"Life must be celebrated not death." Ruby x Awae 💎

Dobbiamo celebrare la vita e ciò che la circonda. Non bisogna abbandonarsi a dolorosi rimorsi, ma accettare il piano di Dio, perché è quello che decide il destino di ogni singola persona.

Non esistono sentieri facili e se anche l'avessimo letto su qualche libro, allora ci siamo limitati a crederlo.
Tutto perché è semplice e divino abbandonarsi alla piacevole convinzione che un lieto fine esista per tutti.

Ma non è così.

𝓐𝔀𝓪𝓮 x 𝓡𝓾𝓫𝔂 𝓖𝓲𝓵𝓵𝓲𝓼

Alcune donne sono destinate a diventare delle bravi mogli.

Perfette, meravigliose, che sembra gli sia stata cucita addosso quell'immagine.

Tutte le ragazzine di Avonlea e dintorni, meno una.

Anne Shirley-Cuthbert, uno spirito combattivo che sapeva esattamente di voler essere insolita e credeva che legarsi a un uomo non fosse il suo destino.

E tutto per i capelli rossi, l'aspetto ossuto e sgraziato e le lentiggini che puntellavano il suo volto, da quando aveva memoria.

"Non credo che qualcuno sarà disposto a sposarmi. Forse un forestiero venuto da lontano."

Poteva divenire capo di un'associazione per la lotta ai diritti umani, non di certo la sposa di qualcuno, perché così imponeva la società.

La sua convinzione vacillò quando spezzò la lavagnetta in pieno viso a un ragazzo.

Gilbert Blythe... e da quel momento anche un cuore ottuso era stato contaminato dall'amore.

Mentre questi pensieri si dibattevano nel suo cervello, continuava a sistemare la biancheria. Anne notò con stupore che le iniziali "R.B" erano state modificate per accogliere la persona che realmente amava.

"Ruby Blythe." 

Così la biondina annunciò alle altre, dopo che il ricciolo si era allontanato per la partita.

Ma ora quell'aria infantile era sparita. Un sorriso radioso le curvava le labbra e i capelli le scendevano sulle spalle in morbide onde. Il vestito senza fronzoli o merletti le fasciava il corpo.

Nessun dolore le avrebbe strappato dalle mani la serenità.

Anne la raggiunse alle spalle, ponendole sulla testa una coroncina di fiori. Le prese il braccio per guidarla, ma l'emozione stava per sopraffarla.

"Ruby sei incantevole. Non ho mai visto una sposa più adorabile ad Avonlea."

La biondina era grata di avere al suo fianco Anne, quella straordinaria persona che con i suoi modi di fare e la sua fantastica parlantina le aveva insegnato a sognare un mondo diverso dalla realtà.

All'inizio, aveva sbagliato a giudicarla, ad ascoltare passivamente come si facessero beffe del suo aspetto o delle sue origini. Anne era una bella persona, e Ruby avrebbe voluto trovare un momento per poterla ringraziare.

"Ho molta paura." mormorò con quella voce sottile e timida.

Anne prese le sue mani e le strinse.

"Ti sostengo io e ti prometto che andrà tutto bene."

Ruby si mordicchiò il labbro, colpevole.

Per quale motivo, dopo tutti i suoi gesti spregevoli l'aveva sempre appoggiata, aiutata, consolata... come avrebbe fatto una sorella?

Non meritava i suoi sforzi o le sue parole. 

Neppure quella città e i suoi abitanti, e ora capiva perché tra tutte le altre ragazze Gilbert Blythe avesse posato gli occhi proprio su di lei e non si fosse mai interessato a nessun'altra.

Era chiaro da tempo per la biondina che il cuore del ricciolo era occupato da Anne.

Maledettamente chiaro.

"Vado al piano di sotto." le accarezzò il volto niveo, risvegliandola dalla trance in cui era caduta.

"Un momento."

Le prese una mano e la invitò a sedersi sul suo letto.

Anne non discusse quell'ordine e scivolò accanto a lei, con la fronte aggrottata e la testa piena di pensieri. Sembrò come da bambine quando giocavano in cerchio con i personaggi immaginari che avevano creato.

