Scelte e accampamenti. Di chimiche, - non necessariamente in questo ordine.
Scelte e accampamenti. Di chimiche, – non necessariamente in questo ordine.
"Non funzionerà mai, lo sai?" gli dice Louis, guardandolo furioso. Josh sbuffa e Niall nega, mesto. "Cosa ti fa pensare che esca da questa casa per un campeggio, quando non è riuscito a farlo nemmeno dalla sua stanza per un fottuto istante?" Louis è rosso in volto e Harry si morde un labbro preoccupato, mentre gli stringe la spalla, tentando di calmarlo.
E Louis a quell'improvviso gesto distende le spalle, prima contratte, e alza gli occhi al cielo in un sospiro arrendevole.
Quella idea è così ridicola.
"Poi fate sul serio? Avete visto come l'ha ridotto? E volete farli incontrare?" conclude esasperato.
Josh sbuffa. "Stanno uno schifo entrambi. Non solo Liam. E poi..." inizia, ma Niall lo interrompe: "E poi devono parlare e chiarirsi, non lo faranno mai di loro spontanea volontà."
Josh lo guarda con un'espressione che gli sussurra: "Adoro quando completi le mie frasi", che Niall evita attentamente per non arrossire come un idiota.
"Hai letto quella cazzo di lettera?" sbotta Louis e Harry alza un piglio, insieme a Josh – gli unici ignari.
Niall annuisce, serio in volto. "Sì, e penso anche che abbiamo due idee diverse in merito" ribadisce Niall, mentre Louis sbuffa. "Se non sei d'accordo, comunque, puoi sempre rimanertene a casa, Lou" afferma.
Alla fine, l'idea di Josh ha finito per influenzarlo e anche se non lo ammetterà mai ad alta voce, Niall pensa che sia veramente un'idea geniale.
Louis sposta lo sguardo altrove, contrae la mascella e allaccia le braccia in petto; poi sospira, affranto.
"Se riuscirete a convincerlo, ci sarò. Ma se quell'idiota prova a fare o dire qualcosa di sbagliato, io vi avverto, non risponderò delle mie azioni..." e quella è una minaccia.
Una minaccia che ha un po' dell'aristocratico, considerato che il rossore sul suo viso lo fa terribilmente assomigliare alla Regina di Cuori. E "tagliategli la testa" potrebbe diventare il suo nuovo motto indirizzato a Zayn Malik.
"Come farete a convincerlo?" chiede Harry, che probabilmente ha lo stesso dubbio di Louis.
"Dicendogli la verità. Se sa che ci sarà anche Zayn, Liam verrà" è la risposta di Niall che sorprende anche Josh.
"Scommetto che non sarà lo stesso per Zayn" ribatte Louis, con una punta di acidità.
Niall lo guarda bieco, Josh con rammarico e Louis ottiene la sua risposta. "Questa cosa non finirà affatto bene." Dice esasperato, facendo dei gesti fin troppo teatrali con le mani.
"Cosa non andrà bene?" chiede Liam, sul ciglio della porta, con i capelli spettinati, gli occhi ridotti a due fessure e la fronte aggrottata.
Si voltano a guardarlo con stupore, ognuno di loro, poi, sentendosi in soggezione, Liam si spettina maggiormente i capelli e fa un passo indietro, come se volesse rintanarsi nuovamente nella sua stanza.
Il primo a farglisi vicino è Niall che lo afferra velocemente per le spalle e lo guarda dritto negli occhi.
"Sono così felice che tu sia uscito fuori da quella stanza, lo sai?" gli sorride e come sempre quel sorriso è capace di contagiare il volto inespressivo di Liam.
Liam sorride e lo fa per la terza volta in quella settimana.
"Avevamo pensato di cambiare un po' aria, di andarcene, che ne so, in un campeggio per questo fine settimana. Che ne pensi?" dice, buttandola lì, mentre il sorriso di Liam si spegne lentamente.
"È stata una mia idea" afferma Josh, orgoglioso. Louis gli getta addosso uno sguardo di rimprovero, mentre decide di trattenere il fiato fino a quando Niall non dirà la verità.
Tutta.
E sarà pronto a sostenere Liam.
"Niall, dimmi tutto... ti conosco abbastanza... anzi, conosco quel poco di Josh per capire che c'è dietro qualcosa" afferma ovvio Liam con voce roca.
Niall esita e abbassa le mani suoi fianchi. A quella esitazione, interviene Josh. "Ok, ti spiego io. In fondo è una mia idea..." dice, avvicinandosi e sostenendo, spalla a spalla, il suo ragazzo.
Liam lo guarda e alza un sopracciglio.
"Sarò franco" lo prepara. "Zayn mi ha detto dove è andato" fa una pausa perché lo sguardo di Liam è passato dall'inespressivo al disperato, fa l'ennesimo passo indietro e vorrebbe tornarsene nel suo letto a sognarlo perché lì, in quei mondi che non esistono, Zayn non è scappato, è lì con loro, con lui, e non fa altro che baciarlo e amarlo.
Josh alza le mani verso di lui in segno di difesa. "Aspetta, lasciami parlare" gli dice con un tono affabile.
Louis sospira rassegnato, mentre Harry si circonda con le braccia, perché d'improvviso è fortemente turbato dalla debolezza di quel ragazzo.
Lo scrittore lo nota subito, voltandosi nella sua direzione e gli si avvicina per abbracciarlo; lo fa per sostenerlo, ma anche per trattenersi dal fermare le parole di Josh che stanno facendo scappare Liam dopo che quest'ultimo ha avuto la forza di uscire dalla propria stanza.
"Mi ha fatto promettere di non dire dove fosse diretto e ho promesso di non farlo. Però... non ho fatto nessun altro tipo di promessa, perciò ho pensato che organizzare questa gita fosse la soluzione per farvi incontrare-" Josh viene bloccato dal gesto improvviso di Liam che "No" afferma, prima di andare di filato nella propria stanza.
Niall è il primo a seguirlo.
Tutti gli altri lo fanno dopo che Louis afferma irato un "ve l'avevo detto, cazzo".
Niall scruta preoccupato l'amico che si è avvicinato alla finestra della sua stanza guardando fuori.
Liam pensa alla possibilità che Josh gli sta dando, lui vorrebbe rivederlo, ma così facendo verrebbe meno alla richiesta di Zayn di non cercarlo.
"Liam, ascoltami, non puoi continuare a vivere in questa stanza, non puoi continuare a torturarti, okay? E non so le motivazioni che vi hanno portato a questo e, francamente, nemmeno mi interessano. Zayn può aver preso la decisione di allontanarsi da te, ma se tieni a lui, cazzo, lotta per riprendertelo!" inizia Josh, mettendosi affianco dell'irlandese.
Louis sbuffa e alza gli occhi al cielo, mentre nervoso puntella con un piede sul pavimento. Stanno soltanto rovinando quel gran passo che Liam, quel giorno, è riuscito a fare.
"Noi ti stiamo dando una possibilità. Combatti! Rimanertene in questa stanza non te lo riporterà indietro" Niall guarda Josh, sorpreso perché quell'uomo fa sempre quel genere di discorsi, quando una persona non li attende e sono sempre una sorpresa.
