MORTAL KOMBAT CINEMATIC UNIVERSE, PARTE 1
Salve, gente!
Era una vita che non aggiornavo, vero?
Beh, c'è un motivo.
Semplicemente, prima non ho avuto il tempo e le idee e poi, con l'annuncio del reboot dell'Universo Cinematografico DC, mi è sembrato non più necessario, almeno per ora.
Quindi, cambiamo registro e passiamo ad una delle ALTRE oche dalle uova d'oro della Warner Brothers, ovverosia... MORTAL KOMBAT!
https://youtu.be/EAwWPadFsOA
A differenza dei film precedenti, che ci sparano subito nella trama principale, con un sacco di personaggi che un film solo non può approfondire bene, pensavo di prendere l'approccio "MCU" e fare prima dei film introduttivi.
Andiamo a incominciare!
MORTAL KOMBAT: Special Forces
Il primo film: Sonya Blade è appena entrata nelle Forze Speciali e va in missione con il Comandante Jackson "Jax" Briggs e con tutta una serie di personaggi dimenticabili qui inseriti per incrementare il body-count.
Con loro c'è anche Kabal, ex-membro del sindacato criminale mondiale del Dragone Nero, che per ora non ha ancora avuto l'incidente che l'ha costretto a indossare l'apparecchiatura per il supporto vitale.
La missione consiste nello scoprire a chi, esattamente, il Dragone Nero stia vendendo armi di ultima generazione in quantità industriale, ma le cose non sembrano normali, perché molti dei furti di armi commessi dai criminali dovrebbero essere, per come la si volti e la si giri, assolutamente impossibili, cosa che fa già presagire la presenza dell'elemento soprannaturale tipico del franchise.
Dopo uno scontro in un magazzino con un gruppo di criminali comandati da No-Face (rimando al videogioco sulle Forze Speciali, in cui No-Face è un boss combattuto appunto in un magazzino), Sonya e Jax scoprono la posizione del leader del Dragone Nero, Kano, nelle giungle del Triangolo d'Oro.
Scopriamo anche qualcosa sul passato di Jax: come tutti i Briggs da quando esistono i cosiddetti Hellfighters, ne ha fatto parte, e discende da una lunga dinastia militare, cominciata quando Thaddeus Briggs si è arruolato nelle forze nordiste per trucidare i Confederati e vendicare l'omicidio dei suoi genitori quando hanno provato a scappare dalla piantagione di cotone.
Sonya, invece, era nei Marines, i cosiddetti "Devil's Dogs".
Ci spostiamo sulla base di Kano (ancora senza protesi, tutto di carne), che sta parlando con Shang Tsung: lo Stregone è soddisfatto delle armi, ma Sua Maestà Imperiale non si fida di Kano, e teme che il criminale stia sia facendo la cresta sui pagamenti, sia usando le risorse dell'Outworld per ottenere delle armi da tenere per sé.
Kano fa il duro ma è chiaramente intimidito dalla semplice possibilità di irritare l'Imperatore, perché la cosa è comunemente ritenuta deleteria per la salute, quindi accetta di farsi assistere da tre agenti dell'Outworld: entrano così in scena Skarlet, Baraka e Reptile.
Giunti nel Triangolo d'Oro, i membri delle Forze Speciali scoprono, grazie alle dritte di Kabal, che un membro in particolare del Dragone Nero, Jarek, ama dar mostra di sé negli incontri underground, dove è considerato un animale anche per gli standard della lotta Muai-Thai clandestina, a causa della sua brutalità e slealtà.
Purtroppo, nessuno può cacciarlo per paura del Dragone Nero, ma questo è un vantaggio, perché rende facile trovarlo.
Mentre Sonya e le truppe combattono la mafia locale e le truppe del Dragone Nero, Jax sale sul ring e, senza neanche avere ancora le protesi, usa Jarek per pulire il pavimento.
