L'Alternative Strip Poker & The third secret is out

L'Alternative Strip Poker

&

The third secret is out.

"Tuo figlio non dovrà più vederlo"

Scherzo della natura.

Quello che Liam inizia a vedere da quel momento in poi è il buio totale.

Errore.

"M-ma, padre, perché? Cosa ha fatto quel povero ragazzo da-"

Codardo.

"Quel ragazzo è una cattiva influenza per Liam! Possibile che tu non ti renda conto di nulla!?"

Cattiva influenza.

Liam si spinge via, lentamente, nel buio che sono diventati i suoi occhi. Ne ha abbastanza, ha ascoltato a sufficienza. 

Non ha bisogno di aspettare altro tempo. In effetti, non è la prima volta che fa quel tipo di pensiero.

Ha sempre desistito per un solo motivo: Zayn. La sua forza, che, però, gli è appena stata sottratta. E Liam sa benissimo che se il nonno vuole una cosa, l'avrà. 

Perciò sa già di averlo perso. E senza Zayn niente ha più senso. Niente lo spinge a continuare, a tenere duro.

Non vede, né sente niente altro. 

Sembra crollato in uno stato d'incoscienza, dopo l'ennesimo carico che il nonno gli ha gettato, inconsapevolmente, addosso.

"Sii felice, Liam."

E a Liam dispiace da morire, perché non c'è riuscito a seguire il consiglio di Zayn.

E l'idea di non poterlo più vedere, sentire, abbracciare, ridere con lui e parlare con lui, non lo fa più ragionare.

Non è la prima volta che fa quel tipo di pensiero. Ma ha sempre rinunciato, alla fine. Ora non ha più motivo di desistere.

È un errore, è uno scherzo della natura, come il padre, è un codardo ed è sotto la cattiva influenza dell'unica persona, eccetto sua madre e le sue sorelle, alla quale tiene come se fosse parte della sua famiglia. 

Liam arriva in camera, lo sguardo vacuo, perso nei meandri dei suoi cattivi pensieri.

Non è più lui a ragionare, non è più lui a spingere le azioni del suo corpo.

Non è più Liam: la parte migliore di lui se ne è andata dopo quella conversazione che ha origliato dietro una porta.

*

Niall sta trucidando Liam con i suoi occhi blu e il suo volto da buono e in qualche modo sta riuscendo nell'intento di intimorirlo.

Liam deglutisce a fatica, si sente attorno al collo una cravatta invisibile che vorrebbe allentare.

Sono entrati tutti quanti nella stanza di Zayn, mentre quest'ultimo mangiava, facendo un'invasione di campo – nel vero senso della parola.

Quello che l'ha maggiormente scioccato è stato Josh con il suo viso insolitamente più vispo; subito dopo, invece, a stupirlo, è l'esclamazione di Zayn alla vista dell'espressione del collega: "Oh no" che ha portato Liam a chiedergli: "Oh no, cosa?"

L'amico, allora, lo ha guardato e facendo spallucce "ha avuto un'idea e non sono mai un bell'affare" gli ha sussurrato, avvicinandosi, in una confidenza.

Liam lo fissa per ricercarne la verità, ma in quelle iridi scure trova soltanto il rosso del pianto, che gli fa male tanto quanto un pugno nello stomaco.

"Ragazzi! Ho un'idea da proporvi" ha infatti detto, sedendosi ai piedi del letto; Niall dietro di lui con le braccia conserte li guarda già severo.

Liam osserva Josh, mandando giù la saliva in eccesso e spostandosi verso Niall – Niall e la sua disperazione.

In quegli occhi cobalto legge un ulteriore bisogno di aiuto e Liam, che deve ancora farsi perdonare, ha capito immediatamente che non deve dare corda alle intenzioni di Josh – qualunque esse siano.

"Per combattere la noia del pomeriggio, soprattutto per il povero Zayn" Niall sposta lo sguardo fulmineo sullo spogliarellista, che gli dà le spalle, poi sbuffa seccato, borbottando sarcastico: "Sì, per combattere proprio la noia di Zayn"

Josh tossicchia per trattenere una risata a quell'affermazione e, poi, continua senza rispondere alla frecciatina dell'irlandese: "Giocheremo all'alternative Strip Poker!" con un entusiasmo che fa scoppiare Zayn in una risata – risata che allenta improvvisamente la tensione che ha sentito pizzicare sotto la sua pelle.

Liam lo guarda e sorride di pancia, poi aggrotta la fronte confuso.  "Come, scusa?" domanda e Niall torna a fulminarlo con lo sguardo. Zayn si schiaffeggia, mentre ride e lo fa di gusto.

Ancora una volta Liam lo osserva e non sa se ridere oppure fissarlo con piglio – sceglie nuovamente la seconda opzione.

"Ti sei proprio affezionato a questo gioco..." lo beffeggia Zayn, richiamando alla memoria una vecchia vicissitudine e attirando, così, l'attenzione e la curiosità di tutti.

Josh si passa una mano tra i capelli e sorride sghembo, mentre annuisce.

Poi punta i suoi occhi verdi su Liam, che lo osserva ancora accigliato, e "Sai cos'è lo strip poker?" gli chiede. Liam annuisce, mentre guarda Niall con una espressione tipica di chi non sa cosa deve fare. Perciò gli sta tacitamente chiedendo: "Cosa cazzo devo fare?" ma Niall si limita, ancora, a incenerirlo con lo sguardo.

"Bene" dice Josh, schiarendosi la voce.

Si guarda attorno e alle spalle, richiamando l'attenzione di tutti e "Alternative sta per modalità alternativa al semplice strip poker..." spiega come un perfetto professore.

Zayn nega con il capo e sorride, abbassando il volto verso le proprie gambe. Niall ha invece detto a bassa voce un "Ma va?" che, però, è passato inosservato.

Perrie ha sorriso, guardando nella direzione di Liam; quel gioco l'ha entusiasmata particolarmente, come del resto anche Eleanor e Danielle.

Harry e Louis, invece, sono quelli coinvolti con meno fomento, come se per loro non ci fosse gran differenza – o almeno i loro volti dimostrano questo.

"Non so se abbiamo le carte per giocare..." tenta Liam, ma il sorriso di Josh gli fa intuire che quello non è un problema – o se lo è stato, è già risolto.

Niall alza gli occhi al cielo e Liam pensa che il suo rimprovero, adesso, sia "potresti impegnarti di più".

Liam sospira affranto.

Josh, nel frattempo, continua la sua spiegazione: "Chi perde, deve togliersi un indumento. Ma..." inizia con il tono di chi vuole creare un po' di suspance.

"Ma?" chiede Harry con l'immancabile tono profondo e nasale che fa sorridere come un ebete il ragazzo che gli sta accanto – Louis.

La sua curiosità un giorno lo ucciderà o gli farà commettere un gran casino – o forse l'ha già fatto e Louis non lo sa.

"Ma" riprende con un sfavillo magnetico negli occhi, "chi ha vinto la partita può anche decidere una sorte diversa per il perdente" conclude in un sorriso smaliziato, illuminando i volti dei più curiosi e oscurando quelli dei meno entusiasti –ergo Niall.