È orgoglioso nel sapere che gli piace – oh, sì, l'ha pensato sul serio – quel tipo dagli occhi vispi e dai discorsi fottutamente sensati.
"Lui non vuole tornare indietro... Lui mi ha chiesto di non andare a cercarlo" bofonchia Liam, girandosi a guardarlo con gli occhi lucidi. Per quanto vorrebbe, Liam è una persona che tiene fede alle sue promesse. Anche se il discorso di Josh, lo sa, è giusto, dovrebbe combattere come non ha mai fatto.
"Ma tu hai ancora da dirgli molto, no? Tu ci tieni a lui, vero? Non importano gli errori, Liam, non importa cosa ti ha detto Zayn. Tenere a lui più di qualsiasi altra cosa al mondo è la sola motivazione che dovrebbe spingerti ad agire!" sbotta, gesticolando un po' troppo.
Liam sgrana gli occhi. Per una volta non è lui a fare un discorso razionale, per una volta è lui a dover ascoltare le parole di qualcun altro – di uno sconosciuto – e credergli.
Deve farlo? Può credergli?
"E sono sicuro che, per quanto non voglia ammetterlo a se stesso, Zayn ti sta aspettando. Ha bisogno soltanto di un aiuto..." afferma, ostentando un po' troppo. Ma sa che in quel che dice c'è qualcosa di giusto. "Io l'ho visto e sta come te e questo a mio avviso significa qualcosa. Significa speranza. Perciò te lo ripeto, se ci tieni, se ne vale la pena, lotta per lui"
E in qualche modo quel discorso fa pensare anche il più dubbioso tra i cinque, ergo Louis che si rilassa e si avvicina a Liam con un debole sorriso. Harry rimane indietro, notevolmente meno scosso.
Rimangono in silenzio, tutti quanti, mentre guardano il volto di Liam inondato da mille emozioni. Josh ha ragione, Liam lo pensa in un attimo. Seguirà il suo consiglio, deve iniziare a lottare.
Così alla fine, in un esile respiro, la voce di Liam fa riecheggiare in quelle pareti bianche una sola parola: "Okay"; eppure niente va bene, Zayn gli ha detto di non cercarlo e tutto quel piano lo farà soltanto arrabbiare più di quanto già non sia.
Ma Liam deve lottare per lui, deve incominciare a farlo sul serio.
"Sul serio?" domanda Niall stupito, guardando prima Josh e poi Liam. Abbozza un sorriso e si avvicina all'amico che lo guarda ricambiando quel sorriso per poi annuire.
Anche il sorriso di Louis, quello ancora più restio fra tutti, si ampia e si gira verso Harry, che gli sorride di pancia.
"Bene, allora prepariamo le cose da portare, abbiamo tanto da organizzare!" afferma Josh, guardandosi attorno.
Louis e Harry sono i primi ad annuire e ad uscire dalla stanza per dirigersi nella propria, poi tocca a Liam che se ne va in bagno per farsi una doccia.
Restano Josh e Niall, da soli.
Si guardano e si domandano se ciò che stanno facendo sia giusto.
"Non ti preoccupare, andrà bene" dice Josh, avvicinandosi. "Posso baciarti, ora?" gli chiede, circondandogli i polsi per carezzarli e scivolando poi nelle mani per intrecciarle alle sue.
Quel semplice gesto provoca tante sensazioni diverse, ma non solo nel suo stomaco.
"Da quando sei così gentile e me lo chiedi?" risponde Niall, con un sorriso beffardo, dopo che ha abbassato lo sguardo verso le mani intrecciate.
Josh ride vispo e lo bacia senza aggiungere nient'altro. Le mani si separano per appropriarsi di altri parte del corpo e quelle di Niall, prima restie e tese lungo il corpo, si sciolgono velocemente raggiungendo i capelli dello spogliarellista. Ci si aggrappa, mentre bocca contro bocca torna a non pensare a nient'altro.
Quel ragazzo gli sta fottendo il cervello – così come gli ha detto Louis.
Josh lo spinge velocemente verso il letto e lo stende su di esso, posizionandosi senza troppe scuse sopra di lui.
Questo però fa sgranare gli occhi all'altro che avvampa.
Josh non ha mai mezze misure: o non lo vuole – quando mai? – o lo vuole decisamente troppo – ovunque.
I corpi troppo a contatto tra loro, poi, sono qualcosa che manda in cortocircuito tutti i suoi nervi, mentre un'eccitazione nei bassi ventri di entrambi inizia a formare un rigonfiamento nei jeans.
"J-josh..." ansima, allontanandosi dalle labbra dell'altro. Gli occhi verdi si aprono controvoglia e si riversano in quelli cobalto. "Che c'è?" sbotta, contrariato.
"La s-spesa... dobbiamo andare a fare la spesa per il campeggio" farfuglia Niall, tirandolo via. Josh si alza in uno sbuffo, mentre una leggera tensione nei pantaloni lo infastidisce. Niall se ne rende conto e ride, divertito.
"Non ridere, mi stai facendo impazzire..." brontola.
"Come se non scopassi da una vita..." lo beffeggia – con una punta di gelosia? – l'irlandese, osservandolo con uno sguardo indecifrabile.
Ancora una volta Josh lo osserva, domandandosi mentalmente "Geloso, eh?" ma non lo dice, sorprendendolo come sempre, mentre gli si avvicina repentino al viso.
Si guardano, perdendosi mentre il verde ambrato di Josh sembra vispo come mai.
"La sottile differenza, occhi blu, è che con te farei l'amore..." lo provoca con un sorriso beffardo, prima di scoppiare a ridere. Niall, impacciato, salta sul posto e si tira in piedi, mentre le gote si imporporano di un rosso vivo.
Si guarda attorno ed è in quel momento che la vede e l'imbarazzo si allenta.
Josh nota il suo sguardo e segue la direzione. Si fa subito serio anche lui.
"Portala" gli dice, indicando la chitarra con lo sguardo. Niall lo osserva e spalanca gli occhi sorpreso, prima di negare.
"Perché? Tanto non la suono..." si giustifica, improvvisamente nervoso.
"Tu portala... poi vedremo" gli soffia, prima di avvicinarsi repentino per baciarlo.
E Niall è convinto, la porterà per colpa di quelle labbra così convincenti.
*
No, I just wanna hold you
Give a little time to me
We'll burn this out
We'll play hide and seek
To turn this around
And all I want is the taste
That your lips allow
My, my, my, my...
Give me love
Give me love, Ed Sheeran
Quando entrano nella loro stanza, Harry inizia subito a sistemare la propria borsa per il campeggio.
Non ha la più pallida idea di cosa metterci dentro, mentre si gratta la testa e tenta di fare mente locale.
Louis sa che nella sua, di borsa, dovrà esserci per forza il suo taccuino e, a malincuore, dovrà invece lasciare il computer a casa.
Afferra l'agendina con troppo forza, lasciando cadere da essa due foglietti colorati di giallo.
E alla vista, Louis ricorda il regalo che ha comprato a Harry.
Sorride, è il momento.
Giusto il Destino poteva intromettersi per forzare la sua reticenza a fare quel piccolo, grande, passo.
Li raccoglie, mentre Harry è troppo impegnato ancora a disperarsi per accorgersi di ciò che sta per succedere.
