Kiss me & Wonderwall

Kiss me & Wonderwall

Le labbra di Harry sono esattamente come le ha descritte: piene, delicate, lisce e leggermente umide. 

Quando Louis appoggia le proprie su quelle di Harry, si sente improvvisamente sollevato e ne rimane stupito, perché sembra che il suo corpo, irrazionalmente, non abbia voluto altro che questo per non si sa quanto tempo. 

Louis ha chiuso gli occhi, mentre la canzone del suo cantante preferito ha inevitabilmente iniziato a risuonare nella propria mente. 

Your heart's against my chest. 

Lo sente, il battito del cuore di Harry, accelerato, impetuoso, divampante come un ciclone, contro il suo petto. E sente il suo, di cuore, che accompagna quello dell'altro, agitato ed entusiasta; ma evita di ammettere - perfino a se stesso - che sta provando qualcosa, perché Louis Tomlinson non prova emozioni, non si abbandona ad esse. Lui piuttosto le scrive, le racconta...

E quella è una sfida, un gioco.

Harry invece ha tenuto gli occhi aperti, sorpreso e incapace di reagire. Louis ha semplicemente accostato le proprie labbra sulle sue, ma dentro e attorno a sé sembra essere appena esploso il Big Bang.

Un momento. 

Un momento in cui sembra che nessuno li stia osservando e, invece, degli occhi indiscreti, attenti, guardano proprio ciò che si aspettavano di vedere.

Le labbra di Louis si muovono appena sulle sue, in una dolce carezza.

Sono perfette, insieme, in quell'accostamento.

Cos'è che dicono in giro? Che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo.

Harry è sempre rimasto piuttosto perplesso da questa affermazione, probabilmente perché non ha mai capito la logica; ma ora che le labbra di Louis toccano le sue, in un gesto così delicato, ha capito senza più fraintendimenti. 

La bocca di Louis è come il battito d'ali di una farfalla; è capace di provocare un disastro dall'altra parte della Terra, mentre da questa parte - di mondo - sulla sua bocca, ha perfino la capacità di farlo precipitare in una distesa verdeggiante, rigogliosa di luce e fiori, in un Paradiso terrestre, nell'Eden.

Le labbra di Louis sono un battito d'ali per Harry.

Louis lo invita ad approfondire, forse perché il proprietario del HeartAttack potrebbe pensare che stiano fingendo.

Kiss me like you wanna be loved.

Una finzione. 

Harry è terrorizzato, vorrebbe non trovarsi in quella situazione e invece ha una bocca sulla propria e il cuore che batte furioso.

Questa, però, non è la prima volta che accade, che bacia qualcuno.

Ma quella prima volta non ha provato la stessa cosa.

Si chiama chimica - gli suggerisce la mente. 

E per quanto Harry fosse sicuro di provare qualcosa, ora ha la certezza che quel primo bacio non ha niente a che fare con il secondo.

Anche se, bisogna che lo ricordi, serve che se lo marchi a fuoco sulla pelle: quel bacio non ha niente di vero, per quanto abbia tantissime altre cose... 

Like you wanna be loved.

Harry allunga una mano sul collo di Louis e dischiude le labbra, permettendo all'altro di poter approfondire quel bacio casto. 

Solo in quel momento chiude gli occhi e si abbandona al momento, alla finzione. Accarezza delicatamente il collo dello scrittore con due dita, poi lo afferra come se non volesse lasciarselo scappare.  E per un momento, se Louis non fosse certo che le labbra di Harry siano sulle sue, penserebbe immediatamente che al posto delle dita Harry abbia usato la bocca, facendogli provare dei brividi lungo la colonna vertebrale.

Eppure è un semplice bacio, due labbra che si incontrano... Possibile che possano provocare così tante... e-emozioni?

Hold me in your arms.

Louis apre gli occhi, invece, mentre si sente avvolto, stretto, tra le braccia di Harry. Le sue mani circondano irrazionalmente la vita dell'altro  e non sa se lo fa per tentare di allontanarlo o se per ancorarsi maggiormente a lui, ma sa che la sua bocca scopre un sapore nuovo, dolcissimo, inebriante... Capace probabilmente di creare dipendenza - ma non vuole pensarci. 