"Ruby?" la chiamò con dolcezza mista a preoccupazione, appoggiando la mano sulla sua. Dal suo canto, la sposa aveva il volto chino sulla coperta.

"Per tutti questi anni, volevo ringraziarti per come sei, Anne. Un'amica, una sorella, una spalla su cui piangere e l'unica persona a cui affiderei i miei ultimi desideri prima di...."

"No, non devi."

"Per favore, non rovinare questo momento sublime, come diresti tu. Sei tu che fai risplendere ciò che tocchi. Celebri la vita e non la sprechi."

Anne increspò un sorriso, celando le lacrime pronte a rigarle le guance.

"Hai realizzato il mio desiderio e non potrò mai ringraziarti abbastanza."

Tutte quelle parole erano un balsamo per la sua anima, ma al tempo stesso pensava di essere un'egoista.

Ruby Gillis, apoteosi di bellezza e grazia, ma una rosa che sarebbe appassita troppo presto. Possibile che il destino fosse stato tanto spregevole?

Strinse i pugni in modo impulsivo ma Ruby glieli aprì.

"Non pensare che sia colpa tua. E nemmeno che sia di Gilbert. Non c'è niente che si possa fare per evitarlo."

Gilbert odiava profondamente il compito di cui era insignito: dare una sentenza di morte, ancor prima di aver trovato il medicinale per sconfiggere la causa.

"Avevo paura prima." Anne sobbalzò riportando il suo sguardo sull'amica. "Non so dove andrò quando morirò e non avrei voluto scoprirlo così giovane. C'erano tante cose che avrei voluto fare. Un viaggio intorno al mondo, poter essere ciò che voglio senza essere oscurata..."

"Ruby..."

"Ora sono più serena, dopotutto è la volontà del Signore. Sono solo addolorata per tutte quelle persone che ho voluto bene. Per Moody."

"Che sciocchezze!" La riprese scherzosamente, ma in realtà era devastata da quella prospettiva.

"Anne, c'è una cosa che devi promettermi." La rossa le fece segno di continuare. "Ti ricordi quando avevo quella cotta per Gilbert Blythe? Ho sperato invano per tre anni che corrispondesse i miei sentimenti, sai." Ridacchiò appena. "Sembra passato un secolo da allora."

E per quella preziosa amicizia, Anne aveva negato con tutte le sue forze di avvertire le farfalle nello stomaco quando il ricciolo la fissava, con l'adorazione che avrebbe avuto per un'opera d'arte, e lei non lo era.

"Sì. Hai ragione. Siamo andate al college, abbiamo trascorso tante estati e ci siamo divertite."

"E ora ho visto quello che mi rifiutavo di vedere."

Anne aggrottò la fronte confusa. 

"E' palese. Gilbert non poteva guardarmi in quel modo." precisò la biondina spostando lo sguardo verso la finestra e poi di nuovo su di lei. "Non ero la persona speciale che cercava, non ero capace di fargli tremare il cuore e ho fatto bene a rinunciare."

Anne scosse la testa.

"Ruby come puoi dire questo? Sei una persona dolce e meravigliosa. T'invidio, come faccio con Diana. Non sarò mai all'altezza. E Gilb...-"

"Anne come fai a non capire che ti ama e ti venera con un solo sguardo?"

Quelle parole la colpirono intensamente, lasciandola senza respiro, ripetendosi nella sua testa come un disco fermo allo stesso punto. 

Gilbert Blythe, perfetto, gentile, romantico... Gilbert.

L'amava. L'amava sul serio?

"Anche tu lo ami, solo che preferisci nasconderlo e far finta che non esista."

Anne ricordò le prove di danza.
Quegli occhi, quel sorriso un po' sghembo, il modo in cui si erano tenuti per mano tutto il tempo, fino a che lei ruppe quel contatto per tornare dall'altra parte. Ogni gesto abbatteva la sua resistenza, lasciandola fragile e spoglia delle sue certezze. 

"E' questo l'amore. Uno dei sentimenti più potenti e inespugnabili, e non devi rinunciare per una stupida indecisione."

