Capitolo 16

Anna

Faccio vedere la tessera dell'autobus al conduttore e vado a sedermi.

Dopo la passeggiata con Royal sono andata al liceo, e la mia giornata è stata piuttosto corta perché avevo lezione soltanto dalle dieci alle tre. Ora sono le cinque e un quarto, e sono diretta verso la casa di Noah.

Quel cretino aveva dimenticato la sua giacca sull'attaccapanni... Quando mi ha chiesto se ero ancora arrabbiata con lui, ero un po' confusa: davvero si preoccupava se fossi arrabbiata oppure no? Di solito non si disturba a pensare come sto prima di darmi fastidio e divertirsi ad innervosirmi.

Comunque di sicuro non lo sono. Okay, non avrebbe dovuto baciarmi, ma credo che dalla nostra ultima conversazione su WhatsApp abbia capito che baciarmi non è sulla lista delle cose che ha il diritto di fare.

So che non dovrei, ma da quando lo ha fatto, non riesco a pensare ad altro. La sua bocca morbida non smette di tormentarmi. È sempre stato così con lui, ma adesso è ancora peggio!

Qualche minuto dopo mi accorgo che la prossima fermata è la mia, e scendo dall'autobus.

Questa sera vado a dormire da Marlena, ma prima devo passare da Giada per poter prendere l'autobus insieme a lei. Ho approfittato di questo per portare la giacca a Noah.
In un batter d'occhio mi ritrovo davanti a casa di sua, e suono il campanello.

Decido di aspettare un po', e mi guardo intorno, accorgendomi che una ragazza bionda, forse di qualche anno in più di me, mi sta guardando in cagnesco. Okay... La gente per strada è strana.

Cerco di guardare da un'altra parte, ma il suo sguardo è davvero insistente, quindi decido di tornare a guardarla.

«Hai bisogno di qualcosa?» chiedo, cercando di non essere troppo scortese.
«Sei un'amica di quel ragazzo rosso?» chiede, avvicinandosi a me.

Indossa un vestito aderente nero, che mette molto in risalto il suo seno, e ha in mano una borsetta rossa. I suoi occhi azzurri e il suo bel viso mi fissano, e mi accorgo che è molto truccata. Forse deve andare a qualche evento importante...

«Intendi Ross?»
«Sì, qualunque sia il suo nome» borbotta, annoiata, guardandosi le unghie.
«Più o meno... perché?» chiedo incerta.

Che fastidio questa! Ma ti pare il modo di parlare a una sconosciuta?

«Conosco il suo coinquilino» torna a guardarmi, anzi, a fulminarmi con lo sguardo.
«Cioè Noah?» dico, tanto per essere sicura.
«Lo conosci?» cambia espressione dal disgusto alla curiosità.
«Sì.»
«Be'... è il mio ragazzo.»

Cosa?! Spalanco gli occhi nonostante cerchi di non sembrare troppo scioccata.

Va bene, ho accettato il fatto che Noah non è lo stesso stronzo che conoscevo alle medie, però non pensavo avesse deciso di impegnarsi in una relazione seria. Be', a giudicare dal modo in cui mi ha baciata l'altro giorno, non mi sembra una relazione seria.

«Ah, uhm okay, be' io devo solo dargli la sua giacca» mi sento un po' in colpa: anche se questa ragazza mi sta antipatica, mi dispiace che Noah mi abbia baciata a sua insaputa.
«E come mai sei in possesso della sua giacca?» alza le sopracciglia.
«Lavora per mia madre. L'aveva dimenticata a casa mia» mi giustifico, e non so nemmeno perché: infondo questa tizia mi ha praticamente aggredito senza un motivo!
«Okay. Però non ti fare strane idee. Lui è mio, e di nessun altro» si è avvicinata a me e ormai il suo viso è a pochi centimetri dal mio.

Sto per scoppiare a ridere e rispondergli che non si deve preoccupare, ma la porta si apre di colpo.

«Annalisa...» Noah sorride un poco quando mi vede, ma quando vede la figura vicino a me sbuffa, «Che cosa ci fai qui?»

Lei non risponde ed entra nell'appartamento.

«Qualsiasi cosa ti abbia detto, non farci caso: dice un sacco di cazzate. E grazie per la giacca» mi dice, passandosi una mano nei capelli ricci.

Indossa una maglietta bianca, che mi fa incantare per qualche secondo. I suoi capelli ricci sono bagnati, presumo si sia appena fatto la doccia.

«Prego. Io adesso devo proprio andare. Ciao» mi riscuoto, e dopo un cenno della mano, lui chiude la porta, e io mi incammino verso la casa di Giada.

Mi sento strana. Ripenso alla ragazza bionda e sento di nuovo quella sensazione che avevo provato quando avevo visto Marlena seduta vicino a Noah al bar.
Quella bionda era davvero la ragazza di Noah? Oh, ma perché ci sto pensando? Saranno affari suoi, no?

Scuoto la testa, e cerco di pensare ad altro.

«Anna, tocca a te» dice Giada, con un sorrisetto.

Qualcuno mi salvi...

Odio obbligo o verità. È un gioco inutile, e poi potremmo anche chiamarlo solo "verità", perché siamo talmente pigre che nessuna di noi sceglie mai obbligo. Però ci giochiamo quasi sempre, solo per farci domande a caso.

«Obbligo o verità?» chiede Giada.
«Verità» dico alzando gli occhi al cielo.
«Perché Noah Patterson è tornato a fare parte della tua vita?» chiede appoggiando la testa sul palmo della sua mano.

Che. Cosa?