"Cioè...?" Niall non può proprio fare a meno di domandarlo, con un sopracciglio alzato, mentre lo fissa bieco. Josh lo guarda, ammicca, e sorride.

"Ti faccio un esempio" dice. "Io vinco" e si indica. "Tu perdi" e lo indica. "Potrei graziarti concedendoti la possibilità di spogliarti da solo o..." Continua, ma è sottointeso – in quella frase – che nel caso succedesse davvero, non accadrebbe mai che Josh lo grazi.

"O?" è di nuovo l'intervento del curiosone del gruppo. "Harry" dice, in un sussurro, Louis, dandogli una spallata affettuosa.

Harry sorride impacciato e fa spallucce – Cosa ci può fare? È più forte di lui!

"La vuoi smettere con questi 'ma' e 'o'? Mi stanno mettendo ansia..." sbotta Niall a scoppio ritardato, mettendosi le mani sui fianchi.

Josh ride, con il capo rialzato sul viso dell'irlandese, poi tira su le spalle con nonchalance.

"Servono proprio a questo, occhi blu... a creare suspance" ammicca di nuovo e a Niall sale addosso il desiderio di lanciargli un pugno, su quell'occhio, per chiuderlo definitivamente.

Ma desiste e sbuffa semplicemente.

"Comunque" Josh si schiarisce nuovamente la voce. "In alternativa, potrei decidere di spogliarti di mia iniziativa oppure..."

Un'altra fottuta pausa che fa alzare gli occhi al cielo all'irlandese.

"Non è che se usi un sinonimo, come 'Oppure', cambi la situazione, Devine. Parla." lo intimorisce, ma Josh è spavaldo anche più di prima e lo guarda smaliziato.

"Adoro quando dici 'Devine', te l'ho detto?" afferma con un sorrisetto dolce e scaltro addosso.

Niall ritratta: vorrebbe lanciarne più di uno, di pugni, su quel viso.

"La volete smettere di flirtare voi due?" Interviene Louis che, a dispetto del tono di voce seccato, si sta divertendo molto alla vista di quella scena.

"N-NON STIAMO FLIRTANDO!" è la risposta infuriata di Niall che fa scoppiare a ridere Josh e tutti gli altri.

La negazione è un buon incoraggiamento per Josh.

"Allora" ritenta. "Dicevo: potrei spogliarti di mia iniziativa" ammicca, come se si stesse leccando i baffi alla sola idea. Niall alza gli occhi al cielo – di nuovo – esasperato da quel tono di voce, da quella beffa e... da quella persona. "...Oppure potrei decidere di farti fare un'altra penitenza" chiarisce.

Cala il silenzio, nel quale ognuno osserva l'altro.

"Uno può rifiutarsi di fare una particolare penitenza?" chiede Niall, mentre pensa: "Ma che lo chiedo a fare?"

"No" è la risposta di Zayn, che guarda prima Liam e poi Niall. "Non puoi" dice schietto. "Io comunque ci sto" conclude in un sorriso.

Magari divagarsi con quello stupido gioco gli farà bene, per un po'.

Liam guarda il migliore amico e desiste, mentre sposta gli occhi su Niall, che ha perso totalmente le speranze e lo sta osservando inespressivo.

"Come volete voi..." dice, allora, e Niall non lo guarda più. Liam sospira sconfitto; non riuscirà mai a farsi perdonare.

"Prendo le carte" dice in un squittio – decisamente poco mascolino – Louis, saltellando verso il salone.

Harry non lo perde di vista nemmeno per un momento, mentre sorride inebetito alla vista di quel Louis così spensierato.

È perplesso, però, perché quel ragazzo è così diverso da quello che deve aver scritto quella lettera d'Addio.

Non riesce proprio a decifrarlo, a ricollegarlo al suo Louis. Quello che ha conosciuto lui è così...pieno d'emozione.

Louis è un'emozione allo stato puro. Possibile, quindi, che sia riuscivo veramente a dissociarsi da queste?

Harry non sa proprio immaginarselo spento, anche se il primo ricordo che ha di lui, probabilmente, è quello che più si avvicina alla sua perplessità.

Allora forse è proprio lì il problema, Harry non ha conosciuto il Louis Tomlinson del passato, lui conosce quello del presente, quello che è con lui.

Possibile che sia riuscito a cambiarlo tanto? 

Arrossisce, inevitabilmente, e abbassa lo sguardo, imbarazzato da quei pensieri.

Anche se fosse così, come pensa, non sa se è una cosa buona oppure no.

Perché c'è sempre quella lettera, ci sono ancora quelle parole, quelle promesse.

C'è sempre il ricordo di Stan.

E Harry può essere di più?

Può essere più speciale di Stan?

Quando Louis entra nuovamente nella stanza, Harry si fa trovare sul ciglio della porta. Lo osserva preoccupato. "L-Lou...is" balbetta.

"Cosa c'è?" gli chiede lo scrittore con la sua voce cristallina, che rilassa immediatamente i suoi nervi tesi.

Harry non può chiederglielo, non in quel momento, né più tardi, perché Louis si arrabbierebbe e probabilmente deciderebbe di non parlargli più.

E Harry non può pensare di perdere quelle attenzioni così carine nei suoi confronti, perciò tace – fa l'egoista e ironicamente è una cosa che non ha mai fatto in vita sua - e per l'ennesima volta preferisce mettere da parte l'onestà.

Harry sta mutando e non si preoccupa, perché per Louis sente di poterlo fare.

"Ehm" tituba Harry, guardando in basso per ricercarne una risposta. "Io..." inizia a farfugliare e Louis sospira, sorridendo affabile.

"Sì, tu, io, noi... I pronomi li sai" lo beffeggia. Harry ride, imbarazzato, grattandosi il capo.

"Non so giocare a poker" sussurra in un'ammissione, abbassandosi verso un orecchio dello scrittore per non farsi udire dagli altri; purtroppo Harry parla quando il silenzio governa nella stanza e tutti – proprio tutti – sentono quello che gli confida.

Josh si gira a guardarlo e sorride beffardo, prima di parlare: "Oh, tanto meglio, scommetto che sarai il primo a perdere i pantaloni"

Sebbene tutti ridano e le intenzioni – poco serie – di Josh siano palesi a ognuno di loro, le prime mani di Poker sono di prova – per far capire a Harry come funziona il gioco.

Louis è il maestro che gli sta accanto e che, con pazienza, gli spiega ogni regola.

Josh ride perché in entrambe le prove, Niall perde miseramente mentre lui vince e, facendogli l'occhiolino, lo spogliarellista già pregusta il proseguimento di quel gioco. Gliene farà passare di cotte e di crude, come se già non l'avesse fatto.

"Forse devo ricredermi, Harry" dice, mentre mescola le carte come un esperto, dando spettacolo ai ragazzi che si sono seduti tutti sul letto matrimoniale di Zayn.

"La persona che rimarrà per primo in mutande non sarai tu. Tu hai la fortuna del principiante" continua, lanciando uno sguardo verso la sua unica – interessante – preda, ergo Niall.

Niall arrossisce e brontola qualcosa che, forse volutamente, nessuno capisce.

"Tu imbrogli" dice, poi, chiaro e tondo, fissando Josh per sfidarlo.