Louis gli getta gli occhi addosso con un sorrisetto sghembo in faccia.
"Harry" lo chiama.
Gli occhi verdi sono subito nei suoi e il suo sorriso si accentua. Harry si acciglia e si domanda cosa abbia fatto per meritarsi quello sguardo, quel sorriso così brillante, ma non fa in tempo a domandare ad alta voce che Louis gli si avvicina con qualcosa tra le mani, che però tira subito dietro il proprio corpo per non mostrarglielo.
"Ti ricordi sulla terrazza dell'Università ci eravamo promessi di fare una cosa insieme?" domanda Louis.
E non se lo erano ripromessi apertamente, ma in silenzio forse la loro idea era apparsa così, come una promessa.
Harry lo guarda vacuo e ci pensa. In mente gli vengono soltanto l'alba, Louis e la sua meravigliosa bellezza accostata a quello spettacolo mattutino e il 'Mi piaci' che ha pensato – e detto – quando si è dichiarato a Louis – se di dichiarazione si può parlare, visto che Louis sembra non averla intuita.
Harry si ritrova ad arrossire ed a guardare ovunque tranne che nella direzione dello scrittore.
Poi un altro ricordo lo abbaglia. Louis che canta, la sua voce cristallina, dolce, splendida.
E, forse, pensa di aver capito cosa voglia dirgli Louis, quindi torna a guardarlo pieno di stupore.
Louis ampia il suo sorriso perché lo legge in quegli occhi illuminati e in quelle fossette che velocemente spuntano insieme al sorriso sincero, il fatto che il ragazzino abbia capito cosa voglia dirgli.
Sì, probabilmente Louis gli ha fatto quel regalo anche per poter rivedere quelle fossette. Perché sono dannatamente belle, da mozzare il fiato. E difatti è ciò che fa: trattiene il respiro a quella contemplazione meravigliosa.
"Tieni" dice semplicemente.
Harry afferra quello che Louis gli ha passato, esitante, e... non ci crede.
Ha in mano due biglietti per il concerto di Ed Sheeran. Il primo febbraio dell'anno nuovo.
Inutile dire che il suo sorriso si allunga in quelle labbra carnose e i suoi occhi sono lucidi, quasi sul punto di piangere, mentre il cuore batte, facendolo arrossire.
"S-sono..." tenta di dire, ma non ci riesce. Ha il cuore in gola e le parole escono strozzate.
Louis ride, annuendo.
Lo nota, in un secondo momento, Harry: Primo febbraio.
"Lou-is... lo sai che quel giorno sarà anche il mio compleanno?"
E lo stupore nel volto di Louis è indescrivibile. "Davvero?" chiede in un uggiolino contento. Harry annuisce e sorride ancora, stavolta dolcemente.
Ah, quelle fossette.
"Oh beh, allora questo è un regalo anticipato per il tuo compleanno!" e ride, mentre pensa che sia dannatamente fortunato.
A proposito di fortuna.
"Ah, lo vedi questo numero?" gli dice Louis, indicandoglielo sul biglietto. "Se lo sorteggeranno potrai incontrare Ed! E così anche per il mio. E chiunque sarà il fortunato, potrà portare una persona con sé... è un po' impossibile che accada a noi, ma perché non sperare?" afferma e gli occhi di Harry si illuminano.
Che bella parola, in quel momento, sembra la "speranza". Harry allunga le labbra nell'ennesimo sorriso e annuisce.
E a Harry piace. Piace tutto di quel momento.
Gli piace il fatto che Louis gli abbia fatto quel regalo senza un motivo, gli piace che Louis sia felice tanto quanto lui, gli piace che Louis pensi a loro due proiettati nel futuro. Gli piace che questo avvenga il giorno del suo compleanno, un motivo in più per adorare quel giorno. Gli piace l'idea di passare il suo compleanno con Louis, ad un concerto.
Gli piace quel miracolo che sta accadendo, perché Louis ha fatto tante promesse a se stesso e quel gesto le infrange tutte.
Gli piace Louis, e qui ci vuole un punto.
"Ti piace?" gli chiede Louis, inverosimilmente, come se per una volta non gli avesse letto nella mente. O forse l'ha fatto ma vuole soltanto sentirselo dire.
E Harry gli risponde ma non a parole, bensì abbracciandolo d'impeto e cadendo inesorabilmente sul letto.
Poi ridono, in quell'abbraccio, e andranno al concerto di Ed Sheeran, una persona che con le sue canzoni, con le sue parole, li ha uniti.
"Ok, Harry, lo prendo per un sì" è la risposta di Louis che tra quelle braccia non si sente soffocare, non si sente in gabbia, non si sente frustrato, non si sente colpevole, ma soltanto felice.
Felice di aver trovato Harry.
"Louis" lo chiama, mentre i suoi ricci solleticano il suo collo. "Mh?" esclama in risposta.
Tornano a guardarsi, ancora avvolti nel loro abbraccio.
Non c'è imbarazzo, non c'è tensione, c'è solo una forte sintonia e un'incredibile abitudine tra loro. Le gambe intrecciate, i bacini posti l'uno vicino all'altro, le braccia sulla pelle dell'altro.
Harry non si imbarazza più a quella vicinanza, anche se quegli occhi azzurri sono sempre una forte emozione.
E Louis è troppo felice per le paranoie.
"Grazie" gli soffia a pochi centimetri dal viso.
Louis sorride di pancia, poi gli carezza una guancia, arricciando con l'indice una ciocca di capelli.
Ci gioca, mentre cade in quello smeraldo.
Vorrebbe rispondere con un "No, grazie a te", ma quello che fa, invece, stupisce entrambi.
Alza il capo verso il volto di Harry, sopra di lui, e lo bacia. Un accostamento casto, leggero, ad occhi chiusi, naturale.
Un ringraziamento, il suo.
Si avvicina al labbro inferiore di Harry e lo accarezza, tra le sue, inumidendolo. Ci rimane ancorato per qualche secondo, con il cuore a mille che rimbomba perfino nelle sue orecchie.
Quando posa di nuovo il capo sul materasso, Louis apre gli occhi, piano, sorride di più e arriccia quella ciocca ancora, piegando il capo e osservandolo, mentre si sente pieno e il cuore in gloria.
Harry, invece, è inebetito e con il respiro mozzato. È rimasto di sale di fronte a quel bacio e pensa che come sempre Louis è capace di sorprenderlo.
Guarda verso Louis, ma non lo vede, perché si è disperso in quell'emozione improvvisa che gli ha quasi provocato un infarto e non riesce più a venirne fuori.
Che, poi, è stato solo un bacio casto, ma – diamine – è stato tutto.
Ed è esattamente il fatto che fosse inaspettato ad averlo reso così inebetito. Ma anche quel bacio così nuovo dai precedenti, così tenero, così... pieno d'amore che lo ha totalmente spiazzato.
Le sente ancora le labbra un po' screpolate di Louis, sulle sue. Si leccherebbe il labbro per rubare un altro po' di quel sapore, ma anche in quello si sente impossibilitato.
Harry vuole ricambiarlo, tutto quell'amore. Vorrebbe, se riuscisse a muoversi, se la felicità riuscisse a lasciarlo libero di gioire.
