Capitolo 20
Anna
Il resto non lo sento nemmeno: vedo solo Jane che si alza, Giada che continua a muovere le labbra, Marlena che cerca di calmarla e Finn che dice qualcosa.
Io invece resto immobile, con la vista che mi si appanna a poco a poco. Sta succedendo esattamente ciò che volevo evitare. Non possono vedermi crollare, non qui, non ora. Sento qualcuno dire il mio nome, ma non reagisco.
Che cosa dovrei fare? Difendere Jane, che ha torto in tutti i modi? O difendere Giada, che mi ha appena tradito, rovinando la sola cosa che poteva impedirmi di stare male di nuovo?
Decido di non difendere nessuno, e di fare l'unica cosa che mi viene in mente: scappare.
Mi alzo, e comincio a correre: per fortuna ho l'inalatore... Corro fino al prato vicino alla casetta da dove sono scappata, e mi fermo solo quando mi si mozza il respiro. Prendo l'inalatore e me lo ficco in bocca, riuscendo di nuovo a respirare. Mi siedo a terra e mi stringo le ginocchia al petto, cercando di calmare il mio respiro ansimante.
Una lacrima scivola sulla mia guancia, e vorrei solo che qualcuno venisse a prendermi, e a dirmi che va tutto bene.
Sono debole. Sono una codarda. Sono troppo debole. Sono una delusione per tutti. I miei genitori non mi calcolano, mio fratello mi odia e le mie amiche mi accoltellano alle spalle.
La ragazza forte che non sono sarebbe restata dentro casa e avrebbe cercato di risolvere tutto, invece di scappare come una bambina.
Guardo davanti a me, e mi scappa un sospiro: il verde che si trova davanti a me è la cosa più bella che io abbia mai visto. Il mio respiro si calma, non come le mie lacrime che continuano a scendere velocemente sul mio viso. Guardo l'orizzonte, strappando freneticamente dei fili d'erba, sperando che tutto si rimetti a posto da solo.
Noah
Parcheggio la moto e tiro fuori le chiavi. Mi passo la mano fra i capelli e sospiro: oggi non ho fatto altro che stare su questa dannata moto, il viaggio di ritorno è durato due ore e mezzo. Sinceramente andare da mia zia non è stato male: ho anche rivisto i miei cugini, però ora sono stanco.
Faccio per entrare dentro casa ma la porta si apre da sola. Vedo la testa di Ross uscire da essa e sembra sollevato di vedermi.
«Noah! Sei proprio quello che avevo bisogno di vedere» esclama, e mi prende per il braccio, trascinandomi verso la sua macchina.
«Che cazzo fai? Lasciami!» sbotto, ma lui non lascia la presa.
«Mi devi accompagnare in un posto» dice semplicemente.
«Sono appena tornato, stai scherzando?!» esclamo, liberandomi dalla sua mano.
«Ti prego dai!»
Mi dico che anche lui farebbe la stessa cosa per me, quindi decido di seguirlo anche se a contro voglia. Lui mi ringrazia e mi dice che mi ripagherà il favore, anche se so benissimo che non ce n'è bisogno: ha già fatto molto per me, e io non ho mai fatto granché per lui.
Entriamo in macchina e mette in moto.
«Mi vuoi almeno dire dove andiamo?» chiedo.
«Meglio di no... Probabilmente ti arrabbierai.»
«Dove. Stiamo. Andando?»
«Okay, okay! Devo andare a prendere Giada, mi ha solo detto che è urgente, e sembrava molto, molto arrabbiata. E credimi, quando si arrabbia è meglio accontentarla» dice infine.
«Stai scherzando» mi giro a guardare i suoi occhi verdi.
«No» scuote la testa, facendo muovere i suoi capelli rossi.
Sbuffo e mi passo una mano nei capelli.
«Perché mi hai portato con te? È un tuo problema se la tua ragazza è irascibile» sbotto.