Mentre lo stanno interrogando, viene però liberato da Tasia prima che possano farlo confessare, ma Sonya rivela di avergli piazzato addosso un segnalatore, anche se sia lei che Jax sono basiti dall'aver appena incontrato una che si teletrasporta.
Kabal fa spallucce e mostra la sua super-velocità, basendoli ancora di più, e via alla ventura attraverso la giungla.
Intanto, Kano spiega a Kobra e Kira, i due nuovi arrivati, la storia del Dragone Nero: nato da una scissione nel Clan del Dragone Rosso, i suoi membri avevano preso il nome dalla Società del Dragone Nero giapponese, facendola risorgere dalle ceneri e trasformandola nel più capillare sindacato criminale che il mondo avesse mai visto.
Le Forze Speciali giungono a delle antiche rovine, e nel bel mezzo della notte, le truppe cominciano ad essere trucidate da una figura invisibile: si tratta di Reptile, che però viene ferito in combattimento da Kabal, che gli mozza un braccio, costringendolo a ripiegare.
Il giorno dopo arrivano anche le forze del Dragone Nero, accompagnate da Baraka e Skarlet, che riescono a catturare le Forze Speciali; mentre le portano alla base di Kano, Reptile (il cui braccio sta ricrescendo) fa rapporto a Shang-Tsung, rivelandogli che Kano non sembra un traditore, ma che, a causa della sua avidità, potrebbe provare a fare il passo più lungo della gamba, mettendo le altre forze dell'Earthrealm sul chi vive, seppur inavvertitamente.
Scontro finale del film, in cui Tasia muore per lama di Kabal, mentre Jax stende Baraka (riferimento al fatto che nella Kontinuity Klassika è stato proprio Baraka a smembrarlo) e, insieme a Sonya, sconfigge anche Skarlet.
Gli Outworlders vengono teletrasportati via da Shang-Tsung e Kano viene arrestato, ma molti altri membri del Dragone Nero riescono a fuggire.
MORTAL KOMBAT: La Leggenda di Sub-Zero
Questo è quasi identico al videogioco: Bi-Han, il primo Sub-Zero, viene ingaggiato da Quan-Chi per recuperare l'Amuleto di Shinnok.
Le differenze sono alcune gag rivolte ai fan (come che, invece che saltare di corda in corda come nel videogioco, Bi-Han attraversa il baratro creando un ponte di ghiaccio con i suoi poteri) e alcune aggiunte per rendere la trama degna di questo nome.
Innanzitutto, il film si apre con il massacro degli Shirai-Ryu da parte dei Lin-Kuei, ma viene rivelato, nel corso del film, anche se Bi-Han non lo scopre, che in realtà la situazione era manipolata da Quan-Chi stesso.
Inoltre, prima che Bi-Han vada in missione, vediamo effettivamente gli altri Lin-Kuei: Sektor, Smoke, Cyrax, Hydro... tutto questo per fare build-up e far sì che la loro trasformazione in macchine assassine abbia peso emotivo.
Diretta conseguenza del punto 1, per tutta la trama Bi-Han viene inseguito da Scorpion, implacabile come al solito.
Bi-Han si ritrova anche in una caverna abbastanza spettrale, in cui affronta una versione oscura di se stesso, alludendo alla sua futura trasformazione nel non-morto Noob-Saibot.
Al finale, Sareena muore disintegrata da Shinnok, e Bi-Han, preso abbastanza male per la cosa, fugge con l'Amuleto, impedendo che cada nelle mani di Quan-Chi e consegnandolo a Raiden, per cui comincia a lavorare come agente sotto copertura nei Lin-Kuei.
Scorpion, invece, accetta di lavorare per Quan-Chi e l'Outworld in cambio della possibilità di vendicarsi dei Lin-Kuei.