Poi, piano, riesce a inquadrare il ragazzo che è sdraiato sotto il proprio corpo.
Bum, un battito irregolare lo fa precipitare e quando il cielo degli occhi di Louis incontra nuovamente i suoi, lo vede sorridere sghembo e "Forza, prepariamo le cose da portare, ora" soffia delicato, tentando di uscire da quell'abbraccio, benché entrambi lo facciano di malavoglia.
Certo, se solo la sua mente riuscisse a ricollegarsi con il resto del corpo, Harry sarebbe ben felice di poter tornare alla realtà e non sostare come un ebete nel fottuto pianeta in cui è volato dopo quel piccolo bacio.
Give me love like never before
Cos lately I've been craving more
And It's been a while but I still feel the same
Maybe I should let you go.
Give me love, Ed Sheeran
*
Il giorno dopo, per arrivare al Camping di Petworth ci impiegano un'ora e mezza e riescono perfino a perdersi per un vialetto acciottolato e verdeggiante.
La Giulietta ha l'affanno quando Niall, finalmente, spegne il motore.
"Forse era meglio se prendevamo il mio Rom-" inizia Josh, scendendo dal furgoncino mentre annusa la puzza di bruciato, ma lo sguardo fulminante di Niall lo fa bloccare e alzare le braccia dietro la nuca.
"E poi dove avremmo messo le tende, il cibo, le coperte, i cuscini, il cibo-" si lamenta Niall che, però, "L'hai già detto" viene fermato da Josh, mentre Harry e Louis scendono e si guardano intorno. Liam resta nella macchina, a trafficare con le proprie mani e i propri pensieri. Dopo giorni passati a dormire, quella notte non ha chiuso gli occhi nemmeno per dieci minuti.
È in ansia.
"Cosa?" domanda Niall. "Il cibo, lo hai ripetuto per due volte" risponde in un sorriso beffardo. "Perché è importante!" sbotta.
"È più importante sapere dove ci troviamo e quanta strada sbagliata abbiamo fatto!" si intromette Louis, lanciando ai due uno sguardo esasperato.
"Io devo mettere l'acqua a Giulietta, voi tentate di decifrare la cartina" dice Niall, gettandosi sul cofano del suo furgoncino.
Harry si guarda attorno con la bocca aperta per la meraviglia di quel posto, mentre Louis e Josh ricercano il posto che avevano visualizzato sulla mappa di Google. È tutto verde con dei fiori lilla, l'aria è fresca e se fino ad allora era preoccupato per il fatto di dormire fuori, all'aperto, ora non vede l'ora che accada.
"La cartina dice che siamo nel posto giusto, dovrebbe esserci una fottuta stradina" afferma Josh, guardandosi intorno.
A quelle parole Harry, che gli dà le spalle, ne vede una che non può chiaramente essere denominata "strada", ma fa un tentativo.
"Dici forse quella?" esclama.
Tutti, perfino Liam dentro il furgoncino, si girano laddove il ragazzo ha indicato. Josh gli si fa subito vicino e guarda la via – che non può definirsi tale.
"Lì Giulietta non ci passerà mai" esclama Louis, portandosi una mano sulla fronte per spostarsi il ciuffo indietro.
Josh, lo imita con il suo solito tic, si gira e con tono beffardo afferma: "Io credo in lei"
E benché ci credano soltanto lo spogliarellista e un orgoglioso Niall, dopo essere risaliti tutti quanti, partono per quella stradina e ci provano.
Nel frattempo Josh scrive a Veronica.
A: La segretaria sexy
Testo: Noi ci siamo quasi, seguite il sentiero che ti ho inviato ieri sera, anche se pensate di esservi persi. C'è una stradina nascosta ad un certo punto, spero la troviate! Ci vediamo lì.
Invia...
Josh, però, non sa che Veronica ha già trovato quella maledetta – non – strada e che in quel posto maledetto i telefoni non prendono linea.
Lo capiscono tutti quanti, comunque, quando trovano un auto parcheggiata poco prima di una pineta dopo aver camminato per una decina di minuti.
La tensione di Liam è talmente palpabile che Louis, vicino a lui, lo afferra per una mano e gliela stringe forte, mentre Harry gli sorride comprensivo.
"Andrà tutto okay" dice, invece, Niall osservandolo dallo specchietto.
Okay, ancora quella parola; chissà come mai, ma Liam sa benissimo che non andrà affatto in questo modo.
Parcheggiano accanto a quella macchina e decidono di prendere ognuno qualcosa; Niall è il primo ad afferrare il contenitore con il cibo e qualche coperta, Josh invece quello degli alcolici e la chitarra, mentre gli altri tre si caricano delle tende e di tutto il resto.
Si rendono conto del piccolo lago soltanto in un secondo momento, quando passandoci accanto ne rimangono affascinati.
"Non ho il costume" è la lamentela di Niall che attira – quando mai – l'attenzione di Josh.
"E, di grazia, quando mai è stato un problema non averlo?" facendo sbuffare l'irlandese e ridere Harry e Louis.
Liam riesce soltanto a guardare avanti a sé, il cuore gli batte troppo veloce e non riesce ad ascoltare quello scambio di frecciatine nemmeno se lo volesse.
Non appena entrano in una pineta di alberi e odori floreali, vedono un gruppetto di quattro persone indaffarate a montare le tende e a quella vista gli stessi battiti irregolari sembrano rallentare inesorabilmente fino a fermarsi.
Liam lo vede e si ferma come una statua di sale, facendo capitolare, dietro di lui, un Louis che osservava con un sorriso da ebete in direzione di Harry.
"Hey" è l'urletto di Louis che si tocca il naso, con il quale è andato a sbattere contro Liam, con gli occhi lucidi per il dolore – dolore che gli ricorderà, in futuro, di guardare avanti a sé, piuttosto che, magari, incantarsi sul volto di Harry; anche se probabilmente non imparerà mai.
Quella esclamazione, però, attira inavvertitamente l'attenzione di due occhi neri che si immergono subito in quelli nocciola di Liam.
È la fine, pensa quest'ultimo.
Perché se inizialmente il volto di Zayn era illuminato da un sorriso provocato dall'incapacità di Marcel nel montare la sua tenda, si è poi sorpreso e raggelato alla realizzazione di ciò che ha visto e che ha temuto di vedere fin dall'inizio.
Liam è lì a pochi metri da lui e sembra tanto diverso, sebbene sia passata una sola settimana.
Liam è lì, che lo guarda con una barbetta incolta, che di solito non ha, ed è uguale il dolore che Zayn prova nel vederlo.
Dolore che poi si trasforma in rabbia.
"Ciao ragazzi!" è il saluto di Josh, che si avvicina al collega velocemente. Zayn lo guarda, serra la mascella e getta a terra i bastoni di metallo della tenda. "Come avete fatto a trovare la strada?" continua con nonchalance, ma Josh non riceve risposta.
"Che cazzo ci fate qui?" è invece la domanda di Zayn, che fa calare inesorabilmente il silenzio.
Veronica guarda Leeroy, preoccupata, che ricambia con uno sguardo da "te l'avevo detto".
Louis, invece, esordisce con uno sguardo capace di uccidere, perché è pronto fin da subito a intervenire qualora Zayn esagerasse.
Harry è imbarazzato e si avvicina a Liam per prendergli ciò che ha in mano.
"Non è ovvio? Solitamente, si campeggia da queste parti" ribatte Josh, sorridendogli. Ma non funziona, Niall si avvicina ai due e sorride con tutte le buone intenzioni, mentre pensa di dover fare un discorsetto a Josh sul quando dovrebbe mettere l'umorismo in un beneamato posto.
"Capisco" dice Zayn, ridendo amaro.
Liam lo guarda e non lo riconosce più. Quando quegli occhi, poi, si riversano ancora nei suoi, un brivido lo colpisce lungo la schiena.
"Pensavo avessi capito che non volevo...", che mi trovassi, "tutto questo" dice tagliente e Liam vorrebbe scappare, tornarsene a casa e rinchiudersi nella sua stanza.
Perché non è ancora pronto a sostenerlo, non è ancora pronto all'odio di Zayn.
Abbassa lo sguardo e tace.
La realtà che non sa, però, è che Zayn odia se stesso, non lui, perché di fronte a Liam si sente uno schifo.
"Lui non sapeva niente come te. È stata una nostra idea..." mente Niall, perché quell'odio Liam non lo merita. "Perché non possiamo stare fermi a vedere come vi fate del male e mandare a rotoli un'amicizia che è durata anni.
Zayn, vogliamo soltanto che tutto ritorni come prima, è veramente brutto che tu te ne sia andato e questa gita era solo un pretesto per tentare di farvi chiarire..."
"E questo lo pensa il matto del gruppo?" afferma Zayn con cattiveria, pentendosene quando gli occhi di Niall si sgranano per la sorpresa. Josh lo guarda in un rimprovero, mentre afferra la mano di Niall e la stringe forte.
Liam si sente in colpa, mentre tutti gli altri non capiscono quella cruda affermazione.
Forse Louis, che incomincia a fare qualche conto mentale.
Zayn riprende, con un tono sottomesso: "Non c'è niente da chiarire ed è davvero ridicola questa cosa... Noi ce ne andiamo" decide, girandosi verso Veronica.
La ragazza allaccia le braccia al petto e nega: "Per quanto mi costi essere qua, considerato che sono l'unica donna in mezzo a otto uomini, in un maledetto luogo dove non prende nemmeno una tacca di linea; ma, soprattutto, considerate le scarpe da ginnastica che non mi si addicono affatto, Zayn, mi dispiace, ma io sono d'accordo con loro. Questa cosa ha assolutamente senso ed è strano perché è stata un'idea di Josh..."
Josh sorride orgoglioso, invece di offendersi, come dovrebbe. Tuttavia sa che quello di Veronica è un complimento.
"Hai tutte le ragione per essere arrabbiato, perché ti conosco abbastanza per poter dire che lo fai solo per ciò che è importante... Ma stai sbagliando. Stai scappando, invece di affrontare le cose di petto."
Zayn sbarra gli occhi, si sente sotto torchio. Si gira di nuovo verso Josh, ferito.
Sbagliare? Scappare?
Zayn lo ha fatto, se ne è reso conto troppo tardi, ma la sua, probabilmente, è stata una reazione agli sbagli e alle fughe di Liam. "Non sono io quello che ha sbagliato, non sono io quello che è scappato"
Nessuno sa o forse qualcuno sì, ma quell'affermazione fa gelare il sangue a Liam che serra i pugni e la mascella.
Purtroppo Zayn ha ragione, chi è scappato per primo è lui. E ora deve combattere per tutto ciò che ama; ma come fare – è il problema – quando si hanno in mezzo così tanti sbagli? Come, quando la strada più facile – quella di scappare – gliela consiglia anche Zayn e il suo comportamento ricolmo di odio nei suoi confronti?
"Può darsi, ma lo stai facendo ora. Sei qui, in mezzo al nulla, puoi decidere di restare e cercare di divertirti e pensare, se vuoi, di buttarti tutto alle spalle e andare avanti, oppure andartene e scappare e rimanere allo stesso punto. Sì, scappare perché Liam è qui e tu te ne vuoi andare a causa sua. Siete qui, ormai è così..." afferma risoluta, ammutendo l'altro.
"Tu non sai davvero cosa stai dicendo..." dice adirato e con gli occhi lucidi.
E, no, Veronica non lo sa e nemmeno Josh, ma tutto questo non conta, loro stanno agendo in buona fede, stanno soltanto tentando di salvare un'amicizia; di questo Zayn ne è consapevole e in un'altra occasione li ringrazierebbe, ma ora non può. No, non può sapendo che quell'amicizia non è mai esistita e mai esisterà.
Loro non possono proprio capire.
"Solo voi due lo sapete veramente, ma noi stiamo agendo solo in qualità di amici che vogliono far funzionare le cose, perché teniamo a voi, perché vogliamo che risolviate...Perché ci fa male vedervi stare male..." interviene Niall che stringe forte la mano di Josh.
"E dovrei ringraziarvi per questo? Grazie. Ma il vostro tentativo è fallito, perché tra me e lui non c'è niente da risolvere. Non c'è niente da sistemare" Afferma.
È lui che deve sistemarsi, è lui che deve ricomporsi dopo essersi rotto a causa di Liam.
Non riuscendo più a sostenere quella situazione, Zayn fa la cosa più ovvia: scappa. E lo fa nella direzione di Liam, come se volesse puntarlo per attaccarlo e fargli male, anche se, poi, passandogli accanto ciò che lascia è soltanto una folata di vento e il vuoto.
Zayn va nella direzione del piccolo lago e tutti rimangono assorti in quel silenzio che ha lasciato con il suo abbandono.
Niall ha l'intenzione di seguirlo, per fermarlo, Louis ha la stessa idea, per prenderlo a schiaffi, ma Josh e Harry bloccano entrambi.
"Lascialo andare" dice lo spogliarellista, indicandogli Liam che, sospirando per prendere coraggio, fa dietro front e lo insegue.
"Ora tocca a lui"
*
'Cause these words are nice enough to leave scars
for fear of falling apart
And truth be told I never was yours
for fear, for fear of falling apart
This is gospel, Panic! At the disco
Zayn arriva al lago e sa di essere stato inseguito da qualcuno; immagina sia Josh o Niall o, ancora, Veronica, ma non pensa invece che quel qualcuno sia proprio Liam.
Non lo immagina, non ci crede – crederebbe di più alla presenza di un Louis, piuttosto, venuto per picchiarlo.
Il Liam che conosce non l'avrebbe mai fatto; possibile che sia cambiato tanto in una sola settimana?
E lui è cambiato?
Si gira, lo guarda, sorprendendosi nella sua inespressività e poi torna a osservare l'acqua placida davanti a sé, irrigidendosi.
"Hey" è quello che dice Liam in un sussurro.
Zayn non gli risponde e socchiude gli occhi, affondando le mani nelle tasche della tuta, mentre pensa che gli è mancata quella voce.
Vorrebbe morire, perché in un attimo capisce di non essere riuscito a fare nemmeno un passo per allontanarsi dal ricordo del suo migliore amico.
Liam è ancora lì, sotto la sua pelle che graffia, lacera, intossica e divora.
No, Zayn non è cambiato nemmeno di una virgola. È ancora tutto completamente rotto dentro di lui – pensa con rammarico.
"Sono qui per dirti delle cose, non c'è bisogno che tu mi risponda. Devo solo dirtele, poi me ne andrò e ti lascerò... fare le tue considerazioni" Continua Liam con la voce rotta dalla tensione.
"Non voglio che tu faccia niente per me, perciò, se deciderai di volertene andare, lo capirò. Tu non mi devi piùniente, Zayn, perché mi hai dato tutto. Sei stato chiaro, l'ho capito, ma ho da darti alcune risposte. Devo farlo, perché non l'ho mai fatto."
Zayn non vuole andarsene e Liam ha ragione, lui gli ha dato tutto, ottenendo quella rottura e adesso è vuoto.
Eppure lo lascia parlare, perché vuole ascoltarlo.
"Sei stato molto chiaro con quella lettera e anche se ci sono stato male, anche se mi sento morire dentro anche adesso, penso che tu stia facendo la cosa giusta...
Se, a causa mia e dei miei errori, hai smesso di tenere a te stesso, non ti dirò che quello che provo per te potrà bastare per entrambi, no, non posso farlo, sarebbe da egoista; io voglio che tu torni ad amarti.
Fallo, perché sono il primo a desiderarlo. Non ho mai voluto altro, in realtà, da quando ti ho visto lavorare come spogliarellista"
Sì, questo Zayn l'ha sempre saputo.
Eppure vede ancora lontano il giorno in cui sentirà meno il bisogno di vendere il proprio corpo a degli sconosciuti.
E quello è un altro motivo che gli fa capire quanto sia lontano dal raggiungere quella frase che si è tatuato sulla clavicola.
"Non avercela con loro, hanno agito soltanto perché vorrebbero vederci come prima, ma non sanno tutto quanto. Io sì, e capisco quello che hai deciso di fare, davvero.
Quello che voglio dirti è che puoi farlo anche restando qui. Goditi ciò che volevi da questo posto, ti ho visto sorridere, torna a farlo, che ci sia io non conta, puoi benissimo evitarmi. So che ne sei capace."
Quelle parole lo stupiscono, ma Zayn non si gira; se lo facesse, cederebbe a quelle parole, a quelle labbra, a quegli occhi.
Se si girasse verso Liam, gli andrebbe incontro per abbracciarlo per dimostrargli che in realtà non è affatto capace ad evitarlo.
Perché Liam è tutto il suo mondo, è sempre stato così. E gli è mancato così tanto.
È questo che Liam non capisce: Zayn non può fare finta che non ci sia, perché lui è presente anche quando non c'è. Liam è con lui, sempre. Ovunque. In ogni luogo.
C'era anche in quel posto dimenticato da Dio, ancor prima che arrivasse.
Zayn è capace a fingere, lo ha imparato col tempo, ma Liam non sa quante volte è morto dentro, mentre faceva finta di farsi scivolare addosso il dolore, le incomprensioni e le bugie.
Zayn è rotto dentro, per questo alla fine per quanto volesse farlo, non si gira.
È rotto, Liam lo ha rotto, e non saprebbe dove iniziare ad amarlo, visto che non ha mai amato nemmeno se stesso.
"Io lo capirò, davvero, perché tengo a te e so che in questo momento non posso fare niente per farti rivalutare la nostra- rivalutare noi, insieme." dice in un sol fiato, guardando le sue spalle e sperando che Zayn si volti a guardarlo, ma non lo fa e lo capisce.
È difficile ciò che sta dicendo, ma Liam deve farlo. Per una volta deve pensare a Zayn e non a se stesso.
"Nessuna frase ti convincerà, perché quello che hai voluto in tutti questi anni era soltanto che ti parlassi e ora è tardi. Quello che posso fare, da oggi, è dimostrarti qualcosa, passare direttamente ai fatti."
Zayn sgrana gli occhi e guarda il vuoto. Quanto avrebbe voluto sentirle prima quelle frasi.
Chiude gli occhi e trattiene il respiro, se prendesse ossigeno adesso inizierebbe a piangere.
"E quello che ho intenzione di fare, Zayn, mi riporta a ciò che mi hai scritto nella lettera..." fa una pausa, mentre vede le spalle di Zayn irrigidirsi e il respiro farsi affannato. Vorrebbe avvicinarsi per stringerlo forte, ma non deve, non può.
E se un giorno tornerò e avrai voltato pagina, spero soltanto di esserci riuscito anche io, perché vorrò essere felice nel saperlo e nell'accettarlo.
"Sappi che ho tutta l'intenzione di rimanere in questa fottuta pagina bruciata, martoriata e arida, la nostra pagina. Lo faccio perché so che ne vale la pena, so che noi due ne valiamo la pena. Non che prima non lo sapessi, è sempre stato così, ma non... non te l'ho mai dimostrato." Fa un'altra pausa, mentre il cuore batte irrequieto.
Per tutta una settimana Liam non ha vissuto, ma la sua testa non ha fatto altro che rimuginare. Poi le parole profetiche di Josh gli hanno aperto gli occhi: deve combattere.
"E anche se è tardi, sono pieno di speranza, nonostante tu me l'abbia tolta tutta, perché ci credo in tutto questo, io credo in noi.
Quindi, quando sarai pronto a tornare – perché l'hai promesso, lo farai anche nel caso in cui volessi chiudere con me – io sarò lì ad attenderti e non vedrai cambiamenti nella mia vita, nessun altro prenderà il tuo posto. Io resto in questa pagina, dove c'è ancora scritto sbiadito, ma limpido, soltanto il tuo nome. Perché è sempre stato così e non cambierà, non può cambiare. Perché sei tu l'altra parte di me."
Zayn trattiene ancora il respiro, rosso in volto.
Quelle parole sono così giuste in quel momento così sbagliato.
Vorrebbe essere capace di lasciare tutto alle spalle e saper perdonare, ma anche se Liam è lì, che finalmente glielo dimostra, Zayn sa di non potere più.
"Non lo accetterò facilmente il caso in cui tornando, deciderai di non volermi nella tua vita, ma proverò a capire...E te lo dico da adesso, combatterò anche in quel caso" Dice prima mesto, abbassando lo sguardo e poi convinto, rialzandolo.
Quella è la sua nuova paura, ma deve combatterla.
Perché crede in loro.
"E sarò felice se deciderai di darci una possibilità..." Fa un sorriso di speranza. "E questo, Zayn, può accadere oggi, domani, tra un mese, un anno, o una vita intera... Non importa quanto tempo ci impiegherai, io comunque starò in quella pagina ad aspettarti, perché questo è il mio modo, ora, dopo tanti sbagli, di combattere per te."
Quelle parole non se le è nemmeno preparate, perché quando ti escono dal cuore, vengono fuori da sole.
Zayn le ha ascoltate tutte, mentre sente che le gambe gli cedono. E si volterebbe per raggiungerlo e baciarlo – perché lui farebbe così – ma sa che se lo facesse ora, non riuscirebbe ad amare né Liam, né se stesso.
Quelle parole gli hanno straziato l'anima e il cuore, perché sa che Liam è sincero, ma non è ancora pronto, ha ancora così tanta rabbia verso se stesso e verso il migliore amico che sa, troppo bene, che non si perdonerebbe e non lo perdonerebbe mai.
Quelle parole, però, senza saperlo, hanno provocato qualcosa in lui, perché Liam ha deciso di combattere, anche se in ritardo, per loro.
Qualcosa si è messo apposto, lo sente in uno scricchiolio.
"E, beh, era questo che volevo dirti... Ah, no, io lo sapevo. Io sapevo che ti avrei trovato qui e sono venuto perché se fossi rimasto a casa me ne sarei pentito per tutta la vita."
E Liam è stato perfino sincero.
"Perciò mi dispiace se gli altri ti hanno messo in questa situazione, ma li ringrazio perché ho potuto dirti tutto questo..." E con quelle parole cariche di una malinconia che entra perfino nelle ossa di Zayn, Liam rimane in silenzio, con un peso nel cuore in meno e uno in più: perché la speranza sarà anche l'ultima a morire, ma pesa.
"Ora ti lascio in pace" afferma e torna indietro con la testa china e le mani nelle tasche dei jeans.
Ora che gli ha detto tutto si sente forte e fiducioso. Non importa che Zayn gli abbia tolto la speranza, in qualche modo lui l'ha trovata.
Zayn tornerà un giorno, non adesso, e lui sarà lì ad attenderlo; si gira per guardarlo, prima che sia troppo lontano e sbarra gli occhi colpito.
Non ha molto valore quello che vede, ma per Liam è tantissimo: Zayn è lì, voltato verso di lui, con le mani ancora in tasca, che lo osserva da lontano in modo attento, meravigliato, angosciato e bello da lasciare senza fiato.
E quelle iridi improvvisamente esprimono soltanto una cosa, una parola: Grazie.
Zayn lo sta ringraziando perché quel discorso ha aggiustato un po' il casino che ha dentro.
Zayn gli dice "grazie" e Liam ha la certezza che finalmente, dopo tanti sbagli, stia facendo la cosa giusta.
Torna a guardare avanti a sé, sorridendo, e cammina verso il gruppo che in un'animata discussione ha iniziato a sistemare le cose.
Quello è l'inizio della salita.
If you love me, let me go...
This is gospel, Panic! At the disco
*
Dopo le presentazione tra i nuovi arrivati e i già presenti, Harry ha modo di capire quanto Marcel sia goffo; inciampa anche laddove non ci sono ostacoli e se non fosse per il suo compagno aggraziato, che lo salva sempre all'ultimo momento con un sorriso e un bacio a fior di labbra, Marcel avrebbe tanti lividi e sbucciature a dimostrare la teoria di Harry.
Ciò nonostante, tutti si sono messi d'impegno a rendere abitabile quel posto.
Tutti, oddio, quasi tutti.
Louis si è messo all'opera nel togliere pigne e sassi che potrebbero risultare fastidiosi laddove verranno posizionate le tende, ma, finito quel lavoro così arduo, ha semplicemente aperto una delle sedie e si è seduto ad ammirare gli altri nel fare i lavori più faticosi, con un'espressione trionfante stampata in viso di chi non ha nessuna intenzione di muovere un dito.
Harry e Niall, invece, hanno iniziato a montare la tenda, imitando lo spogliarellista che sembra un esperto in merito.
E, infatti, Josh non ci mette molto per finire la sua, impegnandosi poi a sistemare il cibo e le bevande in un posto sicuro.
Veronica, invece, ha iniziato a sistemare le sue cose all'interno della tenda, che probabilmente finirà per dividere con Zayn, mentre il fratellastro e Marcel sono partiti in spedizione per prendere un po' di legna.
E ci stanno mettendo troppo.
"Tu un aiutino no, vero?" esclama Niall, indispettito, districando teli e fili, in direzione di Louis che dietro il suo taccuino sorride beffardo mentre nega.
"Beh, allora dormirai fuori stanotte" taglia corto, irritato, facendo ridere Josh.
Louis guarda prima Niall, poi Harry e gli occhi azzurri si illuminano rubando un po' del vispo di quelli di Josh.
"Harry non mi caccerebbe mai dalla tenda" afferma convinto, dando così modo a tutti, e non solo al riccio, di mettere in chiaro la sua intenzione di dividere la tenda con lui.
Quest'ultimo difatti arrossisce, colpendosi involontariamente con le bacchette della tenda le parti basse e facendo sghignazzare Josh.
"Beh, dovrebbe farlo" afferma irritato Niall, fulminando con lo sguardo lo scrittore e guardando esasperato verso Josh, che non sta facendo altro che ridere maliziosamente. "Tu, smettila, perché io non sono buono come Harry" esclama, sgranando gli occhi alla realizzazione di averlo detto sul serio.
Anche Josh smette improvvisamente di ridere e lo guarda con la bocca leggermente aperta.
"Mi stai dicendo che condivideremo la tenda?" dice Josh, sorridendo. Niall arrossisce e inizia a fissare la tenda che proprio non ne vuole sapere di stare su.
"Io, mh, cioè... dove sono i picchetti, Harry?" decide che è meglio cambiare argomento – peccato lo faccia veramente male.
"Sembra che abbia decisamente detto questo, Josh" si intromette Louis, prima di concludere in un risolino che nasconde dietro il taccuino.
Anche Harry scarica l'impaccio con una risata che proprio non può impedirsi di fare, mentre Niall arrossisce e si nasconde dietro il telo della tenda.
"Andate al diavolo, tutti!" boccheggia, poi ci pensa un momento e si ridesta, rispuntando fuori e guardandoli uno ad uno. "E Liam? Liam con chi dorme?"
Sembra che tutti ci pensino soltanto in quel momento.
"Io dormo nella mia" risponde quello che è stato interpellato, raccogliendo l'attenzione su di sé.
Liam sta sorridendo, come ha fatto in una settimana pochissime volte e non è dispiaciuto nemmeno più di tanto nel sapere che dovrà dormire da solo.
Niall vorrebbe chiedergli come è andata, così come Louis vorrebbe sapere se deve o meno intervenire per lui nei confronti di Zayn, ma nessuno dice niente di tutto ciò.
"Se vuoi possiamo dormire insieme" afferma Harry.
Louis l'osserva e sorride per la gentilezza dei suoi modi – gli stessi che spesso si ritrova a desiderare solo per lui – e poi guarda Liam e amplia il suo sorriso. "Assolutamente, devi!" afferma, energico.
Liam nega velocemente ed è come se volesse dire "Per carità!" facendo scoppiare a ridere Josh e Niall e arrossire Harry che si gratta il capo.
Nel frattempo tornano dalla ricognizione Marcel e Leeroy, uno con qualche legnetto tra le braccia e l'altro notevolmente carico.
Veronica, che li sente arrivare, perché i due si fanno udire, esce fuori dalla tenda e posa le mani sui fianchi, guardandoli con un sopracciglio alzato.
"Beh? Perché non sei carico come lui?" afferma, mentre per l'ennesima volta Marcel inciampa. "Oops" dice e senza l'aiuto del suo eroe personale, perché con le mani occupate, cade a terra.
"Perché non lo voglio morto! Mi serve vivo!" esclama Leeroy che, buttando tutti i legni a terra, si avvicina al ragazzo e lo alza, assicurandosi con uno sguardo pieno d'affetto che il suo ragazzo non si sia fatto nulla.
"Sono un disastro" è il brontolio di Marcel. "Oh sì, darling, lo sei... ma sei il mio bellissimo disastro" ribatte, facendolo tornare a ridere.
Veronica alza gli occhi al cielo e sbuffa. "Vi rendete conto che ho a che fare con questi due tutti i sacrosanti giorni? Poi dicono che noi donne diventiamo isteriche..." si lamenta, avvicinando alla cassa di alcolici e afferrando impavida la prima birra della giornata.
"Ho la certezza assoluta che l'isteria non è soltanto una prerogativa di voi donne" ribatte Josh, guardando di striscio l'irlandese e beccandosi addosso un picchetto che Niall gli lancia in risposta alla sua beffa.
Veronica li osserva con sufficienza, fa un sorso dalla bottiglia in modo elegante e pensa "Eccone altri due", prima di ritornarsene nella sua tenda.
"Hey!" risponde Josh che, nel frattempo, ha evitato il pezzo di ferro, guardandolo divertito e poi malizioso. "Va bene, anche così bruto - e isterico - mi piaci tanto" lo provoca con una vocina mielosa, facendo scoppiare a ridere tutti.
Niall gli lancerebbe volentieri tutti gli altri picchetti che ha in mano, ma poi pensa che siano più importanti per stabilire la tenda e lascia perdere, glissandolo in un rossore che invade le sue gote.
Louis non è stato tanto ispirato come in quel momento - o forse sì, ma ultimamente è sempre ispirato - e, difatti, quando Harry lo guarda per un momento, ritrova su quel viso bianco l'espressione concentrata, una smorfia adorabile, come le sue labbra arricciate.
Lo osserva, attento, e "chissà cosa sta scrivendo" gli viene da pensare.
Louis che scrive è uno spettacolo che non si stancherebbe mai di guardare, ma quando lo scrittore si sente un paio d'occhi curiosi addosso, alza lo sguardo e lo coglie in fallo.
Gli occhi di Harry si spostano repentini altrove, imbarazzato per essersi fatto scoprire, mentre Louis sorride e si morde un labbro.
Lo scrittore non sa il motivo ma è come se lo avesse immaginato che fossero proprio gli occhi di Harry a importunarlo, come se, in realtà, lo desiderasse con tutto se stesso che fossero proprio i suoi.
Quando Harry, più forte di lui, torna a spiarlo, Louis gli sorride e gli fa l'occhiolino, facendolo distrattamente rotolare addosso alla tenda che, dopo tutto ciò, non hanno ancora finito di montare.
Louis ride, portandosi una mano davanti alla bocca per trattenersi e "accidenti!" sbotta Harry, mentre Niall lo guarda e gli sorride, dandogli una spallata gentile.
"Ti capisco..." dice in un sussurro. "Ma non lo dire a Josh" continua.
"Cosa non deve dirmi?" interviene l'orecchio da mercante, rivolto al riccio. Niall lo guarda: "Non ti interessa" è la risposta.
"Harry e Marcel si somigliano tanto" afferma Louis ad alta voce, interrompendoli e guardandoli. "E non mi riferisco al fatto che siano entrambi due imbranati cronici" sottolinea.
Marcel alza lo sguardo e incontra quello accigliato di Harry, mentre Leeroy guarda minaccioso nella direzione dello scrittore.
Sebbene quello sguardo sembri tutto tranne che intimidatorio, Louis lo fronteggia e ovvio continua: "Andiamo, guardateli!"
Eseguono e, stupendosi, concordano tutti con sguardi stupiti.
"Anche se..." si intromette Leeroy, voltandosi verso quello più vicino a lui: "Il mio Marcel è più bello..." dice.
"No" è la risposta secca di Louis, detta in un sibilo, che fissa senza ritegno il suo taccuino con le gote imporporate leggermente di rosso.
Risposta che Harry ha udito.
Un grugnito di Veronica dà la dimostrazione che ascolti e che sia viva all'interno della tenda dove, ancora, sta sistemando le proprie cose – sta arredando il suo nuovo appartamento?
"Se è per questo, anche tu, Leeroy, somigli tanto a Liam" la voce roca di Zayn fa ammutolire tutti.
Ognuno di loro si volta a guardarlo, ma il più sorpreso è Liam; e non solo perché Zayn li ha raggiunti e sembra tranquillo, ma perché è stato preso in esame proprio da lui - insomma, da Zayn.
Dopo il primo momento di esitazione, tutti gli sorridono, eccetto Liam che rimane ancora imbambolato.
E Louis che è il primo a constare ciò che Zayn ha affermato, guardando prima il biondino e poi Liam.
"Strano quanto insolito, ma devo dare ragione a Zayn per una volta" e poi sorride, guardandolo. È contento perfino lui, che sia rimasto, è contento che per una volta nella vita non abbia fatto il coglione.
Zayn fa una smorfia e si siede su una sedia, accanto a Louis, mentre si accende una sigaretta.
"Ecco perché appena ti ho visto, ho pensato immediatamente a quanto tu sia perfetto, Liam!" esclama Leeroy facendo strani movimenti con una mano.
Tutti lo guardano accigliati, tranne Marcel che, evidentemente geloso, lo fa in cagnesco. Leeroy se ne rende conto pochi secondi dopo, girandosi verso di lui, e per salvarsi "ovviamente non quanto te, darling" conclude, danzandogli attorno per abbracciarlo.
"Questa cosa è veramente strana..." afferma Josh, profondamente colpito da tutte quelle somiglianze. Guarda prima Leeroy e Liam, poi Harry e Marcel e infine pensa a Zayn e Veronica.
Rabbrividisce, non può pensare a un altro simile a lui.
"Non poi tanto," è quello che dice Marcel, "c'è una teoria che afferma che esistono sette nostri sosia nel mondo" continua con fare piuttosto saccente e con un indice alzato verso il cielo, bloccando i pensieri di Josh.
"Moltiplicala per tre e ci ritroviamo nella nostra situazione" lo beffeggia Leeroy, scoccando un bacio sulla sua guancia; adora quando il ragazzo se ne esce fuori con certi interventi.
"E questo ci riporta alla mia affermazione: questa cosa è veramente strana..." conclude Josh, provocando l'ilarità di tutti.
Cinque minuti dopo, Veronica viene fuori dalla sua tenda.
Louis torna a scrivere su quella teoria dei sosia, domandandosi dove sia il suo.
Harry e Niall, finalmente, riescono a montare la tenda e ce la fanno dopo Liam – che in teoria ha cominciato a montarla più tardi.
Marcel e Leeroy usano una scusa già usata – quella della raccolta di legname – e spariscono nuovamente in ricognizione.
Josh trova altri modi per importunare Niall e non vede l'ora che sia buio per avere una buona ragione per rintanarsi nella tenda con lui.
E Zayn si sente bene, quando butta la cicca a terra; guarda tutti, anche Liam di sfuggita e non si pente di quella scelta.
Sta bene, sospira, e questo, forse, perché Liam è proprio lì.
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