«Perché lì c'è anche Anna. Ho pensato ti avrebbe fatto piacere vederla. E anche perché quando Giada è arrabbiata mi fa un po' paura...» si scusa.
Ridacchio perché è una cosa ridicola: lui? Ha paura di Giada? Poi mi viene in mente Anna. Che cosa sarà successo? E poi perché Ross pensa che mi farebbe piacere vederla?
Mi trattengo dal prenderlo a pugni per avermi portato con lui, e guardo fuori dal finestrino.
Dopo un'ora e mezzo arriviamo nel posto dove a quanto pare alloggiano Anna, Giada e non so chi altro.
«Sei sicuro sia qui?» chiedo, guardando la casetta.
«Sì. Oh, guarda!» dice indicando una cosa nel prato che si trova davanti a noi.
È una persona. Guardando meglio i capelli capisco di chi si tratta.
«Io vado a vedere se trovo Giada. Vai a vedere che cosa sta facendo quella lì» dice, uscendo dalla macchina, cosa che faccio subito dopo anche io.
Mi avvicino alla figura seduta nel prato, e sorrido fra me quando la mia ipotesi si rivela vera.
«Annalisa. Ma che diavolo ci fai qui da sola?» chiedo, e lei si gira di scatto verso di me.
Il sorrisino che giaceva sul mio viso scomparisce quando mi rendo conto che ha il viso rigato dalle lacrime.
«Fantastico. Anche le allucinazioni devo avere» dice asciugandosi il viso con una mano, alzandosi.
Mi accorgo solo ora che addosso ha un vestitino bianco a fiori, che è dannatamente carino. Ha anche i capelli bagnati e i piedi nudi... sembra una bambina innocente.
È strano vederla così... con un vestito: per una volta le sue gambe si vedono un poco... Cazzo, ora capisco perché non si fa vedere così in giro: io non riuscirei a smettere di guardarla... È semplicemente bellissima.
«Non sono un'allucinazione, Ross è venuto a prendere Giada. Mi vuoi dire che diavolo è successo?» esclamo, passandomi una mano nei capelli.
«Niente. Non è successo niente» dice distogliendo lo sguardo, e il suo viso diventa cupo.
Forse avrei dovuto chiederlo più gentilmente... Dannazione.
«Non mi mentire» dico piano, riavviandogli una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Non so da dove mi è venuto questo gesto, ma cerco di non soffermarmici troppo. I suoi occhi marroni incontrano di nuovo i miei, ma poco dopo tornano a guardare l'orizzonte.
«È successo un casino» sospira, e sento la sua voce tremare un po', «Tanto lo sapevo che finiva così. Sono stata stupida a pensare che sarebbe andato tutto bene» aggiunge sottovoce, come se non volesse che io la sentissi.
«Ross mi ha detto che Giada sembrava arrabbiata... Avete litigato?» chiedo, cercando di scegliere bene le parole: sembra sul punto di scoppiare a piangere.
«No. Si è arrabbiata con Jane. Ha rovinato tutto. Solo che il tutto non esisteva nemmeno...»
Suppongo che Jane sia la tizia venuta dall'Irlanda, quella con cui stava parlando in videochiamata qualche settimana fa.
«Che vuoi dire?» chiedo, ma lei sta zitta ancora per qualche istante prima di parlare.
«Io volevo solo che andasse tutto bene... che per una volta qualcosa non andasse storto. Pensavo che lei l'avesse capito. E invece... sembra... di no...»
«Mi dispiace...» mormoro.
Mi fa piacere che si stia confidando con me, ma non so cosa dire. Non sono bravissimo in queste cose.
«Quindi perché sei venuta qui?» aggiungo, visto che non dice nient'altro.
Si gira verso di me, e il suo sguardo si sofferma sul mio viso per qualche secondi. Poi sembra che si stia ricordando qualcosa e il suo sguardo si fa ancora più triste, o più arrabbiato, non riesco a capire bene.
«Perché sono una codarda» borbotta.
«Non dire così, Anie...» questa ragazza è tutto tranne che una codarda.