Le lingue si incontrano, timide e risolute, e Louis pensa di aver osato troppo, di aver esagerato, di essere caduto in qualcosa al quale non è preparato. 

Non importa il dolore che sente ai piedi, eretti sulle punte per arrivare al viso di Harry. Non le sente nemmeno le gambe, in realtà.

And the feeling I forget...

Il tossicchiare, alle loro spalle, li fa ridestare. 

Harry torna ad aprire gli occhi, quando le loro labbra si dividono, provocando un piccolo scocco.

Sciolgono il legame e per un impercettibile secondo occhi negli occhi, verdi contro azzurri, si osservano, emozionati - imbarazzati.

Che diavolo hanno combinato?

Quel bacio non è stata una semplice sfida, quella non è stata una finzione.

Quello che è appena successo, loro non lo sanno, ma è stato l'incontro di due anime affini, di due anime gemelle che si sono ritrovate dopo anni di lunga distanza.

E, ora, il problema è soltanto uno: riusciranno a mantenersi distanti oppure cadranno nella tentazione di baciarsi ancora?

And the feeling I forget...

Poi Harry guarda altrove, incapace di sostenere lo sguardo nemmeno per un secondo in più. 

Anche Louis tossisce, schiarendosi la voce, poi sorride, mentre si volta verso il proprietario.

Pensa: è stato solo un bacio, un incontro di due labbra e un emozione provocata dagli ormoni. Una semplice reazione fisica.

Non ha niente del poetico che la sua mente gli ha proposto sotto forma di una canzone. Non ha avuto la pelle d'oca perché non ha mai provato una scossa come quella che ha sentito quando le sue labbra si sono accostate a quelle di Harry, quando le loro lingue si sono toccate o quando i loro sapori si sono immischiati creando una fragranza perfetta e deliziosa. 

No.

I sentimenti li ha dimenticati. Non li prova più.

I'm in love, now... ? 

"Quindi?" Dice, tentando di ricomporsi. Il capo li osserva con un piglio divertito, tossisce ancora per trattenere una risata istintiva, ma si ricompone in pochi secondi. 

Osserva il volto rosso di Harry e con gli occhi divampanti di un'ilarità che in un momento a Louis ricorda quella di Niall - e Niall stesso - annuisce e fa un gesto della mano come se, glissandoli, gli stesse concedendo il permesso di usare un'altra divisa. 

"Ti do il permesso di infilare un paio di slip, ma ora vai...altrimenti ti licenzio per nullafacenza" Ordina e Harry lo guarda con titubanza, evitando accuratamente di incontrare gli occhi, ora fieri, di Louis che lo stanno osservando. Poi annuisce ed esce dall'ufficio in tutta fretta, senza nemmeno aspettare l'altro.

Louis fa spallucce, si gratta la testa e fa dietro front. La voce glaciale del proprietario del Nightclub, però, lo fa bloccare al suolo. "Prenditi cura di quel cucciolo, non prenderlo in giro..."

Louis spalanca gli occhi, improvvisamente impaurito da quell'affermazione. Louis è bravo a leggere i volti delle persone, è capace di comprendere stati d'animo ancor prima che questi vengano fuori di loro spontanea volontà.

Se lui ci riesce con la maggior parte delle persone, Liam è capace di farlo soltanto con lui. Non ha incontrato nessun altro capace di farlo, eppure sente che quello sconosciuto ha le sue stesse capacità, con l'unica differenza che ha appena osato parlare di lui e di Harry.

Vorrebbe dire qualcosa, come, ad esempio, "Come si permette di insinuare una cosa del genere?" o "Cosa le fa credere che io lo stia prendendo in giro?" ma in qualche modo Louis sente che quelle parole non sono errate.

Sa che c'è del vero e lo ammette, sconfitto, ma non capisce se lo fa per colpa del bacio che l'ha scombussolato più di quanto si aspettasse, o se è ancora confuso da quella canzone che gli martella con insistenza nel cervello o, ancora, se per la frustrazione di non aver potuto baciare ancora - per un altro po' - quelle labbra così rosse...