MORTAL KOMBAT: Shaolin Monks
La storia comincia non con Liu Kang, ma con Kung Lao, ancora ragazzino, che si sta addestrando sotto Bo'Rai-Cho al Monastero, e la sua vita è bella: in quanto erede del Grande Kung-Lao, il più grande Kampione del Mortal Kombat che l'Earthrealm abbia mai visto, gli altri allievi pendono dalle sue labbra, e la sua abilità nel wu-shu e nelle arti mistiche è impareggiata.
Fino a quando non appare Lord Raiden che presenta un orfano di nome Liu Kang, annunciando a tutti che si unirà agli Shaolin.
Purtroppo per Lao, Kang sembra essere mostruosamente talentuoso, e dopo poco tempo di allenamento con il Maestro Shujinko, impara già a controllare il fuoco.
Lao è abbastanza divorato dal rosico, ma riesce ad incanalare il risentimento sotto forma di impegno per diventare abbastanza bravo da superare di nuovo Kang.
Ai giorni nostri, ci spostiamo sul Palazzo Imperiale dell'Outworld, dove facciamo finalmente la conoscenza di Kitana, impegnata a respingere le avance dell'antagonista di questo film, il semi-divino Principe Rain.
Prima che Rain possa digi-evolvere pienamente in Gaston, Shang-Tsung lo manda a chiamare e gli spiega la situazione: l'ultimo Mortal Kombat necessario per annettere l'Earthrealm sta per cominciare, ma Lord Raiden sta radunando numerosi campioni particolarmente valenti, che vanno quindi fermati prima che possano partecipare.
La missione di Rain è dunque di recarsi al Tempio degli Shaolin e fare una strage, e per andare sul sicuro gli vengono assegnati come tirapiedi Motaro, Ruby (personaggio apparso solo nel cartone Defenders of the Realm), Hydro (compagno d'addestramento di Rain tra i Lin-Kuei) e Li Mei.
Li Mei stessa agisce solo perché in cambio il suo villaggio verrà risparmiato, mentre Ruby commenta che è passato molto tempo dall'ultima volta che ha ucciso degli Earthrealmers, mentre giochicchia con un medaglione militare su cui campeggia la scritta "Briggs" (riferimento al fatto che, nel cartone, è sottinteso che abbia ucciso il nonno di Jax).
Giunti sulla Terra, i cinque malamente vengono accolti da un sorridente Shujinko, che invita lo sprezzante Rain alla cerimonia del tè.
Rain presto comincia a fare la voce grossa, ma Shujinko lo deride dicendogli che, se l'Imperatore lo tenesse DAVVERO così in considerazione, gli avrebbe concesso la mano della Principessa.
Per qualche motivo che proprio non riesco ad immaginare, Rain la prende maluccio, e comincia l'attacco, ma Bo'Rai-Cho, che fino a quel momento era impegnato a fingersi un miserabile ubriacone senza arte né parte, sconfigge facilmente Ruby, mentre Shujinko massacra Hydro, e riflette che dovrà discutere di questo tradimento con il Gran Maestro dei Lin-Kuei.
Li-Mei viene sconfitta da Kung Lao mentre Liu Kang affronta le truppe dell'Outworld, e vedendosi in difficoltà, Rain ripiega col resto delle truppe, mentre Motaro recupera Ruby.
Mentre Kung Lao cerca di comunicare con Li-Mei, rinchiusa nel Tempio Shaolin, Liu Kang viene contattato da Raiden, che gli spiega che deve prepararsi alla propria prima vera prova come difensore dell'Earthrealm nell'imminente Mortal Kombat: se non riuscirà a sconfiggere Rain adesso, non avrà una sola possibilità contro i Kampioni che l'Outworld metterà in campo.
Intanto, al campo base di Rain, il Principe è frustrato dalla resistenza degli Shaolin, e chiede a Shang Tsung di inviargli rinforzi; lo Stregone gli ricorda che, a causa del Sigillo di Sindel, spostare forze ingenti fuori dall'Outworld senza che siano concorrenti del Mortal Kombat è spossante anche per un mago del suo calibro, e dovrà quindi chiedere il permesso all'Imperatore.