Mi accorgo solo dopo di come l'ho chiamata. Anie... Deglutisco. Mi è venuto spontaneo, non ci ho nemmeno pensato. La chiamavo così quando eravamo alle medie, ma prima era per darle fastidio.
«Ma è la verità. Dovrei essere là dentro e cercare di risolvere tutto, e invece sono qui a frignare come una bambina» si passa una mano sugli occhi, anche se sembra leggermente turbata da come l'ho chiamata.
«Anna...» gli metto una mano sulla spalla, «È normale a volte perdere il controllo. Non vuol dire che sei una codarda o che sei debole. Vuol dire che sei stata forte per troppo tempo» dico, guardandola dritto negli occhi.
«N-non è vero, io dovr-» il resto non lo riesce a dire perché le mie labbra glielo impediscono.
Lei ispira di scatto, ma non mi respinge, e al contrario dell'ultima volta, non resta immobile: mi mette le mani sul petto e alza un po' il viso. Non faccio niente di affrettato, anche se ne avrei voglia: gli lascio uno di quei baci che di solito si danno sulla fronte, ma quando mi stacco da lei mi viene l'impulso di continuare, anche perché Anna non resiste, anzi, quando decido di toccare le sue labbra con le mie un'altra volta, la sua bocca fa pressione sulla mia, ma così poco che quasi non me ne accorgo.
«Non avevamo detto niente baci?» dice lei piano, quando mi stacco a malavoglia.
«Uno strappo alle regole non fa mai male no? Soprattutto a quelle senza senso» dico, togliendo con un dito una lacrima dalla sua guancia.
Lei si mette una mano dietro la nuca, con il viso un po' confuso, ma con un sorrisino. Alla fine ce l'ho fatta a strappargli un sorriso.
«Penso che Ross ti stia aspettando» cambia discorso, guardando dietro di me.
«Hai ragione. Sicura che non vuoi tornare a casa?» chiedo, e lei scuote la testa.
«Devo sistemare il casino che ha combinato Giada» dice, girandosi verso la casetta.
«Okay. Scommetto che ti ero mancato» la stuzzico.
«Smettila» ridacchia un poco, dandomi uno spintone.
La saluto con un segno della mano, e torno velocemente alla macchina di Ross. Vedo la sua ragazza seduta davanti che mi guarda come se avesse visto un unicorno, e mi viene da insultarla perché è in parte colpa sua se Anna sta male, ma mi trattengo e apro lo sportello.
«È meglio se vai dietro» borbotto.
«È meglio se mi spieghi perché hai appena baciato la mia migliore amica» ribatte incrociando le braccia al petto, fissandomi sospettosa.
«Perché stava piangendo per colpa tua e qualcuno doveva pur portarle conforto» le dico, senza cercare di essere gentile.
Lei stringe i denti, guardando da un'altra parte. Touché, stronzetta.
«Resta anche davanti, non me ne frega un cazzo. Basta che ce ne andiamo» sbuffo, chiudendogli lo sportello in faccia, andando poi a sedermi dietro.
Guardo fuori dal finestrino e vedo Anna tornare dentro la casetta. Spero che riesca a risolvere i suoi problemi... Di sicuro non li merita.
Sento Ross che si gira verso di me, così torno a guardare cosa vuole. E lo trovo a guardarmi con un sorriso sadico.
«Quello» dice indicando il prato dove c'era Anna qualche secondo fa, «me lo spieghi dopo. E non fare finta che non sia successo niente.»
Mi metto una mano sulla fronte. Non c'è niente da spiegare. Non so spiegarlo nemmeno a me stesso che cos'è successo: vederla così triste mi ha fatto sentire così strano... Non capisco perché. Ma non la odio più. Questo è sicuro.
Tadaaaa eccomi!!
Scusate se non ho aggiornato ieri come avevo detto ma ho avuto un piccolo imprevisto
Allora? Che cosa ne pensate?? Un
Bombardate i commenti 😍💜
-Gaia 💙
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top