Devo parlarti
*Megan*
"Signorina Hayward! "- borbotta Piton con il suo solito cipiglio calmo ma rancoroso- "Mi risponde, signorina?"- dice, alzando la voce questa volta -"Eh? Cosa?"- mi sveglio di soprassalto accorgendomi di essere in classe.
Tutti ridono di me. -"Immagino lei non sia andata a dormire presto la scorsa notte."- comincia l'uomo -" Umh, mi scusi professore"- dico nel tono piú dispiaciuto che riesco a trovare.
In questi giorni è giá la seconda volta che mi addormento in classe... Se continuo cosí la mia media giá alla soglia della sufficienza si abbasserà irreparabilmente.
"Spero per lei che ció non si ripeta oppure saró costretto a mandarla a ripetizioni ogni sabato, e non credo che lei voglia saltare le gite ad Hogsmeade"- mugugna in tono severo.
Non mi stupisce questa sua indulgenza nei miei confronti: se al posto mio ci fosse stato qualcun'altro non avrebbe esitato nel punirlo. Ma Piton è sempre stato permissivo con me. Mi è sempre piaciuto, e non per questa "preferenza" nei miei confronti (anche se in questo modo non si puó chiamare dato che i voti nella sua materia sono molto bassi nonostante sia la materia in cui vado meglio), ma bensí per il suo carattere: è ostile a tutti per questo suo modo di fare freddo, ma credo che, nascosto infondo a quel cuore, ci sia qualcosa di tenero, c'è solo bisogno di qualcuno che gli dia un motivo per farlo uscire. Per certi versi lui e Draco sono simili: entrambi si mostrano scortesi, quasi dispotici, nonostante non lo siano minimamente.
"Certo professore, non si ripeterà in alcun modo."- prometto seria. Piton annuisce e si volta, continuando la lezione.
Mi giro per prendere dalla mia cartella una pergamena per gli appunti e il mio sguardo guizza per l'aula. Noto Malfoy, splendente come sempre, che mi fissa con occhi imperscrutabili. Rimango interdetta: mi confonde questo suo gesto. Non si puó certo dire che siamo amici, il massimo della conversazione che c'è stata tra noi è un "Mi passi il sale?" Con tono indifferente durante i banchetti in Sala Grande.
Ma non ci faccio caso più di tanto, mi giro nuovamente verso il mio banco e inizio a scrivere, consapevole che il ragazzo mi sta ancora osservando.
Sto intingendo la mia piuma nel calamaio per la seconda volta quando Blaise, seduto dietro di me, mi passa un lembo di pergamena accartocciato aggiungendo -"Da parte del biondo."- con tono annoiato.
Lo apro incuriosita e leggo una frase nero su bianco: "Aspettami dopo la lezione fuori dalla'aula, devo parlarti."
Siamo passati dallo strano all'assurdo, perchè mai un ragazzo di cui conosco a malapena il nome mi vuole parlare?
So che si è appena mollato con la sua ultima conquista Pansy Parkinson, e per un attimo mi balena nella testa l'idea che sia io il suo prossimo bersaglio.
Mi disgusta il modo in cui tratta le ragazze, come un paio di jeans che usi per qualche settimana e poi lasci perdere, per questo la sola idea che sia questo l'oggetto di discussione mi dá la nausea.
Finita la lezione mi dirigo subito verso l'uscita e poggio la schiena al muro accanto alla porta dell'aula, aspettando Malfoy. La mia mente sembra voler uscire dal mio corpo, non so cosa pensare, ed è una cosa molto frustrante per una ragazza che ha sempre tutto sotto controllo come me.
Il ragazzo non si decide ad uscire dalla classe, ed affacciandomi alla porta noto che sta parlando col professore. Conoscendo Piton, so che le avranno per le lunghe, quindi decido, per ammazzare il tempo, di farmi un giro per i corridoi.
Vedo uno specchio all'entrata del bagno delle ragazze e ne approfitto per darmi una sistemata.
Il mio riflesso non è dei migliori, insomma non si puó dire che sia la ragazza piú alta del mondo. Per essere una di 5 anno sono piuttosto bassina.
Ho un fisico smilzo, esile che tuttavia non si addice affatto al mio carattere imponente e un po' prepotente talvolta. Sciolgo il nastro verde con il quale avevo legato i miei lunghi capelli castani e cerco di dargli una forma.
Guardo il riflesso dei miei occhi verdi nello specchio. I miei occhi, l'unica cosa sulla quale non ho nulla da obiettare del mio corpo. Credo che siano piuttosto belli... d'altronde li ho presi da mio padre. Un uomo di grande coraggio e onore. Mi manca moltissimo. Quanto vorrei poterlo riabbracciare. Per fortuna ho mia madre, una donna fortissima, non si lascia intimidire da nulla. Questo tratto del suo carattere lo ha trasmesso anche a me, e questo mi piace.
Quando torno nell'aula di pozioni, trovo Malfoy, solo nella stanza, con una accennata espressione seccata.
Mi avvicino al banco su cui è seduto e lo vedo voltare il capo, accorgendosi della mia presenza.
"Ce ne hai messo di tempo"- insinua indispettito. Mi limito a fare spallucce e lo lascio continuare.
"Allora senti, Piton mi ha appena chiesto di farti ripetizioni, quindi forza, dimmi quando puoi e vediamo di fare in fretta."- dice autoritario. Chino la testa da un lato e guardandolo torva ribatto -"Mi auguro non sia questo il modo con cui speri di fare lezione con me, Malfoy"- alzo un sopracciglio.
Il ragazzo davanti a me ridacchia, poi si alza dal banco su cui era poggiato e comincia divertito -"Che bel caratterino. Comunque faccio come mi pare. Sono io a fare un favore a te Hayward, non il contrario."- e si avvicina a me con aria di sfida.
Indietreggio all'istante, scioccata dalla sua risposta.
"Ebbene, Draco Malfoy vuol fare a modo suo, come sempre. Non in questo caso, non con me."- preciso, guardandolo fisso negli occhi. Mi scopro soddisfatta quando il biondo, risedutosi sul banco, alza gli occhi al cielo, batte una mano sul legno logoro e concede -" Hai vinto Hayward, facciamo a modo tuo"- sorride, e riesco a leggere la curiosità nei suoi occhi grigi -"Cominceremo domani, hai lezione dopo la Cooman?"- domanda.
Ci accordiamo sugli orari e ci salutiamo, io mi dirigo subito in biblioteca, con la mente affollata da lui, senza un'apparente motivo.
Hey ragazzi! Spero vi piaccia, continuerò una volta raggiunte le 10 visualizzazioni.
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