Gli occhi vispi dell'altro sbrilluccicano dinnanzi a lui che, in risposta, non sa se infuriarsi del tutto e andarsene o rimanere e tentare di vincere il più possibile.

"Ma se non abbiamo nemmeno iniziato?" Esclama sardonico, facendo spallucce, mentre continua a mischiare il mazzo di carte. "Appunto" è la risposta serafica di Niall.

"Ah, mi sono dimenticato di aggiungere che visto che non giochiamo per soldi e considerato che il modo più facile per barare è passare la mano... Si può passare il turno soltanto una volta"

"Cazzo!" boccheggia Niall, facendo ridere tutti gli altri. "Non è giusto" brontola, sconsolato.

Il suo fottuto piano è andato a farsi, per l'appunto, fottere.

"Oh, Mon Amour, lo vedi? Già ti leggo nella mente..." lo beffeggia, mentre iniziare ad assegnare a ogni persona cinque carte.

Niall si schiaffeggia rassegnato; da quando Josh è entrato nella sua vita – due maledettissimi giorni che sembrano una vita intera vissuta in modo decisamente disastroso – sta facendo un record di autoschiaffeggiamento.

La prima mano serve a sciogliere la situazione e malauguratamente è proprio Niall a perderla con una misera coppia di cinque.

A sorpresa, però, chi vince è Danielle con un una doppia coppia di Re e sette.

"Nel caso ci fossero due vincenti o due perdenti?" Chiede, allora, la riccia, guardando Josh.

Oh, allora la situazione sarebbe ancora più intrigante!" risponde l'uomo, alzando e abbassando le sopracciglia. Le tre ragazze ridono, seguite da un sorriso accennato di Zayn e Liam e uno sguardo di intesa tra Harry e Louis.

Niall è sempre più preoccupato.

"Beh, allora, Niall... Devi farti togliere la maglietta da Josh" afferma, arrossendo appena per la timidezza che, comunque, si sta lentamente dissipando.

Niall sbarra gli occhi e impallidisce, mentre il sorriso di Josh si allunga maggiormente sul suo volto.

"Danielle, ti conosco da poco ma mi stai già antipatica" dice asciutto Niall, guardandola severo. Danielle ride rocamente e abbassa lo sguardo.

È solo un gioco.

"Oh, lascia perdere il brontolone! Io ti adoro, invece!" Esclama Josh, alzandosi per mettersi di fronte a Niall, che lo guarda con piglio dal basso. "Avanti, occhi blu, alzati e fatti spogliare..." soffia malizioso, allungando le mani nella sua direzione – mani che Niall non afferra.

Quando, con molta esitazione, Niall si alza, fronteggiando, alla stessa altezza, lo sguardo di Josh, occhi blu e verdi si incontrano e si sfidano.

Vincono quelli dalle pagliuzze ambrate, mentre quelli di un intenso blu si abbassano verso le proprie scarpe.

È solo un gioco e Josh deve togliergli solo la maglietta – si autoconvince.

"Prima Morra cinese, ora questo...il prossimo passo cosa sarà?" gli sussurra, rialzando lo sguardo. Josh infila velocemente le mani sotto la maglietta di Niall e sorride irrequieto, senza staccare gli occhi da quelli dell'altro.

Niall, pur volendo, ora, non potrebbe smettere di guardarlo.

Quello sguardo è così magnetico – cazzo.

"Se te lo dicessi..." inizia, ma Niall lo ferma, strabuzzando gli occhi.

Poi dovrei baciarti... "Sì, sì, lo so cosa faresti. Lascia perdere e toglimi la maglietta" borbotta l'irlandese.

Josh esegue e lo fa lentamente, gustandosi il momento. Lascia che le mani carezzino lascive l'addome asciutto di Niall, facendolo rabbrividire volutamente.

"Cazzo, hai le mani fredde!" lo rimprovera, mentre l'altro gli sfila definitivamente la maglietta.

Una volta tornati a guardarsi, Josh si morde il labbro e lo osserva, mangiandoselo con quelle iridi vispe. "Pardon" dice con un sorrisetto furbo che fa sbuffare Niall – le sue non sono affatto delle scuse, bensì un ringraziamento per ciò che sta osservando.

Niall non ha solo un bel faccino, ma un corpo veramente desiderabile.

Al diavolo il pensiero di un altro bacio, ora lo desidera come non ha mai fatto per nessuno.

La seconda mano vede la vittoria di un'altra delle ragazze che stanno letteralmente facendo il – mh – fondoschiena ai restanti sei ragazzi.

La vittoria è di Perrie con un tris di Jack. A perdere, però, è il caro e dolcissimo Liam che avrebbe voluto passare il turno, ma non l'ha fatto ed è arrivato alla fine della mano con una coppia di tre.

"Potevi passare" gli ha infatti consigliato il migliore amico. Lui ha risposto con un'alzata di spalle, mentre entrambi guardano la bionda che sorride, lanciando un'occhiata in direzione di Danielle.

"Liam, devi farti spogliare da Danielle." Annuncia, facendo arrossire più di quanto già non sia la riccia. "Ah, i pantaloni" aggiunge, sorridendo beffarda.

Zayn si irrigidisce sul posto, ma lo nota soltanto Liam che gli siede vicino; prima di alzarsi, infatti, gli passa velocemente una mano sopra la sua e l'accarezza in quello che apparentemente potrebbe essere un gesto non voluto, ma che tanto basta a Zayn per rilassarsi.

Quel piccolo accostamento di pelle, Zayn lo traduce come "mi stai spogliando tu, non lei" o, meglio, "non sarà mai la stessa cosa".

Danielle si avvicina e guarda ovunque tranne che nella direzione del ragazzo che, alla vista di quell'impaccio, non ha potuto fare a meno di sorriderle dolcemente.

Poi, il più velocemente possibile, la ragazza si è adoperata a sbottonare la patta dei jeans, stando ben attenta a non toccare l'intoccabile. 

Perrie e Eleanor, di fronte a quel gesto così puritano, alzano gli occhi al cielo esasperate, come volessero dire tacitamente: "Chi ha il pane, non ha i denti"

Il resto Danielle lo toglie con difficoltà e una goffaggine tale da fare invidia a Harry – potrebbero seriamente stringersi la mano.

Ma il gioco prosegue come se tutto ciò non fosse mai successo. A testimoniare il contrario, c'è un Liam in boxer.

La terza mano la vince Harry, il principiante, con un Full che non si era nemmeno accorto di avere.

Il perdente – assurdo, ma vero – è lo spogliarellista Josh che, sotto lo sguardo finalmente divertito di Niall, perde la maglietta.

Nella quarta giocata a perdere è proprio Harry – perché credendo di avere una scala, ha invece scoperto di non avere nulla.

Si è perso un quattro per strada, ma ha vinto comunque qualcosa: la risata sbarazzina di Louis che lo prende in giro.

A vincere è nuovamente una delle ragazze: Eleanor, con un tris.

"Alternativa, Harold, per aver perso devi baciare Josh" afferma la migliore amica, con un sorrisetto malefico di chi vuole a tutti i costi vendicarsi; Eleanor è sveglia, deve essersi sicuramente accorta dell'avvicinamento tra Harry e Louis – e questo non è tollerabile.