Rain ricorda a Shang Tsung che sta parlando con un Semidio, ma Shang Tsung ribalta il discorso ribadendo che il Principe non può credere che il suo titolo o la sua discendenza contino qualcosa contro la volontà di Shao Kahn (qui nominato per la prima volta).
Al Palazzo Imperiale, invece, vediamo Kitana, Jade e Tanya allenarsi, quando Tanya appunto viene contattata da Ruby, e tra le due sembra esserci genuina amicizia.
Anche questa è una citazione dovuta al fatto che entrambi sono traditrici di professione, al punto che Ruby era praticamente un reskin di Tanya stessa.
Ruby lamenta il dover fare da scorta a quella palla di spocchia che è Rain, ma dice che almeno qualche lato positivo c'è, occhieggiando i pettorali di Motaro che sta riposando accanto al fuoco.
Tanya invece comunica che sta facendo da guardia alle Pozze della Carne di Shang Tsung, che sta lavorando a un esperimento speciale su ordine dell'Imperatore in persona.
La telecamera in questa scena indugia su Kitana, sottintendendo quindi che Tanya stia parlando della creazione di Mileena.
Di nuovo al Tempio, vediamo Kung-Lao vantarsi di aver sconfitto Li-Mei, ma Raiden gli consiglia di non farsi guidare dalla ricerca di gloria, cosa che porta Lao ad attaccare con tutto il suo solito pistolotto sugli ANTENATIH, rivelando per vie traverse quanto lui abbia subito la pressione famigliare di dover vendicare l'onta subita quando il suo antenato, il Grande Kung-Lao, è stato macellato dal Principe Goro.
https://youtu.be/Lg4WETxq7nc
Manco farlo apposta, Goro stesso si presenta a Shang-Tsung, chiedendogli come mai ha mandato Motaro e non lui sulla Terra.
Shang Tsung spiega che Motaro, a differenza di Goro, è sacrificabile, ma il Principe non ne vuole sapere e manda a chiamare Sheeva e Kintaro, dicendo loro di prepararsi, si va a macellare degli Shaolin.
Shang-Tsung, sapendo che sarebbe poco saggio tentare di far desistere Goro, chiede a Shao Kahn il permesso di far scortare il Principe Shokan da Oni e Tarkatan, e così il battaglione si mette in marcia.
Raiden spiega a Kung-Lao che suo padre, Kung-Cao, è ossessionato dal Mortal Kombat, tanto da chiedere a Raiden di anticiparlo in modo da poter partecipare personalmente, cercando di far capire a Kung-lao che dovrebbe combattere per il sentimento di giustizia, o al limite per il PROPRIO onore, ma la cosa non sembra funzionare.
Au contraire Kung-Lao è talmente irritato dal discorso (cercate di capirlo, Lord Raiden ha appena, de facto, insultato la convinzione che gli è stata inculcata in testa da sempre e su cui lui basa la propria intera filosofia di vita) che quando vede Liu Kang che ha osservato l'intera scena, crede che il compagno Shaolin si stia facendo due risate a vedere Lao rimproverato.
Non sanno che Shang-Tsung sta osservando la diretta streaming della loro discussione con Quan-Chi, che decide di movimentare lo spettacolo usando un incantesimo per far aumentare a millemila la cazzimma del nostro -lancia-cappelli teleporta preferito.
Raiden non se ne accorge perché è impegnato a far comprendere a Li-Mei che non si può fidare della parola di Shang-Tsung, un tale che se ha mai detto la verità in vita sua l'ha fatto per sbaglio e poi ha fatto i gargarismi con l'acqua bollente per il disgusto di essere stato sincero.
Il Kombattimento tra Kang e Lao viene interrotto da Shujinko, appena in tempo, perché le forze combinate dei due Principi convergono sul Tempio.