Si riscuote. 

Non deve pensarci, né tantomeno dar spago al divertimento di quell'uomo; prende e se ne va così come è entrato, senza troppi convenevoli.

Harvey ride soddisfatto; nei momenti di totale noia, adora quando giovani inesperti sull'amore vengono a riscuoterlo con teatrini divertenti come quello. 

Peccato che durino sempre troppo poco.

S'accontenta, mentre alza il telefono, sarà un'ottima storia da raccontare al suo socio, Jonny.

*

Zayn sale sul palco quando il locale inizia ad essere pieno di gente, a tal punto da affollare la pista da ballo e l'intera sala del Nightclub. 

Poggia il bicchiere di Gin che si è scolato nonostante fosse già ubriaco e sente il mondo girargli attorno, la testa leggera - fin troppo - e il cuore battere di un'emozione che non vorrebbe provare.

Probabilmente se non avesse saputo della presenza di Liam, lì, in mezzo alla gente, non sarebbe condizionato nel voler cantare quella canzone. Forse ne avrebbe proposta un'altra o, forse, alla fine, non avrebbe cantato affatto. 

Perché, nonostante tutto, non è capace di fare torti a nessuno, tantomeno a Liam. 

Perché, nonostante tutto, l'unica cosa che Zayn sa fare è chiedere aiuto, urlare al mondo di essere salvato - ma non da chiunque, lui vuole soltanto una persona. Soltanto Liam è l'ancora che può salvarlo. 

Ma Liam non arriva, non l'ha mai fatto. E ora Zayn sa il motivo. Niall.

Non c'è altra spiegazione.

E forse Louis ha ragione, l'ha sempre avuta: lui è capace soltanto a piangersi addosso. Ad elemosinare ancora qualsiasi cosa dalle braccia e dalle mani di Liam. Qualsiasi cosa che non basterà mai, ma che si farà bastare.

Sale sul palco, le luci spente, il pubblico in silenzio che attende. Lì, da qualche parte, Liam è in ascolto. In attesa.

Non lo sa che presto canterà ancora, che lo farà ancora, debole e inerme. 

La musica parte e Zayn, barcollando, riesce a sedersi sulla sedia posta al centro del palco.

Ha venti secondi esatti prima di iniziare a cantare e li trascorre guardandosi attorno. Ma la luce, che improvvisamente lo colpisce in viso, gli fa socchiudere gli occhi e tentare di adocchiare il migliore amico diventa un'impresa difficile. 

Liam sta nella stessa seduta, nello stesso tavolo. 

D'improvviso, le chiacchiere si sono sbriciolate quando l'attenzione delle tre ragazze si è rivolta verso Zayn.

Soprattutto quella di Perrie che Liam osserva curioso e mesto. 

Non lo sa precisamente il motivo, ma -  a pelle - quella ragazza non gli piace affatto. E a lui, solitamente, è difficile che non piaccia qualcuno. 

Perrie, però, nasconde qualcosa. E il fatto che abbia un rapporto con Zayn non lo fa sentire affatto bene.

Zayn...

Guarda il palco, sebbene abbia fatto forza su se stesso per evitare di farlo. 

Gli fa incredibilmente male vedere il suo migliore amico su un palcoscenico. Gli fa incredibilmente schifo pensare che si spogli per soldi. 

Se solo potesse, se solo avesse un motivo, si alzerebbe da quella fottuta sedia per dirigersi da Zayn; lo trascinerebbe fuori, lontano da tutto quello schifo. 

Ma poi pensa al pomeriggio, a come hanno ballato insieme, come improvvisamente si sia sentito risanato da una brutta cicatrice, tra le braccia di Zayn, come, poi, all'arrivo di Niall, abbia fatto crollare il discorso - quel discorso - nel momento peggiore e, infine, come Zayn sia uscito di casa senza una parola.

Ripensa all'occhiataccia di poco prima, a come gli è parso ferito e scostante. E Liam sa che non ha tutti i torti, Zayn, a comportarsi in quel modo.

