezzo la schiena.
Che gli succede?
«Che c'è, Noah?» cerco di toccargli la guancia, per poterlo guardare negli occhi.
Un sussulto, quasi un singhiozzo, lo scuote mentre si gira a guardarmi. I suoi occhi marroni sono più lucidi del solito, la mascella serrata, i suoi capelli decisamente più disordinati del solito.
Mio Dio, che cosa gli è successo?
«Noah...» dico in un soffio.
Lui non dice niente, mi prende per i fianchi, e mi ritrovo a cavalcioni su di lui. Nasconde il suo viso nel mio petto, e io non posso fare altro che accarezzargli i capelli.
Piano piano i singhiozzi cominciano a scuoterlo, ed io lo stringo più forte.
«Noah, ehi...» cerco di obbligarlo a guardarmi, dato che non vuole staccarsi da me.
«No, ti prego... non voglio che tu mi veda così» scuote la testa, aggrottando le sopracciglia.
«Quante volte mi hai visto piangere?» sorrido debolmente.
«Troppe» stringe le labbra, guardando tutto tranne i miei occhi.
Gli accarezzo le guance e lo bacio, sperando che capisca che voglio aiutarlo. Lui ricambia il bacio, e mi accorgo che la sua bocca è salata.
«Vuoi parlare?» mi stacco da lui a malavoglia.
Questa volta Noah mi guarda negli occhi e scuote la testa.
«Io... sono andato da mia zia oggi. Lei... lei non...» i singhiozzi tornano a scuoterlo, «Non mi ha riconosciuto. M-mi ha detto... mi ha detto: "Buongiorno, posso fare qualcosa per lei?". Ha detto così.»
I miei occhi sono sgranati, e mentre torna a poggiare il viso sul mio petto i singhiozzi cominciano a scuotere anche me.
«Si è dimenticata di me, Anie» dice, mentre le sue lacrime bagnano l'incavo del mio collo.
«Noah...» cerco di dire qualcosa, ma non mi viene niente in mente.
«Non dire niente» sussurra, per poi asciugarmi la guancia con il pollice, «Non piangere.»
Un risolino esce dalle mie labbra. Non riesco a smettere di piangere.
Tutto questo è straziante. Vedere Noah piangere, ma anche sapere la causa della sua sofferenza, mi sta spezzando il cuore. Però sono felice di essere con lui in questo momento.
«Ti prego Anna... non ti dimenticare di me.»
Il mio cuore non può reggere il dolore che c'è nella frase di Noah.
«Non lo farò.»
«Promettilo, ti prego» insiste, tirandosi indietro per guardarmi.
«Te lo prometto» annuisco.
Lui non dice niente, e torna ad abbracciarmi.
«Noah, lo sai che non potrei dimenticarmi di te nemmeno se lo volessi. Non riuscivo a dimenticarti quando ti odiavo, figurati se ci riesco adesso che ti-» mi blocco.
Il respiro mi si mozza, e stringo le labbra per evitare di dire una cazzata.
«Adesso che cosa?»
Merda.
«Niente» mi affretto a dire, affondando le dita nei suoi ricci mori.
Lui si tira indietro per l'ennesima volta. Gli occhi luccicano ancora, ma non vi leggo più dolore, piuttosto... speranza?
«Anna, dimmelo» mi guarda negli occhi, e non riesco a mentirgli.
Non riesco a tenermi i sentimenti dentro. Merda. Faccio un respiro profondo. Tanto l'avrebbe scoperto lo stesso.
«Figurati se riesco a dimenticarti adesso che ti amo» le mie labbra buttano tutto fuori, con il mio guardo che è ancora nel suo.
I suoi occhi si spalancano. E le sue labbra si schiudono leggermente.
«Mi ami?» chiede, la sua voce è un sussurro.
«Sì» ammetto.
«Sei sicura?» chiede di nuovo, mentre mi guarda le labbra.
Annuisco e sorrido debolmente. Certo che sono sicura, cretino!
Riesco a scorgere un sorriso sul suo viso, e quando Noah preme le sue labbra sulle mie, mi sento morire.
Mi scosta i capelli dal viso, mentre la sua lingua danza con la mia.
«Anche io ti amo» dice fra un bacio e l'altro, «Ti amo da impazzire, dannazione.»
Qualcuno mi aiuti. Sto per avere un infarto.
Noah si alza, e io incrocio le gambe intorno alla sua vita. Senza staccarsi dalla mia bocca, si dirige verso la sua stanza. Mi mette giù e mi guarda.
Non c'è bisogno di parole, al momento riesce a dirmi tutto con gli occhi. Le nostre bocche si incontrano di nuovo, e le mie mani scendono dai suoi capelli fino ai suoi pantaloni.
«Aspetta» sussurra Noah, quando cerco di togliergli i pantaloni.
Che è successo? Ho fatto qualcosa di sbagliato?
«Ti amo da morire Anie, ma non adesso. Non è perché non voglio, te lo assicuro. Credo solo che meritiamo di farlo quando stiamo bene tutti e due. Io sono ancora un po'... insomma non voglio che tu lo faccia per distrarmi dal mio dolore, ecco» dice alzando le spalle.
Sembra in imbarazzo. E va bene, aspetterò. Solo per te, Noah.
«Okay, ma non credo potrò trattenermi a lungo» dico seria, e lui scoppia a ridere, seguito da me.
«Mhm, vieni qui» si stende sul letto e mi fa segno di stendermi accanto a lui.
Io eseguo e faccio per abbracciarlo, pronta ad affondare la faccia nel suo petto, ma lui mi blocca, e si mette sopra di me.
In pratica mi ha rubato la posizione!
«Così è meglio» sussurra, mentre mi abbraccia, affondando il viso nella mia maglietta.
Io non posso fare altro che osservare il soffitto, baciandogli ogni tanto i capelli, mentre lui ascolta il battito del mio cuore, che a causa di quello che ho sentito stasera, è veloce.
Sì, credo che il mio cuore è stato danneggiato, ma non solo in modo negativo.
Noah Patterson mi ama.Non ci credo.
Ehi!
Lo so, lo so, volete uccidermi perché non hanno fatto sesso, ma ehi! Ho una ragione: ehm... pizza?
Comunque, sclerate nei commenti, ditemi che cosa ne pensate! Amo i vostri commenti ❤️
Baci 💋
-Gaia 💙
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