Sulle acque orientali
La pioggia picchiettava irrequieta contro il legno della nave. Seppur ben al caldo nel grande stomaco ligneo della cabina reale, Dany poteva sentirla. Poco tempo prima, quando era salita con Jon sul ponte per ammirare la vastità marina che li divideva da Essos, grosse nuvole scure, gravide di pioggia e di tuoni, si erano profilate all'orizzonte come le grigie mura di una fortezza. Una fortezza sotto attacco che scagliava frecce d'acqua e di luce, rifletté ora Daenerys al sentire la battaglia che infuriava là fuori.
Per fortuna nella cabina sua e di Jon si stava al caldo. Il braciere di bronzo posto in un angolo della stanza spandeva il calore delle sue fiamme in ogni angolo, permeando ogni cosa e allietando l'udito con un leggero crepitio di braci. Ma, soprattutto, si stava al caldo fra le braccia di Jon. Sdraiati sotto soffici coltri, i monarchi del Continente Occidentale si stavano godendo i piaceri della carne.
Per l'ennesima volta Dany rabbrividì di piacere come un dito di Jon entrò nel suo sesso umido e morbido. Una delizia tale nessuno era mai stato in grado di darle. Mormorando il nome del suo amato con ardente fervore, lo pregò di continuare. Lui ubbidì. Il dito fece su e giù, marciò nei suoi rosei sentieri interni e la fece gridare di gioia.
"Jon! Jon! OH JON!"
Non le importava che le sue parole sarebbero rimbombate per tutta la nave, non le importava dei pensieri che sarebbero spuntati nelle menti levigate dal sale e dalla salsedine dei marinai e in quelle ampollose dei membri del corteo reale. In quel preciso istante l'unico suo interesse era Jon Snow e il suo dito penetrante in lei e autore di estrema dolcezza. Jon la baciò sulle labbra, sul collo e le succhiò i capezzoli. Alla luce danzante del braciere il suo corpo nudo pareva fatto di marmo come alcune statue dei giardini regali. La baciò sulla sua cicatrice e sul ventre e infine la sua lingua oltrepassò le cortine rosate della sua vagina.
Se prima il dito le aveva dato un assaggio di paradiso, ora Dany credette di esserci finita per davvero. Il viscido, spugnoso e movimentato intruso fu ben accolto in lei mentre ancora una volta il nome del Re suo marito abbandonava le sue labbra.
"AEGON! AEG..."
Il secondo Aegon rimase sospeso a metà, perché la dimostrazione della virilità del suo portatore non era ancora terminata. Cadendo su di lei in lei entrò. Prima lentamente, come se Dany fosse stata fatta di fragilissimo vetro e poi sempre più veloce. Più veloce, più veloce e ancor più veloce. Percepì il suo seme zampillare nel suo grembo, innaffiarlo, lodare tutta la sua fecondità con quello scintillante liquido trasparente. Cinque colpi appena e poi fu tutto finito. Si accasciarono entrambi sul letto esausti e col fiatone.
"Ho soddisfatto la mia Khaleesi?"
Mia Khaleesi. Nemmeno Drogo aveva mai pronunciato quelle parole con così tanta enfasi durante le loro notti insieme. Lui non aveva mai mosso le labbra in un modo così sensuale, non aveva mai messo una tale enfasi sulla s e i suoi occhi non avevano mai messo a nudo la sua anima scrutandola profondamente. Ancora una volta Jon si stava dimostrando il suo unico e vero Khal.
"La tua Khaleesi si dichiara soddisfatta Khal Aegon." Dany si adagiò sui cuscini e lasciò che il petto di Jon venisse a scaldare il suo. Avvolse le sue braccia intorno al suo capo, giocherellando con la campanella legata nella treccia del suo sposo. Sciolse quella treccia e lasciò che un'ulteriore cascata di capelli neri e ricci si aggiungesse a quella che già dominava sulle spalle di Jon Snow. "Hai delle doti davvero... fenomenali."
"Aye." Jon chiuse gli occhi e si crogiolò nel calore del corpo di Dany, sfregando la testa contro l'incavo del suo collo. Lei lo baciò sulla fronte. "Mi piace Khal Aegon, nessuno mi ha mai chiamato così. Parlami ancora di Vaes Dothrak amore mio, parlami ancora del Grembo del Mondo..."
"Vaes Dothrak è tanto piccola quanto grande. Solo le anziane del Dosh Kaleen la abitano stabilmente e sono pronte a ricevere tutti i khalasar in quanto un'antica profezia narra del ritorno di tutti i figli alla Madre. Le sue strade sono decorate da antiche statue rubate provenienti da ogni angolo del mondo e il suo mercato è un'unica grande cacofonia di suoni, odori e sapori. Lì giungono carovane di mercanti dal più lontano Oriente, da Asshai e da Yi Ti e i ricchi commercianti delle Città Libere. Sulla Madre delle Montagne, l'unica altura della regione, solo gli uomini posso avere accesso e il Grembo del Mondo è il laghetto da dove si narra sia spuntato il primo uomo in groppa al primo cavallo un migliaio di anni fa. La sua acqua è gelida e, a dispetto delle leggende, esso possiede un fondo. A Vaes Dothrak aleggia l'odore della carne di cavallo cotta alla brace e del latte di giumenta cagliato."
"Sembra quasi di essere lì." Jon aveva sempre le palpebre serrate. "Mi sembra quasi di camminare per quelle vie, di mangiare quei pasti..."
Un altro delicato bacio sulla fronte da parte di Daenerys. Aveva temuto per lui fino a pochi giorni prima, quando il corpo di Jon aveva fatto da scudo fra lei e la lama del mercenario volantiano. Ma sapeva che il suo piccolo draghetto di neve era il coraggio fatto persona e che si sarebbe voluto di più di un pugnale per fermarlo. Inalò il profumo post-sesso di Jon.
"Attraccheremo a Meereen, nella Baia degli Schiavisti." Gli ricordò Dany. Il piano era stato deciso prima di partire. "Lì un Khal possiede un palazzo così come Drogo lo possedeva a Pentos. Rivelerò di essere tornata, ci dirigeremo verso Vaes Dothrak e allora il nostro grande khalasar tornerà ad essere uno. Affronteremo l'esercito volantiano in campo aperto."
"Il nostro grande khalasar? Ma sei tu ad essere la Khaleesi del Grande Mare d'Erba!"
"E tu sei il mio consorte e la treccia che porti dimostra il tuo valore. Ti seguiranno eccome Jon, vedranno il valoroso guerriero che è in te."
Il respiro scontrante contro il suo petto confermò che il valoroso guerriero in questione si era avviato verso il mondo dei sogni. Dany lo baciò ancora e lo osservò. Oh Dei... quanto lo amava...
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