Anne si lasciò sfuggire un sospiro. "Ruby, io..."

"Ascolta il cuore e fai sempre la cosa giusta. Cogli al volo la felicità e vivi anche per me."

Una lacrima le scivolò sulla guancia e se l'asciugò prontamente.

"Oh, non credo di farcela."

"Hai affrontato ostacoli peggiori nella tua vita. Io so che ti renderà felice e ti riempirà d'amore perché, per Gilbert, non esista gioiello più prezioso di te." Tentò di alzarsi riflettendo la sua sagoma nello specchio. "Inoltre sarebbe un'offesa troppo grave! Tutte vorrebbero poter stare con il ragazzo più intelligente e bello della scuola, ma non hanno uno straccio di possibilità perché lui ha scelto te."

Roteò gli occhi e balzò in piedi.

"Va bene, ti prometto che m'impegnerò." La sposa abbozzò un sorriso e la strinse a sé. Soffocò i singhiozzi sulla spalla della rossa, e quando si separarono i suoi occhi lucidi somigliavano a stelle argentate.

"Vado a vedere se è tutto pronto."

La biondina annuì, concedendosi un altro istante da donna nubile per controllarsi e scacciare lontano i brutti pensieri.

Anne Shirley, con addosso un delizioso vestitino verde - cucitole da Marilla - scese in tutta fretta le scale e sul primo pianerottolo si palesò il ricciolo. 

La sua aria abbattuta l'anticipò, quando si fermò di fronte all'uomo.

"Gil, come vanno i preparativi? E' tutto pronto?" Chiese in ansia mentre il diretto interessato non le staccava gli occhi di dosso. Quel volto lentigginoso era una maschera d'angoscia.

"Certo, è tutto pronto. E la sposa?"

"E' bellissima. Meravigliosa. Incantevole, e potrei continuare all'infinito." Gilbert increspò un sorriso. "Vorrei che questo sia un momento che non dimenticherà, rimarrà impresso nella mente di tutti."

"Sarà così, carotina."

Strappò anche a lei un sorriso, prendendola per le braccia. 

Sapeva quanto si stesse rivelando complicato dover presenziare a quel matrimonio con la consapevolezza che i tempi bui stavano per arrivare. Ma Anne non si era lasciata frenare e aveva coinvolto tutti gli abitanti nei preparativi per regalare alla coppia un'intima cerimonia.

Che gran cuore possedeva Anne Shirley-Cuthbert... e questo non faceva che alimentare grandi e profondi sentimenti nel giovane. Presto il suo cuore sarebbe esploso.

Anne con una E. Anne capace di fare meraviglie. La sua amata e insostituibile Anne.

"Gil... sono una persona egoista e malvagia? Ti prego, sii sincero."

Quella domanda gli fece strabuzzare gli occhi e cozzare il respiro. Era per certo che quel termine non l'aveva sfiorato di un centimetro.

"No. E non capisco perché lo pensi."

"E' giusto organizzare questo matrimonio? Insomma, Ruby non vivrà a lungo da essere felice..."

Scosse il capo ad ogni affermazione. "Anche se dovesse essere per un solo secondo la felicità non può essere misurata banalmente dal tempo. Sei felice perché hai accanto la persona giusta, e sei stata tu ad insegnarmelo."

Come poteva non rendersi conto dello straordinario dono che aveva?

Non era in grado di ferire, era innocente, pura proprio come un cristallo incastonato nella roccia. Tutto ciò che faceva era frutto del suo straordinario altruismo verso il prossimo. Il mondo avrebbe avuto bisogno di più persone come Anne.

"Togliti quest'idea dalla testa, Anne. Stai rendendo felice un'amica... e stiamo celebrando l'amore e la vita eterna. Niente di ciò che succederà è sbagliato. Niente che viene dal tuo cuore lo è." Le prese il viso e le accarezzò la guancia. "E sei una persona speciale per questo."

Anne guardò i suoi occhi per vedere la scintilla, di cui parlava Ruby.