Cade il silenzio, nel quale Louis – che ha smesso improvvisamente di ridere – guarda sbalordito prima la ragazza, poi subito Josh.

"Si può fare?" chiede e la sua voce è incredibilmente acuta e spezzata da... cosa esattamente? Agitazione?

Josh ride e, impossibilitato a rispondere, prende la parola Zayn – che sembra non vedesse l'ora di ribattere a Louis 'le so sempre tutte io' Tomlinson.

"Certo che si può. Si può tutto!" la sua voce è atona, ma il suo sguardo è palesemente divertito.

Louis gli riserva uno sguardo pieno di risentimento, ma rimane in silenzio; non sa se guardare ciò che sta per succedere, oppure evitare.

Josh ride ancora, ma quando torna serio, osserva quell'impacciato di Harry che, in piena crisi, ha iniziato a massacrarsi le dita della mano guardando prima Louis, poi Eleanor e infine Josh.

È rosso come un peperone.

"Oh, beh, ho sempre avuto un debole per i ricci! Vieni qui, fammi tuo" esclama sardonico, sotto lo sguardo bieco di Niall.

Harry gli si avvicina e, lentamente, con l'imbarazzo a imporporare le sue gote di un rosso vivo, bacia per la terza volta le labbra di un uomo.

Josh mantiene l'allegria nei suoi occhi, per tutto il tempo, gettando – verso la fine – uno sguardo a Niall che, se inizialmente era fisso con la bocca aperta nella loro direzione, ha poi spostato lo sguardo sul materasso, fingendo di raccogliere le carte.

Louis, alla fine, ha deciso di non guardare la scena, mentre Eleanor ha sorriso orgogliosa per tutto il lasso di tempo che esso è durato.

"Hai delle belle labbra, te l'ha mai detto qualcuno?" Gli domanda in un complimento Josh, giocando con i suoi ricci in un buffetto, che fa irritare maggiormente Louis – il quale sbuffa, osservandoli, bieco.

Harry sorride e abbassa lo sguardo, poi nega. Si gira per tornare al suo posto e incontra gli occhi dello scrittore.

Avvampa e vorrebbe scusarsi con lui.

Ma per cosa, poi? Per quale motivo, soprattutto?

Si risiede e si sente un cane bastonato; quel bacio, dopotutto, non gli è dispiaciuto, ma la bocca di Josh non ha niente a che vedere con le labbra di Louis, né tanto meno il suo sapore che, nonostante abbia ancora quello di un'altra persona, ricorda forte e dolciastro – e gli manca.

La mano successiva la perde nuovamente Josh, ma non è importante chi l'abbia vinta perché quando lo spogliarellista si denuda dei pantaloni, lascia senza parole non solo Niall, ma tutto il gruppo.

Il corpo di Josh è tonico e ben formato, Niall per un momento si perde ad osservare i muscoli delle braccia e delle gambe e, pensa: "vestito quel ragazzo non rende affatto così bene." Ma poi si accorge della prepotenza di quei pensieri e si manda al diavolo da solo.

A Josh, però, non sfugge nulla, nemmeno tutte le espressioni che stanno colpendo, di mano in mano, il volto di Niall – e il suo sorriso questa volta è semplicemente dedicato alla felicità che prova.

Ma anche in quel caso, il gioco riparte tranquillamente come se nulla fosse.

Una mano viene vinta da Zayn, con una scala, e persa contemporaneamente dalle due ragazze, Perrie e Eleanor, con una coppia di due e quattro, che devono spogliarsi a vicenda – Zayn e le sue idee.

Entrambe perdono la maglietta sotto lo sguardo – poco attento – dei ragazzi.

Nella giocata, che vede come perdente Louis e vincente, di nuovo, Danielle, Harry vede realizzarsi tutte le sue paure.

"Beh, visto che ci siamo, devi farti togliere la camicia da Eleanor, mentre vi baciate..." Esclama, divertita.

Danielle sarà pure timida e puritana, ma ha certe idee che fanno invidia a quelle di Josh – Ok, non esageriamo.

"Si può fare anche questo?" Chiede Liam, guardando direttamente Zayn, che annuisce.

Liam parla al posto di un Harry che sembra ancora molto scosso.

"Oh, Danielle, dove sei stata per tutto questo tempo? Ti ho cercato ovunque, sorella" è l'esclamazione di Josh che dà una risposta a Liam – sì, si può fare anche questo.

Eleanor si avvicina a Louis con un sorrisetto che di timido non ha niente, per quanto lei stessa provi a sembrare titubante.

La verità è che non è affatto turbata.

Quando inizia a sbottonare la camicia di Louis, che nel frattempo si è alzato lanciando uno sguardo preoccupato verso Liam - l'unico che in quel momento forse può capirlo – Eleanor lo ha, poi, attirando la sua attenzione, guardato con i suoi occhi da cerbiatto e gli ha sorriso, incoraggiante.

Il primo fatto è che Louis, in quanto a donne, è un principiante come Harry con il Poker. Il suo ultimo bacio etero, infatti, risale al liceo – tanto, troppo tempo addietro. E il fatto numero due è che non gli è piaciuto affatto, sia questo che quello nella sua lontana adolescenza.

Harry, a dispetto di un Louis che sa quando non guardare ciò che potrebbe infastidirlo, osserva la scena con un'espressione che nessuno, in quel momento, riesce a decifrare; spaesato, forse, è l'aggettivo che si avvicina di più.

Non c'è gelosia, però, piuttosto la paura che tormenta le sue iridi smeraldine ora un po' spente; la paura che a Louis possa iniziare a piacergli la migliore amica, in un modo che a lui non sarà mai permesso ottenere.

Louis, però, è chiaramente disgustato da tutto quello che sta succedendo. E quando Eleanor si avvicina e accosta le sue labbra, piccole e carnose, sulla sua bocca, lui mantiene gli occhi aperti e rivolti verso il soffitto.

Dura fin troppo per tutti e Eleanor sembra farlo apposta a impiegarci più del dovuto nel sfilare quella camicia.

Quando, però, Louis rimane con il petto scoperto, si tira anche indietro dividendosi dalla bocca di Eleanor e Harry tira un sospiro di sollievo – anzi, torna decisamente a respirare.

Louis sembra sentirlo e si gira a guardarlo, le iridi innacquate di un sentimento che Harry interpreta come un perdono.

Louis gli sta chiedendo scusa?

Sorride e annuisce; non gli importa molto se sta fraintendendo quello sguardo, il cuore è troppo impegnato a balzare nel petto, perché Louis sembra veramente dispiaciuto.

La mano successiva la perde Zayn, che avrebbe tanto voluto passare la giocata.

A vincere è Josh che sorride, lanciando immediatamente uno sguardo verso Louis.

"Ho notato dell'astio con il mio collega, perciò sarà divertente vedervi alle prese con i suoi pantaloni, Louis" dice Josh.

Louis si irrigidisce e serra i pugni.

Un conto è baciare Eleanor, un conto è avere a che fare con quell'idiota di Zayn.

Quest'ultimo, invece, sorride sotto lo sguardo preoccupato di Liam che sta pensando: "Finiranno per menarsi"

"Deve spogliarmi?" chiede Zayn, indicando lo scrittore con un'espressione di sufficienza.