Strabuzzo gli occhi e guardo male Giada, che è soddisfatta. In effetti da quando siamo arrivate a casa di Marlena non ha pronunciato il suo nome nemmeno una volta.

Questa serata l'abbiamo organizzata perché l'ultima era andata un po' male, ovviamente a causa mia. Perché mi sono addormentata i piedi. Che umiliazione.

Qualche ora fa, dopo aver lasciato Noah ci la ragazza bionda, io e Giada siamo arrivate a casa di Marlena - alias la più grande Villa che io abbia mai visto del vivo - e ora siamo sedute in camera sua, in cerchio, e dobbiamo per forza giocare a questo gioco del cavolo.

Lo so, non ho ancora detto alle mie migliori amiche che Noah viene due volte la settimana a casa mia per fare... quello che deve fare con mio fratello, e non è una cosa simpatica.
Ma che cosa dovevo fare? Le due ragazze che sono in questa stanza ne avrebbero fatto l'argomento numero uno, e non avrebbero smesso di rompere. Grazie a Giada adesso lo faranno sul serio.

«Ehm... ragazze? Mi spiegate di che cosa parlate? E vi prego smettetela con la guerra degli sguardi» dice Mary, passandomi una mano davanti agli occhi, facendo ti tintinnare i suoi numerosi braccialetti.

Siamo tutte e tre in pigiama ma penso che con il suo, Marlena potrebbe benissimo fare una sfilata di moda. Credo debba esser costato più di cento euro...

«Io non so di cosa parla, chiediglielo tu» borbotto, facendo la finta tonta.

Sono arrabbiata, non me l'aspettavo: avevo chiesto a Giada di non parlarne, soprattutto non a Mary! Cerchiamo di guadagnare tempo.

«Non sono stupida, Anna. Perché è spuntato così, all'improvviso?» dice Giada ignorando Mary.

Indossa una camicetta grigia e dei pantaloni lunghi, grigi anch'essi. Fisso i suoi capelli mori, che in questo momento sto sognando di tirare.

«Ma di chi parlate?!» credo che Marlena stia perdendo la pazienza.
«Calmati nè! Noah. Sai, il bad boy che aveva una cotta per Anna, eddai! Eravamo alle medie, non ti ricordi?» spiega a Marlena.

Bad boy? Seriamente?

«Noah... Ahh sì, me lo ricordo. Ma non sapevo che aveva una cotta per Anna» mettendosi una mano dietro la testa, toccandosi i capelli, che sono slacciati e gli ricadono sulle spalle.

Con la mente le prego di smettere, ma loro non possono nemmeno sentirmi. È così umiliante!

«Sì, e ovviamente, anche ad Anna piaceva.»
«Cosa? Non è vero!» mento.

Che stronza! È successo molto tempo fa, e anche se prima mi piaceva non cambia niente. È tutto diverso adesso.

«Sì certo. Comunque, ora ti spieghi o no?» continua.
«Oddio... ma è il ragazzo del bar!» dice Marlena che sta sempre cercando di capire che cosa sta succedendo.
«Sì era lui» dico, e Giada mi guarda perplessa: non gli ho raccontato che Marlena si era messa a flirtare con lui quel giorno.

Rabbrividisco al solo ricordo.

«Anna... non mi dire che hai un ragazzo e non me l'hai detto?» esclama Mary, incredula.
«Noah non è il mio ragazzo» dico cercando di stare calma, ma sento le mie guance andare a fuoco: questa situazione è troppo imbarazzante, non ne posso più!
«Allora chi è?» chiedono all'unisono.

Sbuffo e distolgo lo sguardo. Chi è Noah? La mia ossessione, ecco chi è. Okay, magari non dovrei dire così.

«Lui è... mia madre l'ha assunto. Noah lavora per lei.»
«Cosa?! E che cosa fa?» chiede Marlena.

Probabilmente mi chiederà che giorno viene a casa mia per poter continuare il flirt dell'ultima volta.

«Ehm... Diciamo che sta aiutando mio fratello. Ultimamente ha molti problemi a scuola.»
«Sì, certo... Noah? Che aiuta tuo fratello? Con la scuola?» mi interrompe Giada.
«Sì. Sta cercando di aiutarlo a non fare come lui...»
«E perché lo farebbe?» continua.

Dio mio, è peggio di Sherlock Holmes.

«Soldi Giada, soldi» ridacchio.
«Non me la bevo» ribatte, sistemandosi gli occhiali.
«Te lo giuro.»

Lei sta zitta per un po', attorcigliandosi una ciocca di capelli mori sull'indice.

«Se non è vero ti denuncio» borbotta, incrociando le braccia al petto.
«Siete noiose! Tanto Anna non ha niente da dire a quanto pare.... Facciamo dei pop-corn, così vi faccio vedere quel film di cui vi parlavo» dice Marlena, e non sono mai stata più contenta di sentire la sua voce.

Penso che non voglia parlare di Noah perché non le piace il fatto che Giada parli di lui come se fosse mio. E poi, lei adora essere al centro dell'attenzione.

«Va bene» annuisco, sperando che così il nome di Noah lasci la loro mente.

Mary si alza e corre in cucina, lasciando Giada sola con me.
Decido che è meglio se vado a controllare Marlena, non vorrei che mettesse fuoco alla cucina.

«Anna» mi chiama Giada prima che io possa uscire dalla stanza.

Mi giro, e lei mi fa un gesto con le dita per dirmi "ti tengo d'occhio". 

Sorpresa!!
Ho aggiornato due volte di fila hehe 💜
Spero vi piaccia ❤️
Piccolo spoiler: nel prossimo capitolo arriverà la famosa Jane!!
-Gaia 💙

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