Quando le prime note riecheggiano per il locale, iniziano anche i primi urli delle ragazzine più fomentate. 

Liam non immagina cosa sta per accadere, non immagina che quella canzone sia per lui, come tanti dei mille gesti che Zayn compie, dedicandoglieli.

Ma viene colto da alcuni brividi, quando la voce di Zayn, un po' roca e strozzata, si espande per tutto l'HeartAttack.

"Today is gonna be the day" dice il ragazzo e Liam non può far a meno di ascoltare.

Zayn Malik è tornato a cantare al mondo.

E Liam si sente uno sciocco al pensiero che, in passato e poche ore prima, il suo migliore amico l'abbia fatto soltanto per lui.

Perché la voce di Zayn non è sua, ma la vorrebbe. La vorrebbe solo per sé. 

"That they're gonna throw it back to you" Canta il ragazzo, alzandosi dalla sedia. Per quanto la canzone sia difficile da ballare, Zayn si muove leggiadro e sensuale, mentre inizia a spogliarsi - o a fingere di farlo. 

Perrie sorride, quando le amiche le fanno notare che quella canzone potrebbe essere per lei. E lo stomaco di Liam si contorce arrendevole, quando, invece, spera che non sia affatto così.

Niall lo guarda e gli sorride, dandogli una spallata. Poi nega, come se lo stesse invitando a evitare di dare peso ai commenti di quelle tre.

"By now you should've somehow realized what you gotta do"

Zayn si muove sul palco, ma non lo fa per dare spettacolo ma, perché, d'improvviso, ha l'esigenza di trovare due occhi. 

Sta cantando e, probabilmente, non l'avrebbe fatto se non sapesse che Liam è lì, ad osservarlo, a sentirlo. 

Si muove, a destra e a sinistra, poi... lo trova e accade proprio quando dalle sue labbra esce fuori: "I don't believe that anybody feels the way I do about you now..."

Non dovrebbe cantare, non dovrebbe dare ulteriori dimostrazioni a qualcuno che sembra essere cieco e sordo dinnanzi ai suoi appelli. 

Non dovrebbe Zayn, ma lo fa.

E gli urletti felici si amplificano e le occhiate delle due amiche di Perrie sono più solide e convinte, ma Liam ha capito e non si preoccupa più. 

Liam non ha più dubbi. 

E per quanto non voglia ammetterlo lo sa, lo capisce che Zayn sta cantando ancora una volta per lui.

Sta cantando una canzone, un'altra - stavolta, però, non offerta dal Destino - e sta urlando qualcosa di preciso, che non può essere frainteso. 

E Liam è in ascolto. 

Zayn non ha nessuna intenzione di trasformare quelle grida in echi inascoltati. 

"Backbeat the word was on the street, that the fire in your heart is out. I'm sure you've heard it all before, but you never really had a doubt"

E quella strofa Zayn la canta con strazio, mentre Liam socchiude gli occhi, inerme e sconfitto.

Canta ancora, mentre si muove agile, felino e incredibilmente bello come è sempre stato, ma la sua mente rimane ancorata a quelle parole per un po', mentre fissa con ostinazione il volto pallido, ma controllato, di Liam che lo sta osservando.

Se potesse, Zayn canterebbe quel pezzo ancora, fino a quando a Liam non è chiaro, fino a quando tutte le sue incertezze, i suoi dubbi, il suo battito irregolare, ogni volta che lo ha davanti, non sia chiaro perfino ai muri - cosa che è già successa, in realtà.

Poi, però, la sua mente si attacca ad altre parole, ad altri gridi, ad un altro respiro che ha voce soltanto perché Liam possa udirlo.

"Because, maybe... You're gonna be the one who saves me? And after all, you're my wonderwall"

Perché dopotutto Zayn non ha che Liam. Liam, la sua ancora di salvezza, il suo tutto e il suo 'qualcosa in più'; perché anche se Liam ha Niall, Zayn pretende di esserci, di avere ancora un piccolo spazio nella sua vita. Gli basterebbe. Se lo farebbe bastare.