Josh annuisce. "Considerate le tue condizioni, qualcuno deve pur aiutarti"

"Certo, e quel fortunato devo essere io, ovvio" pensa Louis, alzando gli occhi al cielo, mentre considera anche il fatto che Josh, probabilmente, voglia assistere a una bella scazzottata.

Ma non accadrà.

Quando Louis si alza e si avvicina a Zayn, lo fa con le braccia conserte e con l'evidente intenzione di non aiutarlo.

Quando, però, gli occhi azzurri di Louis incontrano quelli nocciola di Liam, che lo stanno rimproverando, lo scrittore sbuffa e aiuta Zayn – afferrando le sue mani – a sfilarsi i pantaloni.

Harry guarda ancora, ma stavolta è divertito.

E Niall, finalmente, a quella visione, si è lasciato andare in una risata, liberando tutta la tensione che ha sentito su di sé fino a quel momento.

Deve ringraziare il ragazzo che gli siede accanto, se può assistere a una scena alla quale non avrebbe mai dato credito nel caso in cui qualcuno gli avesse detto che sarebbe accaduta.

Quando mai, se non in universo parallelo, poteva accadere una cosa del genere? Mai, appunto.

Josh ha riso insieme a Niall, perché la risata dell'irlandese, oltre a essere maledettamente contagiosa, è anche bella.

Quando Louis torna al suo posto, accanto a Harry, è lievemente rosso in volto. Harry non può fare a meno di guardarlo, stavolta smaliziato, e a dargli una spallata affettuosa, per rincuorarlo.

Louis, allora, sorride e guarda in basso, sconfitto, mentre il sorriso di Zayn, senza più pantaloni, troneggia nella sua parte del letto, sotto lo sguardo di Liam che fa di tutto per non guardare in basso, laddove non è lecito che guardi.

La partita successiva è quella che Josh sta aspettando dall'inizio e che, invece, Niall ha desiderato fortemente evitare.

Questo perché quella mano la perde proprio lui con un tris, facendo vincere Josh con un sudatissimo colore.

Se Niall lo avesse saputo, non avrebbe giocato quella mano; ma quando mai uno pensa di perdere con un Tris?

Josh lo guarda famelico, prima di sorridere sghembo con tutto il volto.

"Una parola, sette lettere*: Baciami"

Niall non solo lo guarda fingendo stupore – perché sapeva che sarebbe andata a finire così, se non peggio – ma la sua espressione è evidentemente spazientita.

"Sul serio? Prima la Cyrus, ora Gossip Girl*? Ma... perché?" chiede, facendo esplodere un'ilarità che lui non aveva nessuna intenzione di provocare.

Niall si guarda attorno, spaesato, e pensa: "No, no! Dovete essere disperati come me!", ma tutti sembrano, invece, osservarli con l'espressione di chi sta ponderando un pensiero come: "Oh, come sono carini", che lo fa delirare maggiormente.

Josh fa nuovamente spallucce e attende che Niall gli si avvicini per baciarlo – cosa che Niall, però, stenta a fare.

"Prendilo come un altro esperimento, occhi blu" dice serio, ma il suo sguardo chiarisce le sue losche intenzioni.

"Altro?" chiedono all'unisono Harry e Louis, guardandosi attorno. Liam è l'unico che conferma.

"Fottiti" è stato il sussurro di Niall, prima di avvicinarsi alla bocca di Josh il più velocemente possibile per liberarsi, così, di quel peso.

Quando, però, giunge a pochi centimetri dalle piccole labbra dell'altro, si arresta e cade nello sguardo di Josh.

Niall si morde un labbro, mentre esita; quel verde gli ricorda un labirinto nel quale non è sicuro di volersi perdere. Quelle pagliuzze dorate, invece, sanno della lussuria che il suo stomaco sta tacitamente bramando.

Cosa fare, quindi, perdersi o ritrovarsi?

Josh sorride, attirando l'attenzione di quegli occhi cobalto sulla sua bocca, e gli carezza una guancia con l'indice, piegando appena il capo.

Lo sta rassicurando, per quanto poco ci riesca.

Così, impaziente, è Josh a eliminare tutta la distanza e a baciarlo, ancora una volta, mentre, occhi negli occhi, Niall decide di perdersi nel verde e darla vinta al suo stomaco, che assaggia quella lussuria dal colore ambrato.

Josh gli avvolge rapido il labbro inferiore, non appena la sua bocca si accosta su quella di Niall, per poi morderlo lascivo; questo fa sussultare Niall, il quale non lo fa affatto per lo stupore, ma perché lo stomaco ha esultato, in un "Olé", degno di quelli calcistici, sorprendendolo.

Un sussulto che dà la possibilità a Josh di approfondire quel bacio, entrando inopportuno nella bocca di Niall e assaggiandone, finalmente, il suo sapore.

Per l'ennesima volta, come la prima, Niall mugugna – ma non in protesta – e passa una mano sul collo di Josh, avvicinandosi e attirandolo a sé.

Non è assolutamente concepibile il fatto che, quando bacia quella bocca Niall dimentichi anche una cosa semplice come respirare.

Non è normale che gli piaccia a tal punto da confondere la sua razionalità; non è assolutamente sano che desideri approfondire ancora e ancora...

No, non lo è, ma Niall non può pensarlo con coscienza, perché quest'ultima è andata a farsi benedire grazie alle labbra e alla lingua di Josh.

"Ehm" interviene Liam, tossicchiando rumorosamente e di proposito, poco dopo. "Ehm, penso che possa bastare" dice, quando Josh e Niall stanno procedendo con quel bacio da un paio di minuti.

Niall allora torna ad aprire gli occhi – accorgendosi soltanto in quell'istante di averli chiusi – e si discosta repentinamente da quelle labbra che scoccano, in protesta, al suono della loro improvvisa distanza.

Josh è... sconvolto.

Da quanto tempo non gli accade di baciare una persona, perdendo la percezione del tempo e dello spazio?

Da sempre, in realtà.

Guarda Niall e per un momento ha paura di lui. Un momento, però, poi sente ancora il sapore delle loro salive mischiate in una e la consistenza delle labbra di Niall e i suoi sensi si ridestano, facendolo sorridere.

Si passa una mano tra i capelli, tossisce, e poi inizia a mischiare nuovamente le carte.

Josh non è un tipo razionale, perciò non si preoccupa se per un momento si è sentito perso.

Josh è istintivo e vive d'emozioni; se Niall gliene regala così tante, in lui cresce soltanto la voglia di scoprirlo di più.

La nuova mano la perde Louis, che, tuttavia, non è mai stato felice di perdere, visto che a vincere è proprio il ragazzo che gli siede accanto, Harry.

Si guardano, abbozzano entrambi un sorriso. Tutti li osservano, mentre si scambiano uno sguardo carico di sottointesi.

E quando "T-ti tolgo i pantaloni" dice Harry, arrossendo mentre Louis gli sorride come un ebete, alzandosi veloce per eseguire le volontà dell'altro, Josh esulta in uno scoppio di risa – ancora fomentato dal bacio che ha dato a Niall.