Dopo tutta una serie di schiaffi adeguatamente FATALI(TY), Goro fa avere un attacco di panico a Lao che non si sente pronto ad affrontare l'incubo della sua famiglia, ma Shujinko e Bo'rai-Cho sconfiggono Motaro e Raiden ordina, in qualità di Guardiano dell'Earthrealm, che l'esito della battaglia venga deciso in Mortal Kombat.
Rain e Kang cominciano così a combattere, e all'inizio il nostro Bruce Lee Pirocineta preferito sembra prenderle malissimo, fino a quando non capisce che, se l'Outworld dovesse trionfare, un sacco di altri bambini diverrebbero orfani come lui, e decide così che è il momento di BASTAH, mazzuolando Rain a nunchakate come se il suo urlo dovesse terrorizzare anche l'Occidente, e finendolo sparandogli un drago di fuoco in piena faccia.
A combattimento finito, Raiden incarica i due Monaci di andare a Los Angeles a cercare un certo Johnny Cage, la Dea Anziana Cetrion ha visto del potenziale, in lui.
Lao, scorrendo i poster di alcuni dei film di Cage, ha la faccia di chi sta usando la forza gravitazionale di una stella di neutroni per trattenersi dal dire che l'idea di Cetrion sembra una mezza minchiata, ma i due si mettono in viaggio.
Infine, Rain va a protestare da Shang-Tsung, che gli spiega che il suo compito non era mai stato di uccidere i Kampioni dell'Earthrealm, ma semplicemente di vedere di cosa fossero capaci, in modo da preparare delle contromisure, il tutto mentre in un angolo Quan-Chi parla con il Gran Maestro dei Lin-Kuei, che lamenta la morte di Hydro.
Rain esisge rispetto, ma Shang-Tsung, che si sta rilassando facendo esercizi di calligrafia, lo liquida dicendogli che è fortunato che lui e l'Imperatore trovino la sua propensione per il fallimento divertente.
Come bonus, i caratteri che Shang-Tsung sta scrivendo in Mandarino Tradizionale si traducono nell'equivalente di "Scemo chi legge", ad enfatizzare il quantitativo negativo di rispetto che lo Stregone prova per Rain.
MORTAL KOMBAT: La Necropoli del Dragone
Quarto e ultimo film introduttivo, che viene sfruttato per introdurre personaggi relativamente minori che offrono quindi più libertà d'uso.
Si comincia facendo finalmente circa-apparire Shao Kahn: appare in ombra mentre Onaga muore avvelenato, e viene inquadrato di proposito solo parzialmente mentre lo finisce fracassandogli il cranio col Martello dell'Ira per poi sedersi sul trono del defunto Re Dragone.
Ci spostiamo sulla riserva Lakota (tribù che ha ispirato i Matoka della serie videoludica, e che nel film rimpiazzo con quella effettivamente esistente, o forse dico che i Matoka SONO un sottogruppo Lakota, devo vedere quale delle due idee è meno culturalmente offensiva) dove a Nuvola Grigia viene narrata la storia del manto di Nightwolf, e di come lui sia stato scelto per essere il prossimo.
Si mette così in viaggio, e giunto in città, per arrotondare, partecipa ad un incontro di lotta libera, a cui assiste Erron Black; quando Nightwolf vince, i coatti bianchi del posto non sono contenti, ma Erron, pagato per mantenere la situazione tranquilla in città, li riporta a più miti consigli, per poi cominciare a conversare in effettivo Lakota con Nightwolf, di cui riconosce i poteri, ammettendo di aver conosciuto un paio di Nightwolf precedenti, nella sua lunga vita.
Insomma, è da quando è scoppiata la Guerra di Secessione che ha trentaquattro anni!
Dopo averle suonate di nuovo ai coatti bianchi, i due vengono contattati da Kenshi, mandato in missione da Lord Raiden per radunare un team per un'impresa particolare.