Gilbert si piegò leggermente e le diede un bacio sulla guancia e sentì una scossa oltrepassarle il corpo, dai piedi fino alla punta dei capelli come se un fulmine l'avesse appena colpita.

"Sei più tranquilla, ora?" Avrebbe voluto rispondergli, ma per la prima volta le scarseggiavano le parole.

Restò a fissarlo spalancando la bocca a vuoto, mentre notava con acceso imbarazzo quanto gli donasse quel completo grigio. Sembrava essere lo sposo, il protagonista di quella scena, invece era semplicemente il testimone.

Scosse la testa come un'automa.

Lui sorrideva soddisfatto e l'accolse in un abbraccio, in cui Anne desiderò perdersi. Era tra le braccia di Gilbert, avvolta nel suo calore, consolata dal suo affetto e dalla sua vicinanza. L'uomo per cui avrebbe rischiato, se solo non avesse avuto paura di fallire o di non essere abbastanza chiara.

Si staccò da lui quando la madre di Ruby, già sull'orlo del pianto, apparve nell'atrio. Anne lasciò andare quel petto mal celando una smorfia, ma era meglio non dare adito ad altri pettegolezzi. Specie se il giovane in questione, qualche settimana prima, le aveva chiesto la mano e stupidamente aveva rifiutato.

Si congedò e lui tornò in giardino per occuparsi personalmente degli ultimi dettagli.

Quella giornata sarebbe stata perfetta. 

Anne consolò per un'ultima volta la sposa e l'aiutò con il velo, prima di scendere le scale e apparire nel giardino ornato con magnifici fiori selvatici.

Anne si guardò intorno, non era quello il suo giorno, ma fece vagare la fantasia; l'abito da sposa rigorosamente cucito a mano, un mazzolino fra le mani e un fiore tra i capelli mentre si dirigeva verso... Gilbert, in piedi sotto l'arco nuziale, con i suoi occhi rischiarati dalla luce del mattino che la fissavano con devozione e amore. Almeno nei suoi sogni, ma in quel momento era soltanto un invitato.

Il sole splendeva più degli altri giorni e accompagnava le due ragazze verso l'altare improvvisato. La gioia e la vita che si librava nell'aria primaverile stavano sconfiggendo la morte. 

"Anne, guarda... Non è uno splendore il mio caro Moody?" Le chiese Ruby, colta dall'emozione stringendosi al suo braccio. 

"Cara Ruby, questo è il vostro giorno e niente potrebbe rovinarlo. Anche il sole è partecipe, non vedi?"

"Oh, sì Anne! Tutto qui è perfetto." 

Ruby e Moody si scambiarono dolci sguardi quando le loro mani si legarono, mentre Anne si posizionò accanto a Gilbert nell'attesa che il vecchio parroco sciorinasse i soliti sermoni sull'amore e la fedeltà.

Anne aprì la bibbia davanti ai suoi occhi per leggere un passo.

"Oggi siamo qui riuniti per poter celebrare la vita. La morte non può fare nulla contro la gioia di vivere e la passione che arde nei vostri cuori. Vi siete scelti come compagni di vita e ora camminerete insieme come un solo corpo e una sola mente. Non esistono paure e non ci sono ostacoli. Celebriamo la vita, non la morte. E lo facciamo con gran gioia." I due sposi fissarono la loro amica con gratitudine. "A questo proposito, ho scelto un passo che descrive alla perfezione questo momento." Fece una pausa sfogliando poche pagine, poi sollevò lo sguardo. "L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore." Si fermò, cercando di contenere le lacrime, e le mani del ricciolo si aggiunsero alle sue.

"L'amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità." Recitò, a quel punto, Gilbert fissando la ragazza dai capelli rossi.

"E' pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta." Terminarono insieme.

Anne non riuscì a sostenere quegli occhi, chiuse di scatto il libro, e si concentrò sulla cerimonia.
Il parrocco dopo aver espresso i suoi personali commenti sul passo recitato dai due ragazzi, cedette il posto ai due sposi, che consci di quello che l'aspettava, non avevano lasciato che nessun'ombra oscurasse il loro giorno perfetto dove la vita e l'amore avevano trionfato.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top