Ne ha bisogno, perché senza il suo migliore amico si sentirebbe perso, perché senza Liam si è sempre sentito perduto. 

E non verrà mai salvato da nessuno, tantomeno da lui, ma... è debole, e non può fare a meno di provarci ancora, come un disilluso, come uno sciocco.

Zayn è uno cieco stolto che preferisce farsi male, piuttosto che rinunciare a Liam.

E Liam, ancora una volta, non lo sorprende. Non lo salva. 

Zayn lo vede alzarsi, i pugni tesi e la mascella serrata. Zayn si sfila con gesti semplici e sensuali la camicia aperta e, poi, i pantaloni, mentre Liam abbandona il locale sotto il suo sguardo e quello di Niall che, però, non lo segue.

L'ennesima sconfitta di Zayn. L'ennesima porta in faccia.

Tutto inutile tornare a cantare. Gesto vano quella canzone, Liam non ci sarà mai per lui. 

Riuscirà mai ad accettarlo?

Termina la canzone, così come il suo spettacolo, acclamato dalla folla. Zayn voleva donarsi ad una sola persona e, invece, si è dato alla massa. 

Come sempre. 

È confuso e ha voglia di... distruggersi più di quanto già non lo sia.

Liam è uscito a prendere una boccata d'aria. È spaesato e il mondo gli gira attorno come fosse ubriaco; ma non lo è, ciò che ha mandato giù  - è sicuro - era analcolico. 

Si sente stonato dalle parole di Zayn. Non ha mai pensato a se stesso come il debole della situazione, ma ora è convinto che, seppur l'avesse fatto una volta, senza ricordarselo ora, ha sbagliato.

Lui avrà avuto i suoi problemi - gravi - ma Zayn è perduto. A causa sua. E sta chiedendo il suo aiuto.

L'ha sempre fatto, in realtà, ora che ci pensa. Ma Liam se ne è reso conto soltanto ora.

Prende un respiro profondo, mentre preme con forza le dita sulle tempie. 

Come ha potuto essere così cieco? 

Idiota. 

Si schiaffeggia il viso, mentre pensa che è uscito mentre Zayn si stava esibendo. 

Per la prima volta non pensa a se stesso. Pensa a Zayn.

"Cazzo!" Borbotta, mentre rientra velocemente nel Nightclub. 

Senza rendersene conto, l'ha abbandonato ancora.

Idiota.

Zayn raggiunge la pista poco dopo, con indosso una vestaglia e sotto niente altro, se non un paio di slip. 

Adocchia una tipa affascinante e le si avvicina, sorridendo. 

Bussa con due dita sulla sua spalla e quando la donna si volta a guardarlo sembra sorpresa e divertita. Le sorride e questa ricambia velocemente. 

Se sapesse che in sala c'è anche Perrie, non perderebbe tempo ad arpionare un'altra preda, ma Zayn non lo sa e cade nell'errore più grosso della serata - dopo la canzone. 

Ci prova spudoratamente senza nemmeno aprire bocca per parlare. Le si avvicina al viso e prova a baciarla. La donna esita, ma sembra ben predisposta, allora la prende per mano e la fa vorticare lentamente, avvolgendola poi in un abbraccio. Danzano e Zayn continua a tentare di baciarla, ma se inizialmente lei sembra ben predisposta, alla fine tituba e lo devia giusto in tempo. Questo accade fino a quando, però, Zayn non si sente tirare per una spalla.

Quello che si ritrova davanti è un armadio vivente. Ergo, il ragazzo della donna che ha tentato di baciare.

Sorride, mentre pensa che un pugno in faccia non glielo impedirà nessuno e chiude gli occhi, rassegnato, mentre attende il giudizio.

L'omone alza il braccio, ma la mano non arriva alla faccia di Zayn.

Lo spogliarellista mantiene gli occhi chiusi per un po', fino a quando non sente una voce - famigliare - che, per fortuna, è intervenuta in suo soccorso.

"Hey amico, non ti sembra esagerato?"

Liam.

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