A Santorini trovano Kabal, alla ricerca di se stesso e intento a trucidare forze del Dragone Nero come vigilante, e dopo averlo reclutato ci si reca a Parigi, dove Nitara sta esplorando le catacombe in cerca di una cura per la maledizione che ha colpito la sua specie.
Raiden fa la sua comparsa e rivela la loro missione: fermare Shang-Tsung e Quan-Chi, i due Stregoni al servizio di Shao Kahn, che hanno trovato la tomba di Onaga qui, nell'Earthrealm, e pianificano di usarla come fulcro di energia per risvegliare un'armata di uomini-drago per l'eventuale invasione dell'Earthrealm stesso: con tali guerrieri già nell'Earthrealm, non dovrebbero spostare molte truppe attraverso il Sigillo di Sindel per l'attacco iniziale, e potrebbero anche prendere il mondo a tenaglia.
Raiden non si fa illusioni: la pazienza di Shao Kahn è al limite, e se l'Imperatore dovesse perdere nel prossimo Mortal Kombat, tenterà comunque di annettere l'Earthrealm con la forza, e quindi le sue armate vanno indebolite quanto più possibile.
Durante il viaggio verso la Necropoli, Erron non perde occasione per provarci con Nitara, che è più che altro basita che qualcuno nell'Earthrealm la consideri una persona e non un mostro.
Kenshi invece osserva la foto di Suchin, donna con cui ha un complicato rapporto tira-e-molla (nei giochi è la madre di suo figlio Takeda).
Kabal e Nightwolf invece fanno amicizia condividendo esperienze di vita.
Purtroppo, l'aereo privato che li trasporta viene abbattuto quando Drahmin e Moloch decidono di rovinare il film ricordandoci della loro esistenza, e il quintetto si schianta nel bel mezzo di niente.
Devono così farsi strada tra ogni orrore soprannaturale che i due Stregoni possano mettere in campo, e Quan-Chi in particolare va e viene dal Netherrealm perché sta ancora tentando di convincere Scorpion a cedere pienamente al Lato Oscuro del Ninjitsu o quello che è, perché un ninja Revenant che vuole vendicarsi è utile, ma un ninja Revenant che vuole vendicarsi ed è sotto controllo magico è utile il doppio.
Giungono al fine alla Necropoli di Onaga, dove Erron Black riconosce Shang-Tsung come lo Stregone per cui ha lavorato ai vecchi tempi e che l'ha pagato con l'immortalità... e riconosce anche Skarlet, come una ex con cui ha avuto un mollamento burrascoso dopo alcuni lavoretti nel corso dei decenni.
Nitara is not amused.
Battaglia finale: Drahmin e Moloch vengono demoliti (Quan-Chi è più annoiato che altro all'idea di doverli ricreare) e Shang-Tsung mostra per la prima volta i suoi poteri di copiare le abilità altrui, mentre schiera eserciti di Meat.
Skarlet sorprende anche Erron con la Magia del Sangue, e il pistolero le fa i complimenti per i nuovi trucchi imparati.
I due Stregoni riescono a fuggire senza essere uccisi male, ma il loro piano fallisce.
Quan-Chi yeeta di nuovo nel Netherrealm, lasciando Shang-Tsung unico parafulmine dello scontento di Shao Kahn, che si manifesta qui in tutta la sua terrificante presenza, usando lo Stregone per risistemare il feng-shui della Sala del Trono.
Il suono del pestaggio viene udito da fuori dai Kampioni dell'Outworld: Goro (a braccia conserte con aria seria), Kitana (che si allena nelle arti del vento e prova ad ignorare Rain), Jade (che fa da sparring-partner a Kitana e che ha delle piume di colibrì tra i capelli come foreshadowing), Skarlet stessa (meditabonda e irritata) Baraka (che mangia carne al sangue dalle lame), Rain (che lancia sguardi languidi a Kitana) e Reptile (in disparte tra le fronde di un albero).
Il Mortal Kombat si avvicina...
https://youtu.be/EAwWPadFsOA
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