Nessun altro, però, lo segue.

Liam e Zayn li guardano, curiosi; ancora una volta si sentono invidiosi della naturalezza del loro rapporto.

Perrie e Danielle, invece, hanno guardato Eleanor che ha la bocca spalancata e lo sguardo perso verso i due ragazzi.

L'amico che conosce lei – e quindi livelli che rasentano la quasi non conoscenza – l'Harold che è cresciuto insieme a lei, insomma, non avrebbe mai avuto il coraggio di tale affermazione.

Eppure accade proprio davanti ai suoi occhi marroni: Harry si alza e avvicina le mani sulla patta dei jeans di Louis – che è saltato in piedi.

Louis lo guarda con un sorriso appena accennato, poggiando entrambe le mani sulle braccia di Harry, per sorreggersi, ma le stringe come se fosse scosso e ansioso di vivere quel momento.

Il profumo di albicocca, l'odore dei capelli di Harry, gli entra nelle narici e socchiude gli occhi, irrigidendosi, subito dopo, quando un dito dell'altro – involontariamente? – sfiora il suo membro.

E accorgendosi di quanto poco basti, con Harry, affinché si senta assurdamente eccitato, spalanca gli occhi e si sente ardere ovunque, soprattutto nel luogo dove è stato appena toccato.

Lo guarda e trattiene il respiro, accorgendosi di come un suo labbro si stia torturando sotto la presa dei suoi denti.

Si guardano e gli occhi di Harry gli chiedono maliziosamente perdono, mentre la sua bocca piena gli sorride.

Vorrebbe baciarlo, ma stavolta perché lo desidera così tanto che non gli importa delle sue promesse infrante.

Vorrebbe baciarlo, perché le sue labbra sono state macchiate da quelle di Eleanor, mentre Harry da quelle di Josh. E Louis pensa che la sua bocca sia in grado di cancellare i segni di un'altra, come quelle di Harry per la sua; e pensa anche che vadano purificate entrambe, perché dovrebbero avere soltanto loro il permesso di baciarsi.

Perché, incoscientemente, anche se l'ha baciato per una volta sola, Louis pensa che la bocca di Harry sia di sua proprietà.

No, in realtà pensa che ogni parte di Harry sia sua – in quanto Musa, ovviamente.

Quando Harry gli toglie i pantaloni torna a guardarlo con un sorrisetto malizioso.

Osservare il corpo di Louis, adesso, è decisamente secondario rispetto al volto imbarazzato e confuso, con cui lo sta fissando.

Poi Louis si morde un labbro.

E, dio, - pensa Harry - quanto vorrebbe essere lui a farlo.

A quel pensiero, lo imita e si sfrega il labbro inferiore con i denti; un gesto che Louis non si lascia scappare, mentre pensa che sia giunta la fine.

La sua.

Non importa che ci siano troppi occhi a guardarli, perché quando, per scherzo e in una risata roca – che usa per tentare di smorzare la tensione – Harry gli sussurra: "Ora baciami, sciocco**", Louis obbedisce senza remore.

Harry non ha nemmeno il tempo di spalancare gli occhi stupito da se stesso, dalla sua capacità di giocare maliziosamente con Louis – in un modo che non gli si addice ma che gli piace – perché le labbra di Louis gli folgorano mente e cuore – ancora una volta – posandosi repentine e ghiotte sulla sua bocca, come se non avesse desiderato fare altro, se non questo, da chissà quanto tempo.

Harry dimentica il sapore della bocca di Josh o il fatto che poco prima Louis abbia baciato Eleanor, dimentica anche tutti gli occhi meravigliati – e furiosi – che osservano quella scena, perché Louis gli posa una mano sulla nuca, districando con le dita i suoi ricci, per avvicinarsi e aderire meglio al suo corpo.

E non c'è nient'altro che importi in quell'istante.

A quel contatto tra loro, poi, per Harry diventa istintivo e naturale posare una mano sulla guancia di Louis, perché deve convincersi che tutto ciò stia accadendo veramente, che per la seconda volta Louis lo stia baciando.

E quando sente l'eccitazione di Louis sbattergli contro l'interno coscia, Harry non ha più dubbi e il cuore gli trottola felice in dei battiti irregolari, mentre anche in lui si risvegliano i sensi e le eccitazioni della libido, dando probabilmente le stesse dimostrazioni all'altro, nel caso in cui anche Louis le stia cercando.

Questa volta, però, non ci sono scommesse, né penitenze, né niente altro che regga, si stanno baciando perché lo desiderano.

Harry può aver scherzato con quella frase, ma Louis gli ha dimostrato con quanta serietà – e voglia – prenda le sue affermazione.

Allora forse Louis, dopotutto, ha capito il senso di quel suo 'Mi piaci'? 

Si domanda e spera con tutto se stesso che la risposta sia affermativa; anche se quando, lingua contro lingua, tornano ad approfondire quel bacio, una seconda volta, Harry non pensa, né capisce più nulla. Non sente nemmeno Eleanor che chiede: "Vale?" o la risposta di Josh: "Vale, vale"

 "Ehm" Si intromette Josh, qualche minuto dopo. "Avete vinto il premio "Stupite Josh!" però ora andiamo avanti, oppure, beh, ci sono altre stanze dove poter approfondire la situazione..." li stuzzica lo spogliarellista, sorridendo beffardo e facendoli, così, tornare terribilmente alla realtà.

I due sciolgono il legame delle loro bocche e arrossendo, improvvisamente catapultati in una situazione alla quale non hanno dato – prima del bacio – il giusto peso, si guardano attorno, impacciati, mentre si grattano il capo con due sorrisi idioti stampati in faccia.

Lo sguardo di Eleanor è quello che infastidisce di più Harry e che, prontamente, finge di non notare. Soprattutto perché Louis gli getta una spallata affettuosa, mentre ride goffamente e si siede – due gesti che gli fanno perdere nuovamente la facoltà di capire dove si trova, quando e, soprattutto, perché – non è da solo con Louis?

Un idiota, insomma.

Così, goffamente, si siede anche lui.

E a quel punto sono talmente vicini che sembra non esserci più alcuna distanza tra loro; sembra che nessuno possa più dividerli, come se con quel bacio avessero stipulato un patto.

Una promessa reciproca che consiste in due sole parole: Sono tuo. Anzi, tre: Totalmente.

Quando riprendono il gioco, Liam finalmente ha una bella giocata tra le mani. Non vorrebbe rischiare qualche altra penitenza, ma è fiducioso.

Ha un tris e spera in un Full, così cambia soltanto una carta. Quando si ritrova un poker nelle mani si sente stranamente felice.

E vince. A perdere, però, è il povero Niall che, come sempre, non ha passato la mano e si è ritrovato a perdere con una doppia coppia.

Quando scopre chi è il suo aguzzino, ergo Liam, inizia nuovamente a guardarlo bieco per tentare di intimorirlo.

Questa volta, però, Liam sorride, contento di avere una possibilità per riavvicinarsi all'amico.

"Niall, devi... farti togliere i pantaloni dal sottoscritto" dice, sorridendo smaliziato e acquistando l'attenzione di Zayn, che lo fissa interrogativo, e Josh che si sente un cane al quale è stata appena rubata la propria zona.

Niall, invece, se ha strabuzzato gli occhi in un primo momento, ha in seguito finto uno sbuffo, alzandosi e dirigendosi verso l'amico.

Il sorriso che, però, è spuntato sul suo volto e che ha tentato in tutti i modi di nascondere, rincuora Liam, che gli sorride in risposta.

Liam è sulla giusta strada per essere perdonato. Si alza, raggiungendo in altezza il volto di Niall, e lo guarda.

"Allora, pronto?" gli soffia e Niall annuisce, scoppiando a ridere.

"Scusami, ma quella che mi hai appena fatto è una domanda pericolosa...si fa solo in certe occasioni..." e ride ancora, seguito dopo da Liam.

Zayn alza un sopracciglio e lo stomaco gli si rivolta in una capriola; sposta lo sguardo altrove per non assistere a quella patetica scena, perché niente gli toglie dalla testa che tra quei due ci sia un legame al quale lui non sa dare una definizione.

"Sì, ma datevi una mossa..." è il rimprovero seccato di Josh, che conquista l'attenzione di tutti, perché il suo tono è asciutto come non lo è mai stato; perfino Zayn è sorpreso da quella visione che ha di fronte a sé.

Josh si passa una mano tra i capelli e quel tic, agli occhi di Niall, appare come una dimostrazione di... gelosia?

Si acciglia e vorrebbe porgli quella domanda, ma quando la mano di Liam raggiunge l'asola dei suoi pantaloni, sposta lo sguardo sugli occhi dell'amico, rivolti verso il basso, e perde la concentrazione di ciò che accade intorno a lui.

Liam tira giù lentamente la zip e poi, posandosi, in una carezza, con le mani sui fianchi dell'amico, afferra con due dita la superficie dei jeans e inizia a tirare verso il basso, scendendo anche lui di conseguenza.

Liam vorrebbe dirgli di reggersi a lui, di mantenersi in equilibrio, ma se ne dimentica e quando tenta di rimediare, "Niall, tien... No! Ah!" è troppo tardi.

Niall cade, perdendo l'equilibrio e Liam gli va inesorabilmente appresso.

Si ritrovano a ridere, a terra, uno sopra l'altro, come due matti.

Gli altri li osservano, chi divertito e chi adirato alla vista di quella scena, ma alla fine anche Josh e Zayn si lasciano andare in un sorriso appena abbozzato, perché quei due sembrano proprio due idioti.

"Scusami..." soffia Liam, tentando di tornare serio. Niall ride ancora, fino a quando non incontra il nocciola degli occhi di Liam e capisce che l'amico non si sta scusando per averlo fatto cadere, ma piuttosto per non aver mantenuto la promessa.

E, a Niall, basta questo per perdonarlo.

Così, quando alla vista del volto sereno dell'amico si scioglie in un dolce sorriso, accarezzando una guancia di Liam, quest'ultimo capisce di essere stato perdonato. "Fa niente" risponde Niall, "però ora spostati che pesi..." dice, tornando a ridere.

"Sì, infatti, sarebbe proprio il caso che vi rialzaste" ribatte Josh, intromettendosi.

Liam ride e lo fa anche Niall, mentre si rialzano insieme – di nuovo complici, di nuovo amici, di nuovo legati da quel filo senza nome che però lega due anime in una profonda amicizia.

"Josh, non sarai mica geloso?" lo rimbecca Liam, ridendo, mentre lo spogliarellista diventa rosso di rabbia – sì, proprio quella.

Niall vorrebbe tornare ad avercela con lui, ma l'espressione contrita di Josh gli fa capire che Liam non deve avere poi tutti i torti e, allora, sorride – compiaciuto da quella notizia, forse?

La partita successiva viene vinta da Josh e persa da Zayn, che – ricordiamolo – ha addosso soltanto un paio di boxer.

Così "Oh, amico, sei in mutande, perciò consolati con un bel bacio con la bionda" dice, ammiccando, pensando di fare del bene.

Lo sguardo contrariato di Niall e quello di Liam, che lo osservano bieco, però, gli fanno credere che quel gesto non ha nulla di buono.

Perrie, però, ben felice di quella penitenza toccata a Zayn, si alza e lo raggiunge, baciandolo senza troppi indugi.

Liam li guarda per un momento, poi, ferito profondamente alla vista di ciò che non avrebbe mai voluto vedere, volta lo sguardo altrove.

Fa male.

Per fortuna dura pochissimo.

E così come è accaduto, viene dimenticato.

La nuova mano vede la soddisfazione di Niall che finalmente ha vinto. La sua vittima? Josh.

"Un altro bacio, Mon Amour?" domanda smaliziato Josh, arricciando le labbra nella sua direzione.

Niall, allora, intuisce che Josh l'abbia fatto apposta, a perdere – che abbia visto il suo poker di otto a inizio partita?

Ma non ci bada, sbagliando di grosso.

Così forse, per la prima volta in quella giornata – e in tutta la sua vita – sorride beffardo e nega lentamente col capo.

"Noto con piacere che hai perso la tua scommessa; dopo tutto, quello in mutande non sono solo io..." inizia, allacciando le braccia al petto, tronfio.

Josh si rende conto soltanto in quel momento che l'altro ha ragione e lo guarda con stupore, senza replicare.

"Perciò togli anche quelle" lo sfida Niall, dimostrando facilmente quanto poco conosca Il Divino.

Lui pensa, infatti, ingenuamente, che Josh si faccia problemi a denudarsi di fronte a tutte quelle persone.

Zayn abbassa il capo e nega; lui, invece, lo conosce fin troppo bene il collega.

L'espressione di Josh avanza in un cambiamento radicale che passa dal meravigliato al beffardo.

"Vorrei ricordarti, Niall, che stai parlando con uno spogliarellista che è abituato a..." ha iniziato Zayn, sapendo che la scena successiva non avrebbe lasciato spazio ad altre spiegazioni.

Infatti le azioni del collega lo interrompono.

Josh ha sorriso, alzandosi – di un sorriso sghembo, vispo. 

E si è abbassato gli slip neri, mostrando tutta la sua fiera bellezza.

"-A spogliarsi, appunto" conclude Zayn, abbassando nuovamente il capo e portandosi le mani davanti al viso, in un gesto disperato.

Niall osserva ogni parte di quel corpo che, oramai, non ha niente di coperto. E Josh se ne sta lì, in piedi, altezzoso, nella sua compiaciuta vittoria, osservato da tutti.

Le tre ragazze che, per un fugace istante si sono rifatte gli occhi, hanno poi spostato altrove lo sguardo – fingendosi pudiche con dei risolini falsi.

Louis e Harry si sono guardati con gli occhi fuori dalle orbite e Liam ha iniziato a ridere, seguito subito dopo da Zayn.

Niall ha continuato a osservarlo, incapace di spostare i suoi occhi, liquidi di sorpresa, altrove, mentre il suo volto ha cambiato gradualmente tonalità di colore – da un rosa pallido a un rosso bordeaux – e la sua bocca si è spalancata ogni secondo sempre di più.

L'Alternative Strip Poker finisce con quella visione. Perché, poi, Harry, osservando l'ora, per non guardare Josh, si è accorto che deve andare a lavoro.

"Oh! È tardissimo, devo andare a lavorare!" ha detto, alzandosi.

Louis lo guarda e, subito dopo, annuisce – sinceramente rattristato.

"Se vuoi andiamo insieme, devo andare anche io a lavorare!" Se ne esce Josh, affatto in imbarazzo di essere ancora nudo.

Louis allora lo guarda, da capo a piedi, ovunque, e sbianca. "Harry" annuncia, alzandosi. "Vengo anche io" e Harry non ha scelta, perché Louis sembra non volergliene dare quando si dirige in fretta nella sua stanza – riprendendo i suoi indumenti – per prepararsi.

Anche le tre ragazze, prendendo la palla al balzo, annunciano di dover tornarsene a casa, perciò anche loro si affrettano a rivestirsi.

E Niall continua a guardare Josh, inebetito, senza parole; le sue capacità motorie sembrano essersi ingolfate, perché non ne vuole proprio sapere di girarsi e guardare altro.

"Josh, rivestiti, altrimenti non si riprende più..." gli consiglia Zayn, beffeggiando l'irlandese.

Solo a quelle parole Niall si ridesta e scatta in piedi.

"Vengo anche io all'HeartAttack, così faccio compagnia a Louis" dice, dando modo agli altri di pensare che, perlomeno, è stato attento nonostante i suoi occhi fossero immobilizzati in un luogo ben preciso.

Josh ride, mentre si passa nuovamente una mano tra i capelli e inizia a rivestirsi.

Lo sa che quella di Niall è tutta una scusa per trascorrere del tempo insieme a lui – e non si sente nemmeno tanto uno sbruffone a pensarlo perché l'irlandese gliel'ha appena dimostrato.

Ora il suo dubbio è soltanto uno e lo rende pubblico immediatamente: "Niall, questo onore lo devo al mio bel faccino, alle mie capacità impressionati in fatto di baci oppure per la visione consentita solo a un pubblico maturo che hai avuto modo di osservare fino a poco fa?" Ironizza, senza aspettarsi una risposta.

Infatti Niall non lo stupisce, quando "Vaffanculo" lo rimanda a quel beneamato paese.

*

So don't forget to breathe tonight 

Tonight's the last, so say good-bye 

A modern Myth, 30 Seconds to Mars

In nemmeno mezz'ora la casa è vuota.

Sono rimasti soltanto Liam e Zayn, che hanno osservato gli altri prepararsi e Danielle, Perrie e Eleanor andarsene, dopo aver salutato con la promessa di organizzare, per un'altra giorno, un'uscita di gruppo.

Ora sono soli, nella stanza di Zayn, sdraiati uno accanto all'altro, dove tutto è iniziato e dove tutto, probabilmente, finirà.

Zayn si gira velocemente una sigaretta, prendendo filtri, cartine e tabacco sul comodino.

Liam gli getta addosso uno sguardo di rimprovero, ma non dice nulla, arricciando le labbra per tentare di trattenersi.

Zayn si gira a guardarlo quando lecca sopra la colla e alza immediatamente gli occhi al cielo, leggendo chiaramente l'espressione di Liam.

Poi brontola e Liam ride, negando.

"Non farlo" lo imita Zayn, con la sigaretta in bocca, afferrando l'accendino e sorridendo con rammarico.

Liam torna a guardarlo severo, incrociando le braccia al petto: "Se lo sai che ti fa male, soprattutto ora, perché lo fai?"

Zayn fa spallucce e ride, mentre inspira il fumo e si sente rinascere.

Il momento dei giochi è finito; lo sa lui, lo sa anche Liam.

Stanno tergiversando su una fase di stallo alla quale stanno attaccati come tutti quelli che per non rispondere ad una domanda compromettente, spesso finiscono per arrampicarsi sugli specchi.

"Perché non me ne fotte niente, se mi fa male" ribatte con tono menefreghista. Lo sguardo severo di Liam si amplifica a quella risposta.

"Bene" esclama, afferrandogli velocemente la sigaretta dalla bocca e infilandosela tra le labbra. "Ora? È la stessa cosa? Non te ne fotte comunque?" dice, ispirando e gettando fuori il fumo.

Zayn lo guarda allibito, mentre Liam inizia a tossicchiare, infastidito e non abituato al fumo.

"Non c'entra un cazzo" ribatte, riprendendosi velocemente la sigaretta.

"Ti sbagli, cazzo! Se a te non importa di te stesso, importa a me! E ti ho appena dimostrato che è vero... perché per te è lo stesso" sbotta Liam.

Zayn lo guarda, i suoi occhi sono lucidi e increduli.

Si morde un labbro, perché sa che quello che sta per dire condurrà velocemente alla fine – di loro.

"Liam" lo chiama, nonostante l'altro lo stia già osservando, furioso, "se è così, se tieni veramente a me, una fottuta sigaretta non conta-" inizia e l'altro prova a interromperlo, ma Zayn gli posa un dito sulla bocca e lo fa tacere. "No, fai parlare me." Afferma e l'amico rimane in silenzio. "Se tieni veramente a me, ora che siamo rimasti soli, puoi dirmi tutto ciò che devi.

Dimmi perché quella fottuta estate, quando sono tornato, tu non c'eri. Dimmi dove sei stato, cosa hai fatto. 

Dimmi perché tua madre mi ha mentito, perché lo hai fatto anche tu. Dimmi perché non sei mai venuto a cercarmi, dimmi perché hai mentito su Niall; dimmi cosa cazzo è successo, Liam, se tieni veramente a me.

Una sigaretta non conta niente. Contano le bugie che mi hai detto e conta la verità. Voglio saperla."

L'espressione di Liam, a quelle parole, è mutata gradualmente: dal furioso è passato al sorpreso e, infine, al terrificato.

Cosa pensava? Che Zayn non glielo chiedesse più? Che ingenuo.

In fondo glielo aveva detto, appena fossero rimasti soli, avrebbe voluto sapere tutto.

Ed eccola lì, la sua richiesta.

È arrivata l'ora e sente di aver fatto troppe parole fino a quel momento e di essere stato interrotto sempre nel momento più difficile.

Sebbene nessuno possa interromperli, ora, Liam decide di andare al dunque, anche perché la maggior parte della storia l'ha già detta, il resto potrà spiegarla soltanto dopo aver confessato il più difficile.

Abbassa lo sguardo sul suo braccio sinistro e accarezza incerto l'orologio che non toglie mai – perché nasconde qualcosa che anche lui fa difficoltà a guardare.

Se lo sfila e la vede, lì, orizzontale e seghettata, ancora rossa nonostante gli anni e leggermente in rilievo, come se quel pezzo di pelle non si fosse mai rimarginato per bene.

Quando alza gli occhi sul migliore amico nota tutto ciò che non avrebbe mai voluto vedere.

Zayn ha capito tutto – chissà da quanto tempo – e la visione di quella cicatrice è soltanto la conferma alle sue più oscure paure.

"Non mi hai trovato, Zayn, quell'estate, perché ho provato a togliermi la vita"

Midnight doesn't last forever

Dark turns to light

Heartache flips my world around I'm falling

Down, down, down that's why

Irresistible, One Direction(*)

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