Capitolo 35

Anna

«Eddai... so che vuoi andarci, Anna» mi sussurra in un orecchio, facendomi alzare a malavoglia lo sguardo dalla mia lezione di francese.
«Non voglio andare a quella stupida festa Giada, quante volte te lo devo dire?» sbuffo, girandomi verso di lei.

Questo pomeriggio Giada ha insistito nel venire a casa mia per studiare, ma quando ho realizzato che quelle non erano per niente le sue intenzioni era troppo tardi.

Adesso sono seduta sulla sedia della mia scrivania, mentre Giada è appoggiata coi gomiti ad essa, osservandomi con l'espressione di un cagnolino bastonato. Non capisco perché lei voglia così tanto che io vada a quella festa.

«Ma perché?» si alza buttando all'indietro la testa, per poi cominciare a fare avanti e indietro per la stanza, «Ross mi ha invitata e io non posso andare lì da sola, ho bisogno del tuo aiuto.»
«Devi imparare a stare senza di me, e lo sai. Non mi potrai mica chiedere di stare con te anche quando starete a letto!» esclamo, passandomi una mano nei capelli.
«Ehi! Voglio solo che tu ti assicuri che Ross non mi veda ubriaca. Non devo assolutamente stare da sola con lui se sono brilla: potrei iniziare a dire un sacco di cose strane!» sgrana gli occhi marroni, per poi portarsi le mani su di essi.

Mi mordo il labbro e chiudo gli occhi. Non voglio andare a quella festa, ma Giada ha bisogno di me, ed io voglio essere lì per lei, così come lei è sempre lì per me. Anche se questo include essere il terzo incomodo.

«Non ho nemmeno un vestito» sbuffo: non voglio dargliela vinta così.
«Quindi verrai con noi? Ti voglio bene!» esclama, abbracciandomi fortissimo, al tal punto che credo di aver sentito qualche osso spezzarsi.
«Ti ho detto che non ho un vestito» ripeto, cercando di staccarmela di dosso.
«Seguimi.» mi trascina nel salotto, «Mhm... ma che cosa potrà mai essere quello?»

Punta il dito su una gruccia appoggiata sul divano e io aggrotto le sopracciglia. Alla gruccia sono attaccati una maglietta gialla senza le spalline con le maniche lunghe gonfie e un jeans azzurro, parecchio strappato sulle ginocchia.

«Vuoi che mi metta quello?» la guardo sospettosa: è carino, ma è il tipo di abbigliamento che metto di solito per andare al liceo, non per andare ad una festa.
«La festa è a tema anni ottanta, e a te non piace metterti i vestiti» mi dà un colpetto sulla spalla, per poi andare a prendere qualcosa, mentre continuo a guardare il vestito.
«Non è vero... okay forse un po'» sorrido.

Magari accompagnarla a quella festa non comporterà solo punti negativi: quel completino è così carino! Me lo potrò mettere anche per altre occasioni!

«Benissimo, allora ti faccio l'acconciatura. Siediti, ma chérie» dice quando torna con una sedia, facendomi segno di sedermi.
«L'acconciatura?» chiedo perplessa.

Qualcuno mi aiuti.

«Sì! Adesso che hai capelli un po' più lunghi, posso farti una vera acconciatura degli anni ottanta!» esclama, battendo le mani entusiasta.
«Ehm, io...» provo a ribattere.
«Stai zitta e lasciami fare, mi ringrazierai più tardi» mi zittisce Giada, cominciando in seguito il suo lavoro.

La accontento e non mi muovo più, mentre lei inizia a pettinarmi i capelli. La guardo dallo specchio, osservando i suoi occhi liberi dagli occhiali grazie alle sue lenti a contatto. Oggi si è truccata con un po' di eyeliner e del mascara. Le sue palpebre invece, sono color cielo, con qualche sfumatura di bianco sui bordi.

Mi chiedo sempre come faccia a tracciare quella linea perfetta in un solo tentativo, ma credo debba convincermi che è il suo talento. Io non mi trucco mai, dato che non sono capace. È vestita con una maglietta verde scuro, presumo di Ross, poiché è molto più grande della sua taglia normale, e un jeans nero strappato sulle cosce.

Quando osservo il mio riflesso, noto che le occhiaie sono tornate a farmi visita. Il mio viso mi sembra così malinconico che non riesco a mantenere lo sguardo. In questi giorni sono stata parecchio malinconica.

Ad un certo punto, non so neanche come, mi ritrovo a pensare alla persona che non ha mai lasciato la mia mente: Noah.

Sono passate due settimane da quando l'ho visto per l'ultima volta. Due settimane nelle quali non ho potuto toccare le sue labbra, né sentire la sua voce. Ogni martedì e venerdì tremavo nel sapere che lui era in casa e che io non potevo andare a salutarlo. Dovevo stringere i pugni e concentrarmi per non uscire dalla mia camera e sbattere le mie labbra sulle sue. Pensavo l'avrei sentito bussare alla mia porta qualche volta, ma niente. So che gli ho detto di non cercarmi più, ma speravo avrebbe opposto un minimo di resistenza, non pensavo sarebbe sparito nel nulla come se non ci fosse mai stato niente fra noi. Ma forse non c'era niente. Forse ho frainteso tutti quegli sguardi, tutti quei baci. Forse me lo sono solo immaginata.

«Nemmeno un messaggio, eh?» la voce di Giada mi risveglia dai miei pensieri.
«Niente» mormoro scuotendo la testa, un po' sorpresa dal fatto che stesse pensando alla stessa cosa a cui stavo pensando io.
«Quando lo vedo non so che cosa gli faccio» sbuffa, tirandomi un po' i capelli.
«Gli ho chiesto io di non cercarmi più, lui non ha fatto niente» insisto, facendo una smorfia.

È buffo come io continui a difenderlo nonostante tutto.

«Lo so, ma sono arrabbiata lo stesso» alza le spalle.
«Possiamo parlare d'altro, per favore?» chiedo, distogliendo lo sguardo dal suo.

Lei annuisce, e cominciamo a parlare del più e del meno, finché non finisce di arricciarmi i capelli. Quando inizia a truccarmi, non riesco a distogliere i miei occhi dai suoi, che sono assottigliati nel tentativo di non sbagliare nel lavoro che sta facendo sul mio viso.

Averla come amica è davvero una delle cose più belle che mi siano capitate in vita mia. Sentirla parlare, ridere, piangere, cantare, è il tesoro più grande del mondo.

Quando ha finito mi guardo allo specchio e la mia bocca quasi si spalanca. I miei capelli sono arricciati in piccoli boccoli marroni, che messi insieme formano un tutto molto voluminoso. Il trucco invece, è molto leggero: chiudo un occhio e vedo che la palpebra dipinta è viola, con delle sfumature di rosa. Quando ho gli occhi aperti si vede soprattutto il viola, il rosa solo sui bordi.

«Wow... È tutto magnifico» le sorrido, dopo aver osservato il suo capolavoro.
«Già, ho un vero talento» ridacchia, lasciandomi un bacio sulla guancia.
«A che ora bisogna andare?» chiedo, alzandomi.
«Fra dieci minuti Ross ci viene a prendere. Nel frattempo provati quel completino!» esclama, battendo le mani.

Pochi minuti dopo, mi sono messa il jeans e la maglietta, che mi lascia le spalle nude. Ho scelto il mio reggiseno con le spalline trasparenti apposta, per non rovinare il tutto.

«Che carina!» esclama Giada non appena mi vede, incrociando le mani fra loro per poi portarsele alla guancia.
«Smettila» la rimprovero, per poi guardarmi allo specchio.

In effetti non sono così male. Fra le maniche gonfie e larghe della maglietta mi sento al sicuro, nonostante le mie spalle siano scoperte.

Quando il telefono di Giada squilla, lei fa un gridolino e sorride: «Ross è arrivato, dovremmo uscire.»

Annuisco e mi metto le scarpe, che sono delle normalissime Skechers bianche.

Quando siamo sul punto di uscire, la porta si apre, e quando realizzo che si tratta di Leo trattengo il fiato. Quando ci vede sussulta, e mi squadra dall'alto in basso con un'espressione che non riesco a descrivere, né a capire. I capelli marroni sono più scompigliati del solito, le sopracciglia aggrottate, e le labbra rosa leggermente dischiuse.

«Dove state andando? E cosa sono quei capelli?» questa volta l'espressione di disgusto del suo viso riesco benissimo a capirla.
«Stiamo andando ad una festa. E attenzione a come parli dei suoi capelli, perché ci ho messo tutta un'ora a farglieli» ribatte Giada, incrociando le braccia al petto, guardandolo con uno sguardo arrabbiato, e una sfumatura di tristezza.

Prima che cambiasse tutto, Giada e Leo erano molto amici, o almeno così pensavo. Passavano pomeriggi insieme, parlando di manga e di cose che piacevano a loro. Ero quasi invidiosa del rapporto che avevano, perché era migliore di quello che avevamo io e Leo, nonostante fossimo fratelli... però ero molto felice della loro amicizia. Ma a quanto pare quando Leo ha deciso di mandare tutto e tutti a fanculo, il tutti comprendeva anche i suoi vecchi amici. Giada ci è rimasta piuttosto male, anche se non lo ha mai dato a vedere.

«Non me ne frega un cazzo di quanto ci hai messo a farli, sono comunque osceni» borbotta, mettendosi una mano nei capelli, per poi sorpassarci, avviandosi verso il salotto.

Abbasso lo sguardo, e osservo le mie scarpe, ritrovando la malinconia di poco fa. Mio fratello mi fa sempre questo effetto.

«Che cosa ti è successo? Perché ci tratti così? Anna è tua sorella, dannazione, mica tua vicina!» la voce di Giada risulta troppo acuta dalla rabbia, e io sgrano gli occhi.

Non mi piace la piega che sta prendendo la situazione.

«E perché mai dovrei parlartene, se a quanto pare nemmeno lei ti dice niente?» si rigira verso di noi e alza un sopracciglio.
«Di che cosa stai parlando adesso?» Giada aggrotta le sopracciglia, e serra le labbra.

Non riesco a parlare. Non riesco a muovermi. Non riesco a pensare a niente tranne al fatto che voglio che Leo chiuda la sua bocca.

Giada non sa niente della storia con John. Non sa niente di quello che mi impediva di lasciarlo. Non sa niente di quello che infesta i miei incubi. E non voglio che lo scopra. Non così, almeno.

Leo sposta lo sguardo su di me e mette la testa da un lato, assottigliando gli occhi.

«Non gli hai detto niente, non è così?» chiede, e l'ombra di un sorriso malefico passa sul suo viso.
«Leo, basta» dico, cercando di non fare tremare la voce.

Questa volta lui sorride davvero, scuote la testa e fa per andarsene, ma viene bloccato dal sussurro di Giada: «Una volta eravamo amici, questo te lo ricordi?»

Lui si ferma, e sempre di schiena, le risponde: «Non eravamo niente, Giada.»

Osservo il viso della mia migliore amica bagnarsi a causa di una lacrima che le scorre sulla guancia.

Il resto succede velocemente: Giada raggiunge Leo, e gli dà uno schiaffo così forte che gli fa girare la testa da un lato.

«Vaffanculo» bisbiglia, spintonandolo leggermente.

Poi esce di corsa, sbattendo la porta. Leo ha la mano sulla sua guancia, e un'espressione di confusione o di rammarico sul viso.

Lui mi guarda.
Io lo guardo.

Poi mormora: «Cazzo» e sparisce dalla mia vista.

Non mi muovo per i dieci secondi seguenti, poi trasalisco ed esco di casa.

«Mon trésor, non ti preoccupare» sento la voce di Ross provenire da fuori.
«Non riesco a capire, Ross» Giada tira sù con il naso.

I due sono abbracciati, e non riesco a vedere la faccia di Giada perché è affondata nel petto del suo ragazzo. Lui le accarezza la schiena, e sono costretta a distogliere lo sguardo.

Vederli così fa male. Sono contenta per Giada, lo sono davvero, ma vedere due persone volersi bene, baciarsi e abbracciarsi mi fa pensare a quello che ho perso mandando via Noah.

«Su, non piangere. Questa sera dobbiamo divertirci» sento dire Ross.
«Hai ragione» Giada fa un respiro profondo, poi alza la voce: «Anna, vieni?»
«Sono qui» esco fuori, trovando i due innamorati l'uno vicino all'altro.

Quando Ross mi vede sorride, e viene ad abbracciarmi. La sua altezza continua a spiazzarmi. Indossa una maglietta nera e dei jeans bianchi, e i suoi capelli rossi sono arruffati.

«Anna, ciao. Sei molto carina. I tuoi capelli sono...» cerca di parlare, ma Giada lo interrompe.
«Lo so! Li ho fatti io, ti piacciono?»
«Moltissimo. Andiamo, dai» ci fa cenno di entrare in macchina.

Quando Ross è salito in macchina raggiungo Giada e la trattengo per un braccio.

«Giada, a proposito di prima...»
«Non è niente, davvero. Divertiamoci e basta, okay?» sorride, seguita da me, poi la abbraccio ed entriamo in macchina.

«Pronte?» chiede Ross.
«Siamo nate pronte» diciamo io e Giada contemporaneamente.

Ross mette in moto, mentre io guardo fuori dal finestrino, cercando di prepararmi mentalmente a qualunque cosa accada durante questa serata.

Eccomi!!
Ditemi cosa ne pensate di questo capitolo, anche perché proprio non mi veniva, e tutt'ora mi sembra un po' brutto...
Spero di riuscire ad aggiornare questa settimana, ma non ne sono sicura al 100% 🥺

Anna in questo capitolo:

♥️Baci
-Gaia